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Autore: Schwarzweis    28/10/2009    14 recensioni
Questa è una raccolta di fiabe classiche realizzate in una parodia comico/demenziale con personaggi vari e svariati di One Piece, il tutto senza una trama ben precisa, infatti ogni capitolo che scriverò non saprò mai come finirà, verrà tutto da solo... perciò non lanciatemi addosso pomodori.
Anche i personaggi presenti saranno molto casuali (Marco, Ace, Barbanera, Ivankov, Kokoro, Mihawk... etc.).
Genere: Parodia, Demenziale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Eustass Kidd, Portuguese D. Ace, Smoker, Trafalgar Law
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Le narrazioni di nonna Schwarzweis; Fiabe e favole dal mondo di One Piece

Sebbene io sappia che sarebbe una vera e propria crudeltà cominciare una nuova storia avendone già altre da continuare, sarò cattiva e lo farò lo stesso.
Per questo, infatti, mi trovo qui in veste di Narratore esibizionista in un freddo periodo di Novembre.
Ah, già, è ancora Ottobre.. okay.
Tu, che stai leggendo, da piccolo ti sarai ritrovato ad ascoltare e a farti leggere favole di cui tutti sanno l'esistenza, vero?
Ma sì, quelle belle fiabe prevedibili e stereotipate piene di Mary Sue! Oh, non hai presente? Allora hai sbagliato pianeta.
Rimedierò io, dunque, a quel vuoto nel tuo cuoricino senza fantasie infantili.
No, non è che sto parlando con Eneru, ma mi serviva una premessa quindi non lanciate pomodori, o Kidd si arrabbierà.
Perciò cominciamo con qualcosa di classico, miei piccoli cari.

Cenerentola

C'era una volta un ricco signore rimasto vedovo che si chiamava Gol D. Roger. Questo signore, sebbene fosse un pò suonato, viveva in una bella casa in compagnia della sua unica figlia, giovane e graziosa. Il nome di questa bambina dolce e sensibile era Ace, pensate, era così dolce che parlava con gli uccellini del suo giardino! Certo, come bambina aveva un fisico un pò mascolino e mangiava come un leone affamato, infatti gli uccellini avevano avuto vita breve sotto le fiamme della piccola dai capelli corvini che, sensibile e tenera com'era, abusava spesso del gas e degli accendini.
Ma ammettiamo che questa bambina fosse in realtà un bambino, e ribadisco che il suo vecchio era suonato quindi si era un pò confuso con i sessi.
Poi, un bel giorno, come se Ace non avesse avuto già abbastanza problemi con il suo chiedersi di continuo del perchè indossasse un vestitino rosa, il caro vecchio Roger decise di risposarsi nel tentativo di dare alla figlia un ulteriore figura materna.
Purtroppo per l'ancora sana mentalmente Ace, la sopracitata figura materna si rivelò essere doppiamente più suonata del padre e molto, molto più ambigua.
Ace apprese ben presto il nome della donna che avrebbe dovuto crescerla sana, bella e forte.
E così la bambina andò dal padre, contenta e sorridente ma sempre con la sua aria mascolina, chiedendo a lui spiegazioni.

"Papà, papà! Perchè la nuova mamma si chiama Emporio??"

In verità Roger si era sposato con il delizioso Ivankov perchè era ubriaco marcio e si trovava per puro caso a Las Vegas.
Quindi, costretto a questa vergogna, non trovò neanche il coraggio di rispondere alla figlioletta e scappò in Messico, spacciandosi subito dopo per morto per convenienza e debiti accumulati al casinò di Crocodile o con la mafia.
Così Ace rimase solo con la sua pubertà e la sua matrigna equivoca, guadagnandosi una bella scorta di traumi.
Non solo Ivankov era un travestito, ma aveva anche due figlie, e la nostra protagonista (o il nostro, a seconda dei casi) si ritrovò a fronteggiare le sue nuove sorelle.
Per cattiveria del fato, le sorelle erano le creature meno indicate ad essere parte di una famiglia simile: una ragazzona grossa, grassa, pelosa, abbronzata ed ingorda che si faceva chiamare Barbanera era una di loro, ed il soprannome le era stato dato per motivi assai palesi. Per di più la consistente parente era il doppio della povera Ace e non lasciava molti avanzi a tavola.
L'altra fanciulla non era da meno, anzi, amava darci dentro con l'alcohol ed aveva la forma di un pesce palla con la dentatura da squalo ed i capelli verdi deliziosamente raccolti in due grosse trecce. Il nome di questa strana creatura marina era Kokoro, e sembrava l'essere più vicino ad una parvenza femminile, o quasi, in quella casa. Se non altro, era la metà della sorella.
Tutte e tre le sue nuove inquiline erano invidiose della bellezza (seppur mascolina) di Ace e per questo la relegarono ai compiti più penosi da fare: pulire il loro marciume, spazzare il pavimento, passare la cera, lavare la toilette dopo la digestione di Barbanera, tagliare le unghie dei piedi a Emporio e strofinare la schiena a Kokoro, con l'aggiunta di moltissimi altri doveri terrificanti. Inoltre vestirono Ace di soli stracci, sfruttando la scusa della crisi: la cara ragazza però dava fuoco per errore ai suoi vestiti, e si ritrovò a girare a petto nudo con una gonnona rosa a partire dai suoi fianchi.
Soprannominarono Ace 'Cenerentola' perchè, a parte l'essere un autentico pericolo pubblico, si ritrovava sempre immersa tra la cenere, appunto.

Passarono gli anni, il lentigginoso Ace si era convinto una volta per tutte di essere uomo e con il passare del tempo si era fatto muscoli e pettorali lottando per la sopravvivenza in quell'assurda casa facendo i propri mestieri.
In una giornata di sole come le altre, però, si annunciò per tutto il reame che il Principe stava per dare una festa, invitando tutte le ragazze tanto da fare invidia al pappone della zona: Doflamingo. Il motivo principale della festa era la ricerca della futura sposa per il tizio che, troppo uomo per alzare le chiappe dal trono e andarsela a cercare, si ritrovò costretto dalla madre a questo estremo rimedio.
Barbanera e Kokoro erano molto eccitate per l'evento e perciò passarono giorni interi a vestirsi e truccarsi, ma dopotutto il motivo per cui erano tanto entusiaste era perchè il buffet alla famosa festa sarebbe stato gratis e ci sarebbe stato molto vino.

"CENEVENTOLA!!" tuonò Emporio sul punto di avere una feroce crisi isterica "STIAMO ANDANDO ALLA FESTA!! BADA ALLA CASA!!"

Ace la guardò e annuì: era stato nascosto dal faccione della matrigna ed era stato perso di vista.

"Va bene, madre.." rispose sconsolato: avrebbe tanto voluto dare fuoco alle tende costose del castello e ubriacarsi al buffet con il punch corretto anche lui...

Le fissò sparire dalla porta di casa e si mise a piangere disperato, pianse per molto tempo e pianse così forte che qualcuno di molto speciale lo sentì.
Ancora in lacrime alzò il volto verso una figura che gli sembrava fosse quasi eterea.
La fata madrina apparve dinanzi a lui con una luce alle spalle che faceva un baffo alle apparizioni della Madonna e ad Ivankov dopo un trattamento di bellezza.

"Perchè piangi, piccolo?" gli domandò dolcemente, anche se la sua espressione non lo dava affatto a vedere.

Perplesso, Ace fissò sconcertato la fata che si rivelò essere un losco figuro con una faccia totalmente inespressiva e con dei capelli in testa che gli ricordavano vagamente un casco di banane, o meglio, un ananas.

"Mi è entrata la cenere negli occhi," il moretto lo guardò stringendo le palpebre per la fastidiosa luce, immaginando un ananas "e ho fame!"

La fata, chiamata Marco, lo fissò annoiato "Sì, sì, sempre il solito genio. Senti, mi hanno pagato per darti false speranze e farti una proposta assurda, muoviamoci. Tu vorresti andare al ballo, vero?"

Il malcapitato biondo era ovviamente turbato dal proprio vestito blu e dal suo ridicolo cappellino dello stesso colore, probabilmente non vedeva l'ora di toglierseli.

"Beh non proprio--" cominciò Ace, ma l'altro lo interruppe, frettoloso.

"DI' DI SI' per l'amor di Barbabianca!"

Evitò l'occhiataccia (inespressiva) della fata Ananas e fece come richiesto "Ok, ok!"

"Bene," Marco tirò fuori la bacchetta magica degna di una bambina di quattro anni e poi un bigliettino, che lesse più che svogliatamente "non puoi andare al ballo in questo stato bla bla.. ti serve un mezzo bla bla.. perchè ho accettato questo lavoro bla bla.."

Fu tutto quello che sentì Ace, il quale si era appisolato per una malattia cronica di cui soffriva da quando era ancora in fasce e che non ho citato perchè non ne avevo voglia, infatti il giovane era anche narcolettico, tanto per aggiungere disgrazie al nostro già troppo sfortunato beniamino.

La sua madrina lo guardò torvo prima di colpirlo violentemente con la bacchetta sulla testa "SVEGLIATI, CRETINO."

"Sì, va bene. E' solo che sei NOIOSO a dire le cose."

Marco controllò bene che la bacchetta fosse ancora intatta "Dicevo, portami una zucca, sei topolini, un cane e sei lucertole!"

"...e per quale assurdo motivo dovrei farlo, scusami?"

A questo punto l'altro si frenò con difficoltà dal prenderlo a calci "Tu fallo e basta!"

Ace si alzò totalmente scocciato per quella situazione ed entrò in un'altra stanza della casa cercando quello che desiderava quella strana fata.
Erano bastati venti minuti per recuperare il tutto, a quanto pare la reggia era una specie di zoo (altri animali oltre chi la abitava) e per Cenerentola non era stato poi così difficile.
Si recò davanti alla casa trovando la sua madrina sul ciglio della strada, con la voglia di raccomandarle di non stare lì o l'avrebbero scambiata per una maladonna.

"Oh, finalmente." esclamò la fata madrina che nell'attesa si era scolata sette bottiglie di rhum in modo bellico e piratesco sul terreno, senza che la luce dietro di 'lei' si annullasse "Ma.. cos'è quella?"

"Beh, è una zucca!"

"E' un anguria, babbeo."

La nostra Cenerentola lentigginosa si morse il labbro inferiore "Smettila di insultarmi e guardati allo specchio! E.. poi.. la zucca l'ho mangiata."

"Ho capito, andrà bene pure così, credo."

Quando la fata Marco alzò la bacchetta, Ace lo guardò come si guarderebbe uno che ha risposto sbagliato ad un due più due. Un idiota, insomma. Che diavolo ci avrebbe potuto fare con dei topi, un cane e delle lucertole?
Fu presto detto, il biondo agitò la bacchetta ed il cane divenne un essere umano alto, ben piazzato, rude e con i capelli bianchi che noi da ora chiameremo Smoky per simpatia. Il cane.... volevo dire, Smoky, scusate, aveva un aria minacciosa e ben due sigari in bocca che dichiaravano deliberatamente di essere padroni di un tizio che aveva solo nicotina nelle vene, oltre a questo dettaglio indossava un elegante vestito nero.

"Perfetto, e ora.."

L'eterea figura agitò nuovamente la bacchetta e l'anguria divenne una Lamborghini Gallardo nera con le contropalle, lucida e pronta a sfrecciare per tutto il reame sotto gli occhi colmi di invidia e terrore dei suoi abitanti.
Marco guardò soddisfatto il proprio lavoro, per la serie 'tanto paga papà Barbabianca', incrociando le braccia.

"...questo è molto meglio del maglione grigio di nonna Urouge dello scorso natale!!" esclamò Ace estasiato sbavando evidentemente sull'autovettura "Posso guidarla? Sul serio?!"

Il can-- Smoky, intendo, intervenne "No, moccioso, non sei ancora maggiorenne."

"Che stai dicendo? Ho vent'anni."

L'uomo.. cane.. volevo dire uomo, insomma, l'uomo con i capelli bianchi rimase un'attimo in silenzio per far lavorare i propri neuroni e poi decise di ignorare la sua risposta "Non sei ancora maggiorenne. Quindi guido io."

"Ma--!"

Cenerentola alias Ace venne interrotto dalla fata madrina che stava quasi inciampando nel lungo vestito blu, sempre con quella solita faccia inespressiva "Tornando a noi.."

Il pirata fatato agitò per la terza volta la sua bacchetta puntando alle sei lucertole.
Gli animaletti sprigionarono una luce intensa trasformandosi in molteplici oggetti: una patente rigorosamente falsificata, una pistola carica, un tubo di patatine Pringles per ogni evenienza, una bottiglia di rhum (perchè senza non si va da nessuna parte), un mitra ed infine un contenitore extra-large di colla Super Attak.

"Ti serviranno dove andrai." terminò Marco, imperturbabile, facendo un tantino preoccupare la nostra Cenerentola.

Il moro lo fissò incredulo "Co-come..? Ok.. e i topolini?"

"Mh, no, niente, è che Lucci aveva fame."

"Oh." annuì, assecondandolo senza sapere.

Mentre Smoky entrava in macchina, Marco agitò per l'ultima volta la sua bacchetta, anche perchè gli si stavano esaurendo le pile stilo ed andava un pò di fretta, visto che lo strumento magico fungeva anche da lettore mp4.
Il nostro caro Ace detto Cenerentola si alzò da terra di qualche centimetro, ritrovandosi all'interno di giocosi cerchi di luce di quelli che vedi solo dopo aver fumato pesante, infatti Smoky lo guardò con un sorriso ebete sul volto.
Ma a parte la piacevole sensazione Ace cambiò completamente vestiario con un vago terrore segnato in viso, probabilmente perchè Marco gli aveva dato un vestito lungo ed azzurro con ricambi d'argento da far venire il voltastomaco, una coroncina dello stesso tipo ed ai piedi delle scarpette di cristallo.

"Bastardo!" protestò omicida verso la fata madrina simil-Ananas, mentre si reggeva dolorante sulle scarpette.

Marco trattenne una risata "Non sei così male." lo prese in giro "Alza quel sedere, è tardi e tra poco inizia Grey's Anatomy, non c'è tempo da perdere."

Per tutta risposta Ace tentò di sputargli in faccia "Non mi scapperai!"

"Orsù, andate, andate!" gli disse la fata madrina, inespressivo più del solito ed aggiungendo il massimo della falsa enfasi alla sua risposta, facendo loro cenno di sgomberare. Spinse forzatamente Ace nell'automobile nera e scomparve in un luminescente fuoco blu.

"Giuro che se lo prendo-- AAAH!" urlò Cenerentola attaccandosi al sedile spaventato a morte dalla macchina che era partita di colpo tirando sotto anche qualche passante sulla sua strada.
A quanto pare il cane-- Smokey, voglio dire, non doveva essere molto dotato alla guida.
"RAZZA DI PAZZO DROGATO. Vuoi uccidermi?!"

"Hai detto qualcosa, ragazzo?" Smoky gli rivolse uno sguardo pigro mentre un altra vecchina veniva scaraventata nel fossato.

"No. Non danneggiare la Lamborghini. Lei non ti ha fatto niente! Non ucciderla! Te lo chiedo perfavore!" gli implorò il più giovane, che era preoccupato per la macchina più che per la propria incolumità, come al solito.

"Quante storie, vedrai che quei civili capiranno."

"Chissenefrega dei civili! La macchina, dico, la macchina, dannazione!" e quando Smoky sorpassò un dosso, desiderò più di ogni altra cosa che ci fosse stato qualcuno di più capace al volante, tipo Killer bendato e ubriaco dopo aver visto Fast and furious.

In quell'istante il fumoso accelerò portando quasi al massimo la vettura, evidentemente provava un sadico divertimento nello spaventare l'altro, oppure amava solo sfogare i propri istinti pirateschi assopiti.

Ace lo guardò con rabbia, koala-izzato al sedile per evitare il pericolo di finire fuori dal parabrezza. Eh, sì, dov'erano le cinture? Dettagli irrilevanti.
E' tutto ok.

"Hey, guarda, il castello!" gli indicò Cenerentola con un dito, felice del fatto di poter finalmente scendere per accettarsi della salute della sua 'piccolina'.
Ma la sua felicità non durò a lungo.
"IL CASTELLO. FERMATI, FERMATI, FERMATI, FERMATII!!"

"L'ho visto, il castello, moccioso, non sono cieco!" anche se un pò cieco lo era, con tutto quel fumo negli occhi.

Ed anche grazie a quel fumo negli occhi, Smoky salì con la macchina sulle scalinate del castello irrompendo al suo interno in modo più che teatrale e folle, lasciando di stucco tutta la folla (a parte Barbanera che stava mangiando).
La Lamborghini, un pochetto danneggiata, fece partire casualmente la radio e i Led Zeppelin aggiungendo maggior effetto alla loro entrata.

"Non sono mai stato bravo a parcheggiare." disse Smoky dopo qualche attimo di silenzio e stupore.

Al contrario, Ace si precipitò giù dall'auto per vedere lo stato di gravità della Lamborghini (non prima di essersi infilato sotto la gonna tutti gli oggetti che la fata madrina gli aveva dato).

"Nnhh... è terribile.."

La sua matrigna, Emporio, lo guardò come se Kuma si fosse tolto il parrucchino.

"CENEVENTOLAA!! CHE COSA FAI QVUI!! HAI LASCIATO APEVTO IL GAS DI NUOVO?!"

Ace si fermò a riflettere, con la calma di uno che ha appena nascosto un cadavere nel freezer "Beh.. forse."

Ivankov fece per ribattere istericamente auto-procurandosi un anemia, ma il Principe del reame la anticipò schiarendosi la voce per farsi notare dalla parte opposta della sala, camminando verso di loro. La matrigna di Ace si ammutolì.
Era comunque lo stesso Principe che tutte quante le ragazze erano venute per ammaliare e cercare di sposare. Ma pure lo stesso Principe che non aveva assolutamente voglia di trovarsela, la moglie.
Infatti questo Principe tanto ambito perdeva le sue giornate credendosi una Rock star, tentando di suonare la chitarra elettrica con scarsi risultati, uccidendo con nonchalance i suoi servitori e giocando alla Wii.

"Ah! Sei tu il principe?" chiese Cenerentola, candido, fissandolo "Mi aspettavo qualcuno di... più... come dire..."

Il diretto interessato lo guardò in cagnesco, ma con uno di quegli sguardi che avrebbe messo a cuccia una tigre "...come?"

"Ehm. Sì. Voglio dire. Più-- più alto. Ecco." gli mentì spudoratamente Ace, cercando di evitare in tutti i modi il contatto con i suoi occhi quasi avendo paura di diventare di pietra. E da pietra non avrebbe potuto abusare di alcun accendino, insomma non sarebbe stato conveniente.

"Va all'inferno, Portgas." disse Kidd, una persona come tutte le altre, ossia poco più alto della nostra Cenerentola con almeno una decina di centimetri aggiuntivi causati dai capelli rossi tenuti da una fascia di stoffa nera in una posizione anti-gravità sulla sua testa, muscoloso e con un leggero e poco visibile diffetto al naso.
Ovviamente era sarcasmo, questo.
Tornando alla storia, Kidd, non mandare al diavolo il protagonista e attieniti al copione!

"Non voglio farlo, mi sembra di essere l'unico idiota ad avere un copione qui."

Davvero? Allora forse il fattorino non ha consegnato gli altri, che peccato.

"Chi doveva consegnarli? Seriamente, non mi interessa nemmeno, perchè me lo fai chiedere?!"

Beh è comprensibile visto che era Zoro a doverlo fare, si sarà perso!
Ecco, segui il copione senza fare storie e non accusarmi di preferenze, da bravo, o non riavrai la tua pelliccia intera.

"Infame." il rosso prese un foglio dalla tasca dei pantaloni e lo lesse con un espressione che rasentava lo schifato estremo "graziosa signorina," alzò lo sguardo verso Ace, torvo "mi vuole... concedere questo, ehm. Ballo? Insomma, anche se mi hai distrutto l'entrata."
Kidd alzò una mano tremante verso di lui, con il desiderio ardente di uccidere qualcuno.

"Ma se mi muovo ancora mi si staccherà un piede da queste trappole...." si lamentò Cenerentola, dolorante, fissando in basso verso le scarpette di cristallo.

Fu a quel punto che il cellulare di Ace si mise a squillare suonando la canzone di Sogeking: una suoneria molto intelligente.
Sospettoso, rispose alla chiamata sfoggiando un telefono cellulare della prima guerra mondiale.

"Cenerentola! Sono Mar--- la fata madrina. Mi sono dimenticato di dirti che l'incantesimo finisce a mezzanotte e dovrai tornare a casa a quell'ora."

Il nostro protagonista osservò lo schermino del cellulare che segnava le nove e mezzo mentre Kidd davanti a lui gli simulava un gesto con le mani per tagliargli la gola.

"Stai cercando di dirmi che non avrò più la Lamborghini...?"

"Già. Ah, è finita la pubblicità!"

"SEI SENZA CUORE." Ace gli attaccò e poi guardò la folla "Che avete da guardare? Tornate a ballare, avanti!"

I presenti fecero come ordinato da Cenerentola per paura di prendere fuoco, e tanto per cambiare Smoky si accese altri due sigari restando ad osservare la scena.
Il Principe poi diede un calcio ad Ace per attirare la sua attenzione in maniera elegante, almeno per lui era così.

"Ti vuoi muovere? E' abbastanza degradante tutto questo."

"Io non voglio ballare con te, hey!"

"Non lo voglio nemmeno io se è per questo. Che si fa?"

"...io vado al buffet!" disse alla fine Ace dirigendosi verso il bancone a grandi passi scavalcando Kokoro.

Il nostro Principe sospirò, non avrebbe riavuto la sua pelliccia se la storia non fosse finita e in più indossava vestiti idioti, e quando Eustass Kidd pensa che dei vestiti sono patetici allora la questione è veramente grave.

"Questo mondo è marcio." si disse, prendendo in mano una fialetta di rhum.

Kidd, non fregare le battute ad altri personaggi, perfavore, e non ubriacarti prima del dovuto...

"In che senso 'prima del dovuto'?"

No, nulla, sul serio, non hai sentito nulla! Continua a bere, sì..

La così detta 'pace' si dileguò velocemente quando il Re del reame entrò nella sala da ballo del suo castello, pronto a sgridare il figlio per tutto il fracasso provocato ma sopratutto perchè il Re si era perso ed era finito lì per caso.
Il senso dell'orientamento non è una dote comune tra gli spadaccini di One Piece.

"..Padre!!" esclamò Kidd guardandolo mentre si dirigeva verso di lui guadagnandosi una spadata in piena fronte.

"Figlio mio, perchè c'è una macchina nel soggiorno?"

"Non è il soggiorno. E smettila di agitare quella bestia," disse indicando la spada spropositata "ucciderai qualcuno. Non puoi rubarmi il lavoro così."

Dovete sapere che il Re di questo reame si chiamava Mihawk, indossava un cappello bizzarro, aveva una fissazione inquietante per le croci ed era molto rispettato dai suoi sudditi, sopratutto perchè sopportava suo figlio senza farlo a fettine ed era criminale quanto lui, Crocodile, Doflamingo e combriccola.
Questo reame insomma era un agglomerato di bontà e gentilezza fuori dal comune, ed era meglio non abitarci, per quanto mi riguarda non ci metterei mai piede lì dentro.

"Bando alle ciance, dov'è la tua futura sposa?"

"Futura spo-- ah. Quel coso. Laggiù ad ingozzarsi." indicò il bancone dove si erano create da poco due o tre risse abbastanza violente.

"Figlio, sospettavo che fossi un pò traviato ma non avrei mai creduto che potessi arrivare agli uomini."

".......io? Traviato? No, per carità. Da cosa l'avresti capito, padre?" disse Kidd mantenendo la calma con qualche miracolo.

"Ci sarebbe una lunga lista. Ma tua madre Shanks non mi ha mai voluto ascoltare, io lo sapevo."

"Potrei anche prenderlo come un insulto, bastardo. ASPETTA. MIA MADRE SHANKS? CHE DIAVOLO."

E mentre il Principe si chiedeva perchè proprio Shanks fosse sua madre e sopratutto COME fosse possibile (come ogni altra cosa in questa fanfiction), la rissa raggiunse la loro posizione e le luci del castello si spensero del tutto, lasciandoli completamente al buio.

"Padre. Ti sei scordato di nuovo di pagare la bolletta della luce?"

La folla nel castello si agitò spaventata e in pochi brevi attimi fu il caos: dato che non si vedeva più nulla, la stanza si era trasformata in un qualcosa come un campo di battaglia per la guerra di cibo e cazzotti reali o principeschi.

"Mi hai dato un calcio! Brutto stronzo, fatti vedere!"

"N-No-non sono st-stato io!! Mi scusi--!!" piagnucolò un signore che venne colpito da un pugno in faccia.

"Chi è che mi ha palpato il sedere?"

"Credevo che fosse il tacchino, signora."

E così via con battibecchi penosi che non voglio continuare a scrivervi.

"Cos'è questo odore..?"

Cenerentola sentì qualcosa di vagamente familiare nell'aria, simile ai sigari di Smoky (che si era aggiunto alla rissa).
Un odore pungente.
Era qualcosa che aveva usato spesso nella sua amabile carriera di piromane.. polvere da sparo e gas.
Si sentirono due forti esplosioni molto vicine che provocarono uno scompiglio generale, ma erano solo dimostrative, probabilmente, perchè la luce si riaccese subito dopo.
Tutto questo servì ad un entrata teatrale per la strega cattiva, in piedi sopra tutti i presenti, al delimitare del piano superiore...

Come dite?
La strega cattiva non c'era in questa storia?
Mh. Povera strega, non la invita mai nessuno, non mi pareva giusto lasciarla fuori........ va bene. Mi ha minacciata di morte se non l'avessi inserita.
Non lamentatevi con me!

Erano immersi nel fumo e Kidd era appena uscito da un immersione nel punch corretto quasi completamente ubriaco poi tutti gli altri si erano bloccati dal fare a pugni, ma riuscirono a vedere il lungo vestito nero ed il grande cappello che copriva il viso della nuova figura.
La strega li osservò ghignando, scrutando i tavoli travolti, il bancone rotto in più parti, il cibo sparso sul pavimento, i fiumi di alcolici, e anche i travestiti.

"Voi stolti...!! Sono venuto.. cough, intendevo, sono venuta a prendere la vita del principe! Mwhuahahaha!"

La gente del reame fissò la strega, esterrefatta e subito dopo dubbiosa.
Ripresero con la loro rissa immediatamente, strafregandosene del Principe.

"Beh, sei ancora covinta sul prendere la mia vita?" Kidd guardò la strega ridendo sarcastico.

"Merda. Mmh.. ci sono! PRENDERO' LA VITA DI CENERENTOLA."

"Fa pure." rispose il Principe tornando a cercare altra vodka.

La strega saltò giù nel salone con uno scatto felino degno di ninja ed altre quattro esplosioni terrorizzarono i presenti, questa volta le esplosioni avevano distrutto una buona parte del castello e il soffitto stava cadendo in pezzi sulle loro teste.

"Scappate, scappate tutti! Veloci!" urlò Ace alzando la gonna, ma non per far vedere la sorpresa però, per prendere il mitra e le patatine perchè..... aveva semplicissimamente fame.

Gli abitanti del reame si piombarono fuori dalle alte porte del castello, Barbanera rotolando, Kokoro nuotando nell'aria (...?) e Mihawk tornò a cercare di trovare il bagno, il Principe cercò di salvare il rhum tra le esplosioni, tutto questo mentre Cenerentola sparava a raffica col mitra verso la strega che lo evitava abilmente come in un film di Matrix sorpassato negli anni.

"Ma chi diamine sei?!"

Law alzò una falda del suo enorme cappello per farsi vedere in volto, e capisco che 'donna barbuta è sempre piaciuta' ma non mi sembra davvero il caso di mettere una strega col pizzetto. Che storia è questa?
Dio solo sa perchè il chirurgo è la strega, non lo so nemmeno io.
Commenti a parte, la strega si rivelò essere un ragazzo gracilino e di parecchi centimetri più basso di Cenerentola e il Principe, infatti aveva nascosto questa mancanza con dei tacchi di tipo dieci centimetri, inoltre amava fare a pezzetti le persone, in ogni piacevolissimo senso della frase.

"Sono qui per svaligiare la famiglia reale, in realtà."

"Cazzo ho finito le munizioni... come hai detto? E io che c'entro?"

"Beh tu dovresti essere la.. sposa, no?" Law lo guardò dubbioso, perchè di 'sposa' non aveva niente "Quindi è meglio se ti uccido subito! E poi mi prendo tutto!"

"Ma che razza di ragionamento... io non voglio essere questa stramaledetta sposa."

"Non contestare il mio ragionamento. Fila perfettamente." la strega evitò un pezzo del soffitto e cercò di attaccare la nostra cara Cenerentola con... una pistola. Ma è ancora una fiaba questa?

Ace, di tutta risposta, prese una delle sue scarpette di cristallo e la lanciò violentemente in fronte a Law "Ok, ma non ti avvicinare!" ed ora sappiamo che fine ha fatto veramente la scarpetta.

La strega più o meno cattiva capitombolò a terra inciampando nel vestito ed indietreggiando "Ahh, che dolore.. porca pu.. uh?"
Tastò il pavimento, stava cedendo sotto di lui, sarebbe caduto presto.

Kidd si avvicinò a loro perchè dietro di lui gli alcolici che aveva raccolto avevano preso fuoco e ne stava cercando degli altri "L'avevo detto al vecchio di non andare all'Ikea."

"Principe! Sei ancora qui?!"

"Hey, Cenerentola, perchè non incolli il pavimento qui prima che io cada nel vuoto? Lo gradirei molto, sai. E se non lo fai giuro che ti ammazzo."

"Mmh," Ace riflettè guardandoli un secondo "eh, no, io preferisco salvare la Lamborghini. Pensaci tu, magari."

Detto questo, Cenerentola diede una bottiglia di rhum e un contenitore di Super Attak in mano a Kidd e scappò verso la macchina (un pò mal ridotta) che stava quasi per essere sfasciata dalle macerie.
Kidd rimase immobile per almeno un minuto buono mentre la strega gli imprecava contro di fare qualcosa perchè non poteva muoversi.
Eh sì, il Principe, lucido di mente com'era, aveva creduto che Law fosse una donna affascinante e sensuale. E nella sbronza credeva anche di essersi incantato.

"FIGLIO DI PUTTANA, AIUTAMI." la strega lo ridestò dai suoi pensieri intensi.

"Finalmente credo di essere etero."

"Fossi in te non ne sarei così convinto, E AIUTAMI MALEDIZIONE."

Estasiato come un barbone ubriaco davanti ad un bidone della spazzatura aprì la colla abnorme e se la spalmò per bene sulla mano destra, libera dopo aver finito il rhum della bottiglia.

"Dammi la mano."

"Ommioddio non ci penso neanche. Non voglio amputarla."

Le sue proteste non servirono a nulla, il Principe prese la strega per mano appiccicandosi in ogni senso a lei e portandola in un punto più stabile del pavimento.

"E ora andiamo. Per i mari! Come i pirati!" alzò una mano verso l'orizzonte immaginario mentre Law tentava invano di staccarsi da lui.

"Fottiti! Scordatelo! Ah no, aspetta...... se prendo tutti i tuoi soldi e scappiamo in Messico ci stai?" la strega provò ad approfittare della situazione del Principe in quel momento troppo idiota e ubriaco per pensare.

Non sto assolutamente facendo della fanfiction un fandom piratesco nonsense, non guardatemi così.
Ah sì eh? E così io sarei una fissata?
MA VI SBAGLIATE.

"ANDIAMO!" esclamò Kidd prendendo in braccio la strega e correndo fuori dalla finestra.

Fu un tragico errore, credo che quel *CRAC!* che si sentì in quel momento... fosse del polso rotto di Law.

"NOOOOOO!!" scalpitò, senza particolari risultati "I SOLDI, LI HAI DIMENTICATI, I SOLDI! IDIOTA! IO. IO SONO UN UOMO. LASCIAMI ANDARE!"

D'accordo forse non vi sbagliavate così tanto, ma questa qui fu l'ultima cosa che si sentì in tutto il reame a proposito della strega cattiva e del Principe.

Un altra finestra venne sfondata, ma questa volta una persona coraggiosa (ed equivoca) era venuta per salvare Cenerentola.

"Come sono vivaci qvuesti vagazzi d'oggi!" esclamò civettuolo Ivankov saltellando sulle macerie e sui tavoli sparpagliati e sfondati.

"Matrigna! Sei qui per salvarmi?!"

Ace stava cercando di far partire la Lamborghini ma Smoky non voleva dargli le chiavi per i suoi buoni motivi, intelligenti anche quelli, evidentemente.
Alzò nuovamente il braccio in alto sfuggendo alla mano del lentigginoso.

"Sono ancora in pausa, ragazzino!"

"CENEVENTOLA, NON TEMEVE! CI PENSEVO' IO! TI POVTEVO' FUOVI IN BVACCIO!"

"Non mi importa, io voglio la Lamborghini. Uhm... SMOKY!"

"Che vuoi?"

"E' MEZZANOTTE. E' FINITA LA PAUSA." gli mentì, entusiasta.

"...OH NO. STANNO PER INIZIARE I SOPRANO!"

Smoky (il cane!) accelerò all'improvviso dirigendosi verso l'uscita e prendendo in pieno il faccione di Ivankov travolgendolo con tanta, tanta delicatezza.
Partirono per una casa indefinita (perchè il cane aveva una casa? Mah.) e non tornarono mai più, non sapremo mai cosa successe quando l'incanto svanì ma il castello rimase un rudere.
Se avete domande ALLORA CHIEDETELE A MARCO. Non a me!
La morale?
Beh non saprei, il Principe è scappato con la strega, Cenerentola è scappata con il cane e Mihawk ha trovato il bagno.
E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI!
Questo è quello che succede a scrivere fanfiction senza avere una trama precisa pensata prima di tutto, miei bellissimi (..seh.) bambini!
Infatti 'grazie' a questo Smoker è diventato un criminale, Kidd un alcolizzato senza speranza, Law un pazzo drogato che si crede una strega (dai, poverino, è Halloween.) ed Ace un malcapitato di serie A.... ma scusate, lo era già, se non sbaglio. Non è cambiata molto la situazione.. che dite? No?
Su, su, è ora di andare a nanna.
Domani vi racconterò un altra fiaba, sono sicura che vi piacerà. A voi, ho detto, non ai personaggi che la vivranno, eh.

Buona notte, e attenti...
...Ivankov è sempre dietro l'angolo, se fate i cattivi VI VEDE.
(Barbanera non ci stava sotto al letto, come uomo nero.)

FIN










by Misao
alias Schwarzweis, Law
  
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