Halloween. Anche le streghe fanno le pulizie – e non solo.

Il lungo e pomposo vestito la faceva somigliare ad una strega, invero. Il cappello a punta, poi, era un dettaglio indiscutibile e, adesso, munita di scopa di paglia, non poteva passare inosservata. Shikamaru si fermò sulla soglia della porta, quando sentì la ragazza borbottare.

Quella sera si erano dati alla pazza gioia, sembrava esser tornati ai vecchi tempi; Kiba ne era uscito tutto brillo, lo avevano portato a casa di forza, caricandolo di spalle. Le risa risuonavano ancora nelle pareti d'intonaco bianco, erano sorrisi di gioia quelli che indugiavano sulle labbra pregne d'alcool. Respiri accaldati, festosi... atmosfera tranquilla, piacevole. Una serata come le altre, il 31 Ottobre di quell'anno.

Se non fosse che, alla fine, ci rimetteva sempre il solito invitato a fare le pulizie di notte fonda. Ino, alta crocchia che le reggeva i capelli dorati, stava spazzando come una forsennata, in preda al sonno, addirittura in catalessi.

“Cosa ridi, Nara?”, borbottò, poggiando il mento sopra la punta della mazza di legno e sospirando con rammarico.

“Sei davvero una strega”, la squadrò da capo a piedi, cogliendo anche il più irrilevante dettaglio dell'abito. “... sexy”, pensò.

“Oddio, ho le verruche?”, prese a urlare Ino, toccandosi le guance pallide.

Era sempre la stessa, anche nel succinto abbigliamento. “No, non ce l'hai”, mormorò Shikamaru, cacciando con un'enorme sospiro le mani dalle tasche quadrate. “... Non ora, almeno”, e sogghignò, accentuando con enfasi l'ultima parola.

“Nara, secondo me sei un po' ubriaco”, lo punzecchiò lei, pizzicandogli con le dita lo sterno. Le unghie limate di Ino – rigorosamente french manicure nera, quel giorno – furono come lastre di marmo sul suo petto; gracili, di peso piuma, piuttosto affusolate. “Shikamaru Nara che perde il controllo”, ancora lo stuzzicava. “... Ah, ti vorrei vedere a mettermi le mani addos--”

E, nel mentre lo diceva, Shikamaru le aveva fatto cadere la scopa di mano, il cappello di velluto era precipitato sul pavimento, la mano del ragazzo si era intrufolata nei suoi capelli, prendendone magistralmente possesso.

Quando Shikamaru si staccò un po' da lei – quel poco che le permetteva di respirare – Ino aveva ancora gli occhi sbarrati, le labbra umidicce, le mani immobilizzate, così come il resto del corpo: improvvisamente era diventata una statua.

“Quanto ci avresti scommesso da uno a dieci?”, sorriso vittorioso sulle labbra del giovane. Gestiva lui, adesso, la situazione e doveva approfittarne, ora che la strega sembrava sotto l'effetto di un potente incantesimo.

“Dieci”, rinvenne lei, realizzando la realtà così come si era palesata davanti i suoi occhi in quel momento. Shikamaru l'aveva baciata, ma non solo: le aveva fatto perdere parecchie pulsazioni, così come non era mai successo. Un bacio che le aveva lasciato il segno, incredibile. “Dieci e lode”

Poi lo tirò per il bavero della camicia, possedendo le sue labbra. Ora era tempo che la strega proferisse un sortilegio, una formula magica... Magari una pozione avrebbe sortito l'effetto desiderato – bisbigliò tra sé e sé, ironica.

Shikamaru non si ritrasse, anzi, approfondì maggiormente quel contatto, approfittando delle suppliche della ragazza.

E adesso chi è ubriaca, eh, Yamanaka?

***

Semplice semplice. Tuttavia, sapete come ami questa coppia, non posso che scrivervi sopra, *_*... ShikaIno is life *O*.

Bene, siccome sto entrando nell'atmosfera di Halloween – anche se quel giorno sarò al Lucca Comics ** - mi è venuta improvvisamente ispirazione. Tra l'altro starei anche studiando – piuttosto teoricamente – e tra Ariosto e l'Orlando Furioso, una ShikaIno dolce <3.

Questi due mi fanno morir dal ridere XD. Comunque, spero vi sia piaciuta, vorrei ripetere l'esperimento con Neji e Ten Ten, uno di questi giorni.

Un bacione, grazie della lettura!

Kiki.