Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: JadeDevour    04/11/2009    6 recensioni
Una ragazza bellissima ed adorabile, ma fin troppo paranoica. Un migliore amico vampiro che a differenza sua non sembra avere intenzione di spigersi oltre al bacio sulla fronte, e una famiglia intera di vampiri con cui convivere. Jade vi da ufficialmente il benvenuto nel suo mondo.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
nonostante questa storia non abbia avuto un gran successo, e la cosa mi abbia alquanto delusa, visto che ci tengo davvero e ne sono piuttosto orgogliosa, ho deciso di pubblicare un nuovo capitolo per ringraziare coloro che mi hanno comunque recensito, e in particolare sweet_revenge, a cui dedico questo capitolo. Grazie davvero!  Spero che sia all'altezza delle vostre aspettative ^^ non è l'ultimo, ne ho molti altri da parte, quindi se volete che io continui, scrivetemi almeno una recensione. Grazie mille!

"Ti amo, Gee. Ti amo da morire, ti amerò per sempre.."

"Ti amo tanto anche io, piccola.."
Non ci posso credere. Le nostre labbra sono così vicine, i suoi occhi verdi non sono mai stati animati da una sfumatura tanto meravigliosa, nè si è mai rivolto a me con un tono tanto pervaso di dolcezza.
Le nostre labbra sono così vicine, Dio.
Così vicine. Ancora un millimetro, e..

"Tesoro?"
Dio Gee, ci stiamo per baciare, per la prima e assurdamente desiderata volta.. Non potresti aspettare la fine del bacio per dirmi qualsiasi cosa tu..
Oh. Apro gli occhi azzurro ghiaccio, tenendoli appena socchiusi, momentaneamente succubi del sonno, o meglio, di quel sogno meraviglioso, come se ogni parte di me lottasse disperatamente per non abbandonare quell'immagine immensamente stupenda almeno quanto impossibile, ma pochi istanti dopo sono costretta ad arrendermi alla crudele evidenza, e mi sollevo appena sui gomiti, pian piano invasa dalla cruda consapevolezza che sì, quella è esattamente la mia camera, no, Gee non è accanto a me, e già, i capelli tremendamente scompigliati e la matita sbavata che vedo riflessi nello specchio accanto alla porta sono tutta roba mia. Dopo essere giunta a questa triste conclusione, metto a fuoco la porta semiaperta e la sagoma di papà sulla soglia, e sorridendo appena mi levo a sedere, sollevando una mano per tentare pigramente di appiattirmi i capelli neri, rassegnata già in partenza.
"ci..ciaaaaaaaaaahhhhho, papi.."
saluto, intermezzando la dichiarazione con un sonoro sbadiglio, e lui ride divertito, aprendo un pò più la porta
"ciao, tesoro..mi dispiace averti svegliato, volevamo solo dirti che usciamo per un paio d'ore con Matty ed Elìn."
Alle sue spalle compare la mamma, che lo abbraccia da dietro, allacciando le mani piccole e bianche sui suoi addominali, e gli bacia una spalla, a cui fatica notevolmente ad arrivare, data la loro vistosa ed adorabile differenza di statura. Sorride prima a mio padre, e io mi sciolgo puntualmente: adoro il sorriso innamorato di mia madre. Voglio dire, è sicuramente una delle cose più incantevoli mai esistite. Sorrido a mia volta quando lei mi rivolge lo sguardo
"a dopo tesoro! Se ti viene fame prima del nostro rientro e vuoi ordinare da mangiare i volantini sono.."
"accanto al telefono mami, lo so. Ma penso andrò in spiaggia con Gee."
E questa come ti è venuta in mente?
Scaccio la vocina della mia fastidiosissima coscienza, agitando appena la mano in direzione dei miei genitori prima, e dei miei adorabili fratelli poi, prima di stiracchiarmi pigramente, mordendomi il labbro inferiore e giocherellando con una ciocca di capelli lucidi e neri. Dunque, esaminiamo la situazione attuale: Ho un'assurda, incontrollabile voglia di stare con Gee. E questa, a dire il vero, è una caratteristica di ogni singolo istante, e non certo del solo, limitato momento attuale: ma la catalogo come tale, passando ai dati successivi.
Devo trovare una scusa per strappare Gee a Sandy. Non che abbia la certezza assoluta che in questo momento siano insieme: ma ieri mattina, dopo la disastrosa serata al ristorante, mi ha mandato un suo tipico, premuroso e dolcissimo messaggio in cui mi chiedeva se mi fossi ripresa, incantandomi con la dolcezza delle sue parole almeno fino a quando il mio pollice, premendo la freccetta in giù, non mi ha rivelato la disarmante conclusione
"anche Sandy era preoccupata, ti adora davvero."
Oh, povera piccola Sandy, mi dispiace di averla messa in tale agitazione, sul serio. Vogliamo parlare di come lei mi abbia palesemente sottratto il migliore amico, privandomi del suo conforto e delle opportunità di poterlo vedere, opportunità che prima si sprecavano? Beh, ok, non è esattamente così. In realtà so della loro storia da due giorni, per quanto probabilmente durasse già da qualche tempo, e lui ha continuato a frequentarmi esattamente con lo stesso ritmo, senza ostentare inesistenti impegni, ma l'avrebbe sicuramente fatto, se non mi volesse tanto bene. Già, tanto bene. Solo, tanto bene.
Ringhio, frustrata ( è una cosa che mi capita spesso, quando sono particolarmente nervosa. Non è come se una qualsiasi altra persona tentasse di ringhiare, il mio è decisamente più..animale, ecco.), e torno a riflettere, tentando di non ripensare all'ennesima, tragica conclusione di quel mio momento di riflessioni post-sonno, e alla fine giungo ad un'ennesima, infallibile teoria: che sotto la doccia si riflette decisamente meglio. Perciò mi alzo stancamente, trascinandomi fino al mio bagno personale, fortunatamente comunicante alla stanza: valuto per qualche istante se attraversare parte della casa per raggiungere la tanto agognata doccia dei miei genitori, con tanto di stereo interno e sedile, ma il pensiero della varietà di cose che hanno fatto al suo interno mi fa decisamente desistere. Quindi, mi limito a sfilarmi pigramente la maglia extra large, residuo di Jamie prima del suo trasferimento a Los Angeles, che papà ha portato in Islanda confondendola con una delle sue, e la poso accuratamente sul letto, attenta a non stropicciarla. Se mi concentro mi sembra di sentire ancora il profumo buonissimo del mio fratellone, che mi manca semplicemente da impazzire. Terminato di spogliarmi, mi infilo sotto la doccia, e mentre mi godo con un sospiro beato la sensazione dell'acqua calda sulla pelle, gli occhi chiusi, mi do da fare per elaborare il mio piano.
Mentre traccio disegni indefiniti (oh, ok, principalmente G con cuori accanto, spesso curiosamente abbinate a J ) sul vapore formatosi sulla parete della doccia, però, mi viene un'idea geniale.
Voglio dire, mi sono appena lasciata con il mio ragazzo, no? Sì, questo è inopinabile. E non è un'occasione in cui si ha un urgentissimo bisogno del conforto del proprio migliore amico? Oh, sì che lo è.
Per quanto mi senta terribilmente in colpa per aver fatto soffrire Adam, non si può negare che la fine della nostra storia è pur sempre una scusa perfetta per sottrarre Gee alla sua perfettissima ragazza. Trionfante, mi insapono velocemente corpo e capelli neri, immersa nell'aroma di vaniglia, per poi scivolare fuori dalla doccia, avvolta nel mio accappatoio di Gloomy Bear, con tanto di testa del piccolo orso sanguinario sul cappuccio, e scivolare in camera, infilandomi rapidamente un completo viola con cuoricini neri in rilievo, pantaloncini di jeans nero appena sfilacciato sui bordi, e una canottiera viola con la sagoma nera di una chitarra elettrica, i bordi del quale sono ricoperti da borchie, così come la scritta "hard rock cafè LA", subito sotto: regalo di Jamie, che appena può mi spedisce tonnellate di souvenir comprati in ogni singolo negozio dell'immensa città dove vive. Infilo rapidamente all star basse e viola, dalle stringhe nere, mi pettino e mi trucco, aggiungendo semplicemente una buona dose di matita nera: se Gee non è troppo distratto dalla sua bella (ennesimo ringhio gutturale) arriverà praticamente subito, e so di dovermi preparare accuratamente, prima di mandargli il fatidico messaggio.
Una volta pronta mi accoccolo sul letto, brandisco l'iphone e scrivo, dopo un attimo di esitazione
"hey..sei tanto occupato? Avrei bisogno di parlarti."
Invio. Non faccio nemmeno in tempo ad abbassare il cellulare, che quello vibra nuovamente, segnalandomi la celerissima e breve risposta del mio migliore amico
"arrivo subito."
Meno di tre minuti dopo, il trillo del campanello risuona per la casa, e dopo un respiro profondo mi appresto a scivolare giù dal letto ed avviarmi verso la porta, mordicchiandomi appena il piercing al labbro inferiore prima di aprirla.
Ed eccolo, eccolo in tutto il suo splendore. I capelli neri scompigliati, gli occhi di un verde tendente al nocciola per via delle nuvole che oggi infestano il cielo islandese, le mani affondate nelle tasche della sua solita giacca di pelle nera: perfetto.
Dopo una piccola fitta al cuore nel constatare quanto, come ogni volta, sia ancora più bello di quanto ricordassi, sorrido e spalanco appena le braccia, fingendomi sorpresa, sebbene mi sfugga un sorrisetto divertito
"mi hai preso in parola, eh?"
Lui sorride, un sorriso appena accennato ma bello come ogni altro. Il suo meraviglioso, dolcissimo sorriso da bimbo, che ogni volta me lo fa amare in maniera ancor più intensa e clamorosa. Dio, Dio, quanto ti amo.
"Quando Gerard Valo fa una promessa, è quella."
solleva un sopracciglio, nel non vedermi minimamente intenzionata a prendere una felpa, sebbene quel giorno nuvoloso abbia portato con sè una sera altrettanto uggiosa: ma per il momento non ho freddo. E in ogni caso i brividi non possono rivelarsi che l'ennesima scusa per stringermi un pò più a lui. Lo prendo a braccetto, e gli chiedo, tranquilla
"andiamo alla nostra spiaggia?"
Lui annuisce, semplicemente, rimanendo in silenzio, e ci avviamo insieme verso il nostro tratto di spiaggia preferito, lo stesso da tredici anni, quando passavamo interi pomeriggi giocando con l'acqua o costruendo maestosi castelli di sabbia.
La nostra spiaggia. è straziante e allo stesso tempo incantevole come quest'espressione suoni incredibilmente romantica, senza alcuna ragione effettiva che ne dimostri l'importanza, almeno nel campo di questo genere di sentimenti. Il cielo si sta avviando al tramonto, che anticipa con sfumature rossastre, incantandomi come sempre per la meravigliosa varietà di colori che il cielo Islandese è in grado di offrire. Il cielo, e il mare. Amo infinitamente questo paese, lo sento davvero mio.
Giunti sulla sabbia, calcio via le mie all star, rimanendo a piedi nudi, le unghie smaltate di nero, e mi siedo davanti a lui: scelgo di tenere le mani intrecciate, per il momento, più che altro per non cedere all'incredibile tentazione di intrecciarle alle sue, così spaventosamente vicine. Tutt'un tratto, mi sento stranamente nervosa, come mai mi sono sentita in sua presenza, e la sensazione decisamente non mi piace: è come se qualcosa tra noi stesse cambiando, e l'allontanarmi da lui, l'assottigliare ulteriormente il già per me appena sufficente rapporto d'amicizia che ci lega, mi distruggerebbe.
"allora, di cosa volevi parlarmi?"
dice all'improvviso lui, la testa appena piegata e gli occhi verdissimi: quando cerco di incrociarli lui rivolge lo sguardo al mare. Qualche istante, prima di tornare a guardarmi, una manciata di secondi con l'unica funzione di interrompere il nostro contatto visivo, che altrimenti si sarebbe rivelato troppo prolungato. Gli occhi iniziano a pungermi, ma potrei sempre ricondurre le lacrime a qualche granello di sabbia.
"beh..io e Adam ci siamo lasciati."
Lui sbatte appena le ciglia: sembra persino scosso, poi sorpreso, poi torna ad assumere un'espressione perfettamente pacata, e piega appena la testa, i capelli neri ulteriormente scompigliati dal leggero vento spinto dal mare.
"come mai, se posso chiedertelo? Mi sembrava che le cose tra voi andassero bene."
sussurra, e io abbasso lo sguardo, posandolo sulla mia mano destra, che dalle mie ginocchia è scivolata sulla sabbia, a tracciare disegni indefiniti. Mi accorgo che il mio dito sta automaticamente seguendo le linee che lo porteranno a formare la lettera G, e gli impongo di fermarsi, e trasformare la linea curva appena tracciata in un'anonima spirale. La sua mano è così vicina..è sicuramente solo un'illusione,ma mi sembra persino che le sue dita si stiano muovendo appena verso le mie.
Poi, mi stringo appena nelle spalle, preda di una silenziosa ma accerrima lotta interiore. La stessa che mi dilaniava più di un anno prima, la lotta tra la voce della mente, quella che ha paura di soffrire, che si basa sulla razionalità ed è incatenata da timori e paranoie elaborate nel corso di tutto questo tempo speso ad ammirarlo, tentando di decodificare ogni suo minimo segnale e finendo col convincermi che per me non ci sarà mai nessuna speranza, e la voce del cuore. Quella che ha un bisogno impellente e disperato di rivelargli tutto quello che sento quando lo guardo negli occhi, di fargli ascoltare come ogni mia cellula canti il suo nome. Quella che vuole l'assoluta certezza che quell'io e lui non potrà mai diventare un noi.

Diglielo.
No.
Diglielo.
Ma se..
Diglielo. Ora o mai più, e questa volta davvero.

"il fatto è che io..sono innamorata di un altro."
Tale dichiarazione viene seguita da qualche istante di silenzio. Si avverte solo il soffio leggero del vento e lo stridere dei gabbiani, al largo. Lui non si muove: o meglio, persino le sue dit si pietrificano, immobili come ogni altra parte del suo corpo, come solo i vampiri sanno divenire. Poi sembra sciogliersi, e sbatte almeno le ciglia, prima di distogliere lo sguardo e sussurrare, evidentemente sicuro di non essere sentito
"anche io sono innamorato, ma per lei sembro non esistere.."
Sgrano gli occhi, che si riempiono immediatamente di lacrime, senza alcuna utopistica possibilità di impedirglielo, sebbene la mia testa quasi mi dolga, da quanto mi sto sforzando di bloccare i miei ultimamente sovrutilizzati dotti lacrimari. L'ha detto. è innamorato. E non si tratta di Sandy, no, non perdo tempo nemmeno a vagliare quest'ipotesi, considerata che lui sembrava più che propensa a considerare la sua esistenza. Si tratta di una vampira. è così. La vampira bionda ed eterea torna a farsi prepotentemente spazio nella mia mente, sorridendomi beffarda. è ovvio: lui aveva tentato di concentrarsi su una piccola e dolce umana per tentare di dimenticarla, ma aveva miseramente fallito. Ne era ancora innamorato, incatenato alla sua perfezione, ma lei non sembra intenzionata a concedergli il suo amore. Com'è possibile? Com'è possibile avere una tale fortuna, e non desiderare sfruttarla? Avere il suo amore e respingerlo, possedere il suo cuore e calpestarlo?
Vorrei averla qui davanti, in questo preciso istante. Troverei il modo di straziare la sua pelle inscalfibile, la farei soffrire almeno quanto lei sta facendo soffrire lui. Il mio dolore non conta: è facilmente trascurabile, in vista della sua felicità. Ma il suo, oh, il suo..l'idea che possa soffrire è quanto di più devastante e terribile io riesca a concepire, e il sapere che qualcuno gli stia infliggendo questo dolore mi fa solo rimpiangere di non avere alcuna possibilità di attrarlo. Perchè io il suo cuore lo conserverei come ciò che di più prezioso potrei possedere, come la fortuna più grande che mi potesse capitare. Mi strapperei il cuore, per difendere l'incolumità del suo. Io morirei, per renderlo felice.
"Lo conosco?"
Le sue parole interrompono le mie riflessioni, e io sollevo lo sguardo azzurro ghiaccio, incontrando i suoi, verdi: ormai sto piangendo senza ritegno, seppur silenziosamente, ma lui sembra ricondurlo alle mie pene d'amore ,visto che quando scuoto la testa, lasciandomi sfuggire un leggero singhiozzo, sospira e sussurra
"Jade, tu sei una ragazza incredibile. Chiunque lo potrebbe dire, e credimi, non c'è nessuno che sapendo di porterti avere rinuncerebbe a te. Dovresti dirgli quello che provi.."
Singhiozzo nuovamente. Certo, nessuno a parte te, l'unico che mi potrebbe davvero avere. Scuoto nuovamente la testa, passandomi una mano tra i capelli neri, cospargendoli di invisibili granellini di sabbia.
"oh, certo. E cosa dovrei dirgli, Gee? Guardarlo semplicemente negli occhi e dirgli che lo amo?"
cala nuovamente il silenzio, interrotto solo dai miei singhiozzi, e io mi sorprendo che non riesca a sentire quello che tutto il mio corpo, ogni singola parte di me, a parte le labbra, sta urlando:
Ti amo, Ti amo, Ti amo.
"posso seguire il tuo consiglio?"
Oh, perfetto. Ora grazie alle mie geniali idee, striscerà fino alla bellissima ed eterea vampira, la guarderà negli occhi e le dichiarerà il suo amore, senza mezzi termini. E probabilmente quella resterà tanto impressionata da tale spontanea e romantca dichiarazione da accettare la sua corte, e vissero tutti felici e contenti. Tutti tranne Jade.
Singhiozzando ormai in modo incontrollabile annuisco, con una tremante, leggera alzata di spalle, prima di sollevare gli occhi per incrociare i suoi: e allora lui, dopo essersi appena morso il labbro inferiore, dischiude le labbra e sussurra
"Ti amo."

Un attimo. Questo non l'ho detto io. Non l'ho sussurrato nella mia testa, non l'ho scandito a fior di labbra, non l'ho urlato silenziosamente.
Ma no, non è possibile. è surreale. è ancora tutto un sogno: attendo solo il momento in cui papà mi chiamerà, e io mi ritroverò nel mio letto, tanto frustrata da voler prendere a pugni il cuscino.
Ma papà non mi chiama, io non mi sveglio: ci siamo solo io, con gli occhi azzurro ghiaccio sgranati e le labbra appena socchiuse, lui, che mi guarda con un'espressione che non gli ho mai visto, tra lo spaventato e l'implorante, e intimorito dal mio silenzio abbassa lo sguardo, a disagio, sollevandolo nuovamente solo quando io mi sento sussurrare:
"Ripetilo."
Lui sembra animato da una nuova speranza, e dopo essersi morso il labbro inferiore lo sussurra nuovamente, sussurra quelle due celestiali parole:
"Ti amo.."
E allora tutti i miei dubbi, le mie paranoie, i miei sogni, i miei incubi, le immagini elaborate dalla mia mente, le parole scritte su pagine di diario, le foto consumate a forza di essere guardate, tutto svanisce dalla mia testa.
Esistiamo solo io, lui, e quelle due parole. E le mie mani che si intrecciano alle sue, ora, come attirate da una calamita, e le stringono quasi convulsamente, insensibili alla loro durezza.
Esistiamo solo io e lui.

"Ti amo anche io.."


E sul mio viso non può che dipingersi un sorriso dolcissimo, un sorriso innamorato ai miei occhi ancora più incantevole di quello di mia madre, soprattutto quando si mescola al suo, il suo meraviglioso sorriso da bimbo..non più moderato, non più di circostanza. Appena sorpreso, certo, come il mio, nello scoprire quella sera di giugno che tutti i nostri sogni coincidevano, che ci siamo sempre desiderati e mai capiti, affiancati ma mai incontrati, sfiorati ma mai abbracciati, sussurrati ma mai dichiarati, sognati ma mai vissuti, sorrisi ma mai baciati..almeno fino a quel meraviglioso momento. Il momento del tramonto, il cui il cielo si tinge di magnifiche sfumature pastello, aranciate, rosate, rossastre. Il cielo sfida il mare, lo tinge di rosso, il cielo ci abbraccia, il cielo festeggia tutti i nostri sogni realizzati in un solo, meraviglioso istante:
Il cielo sorride, mentre io premo le labbra su quelle di Gerard Valo, il mio migliore amico, l'amore della mia vita.
E le sento meravigliosamente fredde contro alle mie, fredde e dure come se stessi baciando quelle di una surrealmente perfetta statua di marmo: vi premo contro le mie, morbide e tiepide, desiderando assorbirne la meravigliosa freddezza, mentre scivolo appena in avanti e sento le sue mani stringere le mie, attente a non farmi male: poi, gli occhi chiusi, le dischiudo, e la sensazione della sua lingua stupendamente fredda che scivola nella mia bocca e incontra la mia è ancora più meravigliosamente sublime che in ogni mio sogno, anche il più azzardato, semplicemente perchè è tanto vivida e reale da rischiare di farmi tornare a piangere, lacrime non più sofferte ma desiderate, lacrime di sollievo e incredibile felicità.
Le nostre lingue danzano e si intrecciano tra le nostre labbra, mentre le nostre bocche si muovono insieme, in perfetta sintonia, e ci stacchiamo solo per sorriderci, per assicurarci nuovamente che tutto ciò che stiamo vivendo sia reale e non l'ennesimo sogno: ma no, non è un sogno, e l'inizio della nostra realtà.
E non esistiamo più semplicemente io e lui.

Esistiamo noi.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: JadeDevour