Qualsiasi domanda tu ti possa
porre, uomo, sta sicuro che la risposta è tra le infinite stelle degli infiniti
meandri astrali; lì e solo lì. Il freddo e silenzioso spazio è
la dimora di coloro che ci hanno plasmato per allietare e divertire il tedioso
nulla cosmico, osservandoci gonfi di risate da incalcolabili distanze. Ricordo bene le figure appena abbozzate su cui i miei poveri occhi
si posarono, erano stampe molto antiche che illustravano qualcosa di simile ad
un libro. Ma un libro non ti parla con voci
suadenti, non ti ammalia con le sue storie ripugnanti, non ti corrompe con la
sua apparente innocenza. Ogni pagina che sfogliavo mi insegnava
qualcosa di orrendo ma affascinante e, sopratutto, chiarificatore. Appena mi
ponevo una domanda voltavo una pagina e lì trovavo, semplice e affascinante, la
risposta al quesito. Alle volte, se i miei dubbi riguardavano qualcosa di
troppo difficile da comprendere per la mia mente, il
libro si limitava a comporre sulle sue pagine una illustrazione, allo scopo di
mostrarmi la verità. Un giorno feci l’umano errore di interrogarmi sull’esistenza
di Dio; inutile dire che mi precipitai sul vecchio tomo per trovarvi la
risposta, corsi sfogliandolo fino all’ultima pagina, la voltai e lessi. Lessi
pagine e pagine di risposta, la mia mente non riuscì a comprendere che la metà
di quel che lesse ma l’inequivocabile responso fu “ Si
“. Mi azzardai a domandarmi allora quale
fosse l’essenza di Dio, che forma avesse, quali
fossero le sue capacità. Sfogliai nuovamente il foglio...il libro mostrò un mio ritratto!