Da quando ti ho incontrato…
Prologo
Cammino in una strada buia. Non passa
nessun’auto. Il freddo mi attraversa le ossa. La minigonna lascia passare il
vento gelato fra le mie gambe sottili. Gli occhi fissi
sull’asfalto, vuoti, stanchi. Stanchi di continuare a condurre uno stile
di vita che non mi appartiene. Pensavo che quella era la vita
che volevo fare. Pensavo che mi sarei trovata bene con lui. Già, lui. Il
ragazzo che per me significava tutto. Il ragazzo che mi faceva sentire una
principessa. Il ragazzo più dolce che abbia mai conosciuto. Gli occhi si
riempirono di lacrime. Non avevo mai conosciuto un ragazzo che mi facesse
perdere la testa con un solo sguardo. Le luci di un’auto illuminano la strada.
Non mi volto neanche a guardare. Abbasso il cappello di lana e continuo a
camminare. L’auto si ferma vicino a me. Si abbassa il finestrino ed esce un
ragazzo. Mi guarda e sorride. Si tira indietro i dread biondi e mi ferma per una manica.
“Non è un buon posto questo…Sali in macchina che ti porto a casa…”
“Non ho una casa…”
“Allora vieni con me, fidati. Non ti farò del
male…”
Lo guardo. Sembra sincero. Gli sorrido e salgo in macchina con lui. Chiudo
piano lo sportello e mi metto comoda sul sedile. Poi, posando la mia borsa nei
sedili posteriori, mi accorgo di un ragazzo che dorme beato avvolto nel suo
cappotto. Il biondo continua a fissare la strada. Credo mi stia portando a casa
sua. Beh, almeno finalmente ho un letto su cui dormire. Anche se ormai mi ero
abituata a dormire nei marciapiedi. Sì, ero una “barbona”. Una lacrima mi riga
il viso pallido. L’asciugo e torno a mettermi comoda
sul sedile.
“Comunque non mi sono presentato, io sono Tom…”
“Ylenia..”
Un brivido di freddo percorre la mia schiena. Tom se ne accorge e accende il
riscaldamento. Starnutisco, facendo saltare in aria il ragazzo che dorme
dietro. Tom mi guarda con l’espressione più buffa che abbia mai visto. Sorrido.
“Ops..”
Mi volto verso il ragazzo. Il suo aspetto non sembra dei migliori. Sento vibrare
il mio cellulare dentro la tasca della gonna. Lo prendo. Nel display compare
quel numero, il suo numero. Non so che fare. Non voglio
risentire la sua voce, perché saprei che ci starei troppo male e che se me lo chiedesse tornerei da lui senza pensarci troppo. Chiudo lo
sportellino del telefono. Devo essere coerente.
“Tom... Aiutami ti prego...”
Ecco un prologo minuscolo di una fanfic che si concluderà con un paio di capitoli
(sinceramente non so neanche cosa accadrà nel prossimo cappy,
ma vabbeH…).
Un bacio.