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Autore: Ino chan    26/10/2009    5 recensioni
Il calore di chi sa cosa stai passando, perché lo sta provando sulla sua pelle. Di chi vuole starti accanto, anche solo con un abbraccio, di chi ti promette di fare del suo meglio per non abbandonarti. E a te non resta che sperare di non perderti in esso, di ritrovare la strada per il tuo corpo, di non morire di sollievo fra le sue braccia.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Author: Ino chan

Author: Ino chan!
Fandom: Naruto
Rating: Verde.
Genere: Oneshot
. 
Paring: Kakashi/ Sakura
Disclamer:Purtroppo i personaggi in questione non mi appartengono,"per fortuna di Kakashi e Yamato! *ç* " non ci guadagno un soldo bucato a scrivere questa storia, ma  almeno soddisfo la mia voglia di pucciosità! >////<

 

Belive again

 

 

 

Vorresti smettere di piangere

Davvero, lo vorresti tanto.

Perché non sei più la stupida ragazzina frignona che eri

Non sei più tu quella che rispondeva al dolore con le lacrime.

Non lo sei e non vuoi ritornare ad esserlo…

Tiri su col naso e all’impressione quella pezzo di pietra dolente si sdoppi davanti ai tuoi occhi, una , due volte per poi ricongiungersi e mostrarti quel nome maledetto. Lo stesso che all’inizio hai urlato per i nervi, che poi hai sussurrato con affetto e alla fine, senza rendertene conto, con tanto amore.

Naruto kun

Hai perso il conto del tempo.

Da quanto tempo è che stai qui.

Non lo sai e questo in qualche modo ti fa paura.

Non riesci a staccarti, piangi, e sembra che tu lo stia aspettando.

Ma non ritornerà.

Non stavolta.

Il suo buon cuore l’ha ucciso.

Quel demonio l’ha ucciso.

Stringi i pugni fino a sentire male, fino a sentire il sangue scendere e filtrare fra le dita. Non eri presente, non sai bene cosa sia successo, ma una cosa la dai per certa, solo un mostro attacca alle spalle un nemico. Non il Sasuke kun che conoscevi. Che però ,forse non è mai esistito.

Ti accucci e tiri le gambe al petto. La notte sta scendendo, ma tu non riesci a staccarti.

Non ce la fai a dire addio.

Hai congedato Sai.

Con tutta la buona volontà i suoi tentativi di tirarti su, ti hanno fatto solo peggiorare l’umore. E dopo un paio d’ore anche il capitano Yamato ha ammainato bandiera bianca. Però ti è piaciuto il suo abbraccio. Ti sei crogiolata in esso in cerca di un po’ di calore. Hai trovato la comprensione, ma quello, purtroppo no…

Sollevi le mani e le unisci davanti al viso, sanno di sangue e freddo.

Aliti nella speranza di scaldarle e poi le sfreghi assieme per non vedere le ferite che le coprono. Hai preso a pugni un muro. Prima di venire trascinata via a forza da Shikamaru, ti sei spezzata le mani per non sentire il dolore dentro.

 

Chiodo scaccia chiodo.

 

Peccato che non sia sempre così semplice.

 

Maledizione! Stai cercando una soluzione, un qualcosa che ti aiuti a staccarti da questa lapide, che ti aiuti ad andare avanti e a camminare con le tue gambe. A muovere un primo passo, il primo importante passo. Schiacci il viso contro le ginocchia e serri con forza le braccia attorno alle gambe . Singhiozzi ancora e …

 

-Sapevi di trovarti qui.-

 

Delle mani sul tuo capo.

Calde e un po’ ruvide.

Mani che conosci.

Che più di una volta ti hanno rimesso in piedi.

Sollevi la testa.

Lui ti sorride o almeno credi.

Maledetta maschera.

 

-Perdona il ritardo.-

 

 

Lo guardi.

Lo fissi.

Vorresti tornare indietro a quel tempo. Nei giorni in cui lo credevi capace di risolvere i problemi del Team sette con la presenza, con lo spirito, a quando le urla di rabbia e gli sfottò erano la cosa peggiore che potevano capitare.

 

-Sono rimasta ad aspettarla.-

 

Lui ti aveva detto che tutto sarebbe andato bene.

E tu hai atteso che questo accadesse.

Come una bambina ti sei fidata di lui.

 

-Scusa se sono venuto solo.-

 

Le sue mani sul tuo capo.

E il suo sguardo fisso nel tuo.

Si sta scusando.

Come se questo fosse tutta colpa sua.
Come se avesse in mano la responsabilità della distruzione del Team sette.

Della caduta alla follia di Sasuke, del dolore che ti sta mangiando l’anima , della morte di Naruto e del sogno di avere di nuovo un Hokage da amare a seguire seduto sul trono della Foglia.

Oh, ma se è così sei colpevole anche tu.
Perché nemmeno tu non hai potuto fare nulla.

Siede in due a divedere la colpa se ciò è vero.

E cosa potete fare per non impazzire?

Cosa vi rimane?

 

Stai per chiederglielo.

Perché infondo sei ancora convinta che lui abbia tutte le risposte.

Quando quel calore ti avvolge all’improvviso.

Come se te l’avessero gettato addosso, ti ritrovi in esso e a cullarti come farebbe la bambina che vorresti tornare ad essere. Ti ha abbracciato. Proprio come ha fatto il capitano Yamato , si è chinato su di te e ti ha stretto forte al suo petto.

La comprensione.

L’affetto.

E il colore che volevi.

Il calore di chi sa cosa stai passando, perché lo sta provando sulla sua pelle. Di chi vuole starti accanto, anche solo con un abbraccio, di chi ti promette di fare del suo meglio per non abbandonarti.

E a te non   resta che sperare di non perderti in esso, di ritrovare la strada per il tuo corpo, di non morire di sollievo fra le sue braccia. Di avere la forza di staccarti da lui, per riprendere a respirare normalmente.

 

-Kakashi sensei.-

 

Si stacca da te.

Lo senti allontanarsi e “quel” freddo penetrarti le ossa di nuovo.

Come una secchiata d’acqua gelida, ti irrigidisci sotto le sue mani, ora poggiate pesantemente sulle sue spalle. Hai paura. Hai paura di combattere una dipendenza con un’altra, di morire in un altro legame che ti darà più lacrime che risa.

 

Lo vedi.

Piegato da quell’affanno che solo le lacrime trattenute sanno dare.

Chiudi gli occhi e lentamente muovi le mani dalla loro posizione a penzoloni.

Cerchi le sue.

 

-Mi aiuta ad alzarmi?-

 

Eccoti qui.

Ancora una volta a fidarti di qualcuno.

A sperare di non rimanere da sola a leccarti le ferite ancora una volta.

Vedi la piega delle sue labbra curvarsi attraverso la maschera.
Vedi la sua espressione addolcirsi mentre ribalta la tua presa e ti stringe, con delicata fermezza e tirarti su per poi sorreggerti con un braccio attorno alla vita.

 

-Mi accompagna?-

 

-Dove vuoi.-

 

Fine .

 

 

*Fa schifo, lo so, perdonatemi…

 

   
 
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