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Autore: Rein94    26/10/2009    2 recensioni
Sulfus si rende conto dei propri sentimenti per Raf,ma lei è innamorata di Raoul, un terreno... La versione a fumetti si è fermata proprio a questo punto,ed è da qui che parte la mia storia!
[Raf/Sulfus ~ FF Ispirata alla Versione a Fumetti]
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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forbie1 Grz x il commento ^^

Capitolo 1

Raf POV

Un tiepido raggio di sole si ferma insistente sulle mie palpebre abbassate, e con un piccolo sbadiglio apro gli occhi. I primi particolari che focalizzo mentre la mia vista si fa meno appannata sono delle tegole, tante tegole rosse. Alzo la testa di scatto, e cerco di capire dove sono. Mi porto le mani al viso, e mi accorgo che è leggermente bagnato. Ah, già, ho pianto la scorsa notte…tutta colpa di quello stupido diavolo. Ci tiene proprio a farmi star male vero? Io sono molto sensibile, e poi mi ha fatto pensare a Raoul e mi è venuta nostalgia, ed è per questo che ho pianto…scuoto leggermente la testa, non sono mai stata brava a mentire, nemmeno a me stessa, ma non voglio ammettere che sono le sue parole ad avermi ferita, non voglio e non posso farlo. “Non me ne importa niente di quello che pensa di me!!!” Mi accorgo di essermi alzata in piedi e di aver cominciato a gridare, e mi sento davvero stupida. Mi metto una mano sulla fronte e sospiro esasperata, e subito dopo comincio a guardarmi intorno attentamente. Non sono molto lontana dalla città, e comunque dovrei essere in grado di tornare facilmente a casa. In effetti, dovrei proprio muovermi a tornare. Mi staranno sicuramente cercando tutti, saranno tutti preoccupati…Chissà, magari anche LUI si chiede che fine ho fatto…Si certo, come no. Invece sono sicura che è felice di non avermi più fra i piedi, perché io sono “racchia e zuccherosa” e lui non mi sopporta, non mi ha mai sopportata. Sento un lieve ticchettio metallico e qualcosa di freddo sfiorare la mia mano; è una lacrima. No, oggi non ho la minima voglia di andare a scuola, non posso vederlo…ho paura di come potrei sentirmi. Oggi voglio dimenticarmi di tutto e di tutti, voglio divertirmi senza pensare alle conseguenze. In punizione mi ci metteranno comunque, quindi tanto vale godermi gli ultimi momenti di libertà…oggi non mi va di seguire le regole. Voglio camminare in mezzo alla gente e confondere i miei pensieri con i rumori della città, voglio ridere più che posso e fregarmene altamente di cosa pensa la gente, di cosa pensa...Sto diventando davvero monotona, non è possibile che ogni pensiero mi riporti dritto a lui! Sarà che il suo sguardo ferito illuminato dalla flebile luce della luna non riesco proprio a dimenticarmelo, e mi fa sentire strana, come…a disagio. Ma sono davvero stanca di pensarci, quindi decido di darmi una mossa e volare a terra. Scelgo un vicoletto abbastanza isolato, e ordino a Cox di  farmi diventare una terrena. Comincio a correre, non ho bisogno di perdere tempo a domandarmi dove; so già dove sto andando. So che probabilmente la gente mi guarda sorpresa; sto praticamente correndo in mezzo alla strada, ma non mi importa. Dopotutto ho deciso che per oggi le regole le metto da parte no? E metto da parte anche i pregiudizi e le idee di tutti coloro che mi circondano; oggi è solo per me. Svolto l’angolo, scendo veloce le scalette fino alla grande piazza, e continuo a correre. Mi fermo davanti a “Pancho”, il posto dove abbiamo mangiato insieme quando l’ho conosciuto per la prima volta. Mi ricordo che ero confusa, ogni cosa intorno sembrava attutita e ovattata dal battito del mio cuore, che sembrava voler impazzire. Mi ero avvicinata, e avevo chiesto il suo nome. Mi aveva invitato a mangiare con lui delle “patatine” o roba del genere. Non sapevo esattamente cosa fossero né di che sapessero, e sinceramente non mi importava molto. Mi sentivo bene, veramente bene. Se sono venuta qui, oggi, è perché avevo bisogno di quell’euforia. Ma ho trovato solo ricordi sfumati e emozioni smorzate. Non capisco, sul serio. Non so più cosa mi sta succedendo.
Sento dei passi dietro di me, e comincio a ritornare alla realtà. Poi semplicemente una voce familiare che dice il mio nome “Raf!”, mi volto di scatto, non mi aspettavo proprio di vederlo.


Sulfus POV

Continuo a fissare svogliatamente la superficie liscia e bianca di quel banco vuoto, illuminato debolmente da un raggio di sole ribelle sfuggito alle tende tirate nella stanza. La voce della professoressa Temptel mi arriva distante, come un ronzio insistente e fastidioso che non mi permette di concentrarmi su quello che mi preoccupa veramente. Ma dove ti sei cacciata? È da ieri notte che non ti vedo…sono stato seduto sul tetto fino all’alba, con le orecchie tese a percepire un minimo fruscio della tua gonna, un lieve battito delle tue ali, qualsiasi cosa che mi dicesse che eri tornata e che stavi bene. Credo di essermi addormentato per un po’; quando ho aperto gli occhi il sole era già alto nel cielo. Ho pensato che eri tornata e che io non me ne ero accorto. Ho pensato che ti avrei rivista a lezione. Ho pensato che sarei stato tutta la mattinata a fissare il sole giocare con i riflessi dorati dei tuoi capelli, fingendo di essere semplicemente annoiato dalla lezione. Ma tu non ci sei. Ho sperato che fossi solo in ritardo, e che fossi stanca per essere stata tutta la notte a osservare quel terreno dormire…ma le lancette dell’orologio hanno continuato a girare, segnando prima i minuti e poi le ore. Arkan non ha detto nulla della tua assenza, ma all’inizio dell’ora ho visto Miki e  Uriè che andavano a parlargli. Probabilmente ti hanno coperta con un diversivo insulso, magari dicendo che non ti senti bene. Non mi è mai neanche passata per la mente l’idea che tu sia veramente in camera tua. Sei un angelo, è vero, ma per amore faresti di tutto. E comunque le occhiate preoccupate che le tue amichette continuano a rivolgere al tuo banco sono palesemente ovvie. Tu non ci sei, non sei tornata questa notte. Mi chiedo se stai bene…ti sei davvero arrabbiata quando ti ho detto quelle cose orribili. Il fatto è che non sono riuscito a trattenermi; non potevo lasciarti andare da quell’altro senza dire niente no? È già abbastanza frustrante sapere che non sarai mai mia, che i tuoi sorrisi luminosi non apparterranno mai solo a me, che i tuoi occhi non sogneranno mai noi due quando guardi il cielo distratta. Dopotutto sono un diavolo, essere egoista fa parte della mia natura. Sarò ancora imperfetto, un essere al 99%, ma quella percentuale è tutta fatta di pura malvagità, e questo vorrà pur dire qualcosa. L’1% che mi separa dall’essere completo, l’1% che mi rende ancora umano, è una quantità così piccola in confronto al resto…ma sento che prende sempre di più il sopravvento, e non la posso fermare; non sono in grado di farlo.
Insomma Raf…dove sei?
Il suono della campanella mi riscuote dai miei pensieri, e senza troppa convinzione stacco lo sguardo dal tuo posto vuoto. Con una lentezza esasperante, per me insolita, scosto la sedia dal banco, mi alzo, e faccio per uscire dalla porta. “Aspetta un attimo Sulfus, avrei bisogno di parlarti” non ho voglia di sentire le sue critiche isteriche per il mio improvviso cambiamento, so che se ne è accorta, come tutti del resto. Sospiro leggermente e mi fermo senza voltarmi, aspettando che cominci a parlare. Niente, silenzio. Mi costringo a girarmi, stando attento a farle intendere che la mia attenzione al suo discorso sarebbe comunque stata pari a zero. Non abbassa lo sguardo, tipico di una come lei che non sa accettare di poter essere debole. Mi fa rabbia pensare che io sono sempre stato come lei, io ero l’unico e l’inimitabile, nessuno era al di sopra di me. Ma questo senso di sconfitta continuo che provo costantemente da quando ho capito che è impossibile distogliere i miei pensieri da Raf per più di 5 minuti mi ha fatto conoscere il mio lato fragile. Non mi piace, non mi piace per niente, ma voglio smettere di pensarci. Aggrotto un sopracciglio, cercando di spingere la Temptel a darsi una mossa. “Ecco; io credo che non ti faccia bene rimanere qui. Stai diventando sempre meno…diabolico” l’ultima parola l’aveva pronunciata con una smorfia, e il suo tono non ammetteva repliche “Quindi, mi sono presa la libertà di rispedirti a Zolfanello City.” Non. Ci. Credo. Ok, ho capito male; ripeti per favore “Domani parti. Prepara le valige. Naturalmente non starai via per sempre, devi ultimare lo stage come tutti gli altri. Ho pensato solo che una piccola vacanza ti avrebbe fatto bene” dalla voce sembrava quasi amichevole, ma lo sguardo che mi stava rivolgendo era ghiaccio puro “Non c’è bisogno che mi ringrazi, e comunque saranno solo pochi giorni. Ora vai” mi sono mosso verso di lei, dovevo fare qualcosa “Ho detto vai” Mi gira la testa. Esco in silenzio, con la testa bassa. Sono, come dire…svuotato. Mi ritrovo fuori senza ben sapere come ci sono arrivato, aumento sempre di più il mio passo; ora la rabbia e l’adrenalina cominciano a scorrermi nelle vene. Dove cavolo sto andando? Non lo so. Mi voglio solo allontanare il più possibile. Sento le voci della gente intorno a me, che mi passa attraverso come se io non esistessi. Calcio con rabbia una lattina che mi trovo davanti, e la seguo con lo sguardo fino a che il rumore metallico che produce toccando il terreno si attenua e sparisce. Continuo a camminare con le mani in tasca, per evitare di usarle per spaccare qualcosa. Mi siedo sulla prima panchina che mi trovo davanti, allento la mano stretta a pugno dentro alla mia tasca, e socchiudo gli occhi. Vorrei calmarmi, ma non ci riesco. La Temptel non mi ha detto che ultimamente non sembro più io, non mi ha detto che non gli serve un allievo come me, non mi ha detto che preferisce rispedirmi subito a casa. Mi ha ordinato di non vederti più o meglio, me lo sta impedendo. In questo momento ci sono solo due parole nella mia testa: che schifo. E naturalmente c’è il tuo volto, ma a quello ho quasi fatto l’abitudine ormai. Faccio un gran respiro, e riapro gli occhi. Sai cosa? Ora sono arrivato al limite. Ricomincio a camminare, cercando il tuo viso tra la gente.
Ora voglio vederti.

FINE 1° capitolo! Uffi >.< ispirazione=0, e si vede >.<
Mi disp, farò meglio cn il prossimo xD
  
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