Odi et Amo
Autunno.
Il vento quella sera soffiava particolarmente
forte, divertendosi a strappare le foglie dall'albero che durante le stagioni
passate le aveva sostentate, viste nascere, crescere ed infine abbandonare tristemente
i sui rami, incantate dalle lusinghe del vento.
Hana Inuzuka si sentiva esattamente come la
foglia ingiallita che aveva appena abbandonato l'albero che si vedeva dalla
finestra della sua stanza. Quella foglia particolare s'era veduta costretta ad abbandonare
il suo albero, ma non era riuscita a farsi accogliere come le altre foglie dal
tiepido vento autunnale ed era, quindi, caduta inesorabilmente e precocemente
sul terreno infangato dalla pioggia, solitaria.
Hana sospirò, chiedendosi da quanto tempo era
ormai sdraiata a pancia in su sul suo letto, non era
neanche andata a prendere Kiba all'accademia. Sentì un leggero fruscio, ma non
gli diede importanza, probabilmente era solo Kuromaru in cerca d'attenzioni.
Il grosso cane s'avvicinò a passo felpato al
letto e vi si acciambellò vicino, accarezzato distrattamente dalla ragazza.
Con un secondo sospiro cambiò posizione,
sdraiandosi sul fianco destro ed incontrando con lo sguardo il muro, a pochi
centimetri da lei. Kuromaru salì sul letto e continuò beatamente a farsi
coccolare, incurante che i pensieri della padrona viaggiavano in un limbo di
confusione e tristezza.
Lei era l'unica al di fuori del clan Uchiha a
sapere cosa vi stava accadendo al suo interno, aggiornata costantemente dai
suoi migliori amici, Itachi e Shisui. Per breve tempo erano stati in squadra
assieme, ma velocemente tutti e tre erano saliti di livello e il loro team
s'era inevitabilmente sciolto, ma ciò non aveva impedito loro di rimanere
amici... quello che stava ostacolando la loro amicizia era un altro fatto, di
cui aveva parlato giusto due giorni prima con i due Uchiha.
..::([Flash
Back])::..
Ormai era da qualche tempo che aleggiava una
sorta di tensione su di loro e non vedevano l'ora, Itachi e Shisui
maggiormente, che finisse tutto. Certo, nessuno avrebbe mai potuto immaginare
quale epilogo avrebbe dovuto avere quella storia.
Hana quel pomeriggio arrivò presto nel luogo
che, dopo tanto tempo, era diventato il loro punto di ritrovo fisso, e aspettò,
mentre Kuromaru si divertiva a strappare ciuffi d'erba con i denti.
Non dovette passare molto tempo che pure i due
Uchiha arrivassero. I due cugini erano rimasti legati nonostante il minore
fosse profondamente disgustato dai piani del clan, mentre l'altro non li
trovava poi così ingiusti; avevano deciso che, finché fosse stato possibile,
quel fatto non avrebbe intaccato la loro amicizia. Dall'aria depressa che
avevano entrambi, Hana intuì che quel "finché fosse stato possibile"
era finito.
-Novità?- chiese, timorosa della risposta.
Né Itachi né Shisui sembravano aver voglia di
parlarne, ma alla fine il più piccolo mormorò. -Sì... e non potrebbero essere
novità peggiori- fece una piccola pausa e cercò di calmarsi, respirando
profondamente, ma non riuscì ad arrivare alla fine del primo respiro che la
rabbia era già arrivata ad un livello intollerabile. Senza pensarci tirò un
pugno all'albero vicino a lui, abbastanza potente da fargli sanguinare le
nocche; constatò che non gliene importava. -Hana, hai presente quando ti dicono
le belle parole "quando tocchi il fondo non puoi che risalire"? Sono
palle! A questo punto avremmo già dovuto risalire da un pezzo!-
-Cos'è successo- chiese Hana. Itachi era
sempre stato un ragazzo tranquillo, per fargli perdere la ragione in quel modo
doveva essere accaduto qualcosa d'insopportabile, molto più di quanto non fosse
già successo, s'intende.
-Per minimizzare- esordì Shisui con voce
tremante. -Ci hanno incastrato alla grande- concluse,
sedendosi accanto ad Hana e chiudendo gli occhi.
"Non è una risposta" pensò Hana,
cominciando ad innervosirsi. -Se non mi dite cos'è successo vi aizzo contro
Kuromaru- disse lei, assottigliando pericolosamente gli occhi e riducendoli a
fessure.
Itachi la fulminò con lo sguardo, facendole
intendere che non era affatto il caso di scherzarci sopra, anche se quella di
Hana non era stata propriamente una battuta. -Fidata, Hana... non vuoi realmente
saperlo- tentò lui di dissuaderla.
-Questo fallo decidere a me- replicò la
ragazza, stizzita.
Shisui sospirò. -Per farla breve: il padre di
Itachi ha scoperto che lui passa informazioni all'Hokage e gli anziani del clan
vogliono che io lo uccida e, come se non bastasse, i consiglieri e Danzo hanno
deciso che non hanno più tempo da perdere e vogliono che Itachi mi faccia
fuori-.
Inuzuka sgranò gli occhi, incredula. -Non
basta che uno dei due faccia finta di morire per mano
dell'altro e scappi dal villaggio?- domandò.
Entrambi scossero la testa. -Gli anziani del
clan non hanno chiesto proprio a Shisui di eliminarmi solo perché sono sadici e
bastardi, ma perché solo lui potrebbe fornire loro la prova della mia effettiva
morte. Sei Shisui mi uccide si attiverà subito lo Sharingan Ipnotico. Stessa
cosa per quanto riguarda me- spiegò Itachi con un filo di voce.
-Che bastardi- mormorò la ragazza. -Cos'avete
intenzione di fare?- domandò. Ancora una volta si ritrovò a temere la risposta.
..::([Fine
Flash Back])::..
Inuzuka sospirò di nuovo e cercò una posizione
più comoda sul letto. Alla fine i due amici non avevano scelta, dovevano per forza
combattere, e per forza uno dei due sarebbe morto.
"Perché dev'essere tutto così
complicato" si chiese, ascoltando il rumore ritmico della pioggia che
batteva sul tetto. Improvvisamente si alzò in piedi e prese dal comodino il suo
giubbotto da Jonin. "Non m'importa se non hanno scelta! Devo
fare qualcosa" pensò, uscendo velocemente di casa, non curandosi della
pioggia che le feriva il volto.
"Devo trovare Shisui prima che faccia
pazzie" si disse, cercando d'aguzzare la vista. Il viso era bagnato, ma
ormai era impossibile dire quali fossero le gocce di pioggia e quali le
lacrime.
Si permise una breve occhiata al cielo. Quella
sera il crepuscolo era particolarmente bello, complici le nuvole che, benché
cariche di pioggia, avevano abbandonato il loro grigiore
per assumere delle striature rosa e rosso sangue.
Continuò a correre senza una meta precisa,
pregando di trovarlo prima dello scontro. Ringraziò il cielo, quando lo vide da
solo mentre si dirigeva verso i confini del villaggio. Gridò il suo nome e il
ragazzo si voltò, vagamente stupito.
-Hana, che ci fai qui?- domandò.
La bruna ignorò bellamente la domanda e gli
stinse con forza la mano. -Non andare.- Non era una richiesta, anzi, era molto
simile ad un ordine, impartito da chi aveva tutto da perdere.
Shisui sospirò e si liberò dalla presa della
ragazza. -Hana, ne abbiamo discusso fino alla nausea! Non ci sono soluzioni, io
e Itachi siamo come due topi in trappola, non possiamo fare nulla per uscirne
e... non è affatto divertente giocare a vedere chi dei due muore per primo.-
-Shisui!- esclamò lei con tono urgente.
-Sappiamo entrambi come andrà a finire, quindi smettila con la commedia e non
andare.-
Uchiha le sorrise mestamente e non disse
nulla, limitandosi ad abbracciarla; Hana sembrò calmarsi visibilmente a quel
contatto, mentre la pioggia continuava a nascondere abilmente le sue lacrime
silenziose.
Le bastò un istante per rendersi conto di
qualcosa che non andava. Improvvisamente aveva avvertito un lieve dolore al
collo che non aveva nulla a che vedere con la situazione.
-Sapevo che saresti venuta per fermarmi e mi
sono attrezzato di conseguenza- esordì Shisui. -Ti ho iniettato un sonnifero
piuttosto potente. Quando ti sveglierai domani mattina sarà tutto finito-
aggiunse in un sussurro.
Inuzuka si sentì subito stanca, ma tentò di
resistere. -Ti odio- mormorò, con la voce impastata.
-Lo so, lo so- rispose lui a bassa voce, prima
che l'oblio inghiottisse la ragazza, impedendole d'aggiungere quel "però
ti amo" che gli aveva sempre taciuto.
Ed eco il giudizio della cara giudicia Ayumi Yoshida ^^
Prima classificata ex aequo: “Odi et amo” di Lady_Nene
Grammatica: 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Originalità: 9/10
Intreccio\trama: 10/10
Rispetto dell`obbligo nell`inserimento delle parole: 1/1
Totale: 36/41
Giudizio:
Questa storia è davvero molto interessante, perché, in uno scorcio di vita
quotidiana, presenta in modo alternativo ciò che è accaduto prima
dell’uccisione di Shisui da parte di Itachi.
Non avevo mai letto prima fic su questo argomento o
su questo arco temporale, quindi per me è stata una nuova esperienza, una
novità che mi ha incuriosita parecchio.
La vicenda è chiaramente molto originale, sebbene la conclusione sia qualcosa
di “già visto”.
Dopo la lettura, la prima impressione che ho avuto è stata: “che
storia piena di suspense”.
La fic si apre con una descrizione di Hana Inuzuka,
la protagonista della storia, e del suo io, facendo intuire che qualcosa la
tormenta nel profondo, ma non chiarendo ci che cosa si
tratti.
Con l’avanzare della narrazione, poi, l’alone di suspense e di mistero diventa
sempre più grande, finché nel flashback tutto viene chiarito. Si percepisce
così tutto il dolore e la frustrazione della kunoichi per i suoi due amici
Uchiha.
Nella conclusione la suspense arriva al culmine, per poi stemperarsi in modo
delicato nelle frasi finali, con la perdita dei sensi di Hana.
La fic non è eccessivamente lunga, ma quanto basta
per determinare e risolvere la questione. Il finale aperto, poi, non stona
affatto, anzi è ad alto effetto e contribuisce a sfumare gli avvenimenti per
rendere il tutto ancora più drammatico.
Anche il titolo contribuisce molto ad aumentare il mistero che aleggia attorno
alla fic, dato che esso viene spiegato solo nella
conclusione, e rende ancora più drammatiche e scure le tinte della storia,
rimandando ad un forte contrasto interiore, proprio come Catullo spiega nel suo
carme breve che contiene la citazione.
Le parole richieste sono state inserite e il tema rispettato.
Hai gestito alla perfezione le sensazioni della protagonista, che è
perfettamente IC nelle sue reazioni, nelle sue riflessioni e nelle sue azioni,
nel vivere il suo dolore che alla fine si scopre essere non solo per un amico,
ma anche e soprattutto per l’uomo che ama.
Di Shisui non abbiamo notizie che possano permettere una sua caratterizzazione,
anche se sommaria, quindi posso affermare che l’hai costruito e mosso con
destrezza.
L’unico personaggio che si presenta OOC è Itachi, soprattutto nella sua
reazione scomposta e nella sua risposta finale durante il flashback. Anche se
si tratta di “esigenze di trama” e quindi l’OOC è giustificato, tuttavia è
davvero molto differente da quello descrittoci da Kishimoto,
prima furioso e poi timoroso di ciò che accadrà, quindi ho sottratto punti alla
voce corrispondente.
Lo stile utilizzato è scorrevole, tranne in alcuni punti,
soprattutto in quelli che contengono dialoghi diretti e in cui, alcune volte,
hai utilizzato più verbi introduttivi (ad esempio: “ -Per minimizzare-
esordì Shisui con voce tremante. -Ci hanno incastrato alla grande- concluse, sedendosi accanto ad Hana e chiudendo
gli occhi.”), tuttavia non si tratta di niente di grave, perché accade solo
in pochissimi punti. In alcuni punti sarebbe stato meglio per la lettura
inserire il soggetto della frase, che nonostante ciò si comprende comunque.
La punteggiatura è essenzialmente corretta, ma in alcuni punti avrebbero dovuto essere utilizzate virgole al posto di punti
e virgola o viceversa e in altri punti essa manca completamente, più che altro
nelle domande. E’ presente una ripetizione e qualche errore di battitura.
In un punto del testo (“Non dovette passare molto tempo che pure i due
Uchiha arrivassero.”) c’è una cacofonia che potrebbe essere corretta non
perché sia errata grammaticalmente, ma perché rende difficoltosa la lettura.
Infine, vorrei soffermarmi sulle descrizioni della fic.
Mi hanno colpito particolarmente per la loro bellezza, soprattutto quella
iniziale in cui Hana viene paragonata ad una foglia, e rendono la fic ancora più preziosa nella sua delicatezza. Complimenti
davvero, è una splendida fic!