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Autore: Sanae78    04/11/2009    2 recensioni
Quando è la vita che ti costringe a crescere troppo in fretta ...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura!

Sanae78


Bambini uomini”

di Sanae78



Ma quando arriviamo?


Sono passate almeno un paio d' ore da quando siamo sbarcati allo scalo di Ancona. Accidenti che freddo che fa, la pioggia tamburella rumorosamente sul telone del camion, ci dev' essere un forte acquazzone da queste parti.. Sento l' umidità che mi entra nelle ossa e il giubbotto che indosso riesce a malapena a riscaldarmi un pochino.

Quanto mi piacerebbe potermi alzare per sgranchire le gambe, mi sono rintanato dietro a degli scatoloni nella speranza di non venire scoperto.

Sono parecchio scomodo nel cassone di questo tir, ma comunque più fortunato di tanti altri ragazzi che come me hanno intrapreso un viaggio della speranza da Patrasso verso l' Italia, confidando di poter trovare in quel paese dei sogni almeno di che sfamarsi. Tanti di loro hanno viaggiato o viaggiano sotto i rimorchi dei veicoli e molti non riescono a giungere vivi alla meta.

Pur sapendolo, ogni ragazzo del nostro campo profughi cerca di imbarcarsi sulla prossima neve in partenza con questo stratagemma così pericoloso, sebbene i poliziotti ci scaccino dal parcheggio degli autoveicoli che attendono di essere caricati.

Non abbiamo altre possibilità per il futuro, piangiamo implorando quegli uomini in divisa di lasciarci passare e loro non hanno alcuna pietà per noi.

Il nostro accampamento è una sporca baraccopoli, dove albeggiano le malattie ed i più fortunati riescono a mangiare qualcosa ogni tre giorni.

Sono tutti ragazzi giovanissimi che, come me alcuni anni fa, sono stati costretti a lasciare la nostra terra natia l' Afghanistan ed ad iniziare un viaggio lunghissimo attraverso le montagne per arrivare in Grecia.

Quando sono partito avevo solo nove anni, ora ne ho dodici, ma per la mia gente sono già un adulto che può lavorare. E' stato un tragitto lunghissimo che ho percorso tutto a piedi cercando di sopravvivere.

Laggiù non mi è rimasto più nessuno. Mio padre, mia madre, i miei fratelli e le mie sorelle non ci sono più. Sono stati tutti uccisi dai Talebani ed io sono riuscito a scappare solo perché in quel momento mi trovavo a scuola.

Con dei miei amici abbiamo anche cercato un lavoro oltre la recinzione per poterci comprare del cibo migliore e magari pagarci il biglietto, ma non ci viene permesso di farlo perché siamo minorenni.

Certi devono assolutamente lavorare per poter ripagare il debito che hanno contratto per arrivare fino qui e temono di poter venire uccisi da un momento all' altro.


Ma perché non possiamo essere liberi di vivere la nostra età per quella che è?


Vorrei poter studiare, poter giocare, come tanti miei coetanei nel mondo, che vivono spensieratamente nelle loro case circondati dagli affetti dei propri cari.


Ieri sera sono stato ricacciato indietro per l' ennesima volta anche io. Poi mi sono accorto che uno degli autotreni non era stato chiuso ben bene, allora sono riuscito ad arrampicarmici su eludendo lo sguardo di uno sbirro.

Forse dovrei provare a riposare. Potrei riuscire a sognare, magari riuscirò a fare dei bei sogni, al posto degli incubi spaventosi che tormentano le mie notti.

Sono senza documenti e ,se vengo fermato in Italia, rischio di essere rispedito indietro o peggio ancora nel mio paese di origine.

Sarebbe terribile e renderebbe vane tutte le fatiche e le sofferenze che ho dovuto patire fino a questo momento.


Avrò mai diritto ad un po' di serenità?


E' mattina ed ha smesso di piovere da poco. Una luce fioca filtra dal telo illuminandomi parzialmente il viso. Siamo fermi e sento voci di persone che parlano in Italiano.

Tutto d' un tratto il rimorchio viene aperto ... che succederà se mi scopriranno?

No, non riusciranno a prendermi.


Con la poca forza che mi rimane, mi lancio addosso all' uomo che stava cercando di dirmi qualcosa e mi scaravento giù correndo a perdifiato per la strada.


Non so dove mi trovo e non so cosa mi aspetta per il futuro, tuttavia sono ancora libero e forse potrò ancora realizzare il mio sogno.

Vorrei solo trovare un lavoro e poter fare dei pasti regolari.


Non mi resta che correre ...



Fine



Note


Questa storia s' ispira a dei fatti di cronaca realmente accaduti, che hanno portato alla ribalta la vicenda dei ragazzi profughi afghani in Grecia, purtroppo tristemente noti come i 'ragazzi dei camion'.

  
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