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Autore: Tappina_5_S    03/11/2009    8 recensioni
Più lo guardavo e più sapevo che quello che stavo facendo era sbagliato, che lui era pericoloso e che purtroppo non potevo fare nulla per sottrarmi all'attrazione e l'inquietudine che lui risvegliava in me. "Stai per uccidermi?" "Devo" Ma tu vuoi?" "No" Mi guardò con i suoi occhi finalmente sinceri "Vorrei solo prottegerti da qualsiasi cosa" "Compreso te?" "Si, compreso me"
Genere: Romantico, Thriller, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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love Ringrazio le persone che hanno aggiunto questa ff tra le preferite e le seguite.

CHIBI AKI: Già, a pensarci bene forse ricorda vagamente twilight ma...sono contenta che ti interessi, ma devo confessarti che NISHITAA1 non è una mia amica, ho solo visto i suoi video su youtube. Grazie mille, spero che tu continui a seguirmi!KISS:-)

MARY__TIGRO:Bhe Nick un po ispira questo lato killeresco (hihi XD) e con il continuare lo scoprirai meglio...spero tu mi continui a seguire perchè io ho scoperto le tue ff e sono fantastiche!...KISS;-)

ADA12:Grazie, mi fa piacere che come inizio ti piaccia, anche perchè è piuttosto noioso come partenza...comunque grazie e spero di trovarti al prox chap!KISS ^_^

MAGGIE__LULLABY:Eh ma secondo te come faccio a fare Nick (il povero piccolo Nicky) cattivo?!...vedrai il suo cambiamento durante la storia e grazie mille per i complimenti!!KISS 8-)


La campanella suonò facendomi sobbalzare da quanto ero tesa.
Lui si alzò in piedi come la maggior parte dei ragazzi e uscì di classe.
In classe con me erano rimaste solo altre due ragazze quando mi sentii chiamare dalla voce squillante di Alice.
"Ciao!" Io uscii di classe salutandola.
Insieme ci avviammo al bar interno della scuola dove c'erano anche dei tavolini.
Lungo tutto il tragitto Alice parlava fitta su un certo Taylor con una sua compagna.
Dopo che lei ebbe comprato una brioche ci sedemmo ad un tavolino vuoto.
"Come mai così silenziosa? Come sono andate le prime ore?"
"Bene...direi..." lei alzò gli occhi curiosa "Insomma, la professoressa Madison in fondo non è così cattiva, diciamo che ti mette un po soggezione" poi non riuscii a trattenermi "...come il mio compagno di banco"
"Chi è?" chiese poco interessata.
"Nick"
Alice sbatte gli occhi due volte sorpresa strozzandosi con un boccone di brioche.
"Sul serio?!"
Io annuii.
"Di certo non ti invidio"
Poi sobbalzai quando una voce acuta parlò alle mie spalle.
"Ehi Alice!"
"Emily!"
Le due si abbracciarono e poi si sedettero accanto a me.
"Emily lei è Sam" poi con un gesto teatrale indicò me e poi lei.
"Sam questa è la mia migliore amica Emily"
Sorrisi a una ragazza con i capelli biondi scuri e gli occhi color nocciola.
Aveva la pelle abbronzata e aveva un'aria mister Perfetta, ma molto alla mano e gentile.
"Già ed è in classe con uno dei ragazzi più belli della scuola!" disse Alice con gli occhi scintillanti
"Diciamo che però Taylor se la tira un po troppo" Alice roteò gli occhi
"Ma che ti lamenti, poi ci credo, insomma te esci già con uno"replicò.
"Dimentichi che tu sei già uscita con Taylor...e se non ricordò non fu una grande esperienza!" Emily ammiccò con lo sguardo all'amica.
"Colpa delle due sorelline perfettine!"
Emily si girò verso di me per spiegarmi.
"In classe mia oltre a Taylor di cui stavamo parlando ci sono anche Paris e Destinee Monroe"
"E chi sono?"
Alice si avvicinò a me e roteò gli occhi mentre con un dito indicava dietro le sue spalle.
Due ragazze con i capelli biondi, truccate, vestite alla moda e seguite da un codazzo di due o tre ragazze si fermarono davanti a Emily.
"Oh guarda chi c'è!" le due si sorrisero beffarde "Cerca di non cadere per terra come stamani, dovresti farti prestare un po di senso dell'equilibrio" disse quella più alta con i capelli riccioli.
"Pensa per te Destinee che stamani non hai neppure fatta ginnastica"
Ma le due se ne erano già andate a testa alta ridacchiando.
Paris però aveva dato una gomitata alla sorella e si era fermata un attimo a squadrarmi.
Poco dopo la vidi sussurrare qualcosa all'orecchio di Destinne e poi se ne andarono via a braccetto sorridendo maliziose.
"Purtroppo loro due sono in classe mia. Destinee è quella più alta che ha 17anni, come noi, mentre quell'altra è Paris che anche se ha 16 anni pur di stare con la sorella è entrata un anno prima a scuola."
Alice si avvicinò a me "Anche da loro devi stare lotana"
"Si e anche da Nick" esclamò Emily.
Alice annuì dicendo che me lo aveva già detto.

Quando la campanella finalmente annunciò la fine delle lezioni erano le tre e mezzo e uscii di scuola incontrando Emily che iniziò a parlare spedita dei grandi magazzini che avevano appena aperto fuori città.
"Ciao Nuova!" mi apostrofò una voce alle mie spalle.
Detesto dirlo, ma sapevo esattamente di chi era quella voce.
"Ciao!E comunque mi chiamo Sam" risposi acida squadrando Paris e Destinee che si tenevano a braccetto.
"Ciao" disse una Emily poco convinta "Cosa volete?"
"Bhe la tua amichetta è nuova e vogliamo solo darle il nostro benvenuto"
Emily si mise le mani sui fianchi minacciosamente.
"G-grazie" mormorai io poco convinta avendo capito dalla faccia della mia amica che le due sorelle erano venute non solo per un semplice benvenuto.
"Bhe visto che sei nuova devi accettare la nostra sfida"
Eccoci, lo sapevo, solite scocciature.
"No, grazie"
Mi incamminai con Emily quando Paris mi si piazzò davanti seguita dalla sorella.
"Una scommessa"
"Smettila Paris!" interviene Alice piazzandosi alla mia sinistra.
"Guarda chi c'è" le due si fecero spallucce mentre le mie due amiche si lanciavano uno sguardo allarmato.
"Sam non ha bisogno che voi due le rompiate le scatole appena arrivata!"
Ci incamminammo tutte e tre quando la voce di Paris mi congelò all'istante.
"Se non accetti, diremo all'intera scuola come mai ti sei trasferita"
Sento il mio passato piombarmi addosso con una tale violenza da mozzarmi il fiato.
Chiudo gli occhi per scacciare via tutte le immagini che mi sono tornate alla mente.
Vedo con la coda dell'occhio le mie due amiche lanciarsi uno sguardo preoccupato.
Poi mi giro sapendo che devo affrontare le due sorelle.
Non ho altra scelta.
"Come fate a saperlo?" mormoro cercando di sembrare forte e spavalda ma sento il tremito nella mia voce far capire che sono assalita dalla paura.
"Noi sappiamo tutto di tutti" poi continuò
"O accetti la scommessa o entro domani tutti sapranno la verità"
Sapevo che le persone mi avrebbero guardata male, mi avrebbero evitata,  forse mi avrebbero guardata con sguardi di compassione, ma quello che a me importava è che io stessa non riuscivo ad accettare la verità e se tutti lo fossero venuti a sapere non so se sarei riuscita a reggere il fardello di ciò che era succeso.
Cercai di alzare la testa per guardare Paris nei suoi occhi color ambra.
Sapevo che non avevo altra scelta.
"Cosa devo fare?"chiesi in un tono fermo ma rassegnato.
Le due si guardano soddisfatte.
"Dovrai entrare di nascosto in casa di Nick Jonas"
Sentii le mie due amiche sobbalzare e spalancare gli occhi mentre si facevano scure in volto.
"Come puoi dirle una cosa del genere?!" esclamò arrabbiata Alice.
"Lei lo farà" rispose Paris.
"Ti prego Sam, ripensaci" Alice mi guardò con sguardo implorante scuotendo la testa.
"No, e poi che sarà mai" esclamai ma vidi che nessuno sembrava d'accordo con le mie parole.
"Vogliamo una prova del fatto che tu sia stata in casa sua"
"Che prova?"
"Una foto"
"Hai tre giorni di tempo"
E così come erano venute se ne andarono lasciando me e le altre due ragazze immobili all'uscita di scuola.
Attraversammo la strada che si trovava davanti all'uscita e ci sedemmo su una delle panchine che si trovavano lì di fronte nel piccolo giardino al centro della piazza.
"Quando hai intenzione di andarci?" mi chiese Alice.
"Non lo so ma prima lo faccio, prima mi tolgo il pensiero"
"Allora vacci ora e noi verremmo con te"
Io scossi la testa rincuorata.
"Grazie, ma avete già fatto abbastanza per me, mi potete accompagnare, così mi dite qual'è la sua casa, ma poi vado da sola. So che vi fa paura"
Così in un silenzio surreale interrotto solo da il chiacchericcio nervoso di Emily camminammo fino alla casa di Nick.
Era un ragazzo normale con una cattiva reputazione e probabilmente qualche problema personale.
In fondo era un normale ragazzo come tutti e forse era solo una stupida superstizione quella storia che tutti i ragazzi credevano vera.
"Questa è la sua casa" mi disse Emily in un tono preoccupato.
"Ragazze tranquille, andrà tutto bene!" Sorrisi davvero convinta.
"Va bene, ma appena hai finito facci uno squillo ok?"
"Certo!"
"Emily te hai da fare ora?" chiese Alice.
"No, perchè?"
"Potremmo stare nei paraggi, così tanto per starle vicine"
Le due annuirono e si incamminarono lungo il marciapiede dalla parte opposta della strada mentre continuavano a guardarmi preoccupate sorridendomi incoraggianti.
Era una strada normale, ne troppo elegante, ne troppo malfamata.
Silenziosa, anzi forse troppo silenziosa.
Non era molto distante da casa mia, a piedi ci avrei messo circa venti minuti.
Feci un respiro profondo e ritrovai l'autoconvinzione che ero riuscita ad aquistare quella mattina stessa durante le ore di scuola.


  
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