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Autore: Maggie_Lullaby    04/11/2009    11 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Ciaoooooooooo,

prima di tutto perdonatemi immensamente se non vi posso ringraziare una per una oggi, ma non ho proprio il tempo dato che domani ho una verifica di greco e devo aggiornare pure Vampires. Ma ci tengo comunque a dirvi che siete davvero della lettrici fantastiche, e che vi ringrazio dal profondo dell'anima per questo!

ODDIO IERI SONO ANDATA AL CONCERTO DEI JONAS ED è STATO MERAVIGLIOSOOO!! BELLISSIMO, FANTASTICO! HO INCROCIATO ANCHE GLI OCCHI CON NICK, ALIAS MIO MARITO!!!!

Dopo questo mio piccolo sclero vi lascio al capitolo (che mi fa leggermente schifo xD).

Uh, ragazze, ultima cosa, sapevate che sono scema? Eh già! Ero super convinta che Dublino fosse in Germania, e ho scoperto più tardi che fosse in Irlanda!! Già già, proprio scema!!

Questo capitolo lo vorrei dedicare alla mia Mon Amour e Mary, grazie di tutto!!!!

Capitolo 33. The Tour


- Allora, ragazzi, siete pronti? - chiese Paul Senior osservando i figli che si stavano vestendo per il concerto di quella sera; il primo show del loro primo tour mondiale.

Joe annuì anche a nome degli altri, mentre Nick e Kevin prendevano la propria chitarra, accordandola.

- Carichi? - domandò ancora il signor Jonas. - Avete bisogno di qualcosa? Acqua, cibo, tranquillante... Nick tutto a posto con la glicemia?

Nick annuì distrattamente suonando qualche nota di Poison Ivy e passandosi una mano fra i capelli ricci.

- Kevin la corde della chitarra sono a posto? Non le devo sostituire, no? - si informò Paul I.

- Papà, sei più nervoso di noi, calma – lo tranquillizzò il maggiore. - Noi stiamo bene, ma tu cerca di calmarti e di non farti venire un mezzo infarto, okay?

Il signor Jonas annuì e bevve un sorso d'acqua dalla bottiglietta che teneva in mano, mentre Frankie gli trotterellava attorno, guardando i fratelli, allegro.

- Quando anch'io con la mia band canterò su un palco vi ruberò tutte le fans, quindi godetevela finché potete! - ghignò.

Joe ridacchiò e gli scompigliò i capelli, con aria divertita.

- Che simpatico il nostro ometto! - disse.

In quel momento un membro dello staff arrivò da loro e li informò che mancavano pochi minuti all'inizio dello spettacolo.

I Jonas annuirono, sentendo l'adrenalina nelle vene e pochi istanti dopo che il membro dello staff si era chiuso la porta del camerino dietro di sé quando era uscito entrarono le tre sorelle Campbell.

- Kevin, Kevin, Kevin! - esclamò felice Maryl, che indossava una maglietta rossa che le lasciava la schiena nuda e un paio di jeans a pinocchietto. - Oddio, sono così eccitata! E' fantastico stare qui, con te a Dublino... e adesso vedrò il vostro primo concerto! Oddio!

Lexi, con una canottiera nera elegante ma semplice e un jeans scuro a sigaretta, alzò gli occhi al cielo.

- Abbiamo capito, oggi oddio è la tua parola preferita – sbuffò e si avvicinò con passo felino al suo ragazzo, cingendogli la vita. - E tu, Joseph Adam, ti prego di non fare una cavolata delle tue oggi, va bene?

Joe la guardò, offeso.

- Perchè? Io faccio spesso della cavolate? - tutti evitarono il suo sguardo, compreso suo padre, e si misero a guardare le proprie scarpe, come se ci fosse tracciata sopra una mappa per trovare un tesoro dal valore inestimabile. Tutti tranne Lexi, ovviamente.

- Sì – disse convinta. - Ehi, ho trovato la mia vocazione, la manager!

Maggie nel frattempo si era avvicinata a Nick, il quale la stringeva forte, cingendola con un braccio, mentre con l'altro le accarezzava i capelli.

Indossava una maglietta dorata e un paio di jeans chiari, le guance leggermente arrossate.

- Oddio, il vostro primo concerto a cui vado – commentò a bassa voce, - è un sogno!

Nick la strinse dolcemente, d'istinto, lei ora era la sua vita.

- Ragazzi, dovete andare – disse Paul Senior, e i suoi tre figli maggiori annuirono, lasciando le proprie ragazze.

Mentre l'eccitazione non faceva altro che accrescere la band attraversò i corridoi del back stage e, fra i porta fortuna generali, fecero la loro comparsa sul palco.

Migliaia di ragazzine urlanti esultarono alla loro vista, mettendosi a gridare i nomi dei loro preferiti, iniziando a strillare le loro canzoni, a lanciargli fiori e pupazzi.

- Ehi, gente come va? - chiese Nick, afferrando il proprio microfono e al suono della sua voce in migliaia gridarono, dicendogli che lo amavano e di, ti prego sposami!

Joe fece un gran sorriso.

- Siamo molto contenti di essere qui in Germania per il nostro primo concerto del nostro primo tour mondiale! - annunciò, felice.

Da dietro le quinte Lexi si diede una manata sulla fronte, Nick tentò di nascondersi mettendosi le mani sulla faccia, Kevin lo guardò strano mentre tutte le fans lo fissarono con un'occhiataccia.

- Ignorante, siamo in Irlanda! - sibilò il ventunenne nell'orecchio del fratello mezzano, il quale sbiancò.

- Ma certo, ragazze, scherzavo! Lo so che siamo in Irlanda! - asserì con tono scherzoso,e a quel punto ricominciarono le urla festanti.

- Sì, un vero simpaticone – sbuffò Nick a bassa voce.

- Comunque, da dove iniziamo, gente? - riprese il mezzano.

La band di supporto iniziò a suonare le note di Warld War III e poco dopo i ragazzi iniziarono a cantare, insieme a tutte le fans.


Perdono,

sì quello che è fatto è fatto

io però chiedo scusa

(Perdono; Tiziano Ferro)


- Un altro successo! - esclamò allegro Paul Senior alla fine del concerto, davvero bravi ragazzi!

Denise aveva gli occhi lucidi dall'orgoglio e strinse forte i suoi ragazzi.

- Sono così fiera di voi! - disse.

- Anche se, devo dirtelo, Joe potevi risparmiarti quella tua uscita, all'inizio dello show – sbuffò Lexi, - andiamo, tutti sanno che Dublino è in Irlanda!

Joe la strinse, ridacchiando.

- Ma l'ho fatto apposta, per sdrammatizzare! - mentì con non chalance.

Lexi alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Nick e Maggie, che si guardavano l'uno perso negli occhi dell'altra e viceversa.

- E basta voi due! - disse. - Le vostre occhiatine mi fanno venire il voltastomaco!

- Lexi! - esclamò Maryl, voltandosi verso la sorella minore, allibita.

- Senti, è la verità... - sbuffò rifugiandosi fra le braccia di Joe.

Maryl alzò gli occhi dorati al cielo e tornò a guardare Kevin, ancora grondante di sudore dopo il concerto, e scosse la testa.

- E' dura essere la maggiore – disse, e Kevin le accarezzò il viso, sorridendo.

- Hai tutta la mia approvazione, amore mio – disse. - Ragion per cui abbiamo bisogno di una serata solo noi due.

Maryl sorrise allegra, strizzando un occhio.

- Attento, potrei approfittarne – sentenziò.

- Non credo mi darà fastidio – le sussurrò lui in un orecchio.

La bionda gli diede una lieve spinta scherzosa, proprio quando Denise disse che era ora di tornare in albergo per fare una doccia.

L'hotel era, al contrario di quanto si possa immaginare, non un grattacielo di venticinque piani, ma una tenuta familiare di quattro piani, arredata con tanti tappeti e dalle pareti in legno, ma ad ogni modo le sue cinque stelle erano senza dubbio meritate.

Kevin e Joe dividevano una stanza, Frankie e Nick un'altra, i coniugi alloggiavano in un'altra ancora e Maggie, Lexi e Maryl stavano in un'ultima camera.

- Sono esausta! - si lamentò Lexi lasciandosi cadere sul letto matrimoniale che divideva con Maggie.

- Mi aggrego – sbuffò Maggie accucciandosi accanto alla gemella. - Il fuso mi uccide.

Maryl si era già chiusa in bagno per farsi una doccia, ma ciò non le impediva di ascoltare i discorsi delle sorelle minori e non smetteva di commentarli.

- Pensate i ragazzi – urlò per farsi sentire da sopra il rumore dell'acqua, - hanno cantato tutta la sera...

Quando uscì era avvolta in un accappatoio bianco, con un asciugamano stretto attorno alla testa stringendo i capelli.

- Ragazze, volevo scusarmi con voi per avervi inizialmente impedito di seguire questo tour – disse sedendosi fra le due gemelle, che la guardavano attente; - è stato un mio errore, dovevo ascoltarvi, sono troppo testarda.

Maggie sorrise e la abbracciò.

- Ma certo che ti scusiamo, l'abbiamo già fatto quando hai detto di sì, vero Lexi?

La rossa guardava la stanza, con aria sognante.

- Lexi!

- Sì, che c'è? - domandò, risvegliandosi dai suoi pensieri che puntavano in direzione di Joe e delle sue coccole.

- Vero che hai perdonato Maryl per non aver accettato subito di farci venire in tour? - domandò Maggie, e la sua espressione diceva chiaramente “non dire di no altrimenti qui accade il finimondo”.

- Naturalmente – disse, strizzando un occhio.

Maryl sorrise felice e le abbracciò strette.

- Vi voglio bene, ragazze – sussurrò.

Fra una doccia e l'altra si raccontarono di quella serata, delle loro emozioni, dei loro ragazzi, quel che amavano e odiavano di loro.

Era da mesi, forse, che non parlavano così fra di loro, e quella serata era perfetta.

Mandarono un messaggio ai loro ragazzi scrivendogli che volevano parlare un po' fra di loro e passarono tutta la notte sveglie, ridendo e scherzando e guardandosi un film che si erano fatte portare in camera dalla receptionist, scelto da Lexi, The Grudge.

Quella serata fu la più bella degli ultimi mesi che avevano trascorso solo tra loro le tre ragazze, ma anche se con il corpo erano con le loro sorelle, con la mente erano legate con un filo ognuna a uno dei tre ragazzi che riposavano al piano inferiore.


Io lo so che tu

resterai con me

(Solo con te; Studio 3)


Kevin tesoro, Lexi, Maggie ed io vogliamo passare una serata solo fra noi, è da tanto che non lo facciamo, dispiace a te e a Joe e Nick se non vi raggiungiamo? Bacioni immensi.

Lesse il ventunenne sul suo iPhone, passandosi una mano fra i capelli bagnati d'acqua per la doccia appena fatta.

Era comprensibile che volessero stare solo loro tre per una serata, senza dubbio era vero che non stavano tutte insieme da tempo, dato che quasi tutte le sere una delle due usciva con o lui o Nick o Joe.

Non c'è problema, cucciola, ci vediamo domani mattina dopo che torno con i ragazzi da un'intervista, alle otto nella hall. Ricorda a Lexi e Maggie di preparare la valigia che alle nove dobbiamo ripartire per andare a Shannon. Fai dei sogni bellissimi, angelo mio, sei nei miei pensieri.

Digitò sul cellulare e poi lo inviò.

I ritmi del tour all'inizio sarebbero stati duri per tutti, meno per la famiglia Jonas abituata a un certo ritmo, ma per le sorella Campbell già molto più faticoso a causa dei viaggi continui e gli spostamenti da uno stato all'altro in anche meno ventiquattr'ore; ma pian piano si sarebbero tutti abituati a quel ritmo.

Joe spuntò dal bagno con addosso solo un paio di boxer, i capelli bagnati a gocciolanti sul pavimento di parquet.

- Ehi, fratello, successo pieno 'sta sera, eh? Quanto mi piace essere in tour! Mi sa che l'Irlanda l'abbiamo proprio conquistata... - commentò.

- Diventi ogni giorno più modesto – disse sarcastico Kevin. - Oh, le ragazze non ci raggiungono qui in camera, vogliono passare una serata solo fra loro.

L'espressione del diciannovenne si fece improvvisamente corrucciata, e iniziò a tramargli il labbro inferiore.

- Il mio fiore di primavera mi lascia solo? - disse con tono melodrammatico.

- Sì, tutti si devono prendere una pausa da te ogni tanto, ecco perchè ho deciso con Nicholas che quando torneremo in America per fare il tour starà lui in camera con te, Frankie è meglio – spiegò Kevin, tranquillo.

- Cattivo! - esclamò Joe.

Alla porta d'ingresso bussarono e sulla soglia apparve Nick, con Frankie al seguito.

- Joe, ti si sente per tutto il corridoio – lo avvertì a mo' di saluto. - E da quando chiami quella povera anima pia di Lexi “mio fiore di primavera”?

- Non t'impicciare – sbottò il cantante.

Nick ubbidì e si rivolse a Kevin.

- Allora le ragazze non vengono?

- No, mi ha inviato un messaggio Maryl, vogliono stare sole questa sera, passare un po' di tempo assieme solo fra loro – rispose il ventunenne.

Frankie sghignazzò.

- Spettegoleranno di voi – disse con fare sicuro. - Diranno che io sono il migliore e che vogliono sposare me.

Gli altri tre fratelli lo guardarono straniti.

- E' preoccupante il fatto che sia più vanitoso di te, Joe – constatò il sedicenne.

- Concordo – annuì il chitarrista.

Joe si limitò ad annuire, poi si sedette sul letto.

Come Lexi, Maryl e Maggie anche loro iniziarono a parlare, prendendo in giro Joe e la sua uscita di quella sera, o Nick per come guardasse Maggie come un pesce lesso o Kevin per il suo, a detta dei fratelli minori, esagerato romanticismo, e infine Frankie, per tutti i casini che combinava. Buttarono giù anche qualche strofa per una nuova canzone, che raccontava appunto di una serata fra loro fratelli, ma comunque del fatto di essere con la testa accanto alle loro ragazze.

Perchè erano innamorati. Semplicemente innamorati.


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