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Autore: fufy93    25/10/2009    2 recensioni
la senzazione di essere scelti, milioni di domande alla quale l'uomo non ha mai risposto. Ranma e Akane si ritrovano ad affrontare ciò che qualcuno definisce il destino impossibile da cambiare. ma è davvero così? e se qualcuno dice di esser riuscito a cambiarlo, non è che il destino ne era già a conoscenza? AGGIORNATO: CAP. 9
Genere: Malinconico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. anima in fuga

 

stavo ancora ammirando il quadro generale che mostrava quell'enorme portale quando mi accorsi di una figura alla mia destra e della quale quel vecchio con la quale ero non si sorprese. Mi girai curiosa  di vedere che avrebbero trovato i miei occhi in quell'oscurità che cominciava sbiadirsi sempre di più. A poco a poco vidi una figura grossa e possente venire illuminata da una luce della quale non sapevo l'iniziare. Vidi che era seduta dietro una scrivania in legno con del muschio verso la fine, in fin dei conti toccava l'acqua quindi non lo ritenni poi così strano... il volto dell'omone con le ciglia folte e un naso grosso con le labbra imbronciate. Gli occhi schivi mi guardavano torvi finchè lo sguardo non passò al vecchio in segno di rimprovero.

-bè?! Che colpa ne ho io se questa ragazza ha la chiave?- rise con la voce quasi strozzata tanto che ebbi paura che morisse soffocato da un momento all'altro.

Al sentire quelle parole l'uomo rimase scioccato e quasi incredulo e tornò a posare lo sguardo su di me finchè non si fermò sulla chiave che avevo poggiata al petto.

-incredibile- commentò con la vociona che gli si addiceva proprio.

-guardai entrambi ormai sicura che mi dessero una spiegazione di cosa fosse, di dove fossi e tutto il resto. Ma entrambi rimasero in silenzio a fissarmi curiosi come se fossi un fenomeno da baraccone. Il che mi fece innervosire, la calma non è mai stata il mio forte,

-è troppo chiedere una spiegazione di tutto questo?! Lo so che sapete le risposte alle domande che mi sto facendo. Quanto mi volete fare aspettare!-

il vecchio si girò verso l'uomo della scrivania con lo sguardo di chi sa a cosa stava pensando.

-non a sa cosa serve...- gli disse

notai lo sguardo passare a lui poi a me e formare un ghigno.

-buffo che tu non lo sappia- mi disse

mi trattenni dai commenti acidi, l'importante al momento era sapere.

Continuò guardando il portale alla sua destra, se avesse allungato il braccio avrebbe potuto facilmente toccarlo tanto vi era vicino.

Senza voltarsi parlò con tono superiore, pareva sentirsi importante parecchio. Mentre lo guardavo mi accorsi che aveva un piuma in mano con la quale scrivere su delle pergamene aperte sopra il banco e dell'inchiostro nero era accanto ad essi.

-la chiave che hai al collo è fatta per aprire questo portone, esso porta là dove l'uomo non dovrebbe più tornare, dove il cuore non dovrebbe ricominciare a battere-

ricominciare? Pensai confusa. -tu sei nell'aldilà Akane- come faceva a sapere come mi chiamavo? Era scritto sulle pergamene di fronte a lui? Probabile... -io qui scrivo il passaggio di ognuno e ammetto che ritrovarti qui è una sorpresa non avevo previsto cancellature da fare-

cancellature? Era una bella o una brutta notizia?

Mi voltai anch'io verso quell'enorme porta decorata curiosa di cosa vi nascondesse

-questo portale...- continuò -permette di tornare sulla Terra, di ricominciare a vivere, anche se... chi ha la chiave, ha un tempo massimo al quale può far combaciare quella serratura ad essa- si voltò a guardarmi, cominciavo a sentire il cuore martellarmi dentro. Che fosse una mia immaginazione creata dal mio inconscio a farmelo sentire? In fin dei conti io ero morta...

-quel tempo scade dal momento in cui il tuo corpo scompare del tutto del mondo terreno-

cosa?!!! pensai tra un misto di rabbia e incredulità, mi stava prendendo in giro?

-da quando i corpi scompaiono nel nulla?- lo punzecchiai io sicura quasi del tutto che fosse una balla.

Rise sotto i baffi di fronte alla mia ignoranza sull'argomento

-ovviamente, non tutte le persone che muoiono scompaiono, ma chi ha la chiave si. Prova a pensare ragazza- mi guardò negli occhi come a cercare di captare le mie reazioni sicura che gli avrei dato ragione – non hai mai sentito parlare.. nel tuo mondo, di qualcuno scomparsi improvvisamente, qualcuno che non si riesce a trovare?- sembrava volesse leggere la risposta sul mio volto -o magari di qualcuno ricomparso dal nulla all'improvviso e dato come superstite di una tragedia dalla quale nessuno avrebbe potuto salvarsi?- lo guardai incredula e questo sembrò divertirlo, non volevo credere a quello che, ormai avevo capito, cercava di spiegarmi.

-quella non è l'unica chiave esistente nonostante si utilizzi il “la” riferito ad essa. Purtroppo molti non fanno in tempo ad utilizzarla che il loro corpo è già sparito, altri invece tornano. La chiave può essere utilizzata una volta soltanto, e man mano scompaiono sempre più. Tra poco non ve ne rimarrà una- ispirò a fondo -la scomparsa può avvenire in modo più veloce o più lento rispetto ad ogni essere umano, quindi non è da escludere che il tuo sia già scomparso-

chissà perché non mi sorpresi della sua totale mancanza di tatto in un momento simile.

Mi feci coraggio e chiesi

-cosa accadrebbe se io decidessi di inserirvi la chiave- e indicai con lo sguardo la serratura -e il mio corpo fosse già scomparso?-

dallo sguardo dell'uomo parve contento della domanda e altrettanto soddisfatto della risposta che sapevo stava per darmi.

-la tua anima vagherebbe nel nulla in eterno- sorrise

lo guardai a lungo

-deduco non ci sia un modo per sapere se il proprio corpo sia già scomparso o meno- una domanda retorica non fa mai male a nessuno pensai. -no infatti... però se tu decidessi di non inserirla potresti restare nell'aldilà come lo sei adesso e la tua anima resterebbe protetta-

-non ho intenzione di restarmene con le mani in mano, ho avuto questa chiave e la userò, qualsiasi sia il suo risultato- affermai decisa.

Sembrava un terno all'otto la speranza vaga che vada tutto per il meglio. Il mio pensiero passò in breve tempo a Ranma, chissà cosa stava facendo quello stupido. Che avesse combinato un altro guaio dei suoi?.

 

 

Mi sciacquai il volto con l'acqua gelida e alzai lo sguardo allo specchio di fronte a me. Ero logoro. Forse era proprio il termine adatto. I capelli neri e sporchi incollati al mio viso devastato da un dolore indescrivibile tanto da non sembrare più io, le occhiaie sotto quei bei occhi azzurri della quale un tempo andavo tanto fiero come del mio corpo forte e resistente allenato negli anni, ma ora... che me ne facevo di un corpo così? Quando tutto ciò a cui tenevo l'avevo perso incapace di muovermi. Un improvvisa rabbia mi passò per le vene che iniziarono a pulsare violentemente incontrastate.

Più mi guardavo più mi paragonavo ad uno zombie che stava in piedi per miracolo. Sentivo le voci ovattate di Obaba e Shampoo nella stanza accanto, ero nel loro bagno, andato per rinfrescarmi un momento. Avrei voluto sentire cosa dicevano ma non mi sforzai nemmeno, forse non era poi così importante, tanto cosa lo era adesso? Cosa? Feci un profondo respiro prima di asciugarmi quel volto che avrei tanto desiderato nascondere dalla vergogna e a grandi passi le raggiunsi chiudendomi la porta alle spalle.

In un attimo ripensai a ciò che mi avevano detto pochi minuti prima. La possibilità di una piccola chiave di far tornare l’anima di Akane al proprio corpo, nel mondo in cui è sempre stata, tutta quella storia che mi aveva raccontato.. non ci credevo granchè ma non nascosi il fatto che una piccola parte di me voleva che tutto fosse vero, che ci fosse una chance, anche la più remota.

Rividi entrambe guardarmi al mio ritorno, aspettando che dicessi chissà cosa ma rimasi in silenzio.

 

 

-se è questa la tua volontà, prego- e indicò la serratura

Inghiottii la saliva presa un po’ dall’ansia e staccai la chiave dalla cordicella, sembrava vibrare nelle mie mani o ero io che stavo tremando? Non lo so. Abbassai lo sguardo e aprii il palmo della mano col cuore che rischiava di uscire dal petto da un momento all’altro, inspirai profondamente e sgranai gli occhi quando vivi la chiave volteggiare, girarsi verso la serratura e inserirvi dentro.

Silenzio.

Un giro a destra fece rimbombare una grande *CLAK* e con un rumore simile ad un tonfo accompagnato da un enorme cigolio la porta si aprì nella mia direzione, lentamente. Troppo lentamente, sembrava che il tempo aumentasse man mano.

Cercai di intravedere oltre quel filo nero oltre la porta. L’acqua si muoveva sempre di più facendo ondeggiare la barca e non permettendomi di vedere ciò che vi era oltre.

Poi vidi. Tutto si trasformò di fronte ai miei occhi, mentre lo spigolo della porta che ormai riuscivo quasi a sfiorare mi attraversava aprendosi sempre di più. Non servì che mi girassi per sapere che un sorriso sovra stagliava lo sguardo del vecchio e dell’omone alla scrivania che ormai stava per essere coperto del tutto dalla parte destra del portale, come esso, non volesse permettergli di vedere oltre.

Il mio sguardo non si mosse da ciò che avevo davanti, ero li, solo io.

Allungai la mano destra di fronte a me come per afferrare qualcosa ma non presi niente, no. Fui presa io, e inghiottita dal vento nell’ignoto.

 

Continuai a negare senza motivo con un leggero cenno della testa spostandola in entrambi i lati. Poi in uno slancio mi fiondai fuori dalla porta del ristorante e corsi, non sapevo dove stavo andando, ma le mie gambe si. Per questo mi feci guidare.

In un attimo mi ritrovai tra gli alberi alti e verdi, circondato dalla natura, non era il luogo dove mi ero svegliato… ero distante, non so dove, la mia mente era talmente vuota mentre correvo che forse non avrei neanche trovato la strada di ritorno.

Poi sentii una presenza, alla mia sinistra, tanto debole da sembrare quasi una mia immaginazione, camminai in quella direzione incurante di cosa avrei trovato, poi il mio respirò cessò e un battito, chissà, forse l’ultimo risuonò dentro di me come una campana TU-TUM.

Di fronte a me, il corpo di Akane, della mia ragazza, inerte sul terreno gelido e fangoso stava scomparendo. Più volte battei le palpebre, non era possibile vedere un corpo scomparire come fumo. Ma lei, quella parte sbiadita che forse era creata dal mio inconscio nella speranza di rivederla un’ultima volta se ne stava andando, e io, ancora una volta, rimasi immobile.

 

 

 

SALVEEEEEEEEEEEE!!! Da quanto tempo!! Prima di tutto ringrazio la mia migliore amica (e lo faccia chiunque sta leggendo) perché è l’unica che qualche giorno fa mi ha convinta a continuare la storia (era più una minaccia ma tralasciamo i dettagli).

Spero che qst capitolo vi sia piaciuto. A me si e tantissimo. Mi è tornata la voglia dopo che ho iniziato a leggere il terzo libro della saga di twilight  e tra tutti i pensieri di Bella, mi ci sono immersa e cercato di seguire lo stile per fare i pensieri di questi personaggi, ditemi che ne pensate ^^.

RINGRAZIAMENTI:

ilarietta_chan: grazie per esser stata l’ultima e l’unica a commentare l’ottavo capito. Spero che sarai contenta del mio ritorno e del finalmente risolto mistero della chiave. J

apple92: spero ti piaccia più questo capitolo rispetto al precedente e precedente. Mi affido sempre a te per eventuali errori ^_-

ringrazio anche coloro che hanno seguito e commentato in precedenza del capitolo 7 e spero che continueranno a seguire con entusiasmo.

Saluto tutti e al prossimo capitolo! ^^

p.s= questa volta non ho messo quelle parti di circa una decina di righe che in genere metto sempre o all’inizio o alla fine. Vedrò di metterle nel prossimo. Spero di continuare presto nonostante l’inizio della scuola e i miei vari problemi ^^

 

  
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