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Autore: Cathrine Jhons    01/11/2009    1 recensioni
Elisabeth Grey , Lizzi per le amiche è una sedicenne nata a verona che nasconde  un segreto che non ha mai rivelato a nessuno .Un giorno in un negozio rivede il volto dei suoi continui incubi e ..
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona seraaaaaaaaaaaa!!!!
Ciao a tutti ci ho messo un pò ma almeno è un capitolo un pò lunghetto certo non tantissimo ma tra scuola piano e ripetizioni che do mi è un pò difficile trovare il tempo comunque sarò breve questa volta. Ringrazio quelli che mi seguono e in particolare modo quelli che recensiscono! Buona lettura e scusate ancora per il ritardo di questo capitoletto, alla prossima.
CIAO CIAO



-Allora, allora e allora! Quanti anni hai?- Tirai un colpo alla spalla di mio fratello che era seduto davanti come passeggero.

-Lascia stare Sam e non fargli il terzo grado!-Dissi scocciata per la sua curiosità.

-Ok ok scusa- Si mise a ridere seguito poi da Sam che guidava.

-E dai Lizzi lascialo stare è solo preoccupato per te e ne vuole sapere di più- Ecco ci mancava solo la Cia che seduta alla mia destra nei posti dietro cercava di proteggere mio fratello.

- Cia tu lo dici solo per Riccardo - Dissi abbandonandomi sul sedile con le braccia incrociate al petto. La Cia intanto divenne completamente rossa dall'imbarazzo e non resistendo scoppiai a ridere seguita poi da mio fratello che si era voltato per vedere il motivo della mia risata. Lei allora si volto a guardare fuori dal finestrino arrabbiata.

- Sam potresti accostare?- Chiese mio fratello. Sam sorpreso fece segno di si e accosto . Mio fratello allora si volto verso di me.

- Lizzi non è che potresti scendere un attimo- Io e Sam ci guardammo un attimo tutti e due un pò impauriti, poi scesi . Fuori dalla macchina mio fratello venne alla mia portiere.

-Non è che puoi sederti davanti così sto vicino alla Cia e mi faccio perdonare- Gli sorrisi felice e andai a sedermi davanti mentre mio fratello si accomodava dietro. Appena mi sedetti Sam mi guardò ancora un pò preoccupato ma dandogli un bacio sulla guancia gli sussurrai all'orecchio che voleva solo stare vicino alla Cia. Ripartimmo e nessuno parlava. Sam al mio fianco ogni tanto sorrideva e io non ne capivo il motivo, guardavo la strada e non vedevo niente. Mancavano 5 o 10 minuti al centro della città.

-Smettila- Disse la Cia a un certo punto, mi voltai e vidi mio fratello che le baciava il collo accarezzandogli una gamba. Tornai immediatamente al mio posto e non mi voltai più!Allora guardai Sam e capii il motivo dei suoi sorrisi, lui se ne era già accorto! Sorrisi anche io e per un pò rimanemmo in silenzio.

- Be dai dove andiamo ora che siamo in città? di solito cosa fate tu e la Cia?- Mi voltai e vidi mio fratello con la mano ancora sopra la gamba della mia amica che  teneva vicino a se con l'altro braccio. Tutti e due erano sorridenti e io rimasi un attimo a fissarli .

-Vuoi sapere un modo per farsi perdonare dalla Cia?- Esclamo infine mio fratello vedendo che non gli rispondevo. Lo guardai e poi lui sotto minacce della mia amica continuò- I bacini sul collo-

Per fortuna che Sam aveva appena parcheggiato perchè la Cia sbuffando scese dalla macchina seguita subito dopo da Riccardo che doveva farsi perdonare anche questa.

-Ehi  stai bene?- Mi voltai e vidi Sam che mi fissava con un sorriso mozzafiato stampato sulle labbra. Feci segno di si con la testa per poi riprendermi da quel suo sorriso ammaliatore.

-E' per questo che ridevi e non mi hai detto niente! Crudele.-Cercai di colpirlo sul petto ma lui mi fermo il polso avvicinandomi poi a se. Le nostre bocche erano vicinissime quasi si sfioravano e io non potei non guardare quelle sue labbra così seducenti. Lui sorrise.

-Sei bellissima quando ti arrabbi- Ecco quello era il colpo di grazia, non resistendo più lo baciai e fui subito accolta da quel suo gusto irresistibile. Non avrei mai potuto farne a meno. Quando ci staccammo avevamo tutti e due il fiatone. Era impossibile come, ogni volta, rimanevamo senza fiato. Mi persi a guardare i suoi occhi con la testa inclinata .

-Sai hai un buon sapore!- Disse Sam dandomi piccoli baci sul mento e la guancia per seguire il profilo del mio viso. Io mugugnai un si mentre mi lasciavo andare a quelle carezze. A un certo punto lui smise. Aprii gli occhi e lo vidi mentre mi osservava con un'espressione sorpresa e felice.

-Cosa c'è?- Chiesi esitante.

-Sono io che ti faccio questo effetto?- Con una mano mi sfioro una guancia per poi seguire il mio collo fino alle spalle. Io senza volerlo andai un pò in iperventilazione e il mio cuore iniziò a battere sfrenato, chiusi gli occhi assaporando quel momento che avevo sognato da mesi. Improvvisamente smise e riaprendo gli occhi lo vidi ancora fissarmi con un'espressione che sprizzava felicità da tutti i pori. Abbassai lo sguardo imbarazzata sempre vicini l'una all'altro .Mi prese il mento e sorridendo mi bacio per poi dirmi:-Mi piaci un casino-Ecco in quel momento il mio cervello mi disse definitivamente addio. Ricominciammo a baciarci finchè qualcuno non busso al finestrino.  Ci voltammo e scorgemmo mio fratello a braccetto con la mia amica.

-Ragazzi per piacere non in macchina. E poi dobbiamo andare- Rise vedendo la mia espressione stupita quanto meno. Uscimmo dalla macchina e  io avvicinandomi a mio fratello gli tirai un pugno.-Non rompere le scatole- Gli dissi decisa. Iniziammo a camminare io a braccetto con Sam e dietro Riccardo con la Cia finchè non arrivammo in piazza Bra. Ci fermammo poi per decidere cosa fare, quindi i due ragazzi voltarono verso me e la mia amica.

-Ragazze cosa fate di solito?- Chiese Sam guardandoci. Io mi voltai verso la Cia e scoppiammo a ridere. Di solito andavamo prima a mangiare un gelato e poi a fare compere nei negozi di intimo provandoci anche i completi, diciamo più provocatori e sexy, solo per scherzare. Inoltre camminavamo in via Mazzini facendo finta di essere due persone diverse chiamandoci Svettlana o Sheila solo per divertirci. Capitava ogni tanto di fare finta di flirtare o di essere delle ragazze ricche indecise se andare da Dolce e Gabbana o Luis Vuitton. Ma di solito le nostre tappe fisse erano gelato ai Savoia, Tezenis e Intimissimi per l'intimo e un bar dove chiacchierare e bere un buon caffè. Certo non mancavano mai i nostri scherzi o giochi ma alla fine volevamo solo passare una giornata tra ragazze per chiacchierare. Continuavamo a ridere senza riuscire a fermarci ripensando alle nostre avventure che di certo non avremmo raccontato a loro. Quando ci calmammo, loro due attendevano curiosi e un pò offesi per la nostra reazione, mi voltai verso la Cia che si illumino come ad aver trovato una soluzione a quel nostro piccolo problema.

-La nostra prima tappa è un gelato- Esclamò felice.

-E poi?- Chiese Sam scrutando la mia reazione. Aveva già capito che nascondevamo qualcosa così distolsi lo sguardo fissando Riccardo.

-E dopo di solito facciamo shopping- Continuò la mia amica con finto entusiasmo.

-Ok allora andiamo ai Savoia - Concluse mio fratello avviandosi con lei. Feci per seguirli quando due mani mi bloccarono per i fianchi facendomi rabbrividire alla sua presa. Mi tenne stretta sempre per la vita non permettendomi di girarmi e poi si avvicino per poggiare il mento sulla mia spalla.

-Dopo mi dirai cosa fate di solito?- Rabbrividii ancora per la sua vicinanza e per la sua voce così bassa e sensuale.

-Si... Se mi dirai di Riky !- Riuscii a dire dopo un attimo di silenzio in cui io cercavo di far ripartire il mio cervello.

-Affare fatto.- Mi baciò sulla guancia per poi andare dagli altri mano nella mano, non volevo allontanarmi da lui. Arrivammo trovando quei due a baciarsi.

-E poi dici a me!- Dissi interrompendoli. Come al solito la mia amica divenne completamente rossa mentre Riccardo rideva felice.

-Hai ragione sorellina- Disse rivolgendosi poi a lei.

- Cia che gelato vuoi?- Sorrise per il suo rossore .

-Cocco e liquirizia- Disse sempre imbarazzata.

- Lizzi te che cosa vuoi invece?- Mi chiese poi Sam.

-Caffè grazie- Stavo tirando fuori il portafoglio quando lui mi fermò.

-Offro io alla nostra.. Siamo già alla terza uscita e stiamo già insieme- Feci cenno di si con la testa sorpresa per la sua riflessione.

-Allora offro io alla mia ragazza!- Si voltò e entrò nella gelateria.

-E lo stesso vale per la mia ragazza!- Disse Riccardo seguendolo e lasciandoci così sole. Mi voltai verso la mia amica e vidi che come me sorrideva come un ebete per come ci avevano definite. Sempre sorridendo iniziammo a saltellare abbracciandoci.

-Siamo le loro ragazze!- Esclamammo insieme. Ci staccammo e subito tornai al nostro problema.

- Cia dove li portiamo? Non possiamo fare le nostre cose e i nostri giochi- Ci mettemmo a riflettere fino a quando lei sbuffò rassegnata.

-Noi andiamo a fare shopping! Prima o poi si stuferanno e decideranno loro dove andare così il problema non esiste più!- Esclamò infine.

-Che problema?- Chiese mio fratello che proprio in quel momento usciva dalla gelateria con il cono della Cia mentre Sam mi porse il mio.

-Nessuno- Dissi veloce.

-Io non so come tu faccia- Esclamò Sam al mio fianco e voltandomi vidi che fissava il mio gelato.

-A fare cosa?- Mentre lo chiesi mi venne in mente un ricordo remoto.

***

-Cucciola ti ho preso il gelato!- Disse Sam uscendo dalla gelateria più conosciuta del mio quartiere con un cono al caffè per me e uno al tiramisù per lui.

-Grazie Sam - Ci sedemmo sulla panchina per goderci quel lunedì pomeriggio in santa pace.

-Adoro il caffè - Dissi gustando il mio gelato. Sam sorrise per poi accarezzarmi il dorso della mano che teneva stretta nella sua.

-Lo so cucciola. Anche se a me fa ribrezzo!-

"Si lo so, lo so, è disumano che odi il caffè ma per il resto era il ragazzo perfetto. Almeno per me."

Gli sorrisi per poi fare il mio solito gioco. Mi avvicinai e mentre ci baciavamo appoggiai il mio gelato al suo così da avere anche il tiramisù mentre a lui lasciavo un pò di caffè, contemporaneamente sorrisi e lui capii che cosa avevo fatto.

-Di nuovo... E questa volta mi hai distratto baciandomi??? Sei proprio crudele!- Guardò il suo gelato, allontanandosi un pò da me, con un'espressione schifata.

Si voltò di nuovo verso di me per farmi gli occhioni dolci, così come al solito mangiai il gelato al caffè che era finito sul suo cono.

-Lo sai cucciola che quando fai così estremamente sexy?- Mi mancò il respiro per quella sua confessione e lui intanto scoppiò a ridere. Dopo un pò mi ripresi.

-Questa me la pagherai vedrai!- Dissi indicandolo con un dito.

***

"Che strano, non ero ancora riuscita a vendicarmi!"


Tornai al presente vedendo Sam che indicava il mio gelato.

-Ti piace il caffè?- Chiese con la sua solita faccia schifata per quella cosa che a me piaceva da matti.

-Si e a te piace il tiramisù- Dissi indicando il suo gelato e sorridendogli come se non sapessi il motivo della sua espressione.

-Io odio il caffè!- Concluse alla fine assaggiando il suo gelato.

-E io lo amo, come anche il tiramisù- Lo dissi e senza pensarci attuai la mia vendetta che gli avevo tanto giurato, rubandogli come in quel ricordo lontano un pò di tiramisù lasciandogli il caffè nel suo.

-Crudele... Ora non lo mangio più- Disse con il broncio che ci si poteva aspettare da un bambino. Aspettavo solo questo per aumentare la mia vendetta mi avvicinai e il più sensualmente possibile mangiai il caffè che tanto odiava. Mi sentii osservata tutto il tempo e quando alzai lo sguardo vidi Sam che mi fissava con la bocca aperta. Allora cercai di riscuoterlo.

- Sam che hai?- Gli sorrisi mettendomi poi a ridere. Mentre Riccardo e la Cia parlavano tra loro lui si avvicinò a me per potermi sussurrare nell'orecchio.

-Non farlo più se no non potrei rispondere delle mie azioni!- Ci guardammo negli occhi e sorrisi  per poi baciarlo. Quanto amavo quel sapore. Ci baciammo due secondi perchè poi lui si stacco subito allontanandosi.

-Che c'è?- Chiesi un pò delusa per il suo comportamento.

-Scusa ma sai da caffè!- Disse mentre io alzavo gli occhi al cielo.

-Dai andiamo e tieni Lizzi ho una caramella se vuoi!- Disse mio fratello. Finimmo i gelati e mentre io mangiavo la caramella dandola vinta a quel pazzo del mio ragazzo ci avviammo per via Mazzini.

-In quale negozio andate?- Chiese Sam sempre al mio fianco. Io e la Cia ci guardammo per poi rispondere contemporaneamente.

-BERSHKA!!!!!!- Ridendo come matte arrivammo al negozio e entrammo. Camminavamo in mezzo al reparto donna trascinandoci dietro i nostri due ragazzi già un pò annoiati. Noi guardavamo i vestiti e prendevamo qualunque cosa, solo per annoiarli e fargli poi decidere cosa fare. Andammo ai camerini, io con dieci vestiti e due felpe mentre la Cia aveva otto vestiti e tre paia di scarpe con il tacco abbinate. Io e Sam andammo nell'unico libero del primo corridoio mentre mio fratello e la Cia andarono in quelli del secondo corridoio.
-Ok io provo questo per primo- Dissi prendendo un vestito bianco stretto alla vita e lungo fino alle ginocchia, ogni tanto aveva dei fiorellini azzurri. Inoltre aveva uno scalda cuore a maniche lunghe nero e aperto sul davanti. Entrai nel mio camerino e mi spogliai per indossare quel vestito.
-Cucciola sei vestita?- Chiese Sam che aspettava fuori dalla porta. Io mi guardavo allo specchio e con quel vestito, in cui non ero molto a mio agio, dissi di si e aprii la porta facendo entrare Sam che si chiuse la porta alle spalle. Mi voltai e feci un giro su me stessa. Lui non diceva niente, rimaneva solo li a guardarmi.
-Allora?- chiesi impaziente, lui si riscosse un attimo.
-Mi piace anche se...- Disse sorridendo maliziosamente e avvicinandosi facendomi poi girare per dargli le spalle e guardarci tramite lo specchio.

-Anche se?- Chiesi mentre lui mi teneva per i fianchi con il mento appoggiato sulla mia spalla.

-Anche se lo preferirei più corto- Disse sorridendo sempre e giocando con il tessuto del vestito.

-Sei veramente scemo- Dissi sorridendo a mia volta buttandolo poi fuori dal mio camerino , certo non prima di avergli fatto la linguaccia e aver preso il secondo vestito. Provai tutti i vestiti fino a uno che non mi sembrava di aver preso! Era un vestito leggero con delle spalline sottili azzurre come il vestito, era attillato con una gonna che arrivava a metà coscia inoltre era stretto ai fianchi da una cintura marrone. Mi guardai allo specchio e sbuffai.

-SAMMM???- Aspettai un pò e poi la porta si apri lasciando entrare due stivali alti e marroni come la cintura e con un tacco di almeno dieci centimetri. Me li misi solo per farlo contento e poi aprii la porta. Lui entrò veloce per poi chiudersi la porta alle spalle e guardarmi. Io feci un giro su me stessa.

-Sei bellissima e questo vestito poi..- Cerco di avvicinarsi ma io lo fermai con una mano.

-Il vestito è troppo corto- Terminai la sua frase e ributtandolo fuori dalla porta, mi rimisi i miei abiti stufa di quello shopping e riuscì a mettermi la maglietta in tempo che Sam entro sorridendo.

-Sei scemo! Se entravi due secondi prima ero nuda!- Gli tirai un buffetto e lui sorrise.

-Caspita che peccato. Comunque volevo stare un pò solo con te. Riccardo e la Cia hanno finito e stanno per venire qui a chiedere come va .- Lo guardai un attimo sorpresa per poi riscuotermi .

-E tu vuoi farti trovare qui dentro insieme a me! Se mio fratello ti vede poi..- Non riuscii neanche a finire la frase che lui mi mostro un messaggio sul suo cellulare inviato da Sam.

"Lo so che sarai in camerino con mia sorella a fare chissà cosa ma noi stiamo venendo li e per piacere siate presentabili e vestiti almeno!"

-Cosa????-Esclamai ad alta voce mentre il mio ragazzo sorrideva alla mia reazione. Io intanto non mi capacitavo del suo messaggio.- Se lo prendo finisce in grossi guai!- Dissi ancora arrabbiata e mentre io andavo avanti e indietro per il camerino Sam mi blocco con una sola parola.

- Perchè?- Mi voltai e lo vidi sorridere malizioso mentre si avvicinava a me e con una mano mi accarezzava una guancia per poi scendere ad accarezzare la mia spalla. Il mio cervello si disconnesse per alcuni minuti sotto l'effetto di quelle carezze.

- Perchè... perchè ... cosa pensa... che facciamo?- Riuscì a dire in un sussurro balbettando. Lui sorrise ancora prima di baciarmi tenendomi vicina a se con un braccio dietro la schiena. Mi tuffai in quel suo sapore irresistibile che subito mi accolse , dolce e irresistibile. Ci staccammo tutti e due col fiatone per riprendere fiato stavamo per rituffarci ognuno nel sapore dell'altro quando qualcuno bussò alla porta.

-Piccioncini, io mi sono stufato di questo shopping che ne dite se andiamo- Io allontanandomi da Sam che nel frattempo sorrideva tra se andai ad aprire alla porta per poi investire mio fratello con mille insulti.

-Tu come hai potuto..- non riuscii neanche a finire che Sam mi prese per i fianchi e facendomi voltare mi bacio sulle labbra .Un bacio passionale ,  una tenera carezza che mi mandò il cervello in tilt per l'ennesima volta lasciando sfumare così la mia arrabbiatura. Sorrise sulle mie labbra e prendendomi per mano uscimmo dai camerini.

CHISSA PERCHE' RIDEVA!!!!

(La ragazza non sapeva che alle sue spalle Riccardo ringraziava Sam con gesti buffi per averlo salvato da quella furia di sua sorella)

-Bene visto che di shopping non ne voglio più sapere dove andiamo?- Io e la Cia ci guardammo cercando di pensare a un'altra possibile scusa quando Sam intervenne.

-Non so voi ma tutto questo shopping mi ha messo un languorino! Andiamo a mangiare?-Guardai l'orologio e mi sorpresi vedendo che erano già le 13:12 insomma avevamo fatto ben due ore di shopping. Ripensando poi all'idea del cibo il mio corpo come a voler rispondere da solo brontolo facendo ridere tutti.

-Ok andiamo. Pero mangiamo in Borgo Roma così poi caso mai andiamo al cinema. E tu stai vicino a me è ovvio!- Disse mio fratello Riccardo mentre la Cia lo spinse un pò per poi urlarmi per farsi sentire anche dal suo ragazzo.

-Tuo fratello è uno scemo- corse poi subito via perchè Riccardo la rincorse per fargliela pagare. Sam si avvicinò al mio orecchio abbracciandomi.

-E tu ovviamente stai vicino a me!- Sorrise all'idea di noi due al cinema e il mio stomaco brontolo ancora facendolo poi ridere.

-Ma prima tu devi mangiare se no il tuo stomaco disturberà tutta la sala!- Sempre ridendo e scherzando ci avviammo tutti e quattro alla macchina per poi partire per Borgo Roma. Questa volta però mi vendicai di mio fratello ricordandomi del suo messaggio e mi sedetti dietro con la Cia così Riccardo dovette sedersi davanti stando così lontano dalla mia amica con cui borbottai per tutto il viaggio su possibili scherzi da fare ai nostri due ragazzi!!

  
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