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Autore: BeautifulMessInside    30/10/2009    2 recensioni
"Eden Spencer rapinava banche. E non solo. O almeno è quello che faceva prima di essere presa. Oggi collabora con l'FBI. Ma c'è stato un tempo in cui Eden era solo una ragazzina di buona famiglia, figlia di una ricca imprenditrice dell'Upper West Side di Manhattan... Poi un giorno si era innamorata. Della persona sbagliata. Che era anche la persona giusta." Per tutti gli altri Eden è morta quel giorno. Oggi, quasi cinque anni dopo, è costretta a tornare allo scoperto per aiutare l'FBI ad arrestare quelli che una volta erano i suoi amici. Tra verità, bugie e segreti nascosti... In un continuo conflitto tra amore ed odio... Al confine tra la redenzione e la dannazione... Eden scoprirà che non è così semplice spezzare un patto stretto col proprio diavolo personale. - trama, wallpaper e spiegazioni nel capitolo -
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo11

CAPITOLO 11



RAGIONE, ISTINTO e/o AZIONE



Erano passati quasi due giorni dalla sua discussione con Dair. Non erano bastati per chiarirsi le idee, ma erano di certo un tempo sufficiente per escogitare una soluzione razionale.


Eden non era tornata da Grace.


Aveva suonato alla porta di Tyler, ma lui non c'era.


Giusto il tempo di infilare un biglietto sotto la porta e poi era andata via.


Almeno ora, in caso di emergenza, Tyler sapeva dove trovarla.


E che stava bene.


Col calare della sera aveva finalmente deciso di tornare all'attico di Murray Hill.


Nessun'altra scelta poteva essere contemplata.


E così Eden aveva preso la metropolitana e poi aveva deciso di camminare dalla fermata al palazzo.


Non si era preoccupata quando le prime gocce le avevano colpito la fronte.


Amava la pioggia. Il suo rumore. Il suo profumo.


Peccato che pochi minuti più tardi si fosse scatenata una vera tempesta.


Fu quasi sollevata, con gli stivali pieni d'acqua ed i vestiti fradici, di essere alla porta del suo palazzo.


Quando l'ascensore arrivò all'attico Eden sperò che il suo inevitabile “ding” non svegliasse nessuno.


Per fortuna le luci erano spente.


Fece un primo passo nel salotto, ma si accorse subito che non stavano tutti dormendo.


Era la voce di Blake.


Proveniva dalla stanza accanto.


E' questione di giorni ormai! Devi smetterla di crearti problemi!”


Il primo istinto di Eden fu tornare indietro, ma alla fine decise di ascoltare.


Anche Davis sembrava piuttosto nervoso.


No Blake! Comincio davvero a pensare che non saremmo mai dovuti tornare.”


Ma dovevamo! Le cose non potevano essere risolte a distanza!”


Lo so, ma...”


Qualche giorno Davis. Qualche giorno e poi sarà tutto finito!”


Tu credi?”


A quel punto il tono di Blake si fece più dolce


Saremo liberi. Finalmente liberi. E' quello che abbiamo sempre voluto, no?”


Finalmente liberi? Da cosa? E come?


Eden fece un passo avanti cercando di capire meglio.


E se non bastasse?”


Davis sembrava di certo il più insicuro in quella conversazione.


Basterà. Ci lasceremo dietro tutto. Dimenticheremo ogni cosa.”


Eden sentì dei passi dalla stanza.


Cercò di riavvicinarsi all'ascensore il più in fretta possibile.


Ho bisogno di bere.”


Disse Davis uscendo dalla stanza.


Accendendo la lampada non poté non notare la figura tremolante di Eden all'altro capo della stanza.


Lei finse di venir fuori dall'ascensore.


Non le servì fingere anche un certo disagio.


Ciao...”


Eden sollevò le spalle ignorando i rivoli d'acqua che colavano dai suoi capelli e dai suoi vestiti.


Usò un tono incerto.


...Sono tornata.”


Davis la squadrò dall'altro in basso


Sei bagnata.”


Eden gesticolò come una bambina imbarazzata


Già. Piove parecchio là fuori.”


Abbassò lo sguardo.


Dovresti asciugarti prima che...”


Eden lo interruppe rialzando lo sguardo


Mi dispiace...”


Esordì.


Il suo tono tornò ben presto sommesso.


...Per la nostra ultima conversazione, intendo...”


Gli lanciò un'occhiata insicura


...Potrei aver esagerato un po'.”


Davis non disse nulla.

Dalla sua espressione era chiaro che si aspettava qualche parola in più.


Eden deglutì giocherellando con le sue stesse dita.


Non è semplice per me...”


Di nuovo sollevò le spalle


...Ma immagino che non lo sia nemmeno per te.”


Inspirando profondamente fece qualche passo verso di lui.


Le gocce continuavano a colpire il parquet creando un sottofondo insolito, ma piacevole.


Non potremmo...”


Eden esitò di nuovo per un paio di secondi.


Lo guardò accennando un sorriso.


Lui sembrò incerto, ma curioso.


...Fare una tregua?”


Eden tentò di nuovo di sorridere.


I vestiti appiccicati addosso iniziarono a farla rabbrividire, ma rimase impalata e speranzosa davanti a lui.


Davis strinse le labbra guardando altrove per un istante.


Tirò fuori il pacchetto dalla tasca dei jeans.


Sigaretta?”


Propose.


Eden sorrise mentre annuiva.


Era il suo modo di dire sì.


Lo seguì in silenzio fino alla piccola terrazza.

Davis aprì la finestra e la lasciò uscire per prima.


Riparata sotto il porticato del palazzo la pioggia le sembrò di nuovo bella e piacevole.


Piove parecchio, effettivamente.”


Disse Davis allungandole una sigaretta.


Eden se la infilò tra le labbra leggermente tremolanti ed aspettò che Davis tirasse fuori l'accendino.


Da buon gentleman la accese con la sua fiamma.


Eden sputò fuori la prima boccata guardando il panorama di una stupenda New York in tempesta.


Stavolta fu lui a parlare per primo.


Quindi vuoi il divorzio.”


Eden non capì se fosse un'affermazione o una domanda.


Continuò a guardare avanti a lei


A quale scopo restare sposati?”


Inspirò poi riprese


Troppe cose sono cambiate in questi anni. Io sono diversa. Tu sei diverso... Perfino New York è diversa vista da quassù.”


Ed era vero. Almeno per i suoi occhi.


Davis non rispose.


Eden sentì qualcosa muoversi dentro di lei.


Lo guardò per la prima volta da che erano fuori


Di' qualcosa.”


Quasi sussurrò.


Lui ricambiò lo sguardo, Eden insistette


Qualsiasi cosa... Parlavamo così tanto prima. In questi giorni ho a malapena sentito la tua voce.”


Qualcosa nella sua voce la faceva suonare come se stesse per piangere di nuovo.


Come stai?”


Chiese Eden. Lui sospirò


Bene.”


Com'era la Francia?”


Davis guardò al cielo per un secondo


Bellissima.”


Eden annuì sorridendo


Sei stato in cima alla Tour Eiffel?”


Sì, una volta.”


Eden sospirò tornando ad un'espressione corrucciata


Sembra proprio che mi sia persa parecchie cose in questi anni.”


Lui la guardò negli occhi. Brutale, ma onesto.


Sì, è vero.”


Eden dubitò di aver davvero capito a cosa si stesse riferendo.


Sperò che stesse parlando solo della Francia.


Lasciò cadere la sigaretta al di là del balcone.


Iniziò di nuovo a sentire i brividi.


E' meglio che vada ad asciugarmi adesso.”


Sentenziò avviandosi verso la finestra.


E grazie per la sigaretta.”


Sorrise un'ultima volta prima di filare.


Eden chiuse di fretta la porta del bagno, aprì l'acqua della doccia e venne fuori dai suoi vestiti bagnati.


Era tornata. Ed era stato più semplice di quanto sperasse.


Forse i vestiti bagnati avevano fatto la loro parte.


Lasciò che l'acqua quasi bollente lavasse via la salsedine e parte della sua ansia.


Adesso aveva ancora due cose da fare.


Riconquistare un po' della fiducia di Davis.


E capire finalmente quale affare risolutivo stesse per concludere.


Qualcosa di così grosso da poterli rendere liberi.


Avevano già abbastanza soldi da vivere come rockstar. Liberi da cosa?


Non aveva senso per lei.


Ma di qualsiasi cosa si trattasse, non sarebbe stato affatto facile. Doveva pensare, ed anche in fretta.


Se solo avesse avuto il disegno di sua figlia con lei, non sarebbe servita ulteriore motivazione.


Ma non aveva potuto tenerlo, sarebbe stato troppo rischioso.


Eden chiuse gli occhi col viso sotto il getto caldo.


Non aveva davvero bisogno di quel disegno per pensare a sua figlia.


Le bastava guardare Davis.


Ogni volta che lui sorrideva le si spezzava il cuore.


Maledetta genetica.


------------



Era già pomeriggio da un po' quando Eden venne fuori dalla sua stanza, apparendo in salotto in un vestito scuro di georgette.


Nonostante le tante ore di sonno sentiva ancora addosso i postumi della serata precedente.


Hey! Qualcuno è tornato tra noi...”


Payne l'accolse con un sorriso.


...Di nuovo.”


Completò André.


Lui e Payne se ne stavano seduti sul divano fissando lo schermo di un pc.


Che fate?”


Eden si avvicinò. Payne sorrise di nuovo.


Carte di credito clonate. Sono ottime per lo shopping on line! Vuoi comprare qualcosa?”


Eden si sedette dall'altro lato di André e sbirciò lo schermo.


Non lo so. Voi che comprate?”


Payne sembrava sempre immensamente solare alla luce del giorno.


Ho ordinato una ceretta organica a base di alghe del Guatemala. La proviamo insieme?”


Certo!”


André, nel mezzo di tanto entusiasmo per una ceretta, non riuscì a trattenere una smorfia.


Improvvisamente una porta si aprì e Davis, Blake e un altro tizio dall'aria distinta ne vennero fuori.


Blake si fermò nel mezzo della stanza pronta a lanciare ad Eden una delle sue occhiatacce.


Non apprezzava di certo il suo ritorno.


Davis accompagnò l'altro signore fino alla porta.


Chi è quello?”


Chiese Eden a bassa voce.


Il nostro avvocato di fiducia.”


Eden aggrottò le sopracciglia.


Avvocato di fiducia?”


Payne sollevò le spalle


La burocrazia non risparmia nemmeno i criminali!”


Eden guardò il tizio con più attenzione.


Forse sarebbe servito anche a lei.


Quando Davis tornò dalle loro parti il discorso si interruppe.


André lasciò il computer a Payne e si alzò.


Ha chiamato Sebastian mezz'ora fa.”


Esordì avvicinando Davis


Il suo colpo non è più a Berkeley. Ha deciso di colpire fuori Bridgeport, per questo ha richiamato.”


Bridgeport?”


André annuì.


Già. E' stata una vera tortura dover rifiutare.”


Nel cervello di Eden si accese una lampadina.


L'occasione che stava aspettando.


Facciamolo.”


Disse senza pensarci troppo.


Tutti la guardarono sorpresi.


Il Connecticut è molto più vicino di Berkeley. Possiamo andare, fare il colpo e tornare. Tutto in una notte.”


Eden tentò brevemente di spiegarsi. Le facce intorno a lei non cambiarono.


Ok. Forse non è una buona idea. E' solo che, in tutta onestà, comincio ad annoiarmi un po'.”


Già.”


Payne fu l'unica a rispondere.

Ma poco dopo anche André si rivolse direttamente a Davis.


Effettivamente amico, lo shopping on line non è esattamente la mia attività preferita. Non ti nascondo che la mia virilità inizia a risentirne.”


Davis ricambiò con una smorfia. Blake incalzò.


No. Eravamo d'accordo di non fare niente.”


Disse raggiungendo il fianco del fratello.


E' vero.”


Ribatté quest'ultimo, ma gli altri sembravano già essersi convinti.


Eden decise di approfittarne.


Magari è una cosa semplice.”


Disse cercando di insinuare ulteriore dubbio in Davis.


Blake prese di nuovo la parola


Sarebbe comunque troppo rischioso per noi!”


Esclamò. Se avesse potuto l'avrebbe incenerita seduta stante.


Eden prese quello sguardo come una sfida. L'ennesima.


Guardò al di là di Blake verso Davis.


Affilò lo sguardo ed alzò un angolo della bocca.


E non è proprio il rischio che rende le cose eccitanti?”


Non era impazzita. Anche se l'incoerenza sembrava essere diventata la costante dei suoi giorni.


Sapeva di non poter riconquistare la fiducia di Davis. Di certo non con una chiacchierata a cuore aperto.


Ma poteva destare la sua curiosità. Stimolare il suo desiderio di capire.


Poteva provare a toccare le corde giuste.


Ecco perché si ritrovava a fargli gli occhi dolci di fronte ad una proposta piuttosto inopportuna.


Lui mangiò la foglia.


Chiamo Sebastian. Vedo di che si tratta.”


Disse allontanandosi mentre tirava fuori il cellulare dalla tasca.


André si permise di esultare sommessamente.


Eden rimase impalata a fissare l'espressione in fiamme di Blake.


Alla fine fu lei a cedere e tornò a sedersi sul divano.


Davis riapparì qualche minuto più tardi.


André lo intercettò immediatamente.


Allora cos'è? Banca? Poste? Portavalori?”


Un club.”


Un club? Rapiniamo un club?!”


Davis lo bypassò ritrovandosi al centro della stanza, alla vista di tutti.


Il Cherry Pie. Appena fuori Bridgeport. Un night club con una specie di bisca clandestina nel retro.”


André aggrottò le sopracciglia


Continuo a non trovarci niente di interessante.”


Davis si sistemò la camicia


Sebastian ha un conto in sospeso col proprietario. Un conto con parecchi zeri a quanto pare. I suoi informatori hanno scoperto che si è costruito un caveau nel retro del suo club. E dev'essere lì che nascondono i suoi soldi.”


Sembra una cosa semplice.”


Davis sollevò le spalle.


Almeno apparentemente. Sebastian ha di certo bisogno del nostro aiuto. Sarebbe morto prima di varcare la soglia se provasse a entrare nel club. E ci sarebbe molto grato se recuperassimo i suoi due milioni.”


Eden e Payne si lanciarono un'occhiata.


Erano davvero parecchi soldi. Soprattutto per un night club.


Eden si permise di intervenire.


Come dovremmo agire? Non sappiamo niente di questo tizio e di quello che...”


Ovviamente Blake intervenne


Infatti non dobbiamo farlo! E' un lavoro che nemmeno ci interessa!”


Duecentocinquantamila.”


Disse Davis. Il suo tono basso riuscì comunque a zittirli tutti.


Avremo una provvigione di cinquantamila dollari a testa se facciamo il lavoro sporco. Sebastian e i suoi ci daranno tutte le informazioni necessarie.”


André si sfregò le mani


Cinquantamila dollari per rapinare un paradiso di pervertiti e lapdancers? Io ci sto!”


Anch'io.”


Si unì Eden immediatamente. Di nuovo puntò i suoi occhi su Davis.


Payne li guardò e sollevò una mano.


Contate su di me!”


Io non lo farò! E dovreste ripensarci anche voi!”


Urlò di nuovo Blake, ma l'attenzione di Davis era ormai tutta per Eden.


Lei le si era parata davanti mostrando un'insolita sicurezza.


E tu che vuoi fare Davis? Ci stai o no?”


Lui si limitò a ricambiare quello sguardo.


La stava analizzando. Non riusciva a capire.


Payne guardò la scena con attenzione. Diede un colpo di gomito ad André.


Credo che stia diventando una specie di sfida personale.”


Sussurrò. Lui allargò le braccia dopo una rapida occhiata.


Qualsiasi cosa sia non importa. Ho bisogno di rapinare quel posto.”


Lei si limitò a sorridere, ma vedeva davvero qualcosa di più dietro quella scena.


Ok. Lo faremo.”


Sentenziò infine Davis.


Blake tentò di dissuaderlo in tutti i modi ma non ci riuscì. Eden era del tutto sicura che quella sera avrebbe tentato di strangolarla o qualcosa del genere.


Poco male. Davis aveva accettato la sua sfida.



--------------



Sebastian era un tizio dai capelli biondi che non faceva nessuna paura.


Più Eden lo guardava e più se ne convinceva.


Neanche lei avrebbe mai spaventato nessuno, ma per una donna sembravano valere regole differenti.


Se solo ripensava allo sguardo di ghiaccio di André... O all'espressione più cattiva di Davis... A volte avevano spaventato anche lei.


Più cercava di concentrarsi e meno sembrava riuscirci.


Erano tutti stipati in un furgoncino poco lontano dal Cherry Pie. Sebastian aveva mappe e informazioni di ogni cosa. Se non altro sembrava un tipo davvero preparato in materia.


Donovan non è di certo un problema. E' talmente vigliacco che non mi sorprenderebbe nemmeno vederlo piangere e supplicare...”


Donovan era il proprietario del club. Il tizio con cui Sebastian aveva un grosso debito.


...E' dei suoi due scagnozzi preferiti che dovrete preoccuparvi. Vlad e Roger.”


Vlad?”


André era già così eccitato all'idea che non riusciva a stare fermo.


Vladimir Jusupov. Viene da Mosca e se la sua fama ha ragion d'essere, è anche parecchio cattivo.”


Chiarì Sebastian.


André sorrise all'idea. Eden iniziò a riconoscerlo, mentre la sua vera natura veniva fuori.


Non aveva paura di nulla. O quasi.


Sebastian riprese la parola


Sono tizi dalla pistola facile. Vi conviene assicurarvi che siano fuori dalla scena prima di agire.”


Davis fissava la pianta del locale. Non gli interessava davvero, ma aveva bisogno di un'immagine su cui concentrarsi. Era teso e si vedeva.


Tutti lo erano, compresa Blake.


Era stata costretta volente o nolente a seguirli, poiché non avrebbe mai abbandonato il fratello. Ora se ne stava in un angolo a braccia incrociate ed ovviamente in silenzio.


Eden le lanciò un'occhiata. Anche lei incuteva un certo timore.


Se riuscite a liberarvi di loro, avrete la via libera per il retro.”


Concludendo la frase Sebastian tirò fuori due foto.


Vlad, una specie di gigante dai capelli rossicci.


E Roger, più minuto, ma decisamente inquietante.


Davis sospirò.


Eden guardò Payne. Anche lei stava cercando la concentrazione necessaria tra i suoi pensieri.


Sebastian si rivolse a Davis.


Credi di poterlo fare?”


Lui lo guardò senza espressione. Era probabilmente l'unica persona al mondo capace di non far trasparire nemmeno un'emozione.


Davis guardò tutti gli altri. Nessuno diede segno di cedimento.


Lo faremo.”


Sentenziò.


Bene. Avrete tutta la mia gratitudine ed il mio rispetto.”


Sebastian ed il tizio anonimo che era con lui distribuirono le armi.


Gli ultimi attimi vennero consumati in silenzio.


Eden chiuse gli occhi infilando la pistola nel retro dei jeans.


Riusciva perfettamente a dare un'immagine al rischio che stava correndo. Non poté non ripensare all'ultima volta.


Ci volle tutta la sua forza per non tirarsi indietro.


Quando riaprì le palpebre gli occhi di Davis erano puntati nei suoi.



Andrà tutto bene Eden.”


Lo so. Non ho paura.”


Nemmeno un po'?”


Nemmeno un po'.”


Buona fortuna amore.”


Anche a te.”



Ma ora tutto era diverso. Anche guardandolo non riusciva più a sentire che sarebbe andato tutto bene. Adesso aveva paura.


La mano di Payne afferrò la sua. Eden la guardò.


Cercò di sorridere.


Anche Payne sorrise.


Siamo i migliori ladri del mondo Bonnie!”


Disse mimando una voce grossa.


Eden sollevò un angolo della bocca. Come ai vecchi tempi.


Facciamolo vedere anche a loro Clyde!”


Completò la vecchia formula propiziatoria e scese dal furgoncino insieme alla sua amica.



--------------



Musica lounge. Luci soffuse. Profumo di patchouli e testosterone.


Entrarono tutti e cinque insieme.


Vestiti come persone di classe, potevano sembrare clienti perfetti per un posto di quel genere.


Giovani newyorchesi ricchi ed annoiati tentati dall'idea della trasgressione.


Una ragazza in abiti succinti li accompagnò ad un tavolo.


André non riuscì a resistere dal provarci. Incredibile quanto i suoi sensi fossero stimolati dalla prospettiva del crimine.


Ordinarono champagne.


Davis individuò i due scagnozzi di Donovan mimetizzati tra i clienti.


Li indicò con un cenno del capo.


Vlad e Roger si godevano una lap-dance, ma non sembravano troppo soddisfatti.


Eden si accese una sigaretta. André la seguì.


Direi che distrarli non sembra difficile.”


Ironizzò quest'ultimo.


Davis buttò giù il suo champagne.


Dobbiamo assicurarci che siano davvero distratti.”


Disse sottolineando l'avverbio opinativo.


Payne rivolse di nuovo lo sguardo ai due tizi.


Poi fissò per un po' i movimenti forzati della ragazza sul palco.


Di certo non faceva quel mestiere per vocazione.


Io ho un'idea.”


Disse a voce bassa all'orecchio di Eden.


Lei si voltò per capire a cosa si riferisse.


Non le ci volle molto per comprendere quale “insana” idea stava partorendo la mente di Payne.


Pensi quello che penso io?”


Chiese quest'ultima. Eden inspirò.


E' rischioso.”


Rispose. Payne prese in prestito le sue parole.


E non è proprio il rischio che rende le cose eccitanti?”


Eden protrasse le labbra facendosi tentare. Per la prima volta sentì il piacevole brivido dell'adrenalina.


Sorrise di gusto. Annuì.


Payne si rivolse allora a tutti gli altri.


A quei due ci pensiamo noi.”


Davis aggrottò le sopracciglia.


E come?”


Di questo non devi preoccuparti, io e Eden abbiamo il nostro piano.”


Vorrei sapere di che si tratta.”


Eden si inserì


Ti basti sapere che non dovrai preoccuparti di loro. Al nostro segnale andate pure nel retro.”


Lui scosse la testa.


Non possiamo rischiare. Ditemi di che si tratta.”


Payne tracannò quanto più champagne possibile. Eden spense la sigaretta dopo un ultimo tiro.


Fidati di me.”


Fu l'unica risposta che concesse a Davis.


La sua fiducia era l'unica vera ricompensa che si aspettava da quei gesti avventati.


Lei e Payne si alzarono.


Al nostro segnale.”


Precisò Payne prima di sfilare via con Eden.


Davis balzò in piedi cercando di fermarle ma non ci riuscì.


Fu costretto a risedersi in silenzio per non dare nell'occhio.


Dovremmo andarcene e lasciarle qui. Non voglio beccarmi una pallottola per colpa di quelle due.”


Finalmente Blake disse la sua.


André fece spallucce.


Io mi fido. Vediamo cosa hanno in mente prima.”


Davis scrutò la folla per vedere dove fossero. Non riuscì a trovarle.


Si decise quasi a mandare tutto a monte.



Ma bastarono cinque minuti perché tutto il locale si riempisse di una musica più che conosciuta.


André alzò un sopracciglio mentre riconosceva l'intro.


Davis buttò immediatamente gli occhi sul palco.



I love rock 'n roll. La preferita di Eden.



E infatti eccole lì. Al centro del palco al ritmo di Joan Jett.


Payne sfoderò lo sguardo da gatta. La sua arma più pericolosa.


Accanto a lei Eden lasciava già intravedere le gambe sollevando il vestito.


Il tutto condito da movimenti sinuosi e strusciamenti strategici.



Colpita dall'intrusione inaspettata la gente che riempiva il locale si alzò per raggiungere il palco.


Un'ondata di commenti sottolineò l'apprezzamento dei clienti.


Tra loro anche Vlad e Roger.



Anche Davis, André e Blake lasciarono il tavolo e si avvicinarono.


Davis non proferì sillaba mentre “sua moglie” dava spettacolo.


André spalancò la bocca quando Payne ed Eden offrirono alla folla un assaggio di bacio saffico.


Si rivolse al suo amico senza spostare lo sguardo.


Senza offesa amico, ma da oggi in poi credo che vedrò questa scena ogni volta che chiuderò gli occhi.”


Davis non rispose nemmeno.


André rivolse uno sguardo anche a Blake. La colpì col gomito.


Dovresti raggiungerle... Si sfiorerebbe la perfezione.”


Blake non cambiò nemmeno espressione.


Prova anche solo ad immaginare la scena e ti cavo gli occhi a mani nude.”


L'entusiasmo di André svanì per un istante.



Mentre lo spettacolo continuava Payne si accertò di dare un segnale facendo un cenno verso i suoi amici.


Ecco il segnale.”


Disse Davis.


Andiamo.”


Mentre loro attraversavano la folla diretti sul retro, Payne ed Eden scesero dal palco unendosi ai clienti.


Continuando il loro spettacolo gratuito raggiunsero Vlad e Roger, fingendo di aver scelto proprio loro tra tutti come oggetto di attenzione.


I due sembrarono gradire.


Si strusciarono contro il russo e poi contro l'altro.


Le ragazze continuarono a seguire la musica per un tempo necessario ad assicurarsi che gli altri avessere raggiunto il retro.



E mentre Payne ed Eden agitavano i fianchi, Davis e André puntavano le pistole ai clienti di Donovan, alle sue guardie e poi direttamente a lui.


Le pistole dotate di silenziatore erano un'ulteriore garanzia di riuscita.


Eden era contenta di non poter sapere se lì dentro stessero effettivamente sparando a qualcuno.


Ci volle un tempo relativamente breve perché Blake, Davis e André ne venissero fuori.


Lo stesso tempo che era servito alle ragazze per passare alla fase b del piano.


A cavalcioni su Vlad e Roger portarono la loro distrazione al livello due.


Ma non bastò perché non notassero tre sconosciuti venire fuori di corsa dal retro, zona off limits per quelli fuori dal giro.


Vlad tentò di liberarsi del peso del Payne, ma si fermò quando sentì un'escrescenza spuntare dall'abito della bionda e puntare dritta contro il suo stomaco.


Payne sorrise sollevando un sopracciglio. Si avvicinò all'orecchio del tizio.


Non pensare male, è solo una pistola. Fai anche solo un movimento e sei morto.”


Sussurrò. Il russo fremeva, ma rimase immobile.


Anche Eden, lì accanto, fece la sua parte immobilizzando Roger allo stesso modo.


Davis, Blake e Andrè si erano sistemati ad angoli diversi del locale.


Quel posto era pieno di ignari civili. Di certo non era interesse di Donovan far scoppiare una sparatoria.


Adesso noi ce ne andiamo...”


Sussurrò Eden


...Anche solo un passo falso e spariamo sulla folla.”


Roger la guardò digrignando i denti. Eden sorrise di gusto mentre si alzava lentamente.


L'applauso dei clienti riempì il club quando fu chiaro a tutti che la performance era finita.


Senza nemmeno badarci Eden e Payne furono le prime a venir fuori dal locale.


Un furgone col motore acceso li attendeva.


Blake le seguì a pochi secondi di distanza.


Poi anche André.


Eden si ritrovò contro la sua volontà a sperare di vedere anche Davis.


E fortunatamente anche lui risalì mentre sfrecciavano via.


Dietro di loro gli spari avventati di Roger e Vlad.


André scaricò la tensione con un urlo.


Davis si era sistemato davanti con Sebastian, mentre Blake aveva ripreso posto nel suo angolo.


Eden guardò al cielo respirando affannosamente. Le formicolavano le mani mentre il sangue tornava a scorrere ad una pressione normale.


Siamo le migliori Bonnie!”


Esclamò Payne. Sembrava davvero contenta.


Ad Eden non restò che gustarsi il sapore di quella scena tanto simile ad un flashback. Mancava solo un pezzo per completarlo.


Vorrei che anche Tyler fosse qui.”


Disse di getto.


Payne spense il sorriso solo per un'istante


Già.”


Eden si immaginò la scena completa


Lui sì che avrebbe apprezzato la tua performance!”


Payne prese la palla al balzo


Non quanto Davis ha apprezzato la tua.”


Eden tornò ad essere seria. Qualcosa di strano nel tono di Payne aveva bloccato il suo entusiasmo.


Che vuoi dire?”


Payne sollevò le spalle ed abbassò il tono.


Dimmelo tu. Ho visto come vi guardate.”


Eden sembrò cadere dalle nuvole.


Payne prese fiato.


Credevo che non volessi avere niente a che fare con lui.”


Infatti.”


Allora cos'è questa specie di sfida continua che avete messo in piedi?”


Eden inspirò profondamente


Non è una sfida. E' solo che... le cose non sono semplici.”


Solo questo?”


Eden abbassò gli occhi. Magari fosse stato solo quello.


Payne addolcì il tono.


A volte ho paura che questa qui sia solo un'illusione.”


Disse indicando tutto intorno a lei


Eden si morse il labbro inferiore.


Guardò di nuovo l'amica


Credo proprio che lo sia.”



--------------




Una volta tornati, svanito l'effetto, la sua stanza sembrava vuota e fredda come tutte le altre volte.


Perlomeno poteva spuntare il primo punto al suo ordine del giorno.


Non sapeva se poteva già sperare nella fiducia, ma sulla curiosità di Davis non c'erano dubbi.


Aveva toccato le corde giuste.


Anche Payne l'aveva notato.


Eden cercò di allentare la lampo del vestito.


Dopo il contatto diretto col sudore di Vlad avvertiva la necessità fisica di una doccia.


Serve una mano?”


Eden saltò sul posto. Incredibile che Davis comparisse dal nulla sempre quando meno se l'aspettava.


E possibile che la sua porta non avesse una chiave?


Lo guardò solo per un secondo


No, grazie. Ce la faccio da sola.”


Lui si fece strada comunque


Ti ho portato i tuoi soldi.”


Disse con tono secco lasciando cadere una busta gialla sul letto.


Eden lasciò perdere l'idea del vestito e gli concesse la sua attenzione.


Grazie.”


Lui aveva uno sguardo strano. Impossibile da leggere anche per lei.


Che c'è?”


Gli chiese.


Lui si avvicinò ancora a lei.


Credevo volessi una tregua.”


Rispose con lo stesso tono.


Eden sollevò le sopracciglia


E' quello che stiamo facendo...”


Iniziò gesticolando


...Ci comportiamo civilmente e...”


Davis le bloccò le parole ed i gesti afferrandola per il polso.


Strinse più del dovuto.


Hai cercato di mettermi contro gli altri.”


Iniziò. E adesso era più facile capire. Era arrabbiato.


Eden scosse la testa


No. Ho solo proposto di fare un colpo.”


Ribatté cercando di liberarsi dalla sua presa. La mano iniziava a farle male.


Ma lui non mollò.


Cosa stai cercando di fare?”


Le chiese.


Eden era stata una stupida a pensare che una rapina risolvesse le cose.


E una grandissima ingenua anche solo a sperare nella fiducia.


Riuscì a liberarsi con un gesto forzato.


Non lo so!”


Gli urlò contro massaggiandosi il polso con l'altra mano.


Un cerchio rossastro era già apparso sulla sua carnagione chiarissima.


Davvero?...”


Lui sembrava più calmo, ma solo in apparenza.


Quello sguardo bastava per spaventarla.


...Io invece credo che tu stia cercando qualcosa.”


Incalzò costringendola ad indietreggiare.


Eden sollevò la testa


E cosa?”


Dimmelo tu. E non dire che non vuoi stare qui perché ci sei tornata di tua spontanea volontà.”


Eden inspirò profondamente, ma non rispose nulla.


Davis sembrò volerla toccare di nuovo, ma si trattenne


Stai cercando un modo per fregarmi?”


No.”


Eden strinse i pugni, determinata a non cedere in alcun modo.


Davis si passò una mano tra i capelli, bagnandosi le labbra


Allora vuoi farmi uscire di testa, è questo?”


Insistette. Era forse più nervoso di lei.


Eden aggrottò le sopracciglia


Io non voglio niente...”


Iniziò cercando di allontanarlo, ma lui non si mosse


...Sto solo cercando di tornare alla normalità!”


Rischiando la vita di tutti esibendoti in uno schifoso club?!”


Primo campanello di allarme.


Eden cercò di approfittarne.


Stavo solo cercando di dimostrarti che puoi fidarti di me!”


Lui sollevò nervosamente le spalle


E come? Strusciandoti contro quel tizio come una puttana qualunque?”


Siamo riusciti a riprendere i soldi, è questo che conta!”


Ribatté cercando di sfuggire dalla sua morsa.


Davis la bloccò di nuovo con un braccio alla vita.


Non così in fretta.”


La costrinse di nuovo davanti a lui.


Dimmi perché sei tornata.”


Eden scosse la testa e basta.


Mi avevi pregato di lasciarti andare.”


Ancora nessuna risposta.


Ce l'avrai una ragione!”


Insistette lui spingendola al muro.


Alzare la voce non era necessario. Gli bastava guardarla in quel modo.


Eden si sentì la parete dietro. E le mancarono le idee.


Perché non avevo altro posto dove andare!”


Urlò. Forse era una bugia, ma venne fuori come la più semplice delle verità.


Perché ho bisogno di te, ho bisogno che tu mi tenga qui!”


Continuò a sputargli addosso le parole


Ecco perché! Sei contento adesso? E' questo che vuoi? Sentirmelo dire?!”


Lui scosse piano la testa


Non è questo che voglio.”


Disse con un tono che Eden riconobbe in un attimo.


Non era più rabbia.


Davis premette le labbra contro le sue, spingendola di nuovo contro la parete fredda.


Eden si paralizzò contro il peso del suo corpo.


Il suo cervello era in totale black-out.


Spinse le unghie contro il muro, cercando di trattenersi dal toccare lui.


Si sentì obbligata a protestare, prima di non riuscire più ad ignorare l'effetto di quel bacio indesiderato sul suo corpo.


No!”


Protestò contro le sue labbra, ma Davis sembrò non ascoltarla.


No Davis!”


Cercò di nuovo. Stavolta spinse le mani contro il suo torace per allontanarlo.


Una fitta al bassoventre la colpì come una coltellata.


Non poteva combattere la chimica.


Ma riuscì a spingerlo via abbastanza da poter respirare.


Avevano tutti e due il fiato corto.


E più Eden lo guardava negli occhi, più sentiva l'istinto prendere il sopravvento.


Non disse nulla per mandarlo via.


Stavolta lui si avvicinò più lentamente, poggiandole le mani sui fianchi.


Eden aveva un solo secondo per riuscire a sfuggire, ma non ne approfittò.


In quello stesso secondo si autoconvinse che il sesso potesse essere la miglior soluzione al suo problema.


In quell'attimo si alzò sulle punte e gli lasciò libero accesso alla sua bocca.


Eden si aggrappò a lui mentre Davis la spingeva al muro.


Le sue mani sembravano essere già dovunque.


Le sue labbra avevano lo stesso sapore.


Ed anche lo stesso effetto.


Ragione annebbiata ed istinto animale.


Nulla di romantico, mentre Davis le sollevava il vestito cercando accesso anche al di là della sua biancheria.


Nulla di romantico mentre Eden affondava le unghie nella sua pelle, pregustando quello che l'aspettava.


Ben presto l'avrebbe avuto dentro di lei. Di nuovo.


Ed era l'unico solo pensiero nella sua mente.



Un colpo alla porta la costrinse a pensare qualcosa di diverso.


Di nuovo bussarono forte.


Eden?”


Eden cercò di fermare Davis.


Eden, Davis è lì con te?”


La voce seria di André stavolta riuscì a fermare anche lui.


Eden passò le mani sul vestito cercando di ricomporsi.


Lanciò una rapida occhiata a Davis e gli lasciò il tempo di riabbottonare i pantaloni prima di avvicinarsi alla porta.


La aprì sperando che la sua espressione e le guance arrossate non la tradissero.


Che succede?”


André guardò oltre lei verso Davis.


Non sarebbe servito un genio per capire in cosa era incappato.


Rimase ugualmente serio.


Credo che dovreste venire. Abbiamo visite.”


Eden alzò un sopracciglio cercando di figurarsi chi potesse essere.


Davis reagì prima di lei passandole accanto per uscire.


Lei lo seguì fino al salotto.


Anche Payne e Blake erano nella stanza, in piedi e con le facce sorprese.


Eden seguì il loro sguardo verso la porta.


Spalancò gli occhi.


Tyler!”



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A/N Ciao!!! Scusate il ritardissimo, ma questi giorni sono stati un tormento! Speravo che finiti gli esami mi sarei rilassata un po' e invece non ho avuto pace!

E poi sto cercando di organizzare il mio viaggio per Roma.. Avete sentito della convention di supernatural - “Jus in bello” - a Fiumicino dal 1 al 4 aprile 2010?? Ovviamente non posso mancare!


Tornando alla storia.. Questo è stato un capitolo un po' difficile da decidere, ma alla fine credo che non sia venuto troppo male. Volevo rimettere un po' di azione nella storia e volevo finalmente dare una svolta allo stallo tra Eden e Davis... Che ne dite? Ovviamente non vuol dire ancora nulla ai fini della storia!

E poi ho riportato Tyler sulla scena, ma per sapere il motivo della sua ricomparsa dovrete aspettare il prossimo capitolo ^_^ ! Stessa cosa per sapere dov'è Dair e come ha preso l'ultima conversazione con Eden!


Grazie di leggere!! Commentate se vi va e a presto (speriamo) per il prossimo chapter!!


PS. Stavolta niente wallpaper.. Non avrei aggiornato mai più se mettevo anche mano al photoshop!! Se ci sono eventuali errori di battitura scusate, ma non ho il coraggio di rileggere di nuovo!!



Per CINZIA818: Ciao! Grazie mille per la recensione... Credo che tu abbia capito benissimo che c'è qualcosa dietro tutte le vicende di Davis &co... Forse non è cattivo come sembra, o forse sì, non ho ancora deciso nemmeno io!! ^_^ Blake è un personaggio un po' strano, ma piace anche a me e posso già dirti che avrà un ruolo ben più fondamentale di questo in futuro! Grazie ancora e a presto! Spero che apprezzerai anche questo ed i prossimi capitoli! (tanto non credo che ce ne saranno ancora moltissimi..)


Per MEREDITH91: Ciao! Grazie mille per i complimenti, quasi arrossisco ;)! Sai, la scrittura è la mia passione segreta ed il mio sogno nel cassetto, anche se non credo di essere così brava! L'ultimo capitolo è stato piuttosto sentimentale, invece stavolta ho optato per un po' più di “azione”.. Spero ti sia piaciuto uguale! Grazie ancora, un bacio, alla prossima!































































  
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