Prologo

Erano sempre stati solo loro quattro, nessun altro; poi, ad un certo punto, qualcosa li divise.
Di comune accordo, ognuno di loro aveva preso sembianze diverse. Così, quando quattro figure varcarono distintamente e separatamente la barriera del Binario, nessuno potè nemmeno  sospettare che fossero parenti. 
 I due ragazzi avevano capelli chiari, uno aveva gli occhi gialli e l'altro blu.
 Le due ragazze avevano lunghi capelli scuri, una aveva gli occhi verdi, l'altra gli occhi nocciola.
Si sedettero in quattro diversi scompartimenti e indossarono le loro divise. Al loro fianco quattro ceste soffiavano e si lamentavano, spingendo i loro padroni a tirare fuori i gatti ululanti, che gridavano pietà e libertà. Non appena i ragazzi li ebbero liberati, quattro gatti diversissimi tra loro si piantonarono davanti alla porta dello scompartimento, osservando fissi il minimo movimento esterno.

La ragazza dai capelli castani e con gli occhi nocciola sospirò rassegnata, e si mise a guardare il finestrino, cercando di distrarsi. Fu effettivamente distratta dal gatto rosso che le stava accanto, che le faceva segno che qualcuno stesse per entrare. Lei ne approfittò per sistemarsi e fingere un'espressione vagamente sorpresa, ed esattamente quattro secondi dopo
-Scusa, hai per caso visto un rospo? Credo di averlo perso... - era una voce un po' timida e impacciata, proveniente da un ragazzino paffuto con il viso largo e lo sguardo un po' inebetito
-Mi spiace, no, - disse lei con un sorriso -Ma se vuoi ti aiuto a cercarlo... -
-Davvero??- Il volto da bambino del ragazzino si illuminò -Grazie! A proposito... io sono Neville, Neville Paciock- disse lui porgendole la mano.
 La ragazza rimase subito interdetta, poi contraccambiò la stretta e sorrise di nuovo - Io sono Je... Hermione, Hermione Granger - e il sorriso si fece più ampio, non appena si accorse che il ragazzo non aveva notato la sua indecisione. Il gatto dal canto suo era tornato a soffiare nel cesto.

Il ragazzo con i capelli color sabbia e gli occhi gialli leggeva assorto un libro, quando la sua gatta si lamentò un poco: stava arrivando qualcosa, o meglio, qualcuno.
Il ragazzo appiattì per bene i capelli sull'occhio sinistro, poi rise di se' stesso quando si ricordò che non era affatto necessario, e si preparò per bene all'incontro. Un paio di ragazzi più grandi entrò nello scompartimento, chiedendo di sedersi. Il ragazzo non distolse lo sguardo dal libro, e fece cenno affermativo ai ragazzi, che cominciarono a discutere delle loro cose. Passarono vari minuti, nei quali la gatta continuava a fissare il gruppo circospetta.
 Ad un certo punto
- Tu sai già in che casa sarai?- gli chiese uno dei due, scorgendo la divisa neutra del biondo.
Se c'era una cosa che quei quattro detestavano era interrompere la lettura, ma lui si impose di essere cordiale
- Non ne ho idea - disse sincero -  Ma l'importante è essere qui, a Hogwarts - e sorrise. 
L'altro ragazzo, che aveva ascoltato la conversazione, rise
- Parola mia, sarò lieto di vederti tra noi Tassorosso. Cedric Diggory -
- Piacere Cedric Diggory, io sono Alan Clovers -

La ragazza con gli occhi verdi aveva lunghi capelli neri e lisci, uno sguardo vizioso e furbo. Stava accarezzando distrattamente la sua gatta, quando si sentirono  risate acute e stridule
- Tu si che sei un genio Draco! - diceva una ragazza dai capelli scuri, mentre lei e tre ragazzi entravano nello scompartimento senza nemmeno chiedere.
La ragazza alzò un sopracciglio, ma decise di ignorarli.
Un ragazzo grosso come un armadio e stupido almeno il doppio la indicò, e il compare la additò subito dopo
- Chi sei? -
Lei non lo calcolò nemmeno - Kira Dìas - disse senza guardarlo.
Il terzo ragazzo, biondo con lo sguardo furbo, voltò la testa verso di lei e le chiese solamente
- Purosangue? -
Lei alzò lo sguardo e lo incenerì con i suoi occhi verdi ma gelidi, poi mentre tornava ad accarezare il gatto affermò - Più di lei -. La ragazza mora gelò per l'indignazione, e nessuno le rivolse più la parola durante il viaggio.

Il ragazzo con gli occhi blu aveva capelli di sfumatura indecifrabile, legati in una lunga coda. La prima cosa che avrebbe fatto appena arrivato sarebbe stato tingerseli di nero, ne era sicuro.
Il gatto fissava rigido due gemelle, Calì e Padma, che si erano presentate poco prima e da allora non avevano smesso di parlare di ogni pettegolezzo esistente.
Padma ad un certo punto inchiodò il disco, e gli rivolse la parola, sbattendo le ciglia
- Scuuuuuuusa che maleducata! Tu chi sei? -
Lui alzò un sopracciglio, e poi le rispose sorridendo in modo leggermente tirato - Feryo Spades -

Su quel treno, quattro persone pensavano esattamente la stessa cosa: sarebbero state esperienze singolari, forse l'idea di dividersi non era stata poi così grande...



Salve, io sono Wì, e questa è la mia prima FF. Non siate gentili ANZI, le critiche costruttive sono ben accette! Se la FF vi interessa, o se volete parlare, se avete suggerimenti, fatemelo sapere, sono di tutti i gusti =) Spero di riuscire ad aggiornare presto, Byez Wì