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Autore: KairiDN    02/11/2009    5 recensioni
Una ragazza alle prese con una nuova vita, che però non risulterà affatto sgradevole come lei aveva creduto sin dall'inizio..soprattutto non avrebbe mai immaginato che quel orribile posto sarebbe stato quello in cui avrebbe conosciuto lui.
"Trovai finalmente la grande terrazza di cui mi aveva parlato Aileen. Le porte di essa erano spalancate, e le tende si muovevano leggermente verso l’interno, accarezzate dal tiepido vento primaverile. La luna di fuori faceva la sua bella figura illuminando una larga parte dell’interno della stanza. Sembravano essere le porte del paradiso. Ma nella piccola porzione d’ombra che si trovava nell’angolo destro di quella terrazza mi accorsi di una figura. Ero sicura che si trattasse della mia acerrima nemica, e mi diressi a passo svelto e deciso verso di lei. Ma mentre mi facevo più vicina, capii che non era da sola. E quando la luna rischiarò i volti di entrambi, mi resi conto che quelle erano le porte dell’inferno"
[Cap 11]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap 13

 

 

“Matt che cazzo vuoi?” aveva urlato al suo amico, rabbioso.

“Mello, abbiamo un problema.”

In quel momento, dopo aver notato che lo guardavo perplessa, mise l’altoparlante, invitandomi però a tacere.

“Quale problema può essere così grave da interrompermi proprio ora?” urlò.

“Oh, mi dispiace averti rovinato la mattinata, Mello..però qua ci sono dei tipi abbastanza incazzati che mi hanno uhm..diciamo..” ci fu una pausa. “..trattenuto. Il problema è che non ne vogliono sapere di lasciarmi andare.”

Mello sbuffò e scosse la testa.

“E dove sei?”

“Non ne ho idea.”

“Fantastico.” Disse, con tono di voce appena udibile, mentre chiudeva gli occhi e si strofinava la fronte con una mano.

“Bene, facciamo così..cosa vedi intorno a te?” riprese il tono di voce normale, quasi esasperato.

“Ci troviamo in un edificio..c’è un simpatico omaccione con la testa pelata che mi fissa da lontano, e non ha un’aria molto rassicurante. Ci sono un sacco di alcolici, ma nessuna sigaretta!”

Dopo questa rivelazione Mello spalancò gli occhi e la bocca, e io mi avvicinai per scrutarlo meglio. Rimase in quella assurda posizione per qualche secondo, e rimasi ferma anche io a fissarlo.

“Mello..?” fece Matt dal telefono.

“Matt..razza di idiota..passami Rodd..”

“Rodd? E chi sarebbe? Ti ho gia detto che qui..”

Mello saltò in piedi.

“Matt, hai presente il “simpatico omaccione con la testa pelata” di cui parlavi? Beh, lui è Rodd..ed è il capo della mafia di cui faccio parte!”Urlò Mello tutto d’un fiato alzandosi.

Dall’altro lato del telefono trascorsero secondi di silenzio, dopodichè di sentirono degli strani versi, stessi di chi ha appena scoperto qualche arcano mistero.

“Matt?”

“...A-ah... Scusa..non lo sapevo. B-beh..”

“Passamelo.” Fece, duro.

“Ma..”

“Muovi il culo verso di lui e passagli il telefono!”

“S-subito!”

Si sentirono i passi svelti di Matt che si affrettava a raggiungere l’uomo. Riuscii a sentire 2 voci che parlavano a bassa voce, poi un rumore.

“Ciao, Mello.” La voce roca di un uomo sulla 50ina riempì il silenzio di qualche istante prima.

“Ciao Rodd. Puoi spiegarmi cosa è successo con il mio amico?Perchè lo avete rapito?”

“Non rapito, Mello. Trattenuto.”

“Si, scusa..trattenuto. Beh insomma perchè è lì?” disse invintando l’uomo a spiegargli la situazione.

 “Il tuo caro amichetto dai capelli rossi stava parlando con il nemico, se sai chi intendo.”

Mello si fermò a pensare qualche istante, ma dalla sua espressione capii che in realtà non aveva affatto inteso.

“A chi ti riferisci..?” Chiese.

“A quell’agente dell’fbi..quella bionda. Sai bene che fa parte dell’fbi, e che per noi non è un grosso problema. E il tuo amico stava tranquillamente dialogando con lei. Due dei miei scagnozzi li hanno visti aggirarsi in centro”

Guardai Mello in cerca di spiegazioni, e anche lui guardò subito verso di me, e dall’espressione intuii che non sapeva cosa rispondere alla persona con cui era al telefono.

“Ah..ehm..beh, di certo si è comportato molto male..tuttavia non credo che ciò sia un pericolo. Matt non è molto perspicace, quindi non andrà a spifferare un bel niente a Lidner, e neanche rivelerà la posizione del covo. Per sicurezza dopo parlerò direttamente con lui e mi assicurerò personalmente che non faccia nessuna di queste cose.”

“Va bene, lo lascerò andare.” Ci fu una breve pausa “Hey tu..vattene via prima che cambi idea!”

Poi sentii dei passi svelti di qualcuno che sembrava scappare. Sicuramente quel Matt non aveva perso tempo per svignarsela.

“Bene Mello. Ora credo sia meglio che terminiamo qui a nostra conversazione, e spero di non dover vedere più la bella faccia del tuo amico qua dentro.”

Senza che Mello le rispose attaccò, e lui riaggancio il telefono.

Nella stanza era calato il silenzio, io rimasi ì ferma a guardarlo, forse inconsciamente aspettavo una risposta.

Perchè Rodd, il capo della mafia, aveva denominato Lidner semplicemente come “agente dell’fbi” e non come “amica” di Mello?  E perchè, se per lui era un grosso problema, per Mello non sembrava essero?

Aspettavo una spiegazione a tutto questo, la pretendevo.Dentro era attraversata da altre 1000 domande, e solo ripensare solamente a quella donna, e a quando era accaduto nei giorni passati..sentivo un gran malessere..

Mello mi guardò e sorrise, e fece per alzarsi, come se nulla fosse. Forse fingeva, forse cercava di evitare l’inevitabile, e forse si aspettava che ‘avrei fermato e che gi avessi chiesto tutto.

Ed è quel che feci, lo presi per un polso poco prima che si alzasse in piedi del tutto. O fissai intensamente sperando vanamente che cominciasse lui, ma mi guardò con aria interrogativa.

“Rodd non sa della tua amicizia con Lidner vero?”

Respirò forte, e dopo un attimo di esitazione si sedette di nuovo accanto a me. Non staccavo il mio sguardo severo dai suoi occhi azzurri. Lo fissavo così intensamente nella vana speranza di riuscire a penetrare nella sua mente e leggere cosa provava, tutto quello che pensava. Ma purtroppo non avevo il potere di leggere il pensiero, e tutto quello che potevo fare era aspettare ansiosamente le sue risposte.

“No, e ci terrei che non lo sapesse. Quindi ti chiedo di non rivelarlo a nessuno. Per favore.”

“A me interessa solamente sapere il motivo, non mi interessa altro.” Gli dissi mantenendo il mio tono serio.

“Però promettimi che non lo farai”

“Ho gia detto che mi interessa solo sapere perchè non devo rivelarlo a nessuno! Ti prometto che nessuno ne saprà nulla.”

“Va bene. La mafia non deve sapere che ho come amica un’agente de’fbi, e credo che tu immagini il motivo del soprannome che Rodd ha dato a Lidner, “nemico”. Bene, la mafia negli ultimi tempi sta cercando di entrare in un enorme giro di droga. Sono gia alcuni mesi che il nostro gruppo e un altro, il cui capo è molto amico di Rodd, si stanno adoperando per “fregare” uno dei più grandi mafiosi in Europa. E in tutto questo ovviamente non è previsto il contatto in alcun modo con qualsiasi tipo di persona che faccia anche lontanamente parte della polizia et simila.”

Ora capivo perchè Rodd non voleva la polizia tra i piedi, ed era ovvio che per loro Lidner era un pericolo. Ma la cosa che non capivo ancora, era cosa c’entrava Lidner con Mello.

“Capisco. Ma la cosa che non mi è chiara adesso è..perchè tu e Halle siete amici? In che modo..vi siete conosciuti?”

“Beh..è stato molto tempo fa.” Si girò e cominciò a stropicciare i jeans con e mani. Sembrava nervoso, come se parlare di queste cose lo mettesse a disagio.

“Direi che non ho fretta, quindi puoi benissimo parlarmene.”

“Non è niente di importante..”

“Per me lo è.” Lo interruppi.

“La conobbi parecchio tempo fà, per caso. Ero gia nella mafia. Lei era impegnata a fare da guardia del corpo a una famosa annunciatrice in tv..una certa Kyomi Takada..ero in moto lì..e per qualche motivo che non ricordo iniziammo a parlare. Tutto qui.”

“..tutto qui?”

“Si.”

“Ma..”

Proprio in quel momento il celulare iniziò a squillare di nuovo, ma stavolta Mello non sbuffò e non apparve affatto scocciato. Forse il contrario..

“Si..ho capito..arrivo subito.”

Dopo aver risposto con queste parole, si alzò velocemente, si infilò una maglietta e cercò di rimettere a posto le cose sparse a terra.

Lo guardai alzando un sopracciglio.

“Beh?” chiesi, rimanendo con la bocca semiaperta.

“Devo andare urgentemente da Rodd, a quanto pare ha bisogno del mio aiuto.”

“..E scommetto che non posso venire, che devo rimanere qua buona buona senza dire nulla..ah! e scommetto che ci risentiremo tra 1 settimana..ansi, un paio di settimane, e in questo tempo non dovrò chiedere di te a nessuno..o no?”

“Liz, mi dispiace, ma non posso portarti con me..”

Gli fermai la mano con uno scatto mentre era intento ad aprire la porta della stanza.

“Ho gia rischiato di perderti una volta in una situazione del genere, non ho intenzione di correre ancora questo rischio.”

Cercavo di sostenere quello sguardo, ma stavo per cedere, perchè purtroppo io non sono brava a fingere di essere forte. Non lo sono, e dentro di me sentivo..tutto in subbuglio..come se stesse per scatenarsi una tempesta.

“Liz..sai bene che è pericoloso..mi dispiace davvero, ma stare con me è anche sopportare questo. Ma davvero, voglio tenerti fuori dai guai. Per favore, lasciami andare.”

“So bene cosa vuol dire stare con te, e non rinuncerò a te per questo..ormai non ho niente da perdere, solo te..e so che se ora non verrò con te otterrò l’effetto contrario..”

Mi fissò negli occhi indeciso.

“Per favore..” lo supplicai, mentre sentii gli occhi inumidirsi lentamente.

“E va bene, ma devi essere cosciente dei rischi che corri. Io ti ho avvertita.”

“Grazie..” lo abbracciai.

Quando ci staccammo, presi le ultime cose che avevo in stanza e uscii insieme a lui.

 

 . . . . .

 

 

Durante l’ora di punta c’era molto più traffico di quello che pensavo. Forse non avevo mai avuto il tempo di constatarlo, visto che o dovevo lavorare, o riposare, e che uscivo solamente nel pomeriggio.

Avevo lasciato un misero bigliettino alla signora Dude, chiedendo scusa in tutte le lingue del mondo per la mia assenza, sapendo che non sarebbero mai bastate a non farmi licenziare.

< Pazienza > pensai.

Mi trovavo seduta dietro a Mello, a bordo della sua moto, quella nera che adoravo. Era bello vedere tutto intorno scorrere così velocemente, le persone, le case, le macchine..era come vedere il trascorrere del tempo. Non sapevo perchè, ma qui era l’unico posto in cui mi sentivo libera.

“Siamo quasi arrivati” disse Mello inclinando un poco la testa a destra.

Gli risposi semplicemente annuendo, per poi stringerlo più fortemente per evitare di cadere.

Dopo un paio di chilometri arrivammo in un posto molto simile ad una pineta. Era pieno di alberi ed era lontano dal caos della città. Mello guidava a passo lento la sua moto, seguendo una piccola stradina di campagna cirdondata da cespugli di varie dimensioni. In lontananza vidi una casa piuttosto malandata apparentemente disabitata. Mello si fermo esattamente davanti ad essa.

“Siamo arrivati.” Disse invitandomi a scendere.

Tolsi il casco e lo posai sulla moto. Ero molto tesa perchè non sapevo nemmeno dove mi trovavo.

“Ci troviamo al covo della mafia. Non fare mai parola con nessuno di questo posto.” Mi disse senza guardarmi. “E ora seguimi”

Presi la sua mano un po per la paura e un po perchè mi dava più sicurezza.

Fuori dalla porta c’era una specie di campanello, ma in realtà si rivelò un dispositivo di riconoscimento.

Dopo il processo la porta si aprì permettendoci di entrare nell’edificio. Percorremmo un lungo corridoio buio, che terminava in con una scala molto ripida che portava ad un piano sotto al livello del terreno.

Mi strinsi ancora di più a Mello, che dopo aver capito la mia paura mi strinse ancora di più la mano.

In fondo alla scala c’era una porta di ferro, piuttosto insolita per una casa fatta interamente di legno.

Il mio compagno tirò fuori una chiave dalla tasca e la inserì nella serratura, e dopo uno scatto la porta si aprì.

Mi sentivo stranamente in ansia per tutto questo e la situazione in generale mi metteva paura..quel posto..

“Stai tranquilla” mi rassicurò Mello, ma proprio in quel momento cominciai a tremare senza riuscire a fermarmi.

La stanza in cui eravamo entrati non era assolutamente grande e a dire la verità assomigliava molto a un bunker. All’interno c’erano molte persone, tutti maschi, che vorrevano qua e là. E seduto su un divano di pelle c’era un omone grande e grosso con la testa calva. Riconobbi alcuni di essi come gli stessi che erano entrati nel locale molto tempo prima, quando avevo cominciato a lavorare presso la signora Dude.

“Rodd, perchè mi hai fatto venire così di corsa?”

“Ci hanno scoperti.”

Mello spalancò gli occhi pur mantenendo il suo stato apparentemente calmo.

“Chi ci ha scoperti?”

“Erik e i suoi. Stanno venendo proprio qui.”

“Come avete fatto a farvi scoprire?” urlò, e io mi spinsi dietro di lui.

“Noi non..non lo sappiamo. Mello solo tu puoi aiutarci.”

“Razza di imbecilli..”

Improvvisamente sentimmo un tonfo provenire dal piano di sopra, come ua porta che viene sbattuta violentemente. E a seguire una forte puzza di bruciato..

“Sono gia qui..” dissi io a bassa voce.

“Dobbiamo scappare!” urlò Rodd alzandosi in piedi di scatto.

Tutti i presenti presero armi e quanto c’era all’interno degli ampi armadi sul lato della stanza.

Mello si allontanò da me e prese due pistole da un cassetto. Quando tornò ne mise una in tasca, e una la dette a me.

“Mello...io..”

“prendila, ti servirà.”

“Ma io non..”

Ero spaventata e confusa, non avevo mai preso in mano una pistola in vita mia, e sapevo cosa avrebbe comportato tenerne una..

“Hai detto che volevi seguirmi no? Devi accettarne le conseguenze. Prendila, è necessario.” Disse con una freddezza che non avevo mai sentito.

Davanti a me avevo un Mello diverso da quello che avevo conosciuto fino a quel momento, e sapevo che se avessi preso in mano quell’arnese anche io sarei potuta diventare così.

Dopo averla presa in mano la studiai per qualche secondo rigirandola più volte nella mano.

A svegliarmi da quello stato fu un altro grande tonfo alle mie spalle e non appena mi girai vidi un uomo diretto verso di me, con l’intento di aggredirmi.

 

Senza fermarmi a pensare gli puntai la pistola, e preso da due uomini appartenenti alla mafia di Rodd, si arrestò.

Mello dall’altra parte della stanza era rimasto immobile, come tutti gli altri. Mi sentivo come se le sorti di tutto quello fossero dipese da me.
Tremavo senza riuscire a fermarmi, le mie mani tremavano, le mie gambe, e a pistola che tenevo in mano. Era come  se non riuscissi a tenerla, come se all’improvviso fosse diventata pesante.
I miei occhi spalancato contenevano una paura che non avevo mai provato fino a quel momento, e tutto dipendeva dalla mia futura mossa.

 “Sai che devi sparare Liz..Ma dopo che lo avrai fatto, dovrai dimenticare tutto quello che hai trascorso fino ad ora. Non sarai più la stessa di prima. La sorte è in mano tua, devi decidere ora che strada prendere..e allora, fai la tua scelta.”

Le parole di Mello mi rimbombavano nelle orecchie. 

                                                                                                                     
Dopo aver ragionato per qualche secondo, scelsi la via della perdizione.

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Nda: Bene bene. Non so da dove cominciare. Innanzitutto credo sia meglio iniziare dalle spiegazioni. So bene che è passato molto tempo dall'ultimo capitolo che ho postato, e mi scuso davvero con tutti coloro che seguono questa ff e che aspettavano questo capitolo che,tra l'altro, ho scritto di getto e non molto bene. Ma vi assicuro che è stato un periodo davvero difficilissimo per me. Tutto questo è stato segnato da un evento importante, la perdita di mia nonna, che è venuta a mancare il 15 settembre dopo una malattia durata 5 mesi. In questi giorni, anche con la scuola, non ho avuto molto tempo di scrivere e soprattutto non ho avuto voglia. Direi un blocco totale. Chiedo ancora scusa, spero possiate capirmi. Mi scuso anche per i moltissimi errori che saranno all'interno di questo capitolo, non avuto neanche il tempo di ricontrollarlo. 

Per stavolta non risponderò una per una alle recensioni perchè vado davvero di fretta, domani mi devo alzare molto presto ed è l'1 passata di notte. Ma ci tengo a ringraziare tutte le persone che recensiscono sempre, grazie mille, spero che mi possiate scusare per il clamoroso ritardo. Riguardo il cap 14 non vi assicuro nulla, ma spero di aggiornare entro natale (scherzo, aggiornerò sicuramente prima! xD)

  
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