Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: merryluna    01/11/2009    13 recensioni
Fu in quel momento che Draco capì quanto la Granger fosse ubriaca: durante la festa aveva notato il suo non essere completamente lucida, ma quell’uscita ne era stata la conferma.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fanfiction scemotta e piccina picciò scritta su spunto di due iniziative di Criticoni: Sbornia e Criticombola (prompt 79 - In riva al lago).
Ringrazio quanti leggeranno e chi vorrà lasciare traccia del suo passaggio,
Merryluna.


In riva al lago

“Pensi che sia così sbagliato che io ti trovi attraente?”

Fu in quel momento che Draco capì quanto la Granger fosse ubriaca: durante la festa aveva notato il suo non essere completamente lucida, ma quell’uscita ne era stata la conferma.

“Ti senti bene?” domandò per aver conferma delle sue supposizioni.
“Sì.” confermò decisa Hermione, per poi ridimensionarsi nel giro di pochi secondi. “Mi sento leggera, faccio fatica a restare in equilibrio e devo riconoscere che arrivare qui al Lago Nero è stata un’impresa... potrei vomitare da un secondo all’altro e non riesco a smettere di parlare, ma per il resto sto bene.”

Draco annuì seriamente e si concesse qualche secondo per metterla a fuoco, sfruttando il pallido chiarore che la luna riversava tutto intorno; impossibile stabilire se le sue guance fossero tinte di rosso o meno, in quelle scarse condizioni di luce, ma gli piaceva immaginarle leggermente più rosate del solito.

“Non penso sia sbagliato.” disse alla fine.
“Ginny crede di sì.” confessò Hermione, vacillando un poco e poggiandosi con la schiena contro il tronco d’albero che, fortunatamente, si trovava alle sue spalle. “Sei ancora fidanzato con la Parkinson?”

Draco inarcò un sopracciglio ed incrociò le braccia al petto.

“Perché me lo chiedi?”
“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda.” replicò scocciata, chiudendo gli occhi e facendo un respiro profondo. “Dovevo dar retta ad Harry e fermarmi almeno tre drink fa.” aggiunse in un sussurro, lasciandosi scivolare lentamente a terra.

“Sei strana, stasera.” mormorò il ragazzo, avvicinandosi a lei e studiandola nello stesso modo che usava per decifrare, durante l’ora di pozioni, l’orribile calligrafia di Piton.
“Anche tu.” affermò aprendo gli occhi di scatto e trattenendo il fiato nel trovarselo così vicino. “Non mi hai ancora insultata o presa in giro, e sei ancora qui.”
“Almeno non hai perso la tua grinta.” concesse, rivolgendole suo malgrado un sorriso.
“Ma non hai comunque risposto alla mia domanda.” sottolineò la ragazza, alzando una mano e tenendola a pochi centimetri dalla guancia di lui.
“No, non l’ho fatto.” confermò. “Tu cos’hai intenzione di fare, piuttosto?”
“Affondare la mia mano tra i tuoi capelli e scendere a sfiorare la tua guancia.” ammise con un filo di voce, mentre nuvolette di vapore le uscivano dalla bocca ad accompagnare le parole.
“Hai bevuto dalla bottiglia in cui Zabini ha aggiunto il veritaserum!” esclamò il Serpeverde, scuotendo la testa e ridendo per quell’improvvisa illuminazione. “Dovresti fare più attenzione a cosa ti viene versato nel bicchiere, Granger... l’Ordine dei polli al quale appartieni non ti ha insegnato queste cose basilari per la tua sopravvivenza?”

Per tutta risposta, Hermione gli allungò un calcio negli stinchi mostrandogli la lingua: Draco era troppo divertito da quella scoperta per reagire e bloccare la sua reazione di sdegno, così incassò il colpo in stoico silenzio, continuando a fissarla.

“Alzati in piedi, così ti riaccompagno al castello.” disse poi, tirandosi dritto e porgendole una mano che lei non diede neanche segno di vedere.
“Non possiamo rimanere qui un altro po’?” chiese invece Hermione, con quella che sembrava una nota di speranza nella voce.

Draco sospirò e, dopo aver lanciato un paio di imprecazioni, si sedette accanto a lei sull’erba umida e si voltò a guardare le acque leggermente increspate del Lago Nero: era uno spettacolo, in notti come quella.

“Mi piace qui.” mormorò Hermione, poggiando la testa sulla spalla di lui. “La vita è così tranquilla, vista da questo punto del parco... tutto appare più semplice e sembra quasi che non ci sia niente che possa ostacolare quello che desideri.”
“Quello è il firewhisky, Granger, non il lago.” commentò laconico, cercando il pacchetto delle sigarette nelle tasche interne del mantello. “Io ti piaccio, è così, vero?”
La sentì annuire contro il proprio braccio e, abbandonato il proposito di concedersi una sigaretta, si mosse per stringerla in un abbraccio che risultò più goffo di quello che avrebbe voluto.
“Perché io?” sussurrò tra i suoi capelli odorosi di balsamo.
“Non lo so.”
“Da quando?”
“Da quando ho visto il modo in cui sminuzzi le radici di margherita.”
“Stai scherzando, vero?” domandò incredulo scostandosi di lato per poterla guardare in faccia, in cerca di un segno che gli indicasse che l’effetto della pozione fosse terminato e che lei stesse semplicemente facendo dell’ironia: rimase di sale quando realizzò che così non era.
“No.” rispose infatti Hermione, piegandosi per trovare di nuovo il suo corpo contro cui poggiarsi e chiudendo gli occhi, crogiolandosi nel tepore che la sua vicinanza le concedeva e mugugnando qualcosa di incomprensibile.
“Togliti dalla testa l’idea di addormentarti qua fuori, nel caso tu la stessi considerando!” sbottò, scuotendola poco delicatamente e ricevendo in cambio uno squittio indignato. “Come facevi a sapere di potermi trovare qui, stasera?” aggiunse, incuriosito dal modo in cui aveva scovato il suo nascondiglio a colpo praticamente sicuro.
“Ti ho seguito qualche volta dopo le nostre sessioni di studio in biblioteca.” spiegò lei con uno sbadiglio a bocca aperta che non aveva nulla di femminile - e che stonava terribilmente con l’elegante acconciatura ed il delizioso vestito che aveva scelto per quella notte di Halloween.
“Non me ne sono mai accorto.” confessò, quasi sconcertato da una rivelazione che lo coglieva del tutto impreparato.
“L’Ordine dei polli mi ha insegnato meglio di quanto tu creda.” ridacchiò allegra, prima di tornare improvvisamente seria. “Sono così orribile ai tuoi occhi?”

Draco si prese di nuovo qualche secondo per rispondere, poi sospirò sconfitto, tornando a stringerla stretta. “Non lo sei più da un pezzo: è questo il motivo per cui me la sono sempre filata più in fretta possibile, finita l’ora pattuita per quella ricerca che la McGranitt ci ha assegnato.”
“È una dichiarazione, Malfoy?” ghignò Hermione, passandogli un dito sulla fossetta del mento.
“Per tua informazione, non faccio dichiarazioni a Caposcuola Grifondoro ubriache fradice, Granger.” borbottò, scansando la sua mano dal viso e lasciando però che l’altra s’intrecciasse alle sue dita.
“E quando sarò di nuovo sobria?”
“Sarai impegnata a tenere a bada uno dei peggiori mal di testa della tua vita e l’acidità di stomaco.”
“Sei un tale cretino...” sussurrò, sottraendosi al suo abbraccio ed inginocchiandosi a fronteggiarlo, con gli occhi lucidi per la sbronza e le labbra socchiuse.
“Potter e Weasley staranno dando di matto, non trovandoti nel castello.” ipotizzò Draco ad alta voce, tentando di sviarla dalle sue intenzioni con la prima frase scema che gli era saltata in mente: non voleva che, durante il loro primo bacio, nessuno dei due fosse completamente in sé.
“Finché rimarremo entro i confini di Hogwarts, potenzialmente sapranno sempre dove trovarmi.” rispose con un tono che Draco intuì nascondeva più di quanto realmente lui riuscisse a capire.
“Suona come una minaccia.” commentò pensieroso, mentre il suo viso si faceva sempre più vicino.
“Già...” confermò Hermione, annullando infine la distanza rimasta tra di loro e mandando a benedire tutte le intenzioni cavalleresche e romantiche di Draco.

~o0o~Fine~o0o~

  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: merryluna