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Autore: KikiWhiteFly    25/10/2009    1 recensioni
È la vita più dolce... E – ironicamente – quella più sbagliata. Ma cosa può importare questo ad una donna del tutto succube dei suoi sentimenti?
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non aver senno, è la vita più dolce.







Annaspò Sakura, il cuore che batteva come un martello pneumatico, le braccia mollemente gettate ai fianchi, le palpebre che mal distinguevano i contorni in scala reale di quello che ormai era rimasto di Konoha.

Macerie – ripeté sottovoce – solamente macerie.

Una mano che tendeva verso la propria, adesso. Doveva solo decidere: rifiutare o accettare?

Scelta assai ardua se pensava che questa - presto o tardi - le avrebbe cambiato la vita; ancora un respiro, stavolta laconico. Si alzò, tastando il suolo arido; camminò a carponi, faticando ad ergersi in piedi, su se stessa. Un rigagnolo di sangue ora colava come vernice dalla fronte imperlata di sudore, scendeva piano, come a volerle segnare la pelle. Con somma sorpresa qualcuno evitò la lenta ascesa dell'enorme gocciolone, frenando la sua corsa.

Cosa vuoi Sasuke-kun? Non verrò con te. Non diventerò come te...”, ora più forte, più donna, gli rispondeva con sicurezza, all'oscuro di quella timidezza di cui pochi anni prima lui si beffava.

Sasuke la spinse un po' indietro, con la sola forza dell'indice destro.

Smettila di riflettere, Sakura.

Agisci.

Così le suggeriva la sua coscienza, così parlavano i suoi sentimenti; uno strano formicolio s'impossessò delle sue dita, mentre accennava un segno di diniego col capo color pastello. “E per cosa, Sasuke-kun?”, chiese più a se stessa che a lui. “Per una vita all'insegna della vendetta, dell'odio, del rancore e... e...”, la gola improvvisamente prosciugata, come se avesse appena svuotato un'immensa conca d'acqua.

Devo dedurre un sì?”, chiese lui, esibendo il solito sorriso sghembo.

Si scambiarono qualche occhiata, non si fossilizzarono troppo sui particolari, sapevano entrambi la risposta a quel quesito che appariva retorico. “Sì”, sospirò lei, una smorfia amara indugiava sulle labbra opache, bianche, che adesso si stava mordendo con particolare veemenza.



Non aver senno, Sakura.

È la vita più dolce... E – ironicamente – quella più

sbagliata.

Ma cosa può importare questo ad una donna

del tutto succube dei suoi sentimenti?

Niente.

Ed erano macerie quelle che adesso pestavano coi piedi,

solo inutili e rovinose macerie

Avrebbero ricostruito tutto.



La strada verso casa sembrava più vicina, adesso che Sasuke stringeva la sua mano – o perlomeno la sfiorava, in un vano tentativo di romanticismo.






****




Nulla di che... è un po' no-sense, è collocata verso un ipotetico finale del manga. L'ispirazione è venuta così, mentre leggevo una frase di Sofocle. Per l'appunto: il titolo è ripreso dall'Aiace (Sofocle) ©.

Un'altra nota: Avrebbero ricostruito tutto [cit].

Questa frase si riferisce alle macerie, ed è una chiara metafora. Praticamente Sasuke e Sakura ricostruiranno il loro legame, così come le macerie ricostruiranno Konoha.

Grazie della lettura.

Buona Domenica a tutti!


Kiki.


   
 
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