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Autore: Guitarist_Inside    06/11/2009    5 recensioni
Una giovane chitarrista che vive per e grazie alla musica. Un suo concerto e un incontro alquanto particolare. Una proposta ancora più singolare, forse un po’ azzardata. Un grande sogno che si avvera. Ma con questo prendono forma anche confusione, preoccupazioni, timori, titubanze, paura di deludere… Senza tralasciare però grandi e appaganti emozioni, felicità, gioie, soddisfazioni…
Questa è la prima fanfic che posto (a dir la verità mi ha “convinto” una mia amica a postarla…) spero vi piaccia... (non fermatevi solo ai primi capitoli xDD)
PS: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo. Ogni singola parola scritta in questa fic è soltanto opera della mia fantasia e non racconta fatti successi realmente.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hello everybody!!
Finalmente sembra che sia guarita… Per lo meno, la febbre se n’è definitivamente andata, mi resta solo un po’ di tosse, e la voce sta finalmente ritornando (anche se oggi ho una voce che fa davvero schifo, roca e che per di più va e viene, ma per il concerto del 10 penso di essere di nuovo in forma XD)!
Ma basta divagare… Ecco qui il nuovo capitolo… Premetto subito che si tratta di un capitolo di transizione, quindi non aspettatevi colpi di scena e cose analoghe…

Grazie di cuore a tutti coloro che leggono e recensiscono questa mia prima fic ^_^
In particolare:

Helena89 : Wow, tu mi fai commuovere così *ç*
“ Dolce e comprensivo al punto giusto, giusto nell'imbarazzo di quando a lei viene da piangere.. Sembra reale, dico sul serio.. Non è per niente il Billie di quasi tutte le fanfiction che scrivono, dove è mieloso come non so cosa.. E' un Billie normale.. :) ”
<-- wow, mi fa davvero piacere leggere ciò, perché vuol dire che allora sono riuscita nel mio intento (e spero di continuare a riuscirci XD)…
Per l’invidia, probabilmente lo capisco dato che anch’io invidio moltissimo questo mio alter-ego personificato nella protagonista della mia fic XD
Per il fatto che rincontrerà Billie, speri bene, sì se lo merita… Ho nella testa qualche ideuzzola ma è ancora aggrovigliata e preferisco non anticipare… muahahah lo so sarò cattiva ma non anticipo, se no poi chi legge più se sapete già tutto? XD

K_BillieJoe : No, non è finita così, anche se volendo questo o lo scorso capitolo potrebbero anche essere conclusivi, non finirà così presto… Vi romperò ancora per un po’ contente? XD

Crazy_Me : Grazie mille anche a te dei complimenti *ç* !! Mi fa piacere che ti piaccia il mio stile, e ti dirò molto onestamente che quelle fic dove si incontrano e dopo 2 secondi son già magicamente innamorati, ecco…non mi piacciono, detto in parole povere XD.
Da quel che ho capito piacciono anche a te le band che ho citato, che bello, complimenti anche a te allora! *_*
Per la chitarra, ricordati che la TUA chitarra sarà sempre la TUA chitarra, qualunque essa sia, non deve per forza essere una Custom da 10mila euro… Il legame che stringi con lei è insostituibile (almeno, per quel che mi riguarda)… E trattala sempre bene la tua compagna a 6 corde, ché ti starà vicina anche quando sembra che il mondo faccia più schifo di quanto non sia e che tutti ti abbiano voltato le spalle, ma Lei no… (questo lo dico per esperienza personale ^-^). Se è pazzia, beh allora le pazze siamo 2 XD!!

Fujiko Chan : Sì, come ho scritto continuerò, non vi siete liberate di me muahahaha XD… Grazie mille anche a te di tutti i complimenti che mi fai, troppo buona, me commossa *ç* …
E per rispondere alla tua domanda, l’unica anticipazione che do è che sì, ci saranno anche Mike e Tré *_* penso faranno la loro comparsa tra qualche capitolo, ma non prendere ancora niente per certo al 100% ^-^

E grazie anche alla mia Gibson “Baby Billie Joe” , che mi ispira e mi regala momenti ed emozioni uniche, e che ha una parte anche in questa fic! *_*
E ovviamente ai Green Day che indirettamente mi danno anche loro l’ispirazione per questa fic con la loro musica, che mi accompagna in ogni momento della mia vita, che sia esso di gioia o di profonda tristezza. Se mi dovessero dare anche solo un singolo centesimo per ogni volta che ascolto un brano dei Green Day sarei multimiliardaria! XDD. E se penso che tra soli 4 giorni li vedrò live… Ancora non ci credo quasi: è troppo bello per essere vero, ed E’ vero… It’s a lifetime I’ve been waiting for this moment to come… And finally it comes!! *__* Ok, scusate lo sfogo, ma sono troppo felice! Madonna, se sono così emozionata già ora, non mi immagino al concerto XD

Beh, vi lascio al capitolo… Continuate a leggere e recensire!! ^^




CAPITOLO 6 Non è stato solo un sogno…


Misi la testa sotto il cuscino e mi girai dall’altra parte. Niente da fare, ormai la sveglia mi aveva svegliato. Sbuffai: non avevo nessuna voglia di alzarmi per andare a scuola, soprattutto dopo il bellissimo sogno che stavo facendo… Contrariata, mi alzai lo stesso dal letto. I miei occhi si posarono su qualcosa: la custodia della mia “Baby Billie Joe” appoggiata di fianco al letto. Con sopra l’autografo e la dedica di Billie Joe Armstrong. Allora non era stato solo un magnifico sogno, avevo davvero incontrato Billie Joe la sera prima. E davanti ne avevo la prova. Inconsapevolmente, un sorriso si disegnò sulla mia faccia.
Feci colazione, mi lavai e mi vestii abbastanza in fretta con le prime cose che trovai: un paio di jeans, la maglietta dei Green Day, una felpa aperta nera e il solito giubbotto. Salutai un’ultima volta la mia chitarra, poi presi lo zaino e uscii di casa. Come tutte le mattine, scesi le scale, mi misi le cuffie, premetti il tasto “play” del lettore MP3 e uscii in strada. “Another turning point, a fork stuck in the road… Time grabs you by the wrist, direct you where to go… So make the best of this test and don’t ask why… It’s not a question but a lesson learned in time” la voce e la chitarra di Billie in Good Riddance (Time Of Your Life) invasero dolcemente la mia mente. Canticchiando raggiunsi la fermata dell’autobus. Ero ancora di buon umore: speravo solo che non mi passasse troppo in fretta una volta arrivata a scuola. “It’s something unpredictable, but in the end it’s right… I hope you had the time of your life!”. Arrivò l’autobus e salii: non avevo neanche dovuto corrergli dietro come spesso accadeva. Una signora mi guardò in modo strano, probabilmente per la mia allegria e per il fatto che stavo cantando… Ma non me ne poteva importare di meno. E poi non era neanche la prima volta, pensai ridacchiando.
Giunta alla fermata giusta, scesi dal mezzo e, sulle note di Longview, mi incamminai percorrendo quei 250 metri che mi separavano dalla scuola.
– “I got… no motivation! Where is… my motivation? No time… for the motivation! Smokin’… my inspi…ratioooon!!” Hey, ciao Ary! – esclamai, interrompendo momentaneamente di cantare, in direzione della mia amica, che si avvicinò.
– Ciao Ema! Tutto bene? Ti vedo più allegra oggi, che è successo? Tutto bene il concerto che hai fatto ieri sera? –
– Sì, è andato a meraviglia, non avrei potuto aspettarmi di meglio… –
Suonò la campanella, lasciando la mia frase in sospeso. Entrammo e iniziammo a salire le scale: ci aspettavano i soliti faticosi quattro piani.
– E poi… – ripresi a metà della prima rampa, valutando se raccontarle subito del mio incontro post-concerto. La conoscevo da quando avevamo entrambe 3 anni. Eravamo in confidenza, ci raccontavamo quasi tutto, e sapevo che non era il tipo da sbandierare i fatti altrui ai quattro venti. Sì, negli anni eravamo cambiate, a volte avevamo preso strade un po’ diverse, ma nonostante tutto il nostro legame era ancora stretto. Una delle mie poche vere amicizie, coltivata negli anni e fortunatamente ancora mai disgregatasi. Vabbè, non era fan dei Green Day, conosceva solo qualche canzone che le avevo fatto sentire io, e tra l’altro le piaceva molto “Boulevard Of Broken Dreams”, ma conosceva ormai fin troppo bene la mia grande passione per questo gruppo. Sì, gliene avrei parlato.
– E poi? – chiese lei, all’inizio della seconda rampa di scale.
– E poi… Non ci crederai mai… Ma ho incontrato Billie Joe Armstrong – dissi, cercando di tenere un tono di voce non molto alto.
– Il Billie Joe Armstrong dei Green Day? Non mi stai prendendo in giro vero? –
– No – risposi sorridendo, e iniziai a raccontarle sommariamente tutto, appoggiate alla ringhiera del quarto piano che dava sulle rampe che avevamo appena finito faticosamente di salire.
Lei ascoltava con attenzione, mormorando ogni tanto qualche “wow” o chiedendo qualche dettaglio in più.
– Sono contenta per te, dev’essere stato stupendo – disse alla fine, mentre rientravamo in classe poiché stava arrivando la prof.
Ci sedemmo ai nostri posti. La prof fece velocemente l’appello e poi iniziò a parlare, ma non capii bene di cosa: la sentivo come se fosse sempre più lontana, come un rumore ovattato, mentre la mia mente tornava involontariamente alla sera prima… Provai a prendere distrattamente qualche appunto.
– Non ti preoccupare, li prendo io oggi e poi te li passo ok? – mi sussurrò Arianna dal banco accanto al mio.
La ringraziai sottovoce. Presi una matita e cominciai a scribacchiare il foglio con pezzi di canzoni dei Green Day, poi disegnai la mia “Baby Billie Joe”, uno dei temi preferiti dei miei disegni e schizzi in classe. Presi poi un altro foglio, dato che il primo era ormai pieno, e iniziai a schizzare qualcosa sovrappensiero, mentre la mia mente era arrivata al punto in cui avevo capito di stare parlando con Billie Joe Armstrong in persona.
– Wow… Che bello! – mi sussurrò ad un tratto Arianna, buttando un occhio sul mio disegno.
Tornai momentaneamente alla realtà e mi accorsi, in parte stupita e in parte no, di star abbozzando proprio Billie Joe. La ringraziai sorridendo e continuai il mio schizzo, rifinendo sempre più i particolari. Mi stupivo sempre più di quanto il ritratto stesse riuscendo bene: solitamente i ritratti non erano il mio forte, e non mi ci cimentavo spesso.
Ad un certo punto, sentii Arianna scuotermi leggermente.
– Ary cosa c’è? Cazzo non fare così che mi fai sbagliare! – le mormorai.
– Ehm Ema… Scusa ma… c’è la prof che ti guarda male e ti ha appena richiamato – mi sussurrò in risposta.
– Ehm… Scusi prof… – balbettai alzando lo sguardo
– Ar****o! – la prof esclamò il mio cognome facendomi sobbalzare – Si può sapere cosa diavolo hai per la testa? Stai attenta! La prossima volta che ti distrai ti metto 3! –
– Scusi prof… Starò attenta – risposi educatamente, trattenendo gli insulti che si addossavano nella mia testa.
Continuai quindi il mio disegno, prestando per un po’ attenzione alla lezione con un orecchio.

Cinque ore dopo, ero ancora davanti ad una fermata ad aspettare che passasse un autobus. Questa volta cantando “Jesus Of Suburbia”. “Everyone’s so full of shit! Born and raised by hypocrites! Hearts recicled but never saved, from the cradle to the grave…” cantai salendo, quando finalmente arrivò. E anche questa volta non me ne fregava niente delle occhiate della gente “perbene” o dei truzzi.
Arrivata a casa, buttai lo zaino in un angolo vicino alla porta (sarei tornata a prenderlo più tardi) e andai in cucina a mangiare qualcosa. Placata la gran fame, il mio primo pensiero andò alla mia “Baby Billie Joe”. Andai quindi in camera mia a prenderla e la portai in sala. Appoggiai la custodia per terra e rimasi qualche secondo a contemplare la dedica che spiccava sul nero della custodia, centrata tra il logo Gibson e il logo con l’omino fulminato di Warning simbolo dei Green Day. Poi la sfiorai delicatamente, come se fosse una delle cose più preziose del mondo, ancora un po’ incredula, come per confermare che fosse reale.
Dopodiché aprii delicatamente la custodia e mi misi la chitarra a tracolla. Presi poi il jack, lo srotolai e collegai la Gibson all’amplificatore. Aspettai quei pochi secondi necessari a far scaldare le valvole, e poi detti sfogo alla mia energia, alla mia felicità, alla mia rabbia, ad ogni mio sentimento, facendo scorrere le dita sulla tastiera. Suonai qualche cover di Green Day e Guns N’ Roses. Quindi, chiusi gli occhi per qualche secondo, per poi riaprirli con la decisione di trasformare tutti quei miei sentimenti anche in qualcosa di nuovo. Incominciai ad improvvisare degli accordi che diedero origine ad un riff che mi piacque abbastanza. Il ritmo cambiava ogni tanto, passando da parti più tranquille a parti più veloci e heavy. Inserii anche un solista non molto lungo o complicato, ma ugualmente espressivo. Ero soddisfatta del risultato e appuntai il TAB del brano appena inventato su un foglio per ricordarmelo. Suonai per quasi due ore, e smisi quando sentii il mio telefono squillare. Appoggiai delicatamente la chitarra sul divano e premetti il tasto di ricezione della chiamata.
– Pronto? –
– Hey ciao Ema! Sono Saul! – rispose una voce che conoscevo benissimo.
– Saul! Come sta il mio bassista preferito? – domandai ridendo.
– Bene, bene, non c’è male, a parte il fatto che sono a Roma e mi manchi un casino come sempre… Tu? Com’è andato il tuo concerto di ieri sera? – mi rispose il mio ex bassista nonché miglior amico e confidente, nonché anch’egli grandissimo fan dei Green Day che amava fin da quando glieli avevo fatti conoscere 4 anni e mezzo prima. Per un momento desiderai che fosse lì, che non abitasse a quasi 600 chilometri da me.
– Non sai quanto mi manchi tu… Comunque a parte questo tutto bene anch’io… Il concerto è andato benissimo, ho suonato circa un’ora e qualcosa, il pubblico ha apprezzato e cantava molte delle canzoni, mi ha dato una carica eccezionale… E poi… Beh ecco… So che non ci crederai ma… Nel pubblico c’era anche Billie Joe Armstrong –
– Billie Joe Armstrong? – mi urlò Saul nella cornetta, assordandomi un orecchio – Cazzo, Ema non scherzare! –
– Ti giuro, non sto scherzando! Anch’io all’inizio ci sono rimasta! Davvero non me lo sarei mai aspettata… –
– E… Cosa ci faceva lì Billie Joe? –
– E’ lunga da spiegare, comunque era qui qualche giorno con i Green Day prima di partire per l’Australia e passando da quelle parti incuriosito dalle chitarre e dalla musica è entrato… –
– Wow… Hai visto Billie Joe e lui ti ha anche sentito suonare… davvero, non sai quanto ti invidio! –
– Immagino – risi – E probabilmente mi invidierai ancora di più se ti dicessi che ci ho anche parlato per quasi due ore e ha voluto anche accompagnarmi a casa in taxi data l’ora… E mi ha anche autografato con dedica la custodia della “Baby Billie Joe”! –
– No… Cazzo, che fortuna! Non me l’aspettavo, di solito eri sfigata come me o anche di più… –
– Eh, mi sa che la mia sfiga s’è presa finalmente una vacanza! – risi, senza saper quanto avessi ragione.
– Beh, comunque, raccontami tutto!! –
Mi ci vollero tre quarti d’ora per raccontargli tutto nei minimi dettagli, soddisfacendo le sue mille domande, partendo dall’inizio del mio concerto fino a quando ero tornata a casa…
Quando gli raccontai di aver parlato a Billie Joe degli High Voltage e della reazione del frontman dei Green Day, sentii la voce del mio amico incrinarsi leggermente: sapevo che anche per lui era una ferita dolorosa, sapevo che si era commosso anche se non voleva farmelo capire. Sorrisi. Stemmo in silenzio per qualche secondo, poi Saul mi chiese di proseguire nel mio racconto. Mi faceva piacere rianalizzare il tutto nei particolari e raccontarglielo, condividendo con il mio miglior amico il ricordo di quei bellissimi momenti…

   
 
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