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Autore: SBush    05/11/2009    4 recensioni
Questo racconto è ambientato alla fine di "Eclipse", ma prima di "Breaking Dawn". Bella ha scelto di stare con Edward, ma una notte, leggendo un libro, inizia a pensare che sua scelta avrebbe dovuto essere un'altra.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Non eravamo in grado di amarci. Eravamo come due persone che hanno tra le mani lo strumento che amano, ma non lo sanno suonare. >>

 

_ Fabio Volo, Un posto nel mondo

 

 

Bella chiuse il libro e lo appoggiò sul comodino, poi spense l’abat-jour e si strinse forte al cuscino.

Quella frase l’aveva scombussolata completamente.

E se fosse stato così anche per loro?

Le persone giuste, ma nel momento sbagliato.

Scosse la testa, come per scacciare via quei pensieri, che però ormai erano troppo radicati per essere estirpati così facilmente dalla sua mente. Ormai Bella voleva sapere, voleva pensare, voleva scavare nei suoi ricordi e ritrovarlo lì, bello come sempre.

Jacob, il suo Jacob.

E se lei non fosse stata capace di suonarlo?

Ora si ritrovava sola in un letto che sembrava troppo grande per contenere solo il suo esile corpo.

E lui dov’era?

Per la prima volta non sapeva dov’era il suo amico, non sapeva cosa stava facendo ne se stava bene.

Avrebbe tanto voluto averlo lì accanto a lei, solo per vedere se sorrideva o se c’era qualcosa che non andava.

Lei l’avrebbe capito, sarebbe bastato un solo sguardo.

Quando i loro occhi si incontravano era come se le parole scorressero attraverso di essi.

Parlavano con gli occhi, si raccontavano ciò che era più importante.

Ma ora era troppo tardi.

Lei aveva fatto la sua scelta, non l’aveva voluto accanto a sé, aveva preferito un altro.

Era successo qualche tempo prima, dopo un bacio. Un bacio bellissimo, intenso, appassionato, pieno d’amore. Un bacio che racchiudeva mille sensazioni diverse.

Un bacio per il quale si era sentita profondamente in colpa, un bacio che la rendeva una traditrice.

Era stata la scelta giusta?

Sapeva veramente suonare lo strumento che aveva scelto?

A volte, ascoltando il suo suono, era sicura della sua decisione. Altre invece, come quella notte, pensava di stare ascoltando solamente la melodia più orecchiabile, quella più carina, ma non necessariamente quella giusta.

Saper suonare uno strumento non significa produrre un suono che si riesce ad ascoltare, significa riuscire a creare un’armonia di suoni che coesistono tra loro. Dei suoni talmente dolci e perfetti da riempirti la mente, senza lasciare spazio a nient’altro.

Bella piangeva, e cercava di fare più rumore possibile. Doveva riempire quel silenzio, troppo assordante per essere sopportato.

Ma nella sua testa una voce continuava a urlare.

Non eravamo in grado di amarci.

Non ci sapevamo suonare.

   
 
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