Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Leliwen    25/10/2009    0 recensioni
Perché, ebbene sì, anche le Serpi hanno un cuore. Un cuore che batte, che soffre, che sanguina esattamente come quello di tutti gli altri. Solo che è un cuore abituato a frantumarsi in silenzio, sulle note dolci e disperate di un canone inverso.
La storia non tiene minimamente conto degli avvenimenti del 7°Libro
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccoci qui... Inizio subito facendo delle precisazioni:

  • la storia è una song-fiction nel senso che si basa su canzoni cantate dai personaggi, anche se nel primo capitolo non ci sono song
  • non è un'OOC perchè i personaggi hanno mantenuto le antipatie che gli aveva dato mammaRow, nè un AU perchè stiamo esattamente dove la suddetta mammaRow c'ha lasciato alla fine del sesto libro
  • Questa storia la si potrebbe vedere come un Harry-Draco un po' atipica o un Draco-Blaise indipendente...

Al solito con me le cose non sono mai facili...

Altro avvertimento, che non è proprio un avvertimento: la storia è narrata da un narratore esterno onnisciente un po' prolisso e che scrive paragrafi a volte un po' troppo chilometrici. Ma m'è venuta così, e se avete rimostranze, fatele a Sathia che aveva il mio neurone in affitto ^_____^

A questo punto ringrazio Zephan già da ora per l'aiuto che m'ha dato con le poche informazioni sporadiche che le ho passato e per le traduzioni. Ti voglio bene, amichetta mia!

Beh, vi lascio alla storia, direi che ho divagato a sufficienza.

Buona lettura ^_^


PROLOGO

Nei sotterranei di Hogwarts sono ospitati i dormitori dei Serpeverde ed è praticamente impossibile che altri studenti ci capitino per caso. Un vero peccato, perché dall'alba al tramonto e, di frequente, fino alle ore più buie della notte, si può sentire suonare.

I Serpeverde, l'élite del mondo magico, i Purosangue per eccellenza continuano ad esercitare le loro capacità extrascolastiche anche fuori dei loro palazzi. Tutti i Serpeverde suonano; tutti i Serpeverde cantano. Nessun Serpeverde può permettersi il lusso di poter trovarsi impreparato su qualcosa; ne andrebbe della sua credibilità, prima, del buon nome della famiglia, poi. Così tutti devono esercitarsi 24 ore su 24 a essere impeccabili. Così quello che pervade i freddi dormitori delle giovani Serpi è una sequenza incessante di suoni e melodie che all'ascoltatore distratto sembrano casuali ma che invece rispecchiano i sentimenti di chi le suona.

Perché, ebbene sì, anche le Serpi hanno un cuore. Un cuore che batte, che soffre, che sanguina esattamente come quello di tutti gli altri. Solo che è un cuore abituato a frantumarsi in silenzio, sulle note dolci e disperate di un canone inverso.

Prima della Seconda Guerra Magica, ciò che si udiva erano prevalentemente ottoni, legni e percussioni. Ora che il pericolo di Voldemort è passato, ora che i retaggi del passato, che i legami con la famiglia si sono per lo più distrutti si possono sentire singhiozzare tutti gli strumenti musicali esistenti. Già, perché un'altra cosa che gli altri maghi tendono a dimenticare, è che i Serpeverde sono eclettici.

 

 

Facciamo un passo in dietro.

 

Alla fine del suo sesto anno, dopo la morte del preside Silente e della fuga di Piton, di Malfoy e dei Mangiamorte penetrati ad Hogwarts, Harry Poter lasciò la scuola per andare a cercare gli Horcrux. Mise appena piede in casa degli zii, poi contattò Ron e Hermione e partì. Avevano preso dalla scuola tutto quello di cui avrebbero potuto aver bisogno; Harry scoprì quali altri immobili gli spettavano per l'eredità del padrino e spedì immediatamente Winky e Dobby in un Maniero in posizione strategica di Materializzazione in Gran Bretagna, anche se aveva qualche dubbio che tutti gli Horcrux si trovassero nel Regno Unito; con l'aiuto di Bill, Harry spostò una buona parte dei suoi soldi su un conto non rintracciabile cosicché tutto ciò che non erano riusciti a recuperare potevano trovare il modo di procurarselo. Una volta al Maniero non gli fu difficile dedurre che R.A.B. altri non era che il fratello di Sirius e che questi lanciò il medaglione nelle "delicate fucine" di Aed, Dio degli Inferi, che si aprono tutt'ora sotto il BlackManor in Irlanda, dove il gioiello si consumò in pochi istanti, rilasciando una quantità di energia negativa da annerire le volte del grande sotterraneo. Con sua incredibile sorpresa e altrettanta preoccupazione, impiegò pochissimo tempo a radunare tutti gli atri Horcrux: la coppa, la tiara e lo specchio-messaggero*. Per la fine di Ottobre i tre furono tutti nelle sue mani. Ma era preoccupato perché sentiva, fin dentro le ossa, di non esser stato il solo artefice del suo successo: c'era qualcuno a guidare i suoi passi dall'ombra, e questa sensazione non gli dava pace. Ma arrivato a Ottobre era troppo stanco per non accettare aiuto, fosse anche dall'Oscuro in persona... e infine gli serviva solo il sangue del Basilisco per poter affrontare Voldemort se non proprio ad armi pari, almeno da mortale a mortale.

Nel frattempo Draco Malfoy, capofamiglia della famiglia Malfoy dal momento che Lucius Malfoy era incarcerato ad Azkaban o che comunque come evaso non poteva vantare alcun diritto su nessuna delle sue proprietà, aveva deciso di dar retta a Siente, nonostante non avesse l'appoggio di nessuno mago potente. Ma Draco Malfoy era ed è tuttora il Principe delle Serpi e i suoi sudditi accorsero in massa al suo richiamo. Un mattino di fine Giugno, un'ala in disuso del MalfoyManor fu adibita a sala comune momentanea dei Sepeverde per una riunione urgente. Vi partecipavano... tutti. Molto semplicemente. Tutti fino agli studenti di tre anni più grandi dell'organizzatore del raduno. Fu una giornata campale, ma molto probabilmente senza la guerra non sarebbe finita. Il CappelloParlate voleva le case di Hogwarts unite, Silente aveva offerto la sua protezione al Principe di tutte le Serpi. Conseguenza logica: l'Ordine avrebbe almeno dato asilo a quei serpentelli più piccoli che non volessero stare dalla parte di un pazzo sanguinario camuffato da serpente; a loro e alle loro famiglie qualora ce ne fosse la ragione. Gli altri... gli altri erano troppo grandi, pericolosi e non abbastanza puri da poter sperare nell'aiuto diretto dell'Ordine. Quindi, Draco li guidò in un balletto disperato con Voldemort che iniziò il giorno dell'attacco al Ministero della Magia e che culminò con lo scontro a Hogwarts nella notte tra il 31Ottobre e il 1Novembre.

Il Signore Oscuro, Voldemort, Tom Riddle, il pazzo-sanguinario-o-comunque­-si-facesse-chiamare morì, colpito dagli incantesimi incrociati di Harry e di molti altri partecipanti alla battaglia. Solo i Grifondoro, per fortuna, tengono tanto a far vedere quanto è profondo il loro coraggio, da ignorare il buon senso e attaccare il mago oscuro più forte probabilmente di tutti i tempi, da soli. Ma dato che, sempre per fortuna, a Hogwarts non ci sono solo Grifondoro, Voldemort fu schiacciato.

Se qualcuno aveva pensato che, morto Voldemort si chiudesse il ciclo, oltretutto in maniera magistrale, e festa finita, beh, si sbagliava di grosso. La maggior parte dei Mangiamorte più potenti scampò alla cattura. E con la scuola semidistrutta la scuola dovette interrompersi ai primi di Novembre. Vennero creati dei campi per i ragazzi che, per un motivo o per un altro non avevano una famiglia dove tornare e, finalmente, dopo quasi un anno di ricerche e di ricostruzione anche l'ultimo drappello di Mangiamorte, in cui militava  Lucius Malfoy l'evaso, Rodolphus Lestrange il pazzo, Theodore Amadeus Nott che aveva ucciso il figlio maggiore per disonore e Severus Piton che aveva ucciso Silente, finì ad Azkaban con condanna a vita, al St.Mugo'sHospital in prognosi riservata o al cimitero all'interno di una bara di legno resistente, Hogwarts spedì le sue lettere comunicando che il 1Settembre avrebbe riaperto i battenti.

 

 

Ed ecco come siamo finiti a parlare di musica.

 

La guerra è finita, Hogwarts riapre i battenti e tutto dovrebbe andare finalmente liscio come l'olio. E invece, niente da fare.

Troppo odio e vendetta covati da sempre per gli appartenenti alla casata del Nobile Serpeverde non si sono sopiti nemmeno con la guerra. I ragazzi che avevano combattuto fianco a fianco, che avevano perso compagni e amici avevano ricominciato a ignorarsi, se andava bene, a lanciarsi cruciatus, quando le cose degeneravano. Ma la situazione era fortemente sbilanciata: sembrava di giocare a uno contro tutti. Per questo i pochi che facevano parte di quell'"uno" striminzito non si azzardavano più a girare per i corridoi da soli: sarebbe sembrato un invito all'omicidio. I soli che si permettevano questo lusso erano proprio il Principe, Draco Malfoy, la sua migliore Canaglia, Pansy Parkinson, che la guerra aveva lasciato con una brutta ustione che dal gomito destro saliva fino alla spalla per poi ridiscendere in mezzo alle scapole, e il suo Braccio Destro Blaise Zabini. Perché loro potevano e gli altri no? Semplice questione di Potere. Intendetelo un po' come vi pare. Gli unici che osavano attaccar briga in qualche modo con questi tre loschi, loschissimi figuri era, ovviamente, il famoso Trio-Delle-Meraviglie: Potter, Weasley e Granger.

 

La storia inizia proprio in uno dei corridoi della suola di magia e stregoneria ormai più famosa del mondo, verso l'inizio della terza settimana di settembre, quando una piccola Serpentella s'era ritrovata separata dal suo gruppo e circondata da studenti del terzo anno di Tassorosso e Grifondoro. Ma non avevano fatto i conti con la magia che i Tre-Dell'Apocalisse, Malfoy, Parkinson e Zabini, avevano gettato sugli studenti dei primi due anni: se venivano attaccati o si facevano male scattava una specie di beeep dentro le teste dei tre che diveniva frenetico man mano che ci si avvicinava alla vittima e che cessava solo quando questa era al sicuro. Quindi il gruppetto sfigato e prepotente del terzo anno dovette lottare per non farsela nei pantaloni quando piombarono come due falchi il Principe e la Canaglia. Senza aver il tempo di dire nemmeno un sillaba si trovarono legati e imbavagliati o, nella peggiore delle soluzioni, schiantati a terra, mentre Pansy planava amorevolmente sulla ragazzina, la sollevava tra le braccia e, lanciando solo un'occhiata agli aggressori, li gelò sul posto.

- Siete in punizione, tutti quanti, per un mese. A ognuno di voi saranno tolti 50 punti e mi preoccuperò di informare personalmente i vostri Capi Casa e la Preside. - sibilò Malfoy in quello che sembrava il sospiro di un Boa Costrictor prima che divorasse la preda.

- Lasciali stare Malfoy! - gli ingiunse la voce più che nota di Potter.

- E' arrivato il difensore di bulli e torturatori. - lo schernì la Serpe - Ti devo sempre ricordare che la McGrannitt mi ha dato il ruolo di Capo Scuola e che è mio preciso dovere punire gli studenti e togliere loro punti? -

- E per cosa li avresti imprigionati? - ringhiò Weasley appena trattenuto dalla sua fidanzata.

- Sei sordo oltre che stupido? - Malfoy lasciò andare gli incantesimi e il gruppetto si accasciò a terra tremante incapace di emettere alcun suono - Atti di bullismo e torture ai danni di una loro compagna di scuola che ha solo la sfortuna di essere brillante, arrogante e ambiziosa, tanto da finire nella mia casa! -

- Chi? - gli chiese Potter. A quella domanda il Principe delle Serpi rise. Una risata vera, che saliva a illuminarli gli occhi gonfi di lacrime - Non sto giocando, Malfoy! - gli urlò appresso Potter cercando di bloccare con la magia quello scoppio di risa.

Le risa effettivamente si fermarono, ma solo perché attorno a Malfoy ora scintillava uno scudo dorato che faceva brillare i suoi occhi come se fossero fatti di metallo fuso mentre, con la bacchetta sguainata contro Harry, induriva tutti i muscoli del suo volto statuario - Sai Potter, la tua stupidità a volte rasenta i limiti dell'impossibile. Ancora mi chiedo come tu abbia potuto vincerla questa dannatissima guerra. Ma tant'è... - fece un ghigno soddisfatto e guardò la Granger - Converrà con me, Capo Scuola, che per aver sollevato la bacchetta contro un suo collega, il sig. Potter si meriti almeno 20punti in meno a testa per aver contravvenuto a uno dei paragrafi del regolamento scolastico per cui ogni magia contro un altro studente è proibita all'interno dei corridoi. - la Granger spalancò gli occhi inorridita e Weasley per poco non si strozzò con l'aria. Di tutt'altro tono era il volto paonazzo di Potter: aveva capito che aveva fatto esattamente il gioco del Serpeverde. Ma voleva assolutamente sapere sia chi fosse stata la vittima sia perché tale richiesta aveva scatenato l'ilarità del biondo.

- Chi cazzo è stato attaccato, Malfoy!!! - urlò Potter dopo che la Granger non aveva potuto far altro che toglierle anche lei i punti che Malfoy aveva proposto.

- Come se conoscessi i nomi dei membri della mia Casa. - ghignò l'altro senza abbassare la barriera - Come se te ne fregasse davvero qualcosa dei miei compagni di Casa. A cosa ti serve sapere il suo nome? A cosa? Tu non conosci nemmeno i nomi della metà dei tuoi compagni di casa, perché mai dovrei dirti il nome di una mia serpentella? - il ghigno s'era distorto in una maschera di puro disgusto - O forse semplicemente non ti fidi della mia parola, Potter? -

- Esatto! - sbottò il rosso - Non ci siamo mai fidati di te in passato e non ci fideremo di te in futuro! Quindi ora dacci le prove che quei punti tolti sono stati tolti giustamente! -

- Piuttosto mi faccio accoppare. - sibilò prima di modificare lo scudo in modo che divenisse una barriera che bloccasse tutto il corridoio e di voltarsi per tornare verso i sotterranei.

L'orgoglio dei Serpeverde non è una cosa da sottovalutare. E nemmeno la loro lealtà. Ma di quest'ultima, davvero in pochi sono a conoscenza.

- Questa non me la passa liscia! - sibilò Harry, sconvolgendo gli altri due per l'odio che trasudavano quelle parole.

- Harry, sii ragionevole, prima andiamo in infermeria. Se la ragazzina è stata ferita sarà stata portata lì. - lo fece ragionare la Granger. Il Trio-Delle-Meraviglie poté scoprire che effettivamente Malfoy non aveva mentito, che la ragazzina era assistita da Pansy giorno e notte per evitare nuovi attacchi e che sarebbe potuta uscire solo dopo tre giorni di riposo in infermeria. Nemmeno l'infermiera volle dar loro il nome della piccola Serpe.

Il Trio-Delle-Meraviglie si allontanò depresso, chi per un motivo chi per un altro, ma presto l'argomento della conversazione cambiò direzione: Hermione era nel panico da Presidentessa Del Comitato Organizzativo Della Festa di Halloween E Di Celebrazione Per La Fine Della Guerra, ovvero, non sapeva a chi affidare l'intrattenimento. Solitamente alla fine di un Halloween si affida a un gruppo il compito di organizzare l'attrazione per il successivo, mentre quell'anno si sarebbe dovuto fare tutto in poche settimane.

 

 

 

°°° - °°°

* me lo sono inventato, perché l'idea che un pezzo di anima possa insinuarsi in un altro essere vivente non mi piace per niente e trovo che non regga a un esame attento delle possibili implicazioni.


Nella tana delle Serpi

 

Una notte agitata.

 

Draco Malfoy non si vide in giro per tutto il pomeriggio: non appena le lezioni furono terminate si dileguò insieme a un altro paio di Serpi e non si presentò nemmeno per cena, ma il solo non appartenete alla Casa di Serpeverde ad accorgersi della sua assenza fu Potter. Scrutando il tavolo delle Serpi vide come anche la Parkinson mancasse e questo gli fece supporre che i due membri dei Tre-Dell'Apocalisse fossero entrambi al capezzale della piccola attaccata, ma non aveva idea di quanto la sua supposizione fosse lontana dalla realtà almeno fino a che, a notte fonda, si stufò di rigirarsi nel letto e non decise di prendere il suo Mantello dell'Invisibilità e la Mappa del Malandrino e uscire dal dormitorio, come suo solito.

Una volta superata la Signora Grassa aprì la Mappa e vide immediatamente che, non solo il cartiglio col nome Malfoy era appena rientrato a scuola seguito da altri due cartigli i cui nomi non gli suggerivano nulla, ma il nido delle Serpi era in un inaspettato fermento, considerando che era già l'una di notte. La sua curiosità, al solito, prese il sopravvento sul buon senso e decise di scendere a dare un'occhiata: con un po' di fortuna sarebbe riuscito a scoprire cosa stavano organizzando le Serpi. La prima cosa che notò arrivando nei sotterranei furono le note, alte, ritmate, cristalline, accompagnate da una voce che s'udiva appena, assorbita dagli spessi muri, ma che doveva essere piacevole e squillante. Quando arrivò al corridoio giusto, seguendo la musica più che la mappa, incrociò uno tra Tiger o Goyle, per lui erano intercambiabili, che entrava nella Sala Comune trasportando una scatola che doveva pesare l'ira di Dio, considerando la fatica che stava facendo per trasportarla. Il moro occhialuto pensò, con una punta di disprezzo e una di pietà che dovevano spiegare allo scimmione che l'essere mago agevola certi lavori, riducendo il volume delle cose e alleggerendone il peso.

Ora che aveva il tempo di osservarla meglio, Harry si rese conto che, oltre alle due porte che portano ai dormitori maschili e femminili, sulla Sala Comune delle Serpi si aprono un altro paio di porte. Nell'aria si sentiva una voce di donna cantare sopra strumenti che picchiavano duro, come a sfogare tutta la loro rabbia, mentre una seconda voce s'udiva appena. La Sala Comune era relativamente tranquilla, anche se il via vai di gente sarebbe stato più appropriato verso le otto di sera piuttosto che all'una di notte.

Passò una porta che dava su una specie di corridoio ed entrò, facendo la massima attenzione, nella porta socchiusa da cui proveniva le voci e venne investito dalla potenza dei suoni e della voce della cantante

 

"Don't close your eyes

(God knows what lies behind them)"(1)

Non chiudere i tuoi occhi

(Dio conosce cosa vi giace dietro)

 

La stanza era grande, illuminata da candele colorate incantate in modo da cambiare a ritmo della musica, popolata da almeno una decina di studenti, se non di più, alcuni dei quali stavano ballando, ma ne avrebbe potuti contenere almeno altrettanti, anche considerati i loro strumenti musicali, che, a detta di Harry, erano una cosa a metà strada tra degli strumenti Babbani e... tutt'altro. In ogni caso suonavano solo vagamente come gli strumenti elettrici: Seamus gli aveva spiegato, tempo addietro, che gli strumenti magici avevano della magia innata che permette loro di modificare il suono seguendo le indicazioni mnemoniche del suonatore ed Harry non poté pensare che ai Babbani una cosa simile sarebbe stata molto utile... come quasi tutto ciò che avevano i maghi, rifletté poi.

 

"Don't turn out the light

(Never sleep never die)" (1)

Non spegnere la luce

(Mai dormire mai morire)

Mentre Harry osservava la stanza, la canzone divenne sussurrata, sensuale e vibrante; riconcentrandosi sul palco improvvisato si rese vagamente conto che la maggior parte di quelli che suonavano li conosceva dato che erano del suo stesso anno.

 

"Fallen angels at my feet

Whispered voices at my ear

Death before my eyes

Lying next to me I fear"(1)

Angeli caduti ai miei piedi

Voci sussurrate al mio orecchio

Morte prima dei miei occhi

Giace dopo di me ho paura

 

La cantante, per esempio era Daphne Greengreas, mentre il controcanto era affidato a un Blaise Zabini che, con in mano una chitarra era ancora più sensuale del solito, e la sua voce arrochita era un'estasi per i sensi. Inoltre c'era l'altro tra Tiger o Goyle che suonava quella che aveva tutta l'aria di essere una batteria.

 

"She beckons me

Shall I give in

Upon my end shall I begin

Forsaking all I've fallen for

I rise to meet the end"(1)

Mi chiama con un cenno

Devo cedere?

Sulla mia fine devo iniziare

Ad abbandonare tutto quello per cui sono caduta

Mi alzo per incontrare la mia fine

 

La canzone finì chiudendosi col ritornello, che prima aveva solo intravisto, se mi permettete la licenza, cantato più volte

 

"Don't turn away

(Don't give in to the pain)

Don't try to hide

(Though they're screaming your name)

Don't close your eyes

(God knows what lies behind them)

Don't turn out the light

(Never sleep never die)" (1)

Non girarti dall'altra parte

(Non abbandonarti al dolore)

Non cercare di nasconderti

(Anche se stanno urlando il tuo nome)

Non chiudere gli occhi

(Dio sa cosa c'è dietro di essi)

Non spegnere la luce

(Mai dormire mai morire)

 

Potter per sua fortuna si trattenne dal battere le mani perché, proprio in quel momento entrò Draco Malfoy, con in braccio la custodia di una chitarra, seguito a ruota dallo scimmione, Tiger o Goyle, e posò la chitarra troppo vicino al suo Mantello dell'Invisibilità, almeno per i parametri del Grifondoro.

Dentro la stanza iniziava a fare caldo, anche perché sul palco immaginario gli artisti erano sempre in movimento e sotto al palco si ballava. Potter non si stupì quindi più di tanto quando li vide allentare le divise, sciogliere o togliere le cravatte, sbottonare le camicie.

Malfoy sorrise agli altri congratulandosi con la Greengras, scoccandole un bacio sulla guancia e a Potter mancò un battito, non tanto per il gesto in sé, quanto perché vedere i Serpeverde così tranquilli e rilassati era per lui una cosa più unica che rara. Prima di scendere ad assistere clandestinamente a quel concerto era infatti più che convinto che le Serpi non si rilassassero nemmeno dopo una pozione calmante. Mentre li guardava si stava rallegrando con se stesso dato che aveva trovato il loro punto debole: se li mette tutti insieme e gli si danno degli strumenti musicali, divengono carini e affab- ma Potter non completò nemmeno il pensiero che gli era venuto in mente vedendo due omaccioni picchiare selvaggiamente con le bacchette sulla pelle, sicuramente umana, che si tendeva sopra i tamburi della batteria e si rese conto che erano pur sempre Serpi. Metterle tutte insieme implica solo creargli il nido.

Nella stanza le serpi chiacchieravano tra di loro senza far troppo caso a chi entrava e usciva, ma Potter concentrò la sua attenzione sull'odiato biondino che si era diretto vicino al palco - Allora Draco, tutto bene? - chiese il ragazzone enorme alla batteria, con voce profonda e vibrante, mentre il suo gemello eterozigote gli rubava le bacchette dalle mani immense.

- Oh, sì. Damian e Michael sono stati davvero utili e, per dopodomani al massimo secondo Vincent dovrebbe essere tutto pronto - disse Malfoy indicandogli con un cenno del capo Tiger vicino a lui.

- Ti rendi conto che ci stiamo trincerando, nemmeno fossimo in guerra? - gli chiese Zabini liberandosi della tunica ormai troppo pesante.

- Blaise, siamo ancora in guerra. Noi saremo sempre in guerra. - gli fece notare il biondino sedendosi precariamente su una sedia mentre s'accendeva una sigaretta e una ragazza del quinto anno gli portava quella che a Potter sembrò una Burrobirra.

- Che pensiero rassicurante! - ironizzò la biondina dal palco mentre rimetteva a posto le sue cose.

Goyle s'avvicinò all'orecchio dell'amica, mollando la batteria definitivamente nella mani di Tiger sussurrando - Daphne, ti prego, non ti ci mettere anche tu. -

- Com'è andato il pomeriggio? - chiese Malfoy cambiando palesamente argomento.

- Ho fatto esercitare il coro delle voci bianche, Ross è un tenore di tutto rispetto e DeSanctis diverrà la migliore soprano del globo ai tempi di Maria Callas non appena metterà piede fuori di qui. Per il resto, compiti fatti anche per te, ma è l'ultima volta sappilo, e vigilanza raddoppiata. Pansy è stata sostituita per un po' dal professor Lumacorno, ma come ben sai non si fida di quell'uomo ed è tornata in infermeria quasi subito. - snocciolò Zabini quasi senza riprendere fiato mentre sembrava del tutto occupato ad accordare la sua chitarra.

La bionda raggiunse la sorella per mollarle la borsa del violino poiché la ragazza era concentrata in una conversazione fitta fitta con un'amica - Io e Katie abbiamo sistemato gli orari della Casa in modo che siano favorevoli per tutti e sono stati già affissi in bacheca. - diede un colpo sulla testa della sorella che la guardò storto afferrando il suo prezioso violino e ricominciando a chiacchierare come se nulla fosse.

Un ragazzino di tredici anni si avvicinò al suo CapoScuola e con aria un po' spavalda gli chiese - Draco, sul serio non potremmo partecipare alle attività dei Club misti? -

Malfoy lo squadrò da capo a piedi capendo immediatamente la questione di cuore dietro la domanda - Non credo sia prudente, ma nessuno ve lo impedisce. Solo, avete saputo che è successo oggi, quindi è tassativo che nessuno di voi vada mai in giro da solo. Questa è la sola regola che dovete sempre rispettare. - si guardò attorno e vide le face stanche per la lunga giornata - E ora a letto. Direi che per oggi siete stati svegli in troppo. -

Zabini sorrise cospiratore quando la sorella di Daphne e la sua amica miagolarono - Un'ultima canzone! - seguite poi dal coro degli altri presenti che chiedevano - Sì, ti prego! Solo una! -

Malfoy alzò gli occhi la cielo prima di arrendersi - Si, va bene... cosa? - ma sgranò gli occhi quando il suo fidato Braccio Destro gli mise di fronte lo sparito - No! Tutto tranne questa! - disse cercando di mollargli lo spartito ma Zabini era dannatamente bravo a eluderlo.

- E invece faremo proprio questa. - gli altri musicisti presero posto col sorriso sulle labbra mentre il pubblico guardava la scena madre - Non l'abbiamo mai provata tutta e voglio sentire come viene. -

- E' melodrammatica! - s'imbronciò il biondo fermandosi al centro del palco.

- L'hai scritta tu*. - gli ricordò l'altro con un sorriso calcolatore mentre gli avvicinava il microfono.

- A che serve provarla? Tanto non ci dobbiamo mica esibire! -

- Draco... - sussurrò Zabini con quella voce da infarto e quell'accento leggermente straniero che mandava gli ormoni in orbita su Saturno. Se poi ce lo avevi di fronte anche mezzo nudo... Potter iniziava davvero a chiedersi se i Serpeverde non li intagliassero sul serio nel ghiaccio, dato che nessuno sembrava volergli saltare addosso.

Malfoy gli rivolse un sorriso caldo sussurrando un - OK. - che fece scoppiare tutti a ridere. Ora che Potter ce lo aveva praticamente di fronte fu investito in pieno da quel sorriso e ne rimase scioccato. Il sorriso di Malfoy era una cosa incredibile: illuminava il suo volto facendolo quasi risplendere e faceva brillare gli occhi come diamanti.

Beh, Potter aveva capito perché le Serpi non saltassero tutte addosso a Zabini: se riuscivano a resistere ai sorrisi di Malfoy, potevano resistere a tutto.

- Volevi solo esser pregato! - sbuffò Tiger al biondo che assunse un'aria scanzonata prima di ghignare un - Ovvio - che fece nuovamente ridere la platea. Poi Malfoy diede il tempo e la chitarra di Zabini iniziò ad arpeggiare un ritmo lento, quasi estenuante se paragonato al precedente che creava la melodia ed un altro suonatore s'unì immediatamente a lui. Malfoy si avvicinò al microfono sussurrando la prima strofa, come se non volesse farsi sentire.

 

"Let me go

Let me go

Let me seek the answers that I need to know

Let me find a way

Let me walk away

Through the Undertow

Please let me go"(2)

Lasciami andare

Lasciami andare

Lasciami cercare le risposte che ho bisogno di sapere

Lasciamele trovare altrove

Lasciami camminare altrove

Attraverso il Risucchio

Ti prego lasciami andare

 

La gola di Potter si seccò di colpo: Malfoy, appoggiato stancamente all'asta che tiene il microfono, coi capelli biondi scomposti che gli scendono a coprire la fronte e gli occhi, con la camicia sbottonata fuori dai pantaloni della divisa e l'aria stanca toglie il fiato. La musica continuò costante senza quasi alcuna interruzione tra la prima e la seconda strofa, aggiungendo una batteria gentile e delicata, come una carezza su un volto rigato di lacrime.

 

"Let me fly

Let me fly

Let me rise against that blood-red velvet sky

Let me chase it all

Break my wings and fall

Probably survive

So let me fly

Let me fly..." (2)

Lasciami volare

Lasciami volare

Lasciami sorgere contro questo cielo di velluto rosso sangue

Lasciamelo inseguire

Rompere le mie ali e cadere

Forse sopravvivere

Così lasciami volare

Lasciami volare

 

Malfoy aveva staccato il microfono dalla sua asta alzando il volto leggermente verso l'alto come se stesse pregando, almeno fino all'ultima frase, detta quasi con rabbia, forse con orgoglio, riabbassando il capo; e Potter si sentì lo sguardo di Malfoy addosso, sulla pelle, prima che quella voce da brividi tacesse per lasciare un attimo di spazio agli strumenti e alla batteria dal battito profondo, che tuonava come il cuore quando il dolore diventa troppo grande, col cuore di Potter che batte a ritmo con lei.

 

"Let me run

Let me run

Let me ride the crest of chance into the sun

You were always there

But you may lose me here

Now love me if you dare

And let me run"(2)

Lasciami correre

Lasciami correre

Lasciami cavalcare la cresta della fortuna all'interno del Sole

Tu sarai per sempre qui

Ma devi dimenticarmi qui

Ora amami se osi

E lasciami correre

 

La voce, come il ritmo, s'è fatta più cattiva, sostenuta da quella di Daphne che accenna appena le strofe assieme a Draco, spalla contro spalla, tempia contro tempia, quasi dovessero cantare nello stesso microfono, con gli strumenti che fremono per arrivare alla fine della strofa, per esplodere tutta la rabbia e il dolore.

E infatti la voce di Draco, quando si riavvicina al microfono è più alta e più tirata, come se stesse soffocando un grido di dolore in cui si sentono delle parole quasi per sbaglio.

 

"I'm alive and I am true to my heart now -

I am I, but why must truth always make me die?" (2)

Sono sopravvissuto e sono sincero col mio cuore ora -

Io sono io, ma perché la verità deve sempre farmi morire?

 

A questo punto il dolore finalmente esplode, in un urlo rabbioso che continua, un dolore sordo che non lascia un istante attanagliando le viscere, che fa fremere, che ti lascia poi accasciato a terra senza forze.

 

"Let me break!

Let me bleed!

Let me tear myself apart I need to breathe!

Let me lose my way!

Let me walk astray!

Maybe to proceed...

Just let me bleed!

Let me drain!

Let me die!

Let me break the things I love I need to cry!

Let me burn it all!

Let me take my fall

Through the cleansing fire!

Now let me die!" (2)

Lasciami rompere!

Lasciami sanguinare!

Lasciami piangere per conto mio, ho bisogno di respirare!

Lasciami perdere la via!

Lasciami camminare a caso!

Forse procedere...

Ma lasciami sanguinare!

Lasciami prosciugare!

Lasciami morire!

Lasciami rompere le cose che amo ho bisogno di piangere!

Lasciami bruciare tutto!

Lasciami scontare le mie colpe

Attraverso il fuoco purificatore!

Ora lasciami morire!

 

E la musica ora, dopo essere esplosa nella sua rabbia, crolla sotto la forza del dolore e diviene un singhiozzo strozzato, un pianto straziante, portandosi dietro Draco, il respiro quasi affannoso che rende tutto più vero.

 

"Let me die...

Let me out

Let me fade into that pitch black velvet night..." (2)

Lasciami morire

Lasciami sparire

Lasciami cadere in questa notte, pozzo di velluto nero...

 

Il silenzio tutto attorno a loro era tombale. Potter, come anche gli altri Serpeverde, aveva le lacrime agli occhi in attesa forse del lieto fine che manca, quando finalmente un vocione basso dal fondo urlò ai suonatori tutto il suo apprezzamento facendo immediatamente sciogliere gli altri in un applauso. Blaise sorrise sfilandosi la chitarra, soddisfatto per gli arrangiamenti fatti sapendo di avere tutte le motivazioni per esserlo.

- Allora? - chiese il biondino ancora seduto per terra - Troppo melodrammatica? -

La ragazza che gli era di fronte gli sorrise estasiata - Quanto basta... è bellissima! - poi lo guardò con uno sguardo da cerbiatta - Canteresti alla cerimonia di commemorazione per la morte dei miei genitori? - gli chiese.

- Certo. Serpe. - aggiunse sapendo bene cosa aveva fatto la ragazza: il nome Malfoy era ancora importante nel Regno Magico, considerando soprattutto la quantità di soldi che la famiglia, ovvero Draco, possedeva. Avercelo alla cerimonia era per la famiglia della giovane, un vanto.

- Draco... - sussurrò un ragazzino in fondo alla sala, con voce rotta ma sguardo fermo e spalle dritte - Mia madre era Babbana... ma... -

- Canterei per ogni madre, Joseph. Perché è quando non ci sono più che ne sentiamo veramente la mancanza. E lo so anch'io. - i ragazzino annuì orgoglioso di avere il suo CapoScuola dalla sua parte - E ora a dormire. Non voglio sentire ragioni! - i ragazzi più piccoli si defilarono immediatamente.

Blaise allungo una mano a Draco, ancora seduto a terra, che la prende e si fa tirare su; Potter sgrana gli occhi non credendo che Malfoy potesse essere tanto leggero o che Zabini potesse essere tanto forte. Ma se quello l'aveva appena impressionato, il seguito gli gelò il sangue nelle vene e dovette trattenere un urlo sorpreso: Blaise stava baciando Draco. E non era un casto bacio sulle labbra, un bacio a stampo che ci si scambia più per gioco che per altro, ma un bacio vero, colmo di passione, ma anche di rispetto e di fiducia, e alla vista di quel bacio Potter fu fermamente convinto che il miglior bacio dato in vita sua fosse nulla in confronto a quello: lui non aveva mai baciato nessuno così e nessuna l'aveva mai baciato così.

Potter si era perso nei suoi pensieri senza senso così non si accorse che Zabini aveva sussurrato qualcosa all'orecchio di Malfoy mentre lo teneva ancora tra le braccia, qualcosa che doveva aver rallegrato moltissimo il biondo perché i suoi occhi, fissi inconsapevoli in quelli di Potter, divennero di mercurio fuso, splendenti come argento liquido.

- E scordati di dormire da solo sta notte! - rise l'Italiano sciogliendosi dall'abbraccio del biondo dandogli una pacca su una natica e Potter si sentì il fuoco scorrere nelle vene mentre Malfoy rideva voltando la testa verso Zabini; si disse che era solo il dover stare fermo immobile mentre tutt'attorno a lui era vita a mandare in corto i suoi ormoni, ma c'era una vocina, in fondo, molto in fondo alle altre, che gli ricordava che l'unico, il solo, che gli faceva quell'effetto era il biondino che avrebbe di lì a presto dormito col mezzo Italiano.

 


(1) pezzetto tratto dalla canzone "Whispher" degli Evanescence

(2) pezzo di " Undertow" dei Pain Of Salvation

*tutte le canzoni che i ragazzi Serpeverde canteranno saranno tutte da intendersi come se fossero farina del loro sacco e non delle cover di altri autori, anche perché, va bene l'apertura al mondo Babbano, ma nessuno di loro farebbe cover di un pezzo Babbano. Per le opere liriche, se ci saranno, devo ancora deciderlo, sarà inteso che i vari autori siano in realtà degli appartenenti al Mondo Magico.

 


La storia consta di una decina di capitoli, già pubblicati si NocturneAlley, che mi fa piacere condividere anche con gli utenti di EFP. Dovrei finire di pubblicarla per fine Ottobre, ovvero un paio di cap a giorno, più o meno. Ma dato che questo fine settimana sarò al Lucca Comics, è possiobile che qualcosa slitti ai primi di Novembre.

Un saluto a tutti, sperando che la storia sia di vostro gradimento ^_^

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Leliwen