E posto anche il terzo capitolo, visto che
fino ad ora nessuno mi ha ancora lapidato XD
Grazie tante!!!Soprattutto
a chi recensisce, ma anche a chi legge soltanto!! ^__^
Bhe…a parte questo schifoso modo per dirvi
quanto sono contenta che la storia vi piaccia almeno
un po’, voglio ringraziare soprattutto:
Sana
e Akito: ma non c’è di cheee!!ahahah XD e non preoccuparti per
il teso, mi fa assolutissimamente piacere!
Summers84:
se
ne leggi poche, sono contentissima che la mia ficcy
per te sia tanto carina da entrare in quelle poche!!(spero
di essermi spiegata XD!!)
sabry99: Mi inchino a
questo complimento! =P è una delle cose più carine che una
persona potesse mai dirmi!!grazie grazie grazie!!
ella96: ma è logico che è
una Patty/Bruno!!! Non potrebbe essere altrimenti!!^///^ Adoro questa coppia e
mi dispiace che ce ne siano così poco fi fanfic su di loro!! Comunque
aggiorna presto anche tu!!sono impaziente di leggere la tua ficcy!!!
E dopo questa interminabile “introduzione”, ringrazio infine anche
tutte le visite e vi lascio alla ficcy!!
Besos!!
Dark Moon
Capitolo
3: Ritornare a pensarti
Io, Tamara e Giusy stavamo
in un carinissimo bar del centro.
Parlavamo da ore, come se il tempo si fosse
fermato e tornato
indietro.
Tutto sembrava come allora, quando ero
ancora una ragazzina incerta e insicura e tutto mi sembrava strano.
C’era un via vai di gente continua: chi
entrava e usciva dal bar, ragazze di tutte le età che si fermavano a ogni vetrina attratte, probabilmente, da ciò che non
sarebbero mai riuscite a comprare o indossare, c’erano coppiette felici e altre
un po’ meno, ma a noi questo non
importava, ci importava solo di essere insieme e recuperare il tempo perso.
Mi ero fatta raccontare
tutto dalle ragazze, così sono venuta a sapere che adesso Giusy, Tamy,
Fabio, Gonza, Mati e...Bruno vivevano insieme in una bella villetta.
Mi sentii un po’ strana, forse leggermente
delusa. Non era mai stato un mistero che “da grandi” sarebbero andati a vivere
insieme, però, una volta, nel progetto dovevo esserci anche io.
Anche io dovevo andare a vivere con loro, il
nostro sogno di sempre. E invece non ho potuto fare
niente di tutto ciò. Non ero nemmeno potuta crescere
con loro.
Venni a sapere anche che Sol stava da tre
anni con Santiago e vivevano in una bella casetta, dove San le preparava ogni
sorta di prelibatezza.
Mi venne da sorridere. Ricordo quando
Santiago le preparava a me le sue innumerevoli delizie e io, troppo imbarazzata
per dire di no, mangiavo tutto, fino allo sfinimento
quasi.
Quanti chili sarò
ingrassata? Adesso che ci penso credo un bel po’!
Sol si era un po’ staccata dal gruppo, così
come Santiago. Preferivano passare le loro serate insieme e senza la comitiva.
Mati era ancora single.
Feci un risolino. Magari adesso avrei
qualche possibilità di ritornare con lui. Peccato, però, che io non sia più
innamorata di lui e da un pezzo anche.
Come lo avevo amato, più di me stessa. Era
un amore senza futuro però e adesso che ci penso non credo che a lungo andare saremmo stati compatibili.
Io per lui sarei rimasta a Buenos Aires e
non sarei mai cambiata e io avevo un disperato bisogno
di cambiare.
Dovevo cambiare per me stessa, per sentirmi
meglio e cominciare ad accettarmi.
Seppi anche che il mitico trio della scuola
esisteva ancora e, dopo cinque anni, Giusy non riusciva
a scegliere tra Guido e Gonzalo.
Bhe…io una soluzione glie l’avevo data:
fidanzati con Gonzalo e prenditi Guido come amante!
Ci saremmo fatte un sacco di risate per
proteggere il “segreto”.
In realtà, con il carattere di Guido non
penso proprio che sarebbe riuscito a reggere la
situazione.
Tamy e Fabio stavano
insieme da parecchio tempo e non avevano nessuna intenzione di lasciarsi più.
Antonella e Bruno stavano insieme da
quattro anni…
Diciamo che stanno da quattro anni ufficialmente
insieme, perché prima della mia partenza io li ho visti che...e Anto mi disse
che...
Basta Patty! Non rievocare quei ricordi, ti
faresti solo male.
Prima di ritornare in
Argentina, decisi che avrei cancellato tutto. Sarei stata di nuovo
amica di Bruno e non gli avrei più permesso, ne a lui che a Tontonella,
di farmi del male.
Era stato difficile dimenticarlo, ma adesso
avevo Jhonny ed ero felice.
Lui mi dava tutto ciò di cui avevo bisogno
e poi io…io l’amavo.
-E così sei fidanzata eh…dai raccontami
tutto! Voglio anche i dettagli più piccanti!- fui
riportata alla realtà da Giusy, che con voce maliziosa e sguardo furbo mi
chiedeva i “retroscena” di quella storia.
-Come vi siete conosciuti?- Tamara era molto interessata, anche perché aveva sempre avuto un
debole per le storie romantiche.
-Ci siamo conosciuti a
un corso di canto e danza a Barcellona. Ci siamo ritrovati in coppia per caso e
all’inizio non ci sopportavamo granchè.
Io odiavo il suo atteggiamento da playboy e
lui non sopportava niente del mio carattere. Così, come vi ho detto, ci
trovammo in coppia per una gara di ballo. Dovendo passare molto tempo insieme
cominciammo a parlare e ad apprezzarci, capendo che in fondo ci
eravamo sbagliati entrambi sul conto dell’altro.
Un giorno lui mi chiese di uscire e io
accettai. Uscimmo insieme per circa un mese e poi lui mi chiese di diventare la
sua ragazza e io accettai. Non c’è niente di così Romantico, Tamy, mi dispiace,
è solo una storia come le altre- aggiunsi dopo,
vedendo lo sguardo un po’ deluso di Tamara.
Stavamo ridendo e scherzando tra di noi, quando al nostro tavolino si avvicinarono
quattro ragazzi.
-Ciao bellezze, siete
sole?- esclamò il primo, con un sorriso affabile.
Tutte e tre ci guardammo
contemporaneamente negli occhi, per poi rispondere ai ragazzi.
-In questo momento si-rispose Tamara.
-Possiamo sederci?- chiese uno dei quattro,
un ragazzo alto e magro con degli stupendi occhi castani.
-Certo certo-risposi cordiale.
Una volta che i ragazzi si sedettero,
cominciammo a parlare.
-Piacere- cominciò un ragazzo biondo –io
sono Lucas, lui e Morgan, Jacque e Romi- a uno ad uno
si presentarono: Lucas era biondo e con un fisico atletico, Morgan era alto,
magro e castano, Jacque era anch’egli biondo ma con qualche lentiggine e Romi
aveva una carnagione mulatta e gli occhi verdi.
-Piacere. Io sono Patty, lei e Giusy e lei Tamara-
-Siete fidanzate?-chiese Romi. Aveva un
accento strano, probabilmente era inglese..
-Si…dispiaciuti?-chiesi io. Tamy e Giusy si
voltarono verso di me con un sorrisino e con una muta
domanda negli occhi:da quando ero così sfacciata?
- Dipende- mi rispose
Lucas, che non aveva smesso di guardarmi e cercare di “sedurmi” con lo sguardo
da quando era arrivato.
-Da cosa?-
-Io sono già stato con ragazze già
fidanzate, non sono geloso- un ghigno si dipinse sulle sue labbra e mi si fece
più vicino –e poi io ottengo sempre quello che voglio-
Decisi di giocare un po’ anche io e mi
avvicinai terribilmente al suo viso, tanto chi l’avrebbe più rivisto?
-Bhe…io non sono come tutte le altre…decido
io quando e se voglio farti “ballare”. Andiamo
ragazze…-aggiunsi io dopo un po’, sempre guardandolo intensamente negli
occhi.
Feci un’uscita trionfale e, mentre mi
tiravo dietro Giusy e Tamy che trattenevano a stento
le risate, mi allontanai sculettando leggermente, sicura che Lucas mi stava
osservando piuttosto interessato.
Già…da quando ero diventata così sfacciata?
Gli Scratch erano tutti riuniti alla loro “base” con
l’intenzione del tutto diversa da quella per cui si
erano riuniti, ovvero provare.
Gonzalo, reduce da una nottatina accesa, stava
svaccato sul divano e un braccio piegato sugli occhi.
Fabio pensava alla sua dolce e bella Tamara, con lo
sguardo fisso nel vuoto e l’aria sognante. Era incredibile quanto fossero sdolcinati!
Matias era intento ad un’accanita partita a poker
con Alan che, a quanto pareva, lo stava letteralmente stracciando.
Santiago non era presente all’appello, come
succedeva ormai da quasi tre anni a quella parte.
Io, invece, stavo seduto su una piccola poltrona,
con l’i-pod nelle orecchie e la mano destra che scandiva
il ritmo sulla gamba.
Avevo gli occhi chiusi e mi concentravo al massimo
sulla canzone per non pensare alla confusione che avevo in testa.
Ero anche un po’ nervoso visto che la notte
precedente non avevo dormito sempre poi a causa dello
stesso motivo!
Ormai credevo davvero che non l’avrei
più rivista, che ero riuscito a colmare la delusione.
All’inizio non riuscivo a capire perché lei, quella
che si definiva la mia migliore amica e dopo quello
che era successo tra noi, non mi avesse detto che sarebbe dovuta partire.
A dirla tutta ero
arrabbiato anche per il fatto che quel giorno non mi avesse salutato. Possibile
che contavo così poco? Era stata così brava a fingere per tre anni un
sentimento che non esisteva?
Così, appena lei partii mi fidanzai con Antonella,
non perché l’amassi ancora, ma perché era totalmente diversa da Patty.
Cominciai a prendermela con chiunque pronunciasse
solo il suo nome e odiavo quando Giusy leggeva a tutti
le sue lunghissime lettere.
Diceva che era felice, che tutto andava bene, che c’erano
delle novità, ma non aveva mai accennato alla GRANDE novità.
Aveva un ragazzo! E non
aveva detto niente! Come aveva potuto cancellare tutto? Perché
era partita senza degnarmi nemmeno di un saluto?non meritavo nemmeno quello?
Così Gonzalo mi ha visto arrabbiato ogni giorno di
più.
Mi aveva detto di non mettermi con Antonella, perché
prima o poi lei sarebbe ritornata e io avrei dovuto
affrontare i miei fantasmi. Non credevo, però, che quel giorno sarebbe arrivato
e così sono rimasto davvero fregato…
Io però amo Antonella...la amo...la
amo...no??
Tutta “l’allegria” di quella stanza venne interrotta dall’entrata di tre ragazze:Tamara, Giusy e
Patty.
La sua risata aveva svegliato tutti e il
suo profumo inondava dolcemente tutta la stanza.
Era entrata bella e sorridente e tutto
intorno aveva preso a girare.
-Ragazzi ho una
notizia da darvi…-comincio Giusy –Mati, Gon, Fabio e Bruno vi presento la
nostra nuova coinquilina!- finì indicando Patty.
Avete presente quando
nei cartoni animati c’è una gocciolina sulla testa dei personaggi? Ecco, io
credo di avere quella gocciolina in questo momento.
Se pensavo che fino a quel momento era una
situazione terribile, adesso era proprio una catastrofe!
Possibile che non me ne capitava una
giusta?
-E, ovviamente, con lei ci sarà anche
Jhonny, la casa è grande e ci staremmo benissimo-
Ecco. Adesso non era più una catastrofe, ma
un’apocalisse!
Perché quella situazione mi sapeva tanto di io, lei e l’altro??
Mentre tutti accoglievano la notizia con gioia,
io restai seduto e mi passai una mano sulla faccia.
Mi voltai e incontrai gli occhi di Gonzalo.
Si si fratellino, i
veri guai stavano per cominciare!