CAPITOLO 29:
CHIARIMENTI E OPINIONI
-Thabita fermati!-
disse Ville camminando velocemente dietro alla Vj, che procedeva spedita sul
marciapiede, riuscì ad afferrarla per un braccio e a bloccarla -Adesso se non
sbaglio è il mio turno, no?-
-Infatti sbagli.-
replicò lei –Lasciami.-
-No, senti… Mi
dispiace, davvero. Probabilmente non basta ma… Ti chiedo
scusa.-
-Pensi di cavartela
così?-
-No, però… Lo hai
detto tu, ero un cazzone. Non mi sono davvero reso conto di quello che facevo,
ma tu avresti anche potuto dirmelo!-
-E come, se non
avevi mai tempo per me?-
-Thabita, abbiamo
trent’anni, ne sono passati undici… Il tempo c’era, no? Eri la mia migliore
amica, perché non me lo hai detto?-
-Perché tanto per
te non ero così importante.- la Vj divincolò il braccio dalla stretta, Ville si
accese una sigaretta. Rimasero qualche minuto in silenzio.
-Mi dispiace.-
disse ancora Valo –E’ che non pensavo di aver fatto una cazzata così grande.
Almeno accetti le mie scuse più sincere?-
-Potrei
anche…-
-Basta che la
smetti di sputarmi in faccia tutta ‘sta merda e, soprattutto, che lasci fuori
Psyche.-
-Lo stesso vale per
te.- rispose secca Thabita, fulminandolo con lo sguardo, Ville annuì e le tese
una mano.
-Allora
pace?-
-Pace, ma non
pensare che le cose possano tornare come prima!- la donna quasi gli stritolò la
mano in una stretta pazzesca, poi si voltò e riprese a camminare velocemente
lungo il marciapiede. Due secondi dopo, Alexi sorpassò Valo correndo e si
Affrettò dietro alla Vj.
Dentro, l’atmosfera
era davvero surreale: nel Tavastia regnava il caos più totale e la musica era
sparata al massimo, ma al tavolo di Bam, Psyche, Meredith e Tuomas c’era un
silenzio assoluto e glaciale. Bam si guardava attorno, bevendo birra e cercando
di capire effettivamente cos’era accaduto, vicino a lui Psyche fissava il punto
dove Ville e Thabita erano spariti.
Era assurdo! Ville
e Thabita amici! La sola idea secondo la cameraman era incredibile… Eppure aveva
già notato una certa confidenza tra i
due che andava ben al di là della semplice condivisione della classe al liceo.
Finalmente la verità era venuta fuori, anche se Thabita continuava a non
piacerle affatto. Aveva sempre un’aria superiore che lei proprio non
sopportava.
-Forse dovresti
andare da Ville.- suggerì Meredith, comodamente seduta sulle ginocchia di
Tuomas.
-Si, sono
d’accordo.- convenne Bam -Comunque questa storia è pazzesca… Non l’avrei mai
detto!-
-Nemmeno io.- disse
Psyche -Ma io non c’entro, non vedo cosa potrei fare.-
-Sai, non penso che
Ville stia benissimo adesso- disse ancora la fotografa -Quindi va da lui e
parlaci un po’, o coccolalo, come ti pare… Anche se non c’entri penso gli farà
piacere sapere che gli sei vicina, ha appena capito di aver mandato a cagare la
sua migliore amica. Io mi sentirei una merda.- la cameraman guardò la rossa e si
alzò.
-Sì,
ok.-
Psyche trovò Ville
che fumava una sigaretta dietro l’altra, fuori dal Tavastia, lo raggiunse e il
cantante si mise a imprecare e gesticolare come un matto, inveendo su qualsiasi
cosa e calciando le numerose lattine sparse a terra.
-Ville…-
-Undici anni! Ma
non poteva svegliarsi prima?-
-Ville?- tentò
ancora la cameraman, del tutto ignorata, anche stavolta. Spazientita, Psyche lo
afferrò per le braccia -Mi ascolti?-
-Scusa se Thabita
ti ha tirato in mezzo.-
-Non mi importa
niente di quello che dice!- disse lei abbracciandolo -Senti, è vero, forse hai
fatto qualche errore di calcolo… forse l’hai trascurata un po’… ma fare la
stronza come ha fatto lei in tutti questi anni non è un comportamento corretto.
Non sono disposta a credere che tu l’abbia disprezzata così tanto, non ci riesco
e comunque la gente cresce e tu stesso hai detto di essere cambiato. E’ questo
che conta. Non ha senso aggrapparsi a cose vecchie di anni e
anni.-
-Si, lo so
ma…-
-Niente ma!- lo
interruppe lei -Thabita si è messa su un piedistallo e ha cominciato a sputare
sentenze non richieste con tutti, il suo comportamento non è giustificabile.-
Ville annuì, ricambiando l’abbraccio della ragazza. Lei aveva perfettamente
ragione, in ogni caso lui aveva chiesto scusa, la faccenda era conclusa. Inoltre
la Vj avrebbe smesso di comportarsi da stronza e avrebbe lasciato stare Psyche,
gli andava più che bene così.
-Grazie.-
-Di che? Sto solo
dicendo la verità.- sorrise la cameraman baciandolo, Ville strinse l’abbraccio e
approfondì il bacio -Più tardi vieni a casa mia?-
-Ci verrei anche
adesso…-
-Ville, gli altri
sono preoccupati, specialmente Bam, e questa serata era per stare un po’ tutti
insieme. Casa mia non scappa mica!- il darkman sbuffò fingendosi spazientito, ma
sorrise.
-Come vuoi
tu.-
Mentre Ville
rientrava nel Tavastia per mano con Psyche, pronto a dare spiegazioni ai propri
amici di quanto avvenuto fuori, Thabita continuava a camminare seguita da
Alexi.
-Che cosa vuoi
ancora?- sbottò la Vj bloccandosi di colpo, pensando di trovare ancora Ville
dietro di sé, rimase un po’ stupita nel vedere il leader dei Bodom -Pensavo
fossi…- agitò una mano -Che cosa vuoi?- Alexi fece spallucce prendendo le chiavi
dalla tasca dei jeans consumati.
-Ti porto a casa.-
disse. Thabita ci pensò un po’, effettivamente a piedi ci avrebbe impiegato
delle ore, quindi annuì e seguì Alexi, tornando al parcheggio dove nemmeno
mezz’ora prima avevano lasciato la macchina.
Salirono in
silenzio, Alexi mise in moto e, sempre senza una parola, si diresse a casa della
Vj. Thabita era arrabbiata ma con se stessa per essersi lasciata andare in quel
modo. Lei non faceva mai piazzate
come quelle, non arrivava mai al punto di urlare e strepitare in quel modo
assurdo… Eppure l’aveva fatto. A suo tempo Ville l’aveva ferita parecchio, era
stato difficile essere piantate così da un giorno all’altro dall’unico amico che
avesse mai avuto.
-Avanti, se devi
fare qualche domanda, falla.- disse la donna mentre scendeva dall’auto, giunta a
casa.
-Veramente
no.-
-Come no? Da uno
insistente come te mi aspettavo almeno mille domande, ti ascolto anche se non è
detto che ti risponda.-
-Se sono insistente
con te è perché mi piaci, ma guarda che non sono deficiente. E poi, sta cosa tra
te e Valo non mi riguarda.- rispose Alexi tranquillamente -Non ne vuoi parlare,
ok.- Thabita prese le chiavi di casa e aprì la porta, mentre Alexi era rimasto a
metà del vialetto, mani in tasca e sigaretta appena accesa che pendeva dalle
labbra. Forse un altro uomo le sarebbe saltato addosso o avrebbe fatto pressioni
per riuscire ad entrare in casa, ma lui no.
-Cosa fai lì
impalato?- fece lei togliendosi le scarpe e gettandole in
là.
-Aspetto.-
-Che
cosa?-
-Che tu mi dia il
bacino della buonanotte o mi faccia entrare o mi sbatta la porta in faccia.- lei
lo guardò perplessa, poi sorrise. Un sorriso vero.
-Entra.- disse
aprendo ulteriormente la porta -Ma se pensi di approfittarne hai capito male,
sono stanca, arrabbiata e ho sonno.-
-Mi fai dormire con
te?- fece Alexi entrando nuovamente in casa della Vj.
-Le alternative
sono il pavimento o il divano. A te la scelta.- detto ciò Thabita se ne andò su
per le scale, a cambiarsi. Alexi le lasciò il tempo di sistemarsi e finì la
sigaretta, poi la raggiunse. Avrebbe volentieri impiegato il tempo in altro
modo, ma la Vj era stata categorica e, comunque, l’aveva invitato a casa sua, di
sua iniziativa. Thabita si stava un pochino sciogliendo, anche se
fondamentalmente rimaneva la solita donna dal carattere freddo e stronzo. Il
leader dei Bodom spense le luci e si infilò sotto le coperte, supino con le
braccia incrociate sotto la testa. Pochi istanti dopo Thabita si girò,
appoggiando la testa sul suo petto.
-La prossima volta
che facciamo sesso voglio stare sopra.- disse lui.
-Puoi
scordartelo!-
-Thabita…-
-Ho sonno… che vuoi
ancora?-
-Io ti piaccio?-
nel buio la Vj sorrise ancora, mentre il braccio nudo di Alexi le circondava le
spalle.
-Diciamo che non mi
dispiaci.-
Ecco un altro capitolo, gente! Ok, sempre il solito problema del "ci mettiamo troppo a postare", ma non posso velocizzare i tempi più di così, mi dispiace. Nel frattempo, keep on enjoying us! musicaddict & Kuji13
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