Questo capitolo segna un momento cruciale per Kagome tanto per un'altra persona. Chi di voi riuscirà a non uccidermi? Credo nessuno. ^^''' I personaggi ormai sono OCC al massimo, quindi sto affrontando tutto con calma e non come farebbe la takahashi XD Non so scrivere come fa lei i manga. ^^
Adesso vi lascio al capitolo. Buona lettura!
Capitolo 12
Luogo: Sotto casa di Inuyasha e
Kikyo.
Perché: Sto andando al
patibolo.
Come: Su una moto guidata da una
pazza isterica che
corre troppo e mi fa venire un infarto dopo l’altro.
Ore… Non me ne frega
nulla delle ore!
E non me ne frega nulla nemmeno del
perché, del
luogo o del come ci sto andando.
Solo una cosa conta: cosa devo fare.
E lì sono guai.
Incontrare Kikyo è stata
la decisione che dovevo
prendere. Ma era anche quella che volevo prendere?
Credo di sì.
Però questo non rende le
cose più semplici.
Tra due curve saremo arrivate. Sto
stringendo
tantissimo la vita della povera Sango, che per ora non si lamenta.
Vorrei
fuggire.
In fondo, non sono ancora matura.
Ecco, abbiamo svoltato
l’angolo. Manca una sola
curva.
E io che ci sto a fare qui? Non
dovrebbe parlarci
Inuyasha con Kikyo? O no?
Oddio! ODDIO! Abbiamo svoltato
anche l’ultima
curva!
Vedo casa di Inuyasha. Si
avvicina… Sempre di più…
«Non voglio
più farlo!»
«Lo dici solo
perché sei spaventata. Calmati.»
«E ti pare
poco!»
«Se non ci parli te ne
pentirai amaramente.»
«Meglio essere amari che
finire a fettine.»
«Sai che quello che stai
dicendo non ha senso?»
Sango ha appena fermato la moto sotto il cancello di casa di Inuyasha.
E io la
sto ancora stringendo.
Le cose non vanno benissimo.
«Kagome, lasciami, o
finisce che mi spezzo!»
«Scusa!» la
lascio immediatamente e per poco non
perdo l’equilibrio. Per fortuna che sono ancora seduta sulla
moto.
«Scendi!»
«Come?»
«Scendi dalla
moto!»
«Ah, va bene»
eseguo l’ordine lentamente, tutto pur
di rimandare il momento dell’incontro.
«Adesso va’ a
suonare il campanello. Non accetto
obiezioni!»
«Sì…»
mi giro e vado al cancello; mi spavento
quando sento il rombo della moto.
«In bocca al
lupo!» urla Sango, per poi partire.
«No, non
andare!» sono costretta a urlare, ma non
serve a molto. È già andata.
E adesso sono sola.
Bene.
Benissimo.
Perfetto!
È un disastro…
«Sì?»
all’improvviso sento la voce gracchiante del
citofono. Sobbalzo, quasi urlo, ma mi trattengo.
«Sono Kagome. Kikyo, sei
tu?» forse la mia voce ha
tremolato un po’, ma non me ne preoccupo troppo
perché non si dovrebbe capire
dal citofono.
«Sì. Sali, ti
stavo aspettando» il cancello si apre
e entro nella palazzina di mio zio.
Come faceva ad aspettarmi?
Allora… è davvero lei?
Oh, non ci capisco più nulla!
Però tra poco
saprò.
Arrivo davanti alla loro porta, lei
è lì davanti
che mi accoglie.
Non sorride, ma non mi guarda
nemmeno male.
Almeno è
qualcosa…
«Entra pure. Ho fatto un
po’ di tè, ne vuoi?»
Sembra gentile. Di solito con me
non è così, per
nulla.
«Sì,
grazie» rispondo con un po’ di imbarazzo.
«Accomodati dove vuoi,
tanto la casa la conosci. Io
arrivo subito» indica la sala, poi va nell’altra
stanza. Nel frattempo mi
guardo intorno. Qui è rimasto tutto uguale. Mobili moderni
accostati a mobili
antichi nel giusto ordine creano una sensazione di casa vissuta; il
divano è di
un colore acceso, in contrasto con i colori tenui delle pareti. Non
manca di
certo il televisore moderno e lo stereo, disposti nella libreria di
fronte al
divano.
Come si vede che Inuyasha non ci ha
messo mano.
Questo devo ammetterlo: Kikyo ha
molto senso
estetico.
Mi siedo sul divano giusto
l’attimo prima che
arrivi Kikyo con due tazze colme di tè.
Le appoggia sul tavolo, poi mi
guarda.
«Zucchero?»
«Sì, grazie.
Due cucchiaini» guardo in giro mentre
lei prepara le tazze, non sapendo bene come cominciare. Non posso certo
dirle
che credo che sia stata lei a rovinarmi casa, non sarebbe educato. E
non posso
nemmeno dirle subito cos’è successo, sembrerebbe
sempre che l’accusi. Non so
che fare… Aiuto!
«Ehm… La casa
è sempre bellissima…» ma cosa mi
metto a dire? Aiuto…
«Kagome…
Sappiamo entrambe che non è una visita di
cortesia, la tua, quindi puoi anche arrivare subito al punto. Sappi,
però, che
Inuyasha non è qui» dice con tono calmo.
Rimango per un attimo spiazzata,
prima di
rispondere.
«Meglio così.
Volevo parlare sola con te. Io… Credo
di doverti delle scuse, per il fatto che Inuyasha
non…» alza la mano e non mi
lascia finire la frase. Io mi azzittisco subito.
«So benissimo che viene
tutte le sere da te e resta
a dormire dopo il lavoro al locale; non sono certo stupida.
Più che altro lo
sei tu, adesso. Non chiedermi scusa per una cosa che ti fa piacere. Se
non
volevi che succedesse, già dalla prima sera lo dovevi
cacciare. Adesso, parlami
di ciò che vuoi realmente dire» sorseggia il
tè, poi mi guarda negli occhi.
Ha ragione, sono stata
un’ipocrita a dirle così.
Adesso sarà arrabbiata, quindi addio buone maniere.
Però potrebbe almeno
mettermi un po’ a mio agio…
Su, Kagome, forza e coraggio!
«Ieri sera…
Sono andata a casa e ho trovato tutto
in disordine… Tutto… Incasinato» la mia
voce è un po’ incerta, ma non balbetto,
per fortuna.
«Continua.»
«E…
C’erano delle scritte… Sulle pareti… Mi
chiedevo se tu ne sapessi qualcosa.»
«Cosa vuoi che ti dica?
Che sono stata io? Che non
ti sopporto?»
«No, no…
Io…» balbetto, ritenendomi stupida fino
all’inverosimile.
«Senti,
Kagome… So perfettamente che mi odi, così come
la tua famiglia. Sono sempre stata vista come una stupida da tutti voi,
e la
cosa non è stata per nulla piacevole, ma mi bastava restare
accanto a Inuyasha
per essere contenta.»
«Ma no, non è
così…» sto cercando di rimediare a
una cosa che sanno tutti. Ma posso davvero fare qualcosa?
«Non prendermi in giro,
non sono scema. Devo
ammettere che non mi sta particolarmente simpatico tuo padre, per il
suo modo
da signor uomo-gelo, e tuo nonno è leggermente troppo
attaccato al lavoro,
anche se si nota che vuole bene alla sua famiglia» prende un
respiro profondo,
poi continua. «Però ho sempre cercato di
avvicinarmi almeno a te e a Rin.
Pensavo che avremmo potuto almeno conversare civilmente, anche se non
saremmo
diventate ciò che s può definire una famiglia
unita. Invece…» si ferma di
nuovo. Mi guarda negli occhi come se fosse un’inquisizione.
«Non stare
così rigida. Non mordo mica» ha
scherzato… Kikyo ha scherzato! Non lo credevo
possibile… E ha cercato di
mettermi più a mio agio.
Forse è vero che non le
abbiamo mai dato nemmeno
una possibilità.
«Hai tutte le ragioni per
essere arrabbiata…»
sussurro, pentendomi subito delle mie stesse parole.
Kikyo poggia la tazza sul tavolo,
poi alza gli
occhi.
«Non sono arrabbiata.
Sono solo triste perché
nessuno ha mai capito che non sono cattiva, solo un po’
fredda. Solo Inuyasha
l’ha capito. E di questo gli sono grata…»
«Sì, lo zio
è una brava persona…»
«Però non
trovi che a volte sia un po’ lento?»
«Come?» la mia
voce esce stridula, credo di non
aver capito bene.
«Massì, ci ha
messo due anni per capire che era
innamorato di me, e un altro per chiedermi di uscire. Stavo per perdere
le
speranze!» fa una mezzo sorriso.
Alt! Fermi! Fermate il tempo!
STOP!
Questa è Kikyo? Lei?
Sicuri che non sono in un
universo parallelo?
«Mi sembri ancora rigida.
Forse è vero che siamo
incompatibili.»
«No! Aspetta…
Io… Sono solo stupita. Non ti avevo
mai sentito parlare così» alzo lo sguardo senza
rendermene conto. Non ho più le
spalle piegate in avanti, non ho nemmeno le guance rosse, ho solo una
grandissima curiosità. Forse si può pensare che
sia dovuto più al fatto che
voglio conoscere com’è Inuyasha con Kikyo, ma non
è così.
«Se mi avessi sentito
parlare qualche volta,
avresti capito di più.»
«Vero…»
«Non te ne sto facendo
una colpa, Kagome. Sei stata
abituata e cresciuta dalla tua famiglia a vedermi come
un’estranea perché non
venivo alle riunioni e perché non ero stata accettata come
possibile moglie di
uno dei due capi dell’azienda No Tashio. Alle riunioni di
famiglia screditavano
Inuyasha davanti a me, su di me, o
parlavano di lavoro e mi lasciavano fuori dai loro discorsi. Tu eri
piccola, e
non te ne accorgevi, ma eri l’unica della tua famiglia,
esclusa Rin, che non mi
guardava con ribrezzo» finisce sospirando. Solo adesso sto
capendo che è dura
per lei parlare di queste cose. Non ha vissuto una bella vita, forse
anche per
colpa della sua apparenza fredda, perché non è
stata capita.
«Io… Avevo una
certa stima e allo stesso tempo
timore. Non osavo rivolgerti la parola, però mi avvicinavo a
Inuyasha e gli
chiedevo di te…» arrossisco furiosamente al
ricordo. Da bambina Kikyo mi
impauriva, però mi affascinava. Come quando vuoi capire
com’è fatto un ragno,
ma hai paura di avvicinarti. Anche se lui è così
piccolo che non ti farebbe
nulla.
E poi, a me sono sempre stati
simpatici i ragni.
«Sì, me lo
raccontava. Spesso fantasticavo sul
fatto che tu fossi mia nipote di sangue… Eri molto carina da
piccola, e
crescendo sei migliorata. Ma ti allontanavano sempre da me»
il suo sguardo si
fa vacuo. Vorrei poter dire qualcosa, ma ho paura di spezzare tutte
queste confidenze
che sta facendo. È il mio mondo di bambina che viene
capovoltato, e, anche se
non mi piace, voglio restare ad ascoltare e capire.
«Come mai non sei mai
stata accettata?» lo chiedo
tutto d’un fiato per non fermarmi a metà e perdere
il coraggio. So che
succederebbe, sennò.
«Perché non
ero uno youkai, per prima cosa. Poi
perché non ero ricca, né bellissima. Ma questo
potevo anche capirlo. Credo che
la cosa che mi ha resa più fastidiosa sia il mio voler
entrare negli affari
della società. Rin non se n’è mai
interessata perché adora le faccende di casa
e non sopporta questi lavori di alta società, anche se
sarebbe in grado, invece
a me sempre piaciuti, ma le mie idee li hanno sempre lasciati un
po’ scioccati.
Credo sia colpa del loro orgoglio maschile.»
«Sì! Gli
uomini sono molto orgogliosi, soprattutto
sul lavoro!» ridacchio.
«Infatti. E si arrabbiano
soprattutto se è una
donna a sorpassarli.»
«O se ha idee
migliori…» mi fermo un attimo. Non
avevo idea che Kikyo fosse così. Forse perché, se
ci penso, non ci ho davvero
mai parlato seriamente.
Eppure è abbastanza
simpatica. Inuyasha me lo
diceva sempre, Kikyo va solo presa e capita, così saprai che
è una bravissima
persona. Ma io non ci avevo creduto.
Adesso vorrei sprofondare.
Perché non si apre un
buco sotto di noi quando vogliamo? E perché non
c’è nessuno youkai contro il
quale combattere quando vogliamo sfogarci?
Bah!
Ingiustizie della vita.
«Comunque, non devi
più preoccuparti di me. Presto
avrai Inuyasha tutto per te.»
«Come?»
è la seconda volta che mi fa dire così, con
una vocetta stridula che non sopporto. Forse un po’ ci prova
gusto.
«Io sto andando via. Ho
trovato un’altra
sistemazione, e forse anche un altro uomo.»
«Ma…
Perché?»
«Semplicemente la mia
storia con Inuyasha è giunta
a un punto di non ritorno. Ci consideriamo solo amici… E
poi, lui ormai guarda
te.»
«No, non è
vero. Inuyasha non mi guarda nemmeno
come donna, pensa a me come a una piccola nipote da
proteggere…» sospiro. Non
so perché ho detto questo a Kikyo, ma mi andava di sfogarmi.
«Allora hai qualcosa
sugli occhi… Inuyasha ha
sempre avuto un’attenzione particolare per te. Anche se mai
così forte da
infatuazione… ma quando il suo inconscio ha capito che ti
eri innamorata di
lui, ha cominciato a considerarti una donna. Forse, se tu non avessi
provato
nulla, lui nemmeno… Ma non posso certo dirlo io.»
«Cioè…
lui… Innamorato?»
«Te lo sto dicendo da
prima. Sì, è cotto.»
«Ma… Ecco, non
sapevo… Io…» mi fermo. Prendo un
respiro, poi scuoto la testa per calmarmi. «Vorrei davvero
crederti, ma… Non lo
ritengo possibile.»
«Perché non
hai fiducia in te stessa. E credi
troppo nelle formalità…»
«Un incesto è
pur sempre un incesto» sussurro.
«Però fra
animali è accettato. Perché fra noi
uomini no? Forse vogliamo solo fermare l’istinto, oppure
crediamo che la
famiglia sia più importante dell’amore per una
singola persona. Fatto sta che
non puoi manovrare i sentimenti come vuoi. Loro prendono direzioni
strane, a
volte assurde… E anche adesso. Credevo di non potermi mai
più affezionare a un
componente della famiglia di Inuyasha, invece mi affeziono alla persona
che me
lo porterà via… Il mondo è
strano» sorseggia il tè, come a dirmi che abbiamo
finito il discorso.
E io devo avere una faccia ebete,
perché appena mi
guarda deve simulare una smorfia con un colpo di tosse. Forse voleva
ridere…
«Mi sa che devi andare a
casa. È tardi.»
«Aspetta, ancora non mi
hai risposto!»
«A scrivere incesto sulle
pareti è stato qualcuno
che non voleva. E si scusa con entrambi. Adesso va’ a casa,
Inuyasha si starà
preoccupando per te come una mogliettina, me lo
sento…» poggia la tazza e si
alza. Io faccio altrettanto.
Mi ha congedata. E completamente
spiazzata.
Vorrei chiederle altro. Vorrei
farle altre domande,
parlarle, urlarle, sgridarla, capire… ma non so bene come mi
ritrovo fuori
dalla porta, completamente paralizzata. Guardo per un tempo che mi
sembra
infinitamente lungo la porta davanti a me.
I miei pensieri sono come una
stanza bianca. Non
c’è nulla dentro,
solo stupore.
Quando mi riprendo sbatto
più volte gli occhi.
Ho capito che devo fare. Una cosa
sola. Una.
Ma prima devo chiamare
Sango…
Non posso certo tornare a casa a
piedi!
Mi sono macchiato tutto…
E non me ne importa nulla! Ma, a un certo punto, comincia a farmi male
lo
stomaco. Molto male.
Tanto male che sono costretto a
rimanere a letto, e
non vado a lavoro.
A un certo punto sento un rumore.
Come se un pugno
battesse sul legno. In quell’istante la porta si spalanca e
entra Sesshomaru
che impersonifica il male assoluto.
Ho paura! Scappo,
scappo… Ma non posso! Sto male, a
letto…
E lui si avvicina sempre di
più.
«Inuyasha, come hai osato
innamorarti di mia
figlia?» urla.
«Ahh! Non mi picchiare,
ti scongiuro! Pensavo fossi
arrabbiato perché non ero venuto al lavoro!»
«Inuyasha…»
«Non mi
picchiare!»
«Inuyasha!»
«Cos…?»
apro gli occhi. Sono per terra.
«Inuyasha, va tutto
bene?» chiede una voce
familiare. Annuisco, giusto per non far preoccupare nessuno, e alzo gli
occhi.
«Ka-Kagome!
Che… Che ci fai qui?» chiedo, cercando
di ricordare.
«Questa è casa
mia…» mi guarda strano, come se
fossi impazzito. Be’, dopo aver visto mio fratello come male
assoluto, mi sento
parecchio spaventato…
«Ah,
sì
giusto… Ecco, io mi sono addormentato…»
se avessi detto che lei ha i capelli
neri avrei fatto una figura più dignitosa, me ne rendo conto.
«Sì,
l’ho notato. Ho aperto la porta e ti ho visto agitato,
quindi ti stavo chiamando, ma hai iniziato ad urlare. Che stavi
sognando?» la
sua voce è calma, ma i suoi occhi sembrano molto
preoccupati. Per me. E questo,
anche se non dovrei, mi fa sentire importante.
«Stavo facendo un incubo.
Tuo padre che mi sgridava
perché non ero andato a lavoro. Sembrava
l’impersonificazione del male…»
«Sì, quando si
arrabbia fa molta paura» ridacchia,
un po’ più tranquilla. Ne sono contento.
«Piuttosto, hai
notato?» le chiedo, con un
sorrisino ebete stampato in faccia.
«Cos…?
Oh…»
«Allora?» il
sorriso ebete sembra che non si voglia
più scollare dalla mia faccia mentre lei osserva le pareti
beige. Niente più
rosso, niente più bianco.
«Grazie! Inuyasha, sei
davvero il migliore!» mi
abbraccia come se non potesse fare altro. Mi fa piacere. È
davvero…
Fermi! Mi ha chiamato per nome? Non
l’aveva mai
fatto prima.
«Come mi hai
chiamato?» chiedo, da deficiente quale
sono. Ma potevo starmene zitto? A quanto sembra no.
«Inuyasha…
Posso chiamarti per nome, vero?»
«Lo faresti anche se ti
dicessi di no» sospiro io.
«Vero. Ma voglio una
risposta» dice fissandomi
negli occhi; e, quel punto, capisco che dalla mia risposta lei
capirà qualcosa
che solo le ragazze, anzi, il genere femminile è in grado di
capire – ma
soprattutto che notano solo loro.
Enorme ritardo, ma voglio lo stesso rispondere alle chi mi ha commentato, anche se sono stanchissima e tra poco mi sa che ucciderò il computer. XD
Bchan: Stavolta sono riuscita ad aggiornare abbastanza in fretta per i miei standard! XD Spero che la tua curiosità sia in parte stata appagata...
zero2757: Sì, immaginavo che avresti adorato Ayame e Sango. XD Ah, ma mancano almeno due capitoli per finire, non ti preoccupare, ancora un po' dura. ^^ Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!
cicca_: grazie mille! Mi fa paicere sapere che ti è piaciuto! E di questo che mi dici? XD
Xx Kagome-Chan xX: Ah, la concluderò, tranquilla. Tu continua a leggere, poi si vedrà quel che succederà... Non spoilero! ^^ Spero davvero che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Ciao!
demetra: Posso dirlo con certezza, adoro i tuoi discorsi strambi! XD Mi fai capire perfettamente quello che vorresti dalla fanfic, e a volte ci azzecchi, altre no... Fra Inuyasha e Kagome si vedrà... Invece per quanto riguarda Sesshomaru c'è un punto che nessuno ha pensato... Ma si vedrà anche quello, forse prorpio col prossimo capitolo, se non fra due XD Spero che ti sia pèiaciuto anche questo!
E adesso, vi saluto! Al prossimo capitolo! ^^