Capitolo 4 – 2 gennaio – Svolta
Questo capitolo è un po' cortino, lo so >.< solo che è più che altro un capitolo di passaggio, come dice anche il titolo, una svolta. Chiedo perdono e prometto che il prossimo sarà più lungo! Buona lettura =D
2 gennaio
Quando
Mello aprì
gli occhi, quella mattina, la scena che si ritrovò di fronte
era, forse,
peggiore di quella della sera prima.
Matt aveva preso
in mano quelle specie di occhiali da aviatore che, in effetti, aveva
quando era
arrivato, e che probabilmente aveva nascosto e li ruppe sbattendoli
contro il
letto. Prese in mano la scheggia di vetro più grossa,
sanguinando, e fece per
piantarsela in un polso, ma Mello fu più veloce e
afferrò la parte di scheggia
che spuntava dalle dita del rossino sollevandogli il braccio fin sopra
la testa
e ferendosi a sua volta.
“Mello...
vattene... lasciami...” disse, senza
mai alzare lo sguardo.
“non ne ho affatto
l'intenzione, idiota! Cosa cavolo cercavi di fare?” disse
cercando di strappare
la scheggia di vetro dalle mani dell'altro ottenendo solo di ferirsi di
più.
“lasciami...
vattene... non guardarmi e non tentare di fermarmi, per favore... Mello
per
favore” lo supplicò.
“ti ho detto che
non ne ho l'intenzione, sei sordo forse?” rispose il biondino
per poi tirare
uno schiaffo a Matt per distrarlo e riuscire così a
sottrargli l'arma improvvisata,
gettandola lontana.
Poi con una mossa
rapida si portò alle spalle del rossino e lo strinse a
sé.
“e ora spiegami
perchè cazzo stavi per fare quello che stavi per
fare”
Matt, che sembrava
essersi ripreso almeno un po', ci mise un attimo a rispondere.
“abbreviavo solo
la mia sofferenza...” iniziò, il sangue di Mello
che iniziava a bagnare i suoi
vestiti, insieme al suo stesso.
“tanto mi hai
detto anche tu che prima o poi mi uccideranno... inoltre ormai sono
sporco e
impuro, chi mai vorrebbe un rifiuto come me, qualcuno svuotato della
propria
dignità... non importerebbe comunque a nessuno se io morissi
qui e ora...”
Il suo tono così
rassegnato e privo di vitalità spaventò Mello di
più che se avesse pianto. Usato
poi da lui, da quel ragazzo che si era abituato a veder sorridere anche
nelle
situazioni più difficili…
Il biondino chiuse
gli occhi e sospirò.
“Matt... Lo sai
che...” disse calmo, poi poggiò le sue labbra sul
collo dell'altro, che reagì
sgranando gli occhi per la sorpresa.
“...la prima volta
che ti ho incontrato...” continuò baciandolo un
po' più verso il mento e
iniziando a girarlo verso di lui.
“... ho pensato
che fossi davvero stupido...” lo baciò un po'
più in là e lo girò ancora, ormai
erano faccia a faccia.
“... e quello che
hai tentato di fare ora...” disse baciandogli il mento e
sdraiandolo sotto di
lui.
“...non ha fatto
che confermare i miei sospetti...”
finalmente lo
baciò sulle labbra, con un mugugno di approvazione del
rossino che, capite le
intenzioni dell'altro, non aspettava che quel momento.
Improvvisamente e
con grande disappunto di Matt però, Mello smise.
“...non ti è mai
passato per la testa che c'era qualcuno a cui importava se tu fossi
morto qui e
adesso? E riguardo tutte quelle puttanate che hai detto prima
sull'essere
impuri, eccetera... non me ne importa un bel niente!”
poi riprese il
bacio da dove l'aveva lasciato, anche se stavolta usò la
lingua.
Ma, dopo poco,
smise di nuovo.
“perchè hai
smesso?” chiese Matt, che non approvava la decisione del
biondo il quale, in
tutta risposta, si alzò dal suo corpo e se ne
tornò nella sua gabbia.
“perchè non ti
meritavi che continuassi... adesso vedi di riprenderti,
idiota.”
“come vuoi Mel.”
sorrise.
Era un buon segno,
stava tornando se stesso.
“ma...” sussurrò
Matt quando, alzandosi, si accorse che Mello gli aveva lasciato in mano
un
pezzo di cioccolata.
In effetti ne
aveva davvero bisogno, non dormiva da un po' ed era davvero a corto di
energie.
Si guardò ancora
la mano con la cioccolata e sorrise di nuovo. Mai avrebbe pensato di
incontrare
il suo angelo nel mezzo dell'inferno.