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Autore: Lione94    07/11/2009    2 recensioni
Ecco una fanfiction su Angel's Friends scritta dal punto di vista della diavoletta Kabalè che narra delle sue avventure e di come tutto può cambiare, anche il suo cuore da Devil.
I personaggi sono quasi tutti gli stessi della serie e si svolge nella scuola della città terrena.
Spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kabalé, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo alcuni diavoli l’amore è come il profumo di zolfo a Zolfanello City




Osservai contenta la familiare macchia rossa a forma di stella sul volto del mio diavolo preferito, incorniciato dai lunghi e scuri capelli blu. L'unica differenza dall'ultima volta che l'avevo visto erano un paio di fortissime ali rosse da vero diavolo. Da quando Sulfus aveva smesso di frequentare le lezioni grazie alla sua "promozione", non riuscivo più a incontrarlo e lo vedevo solo si sfuggita quando i nostri due umani s'incrociavano nel loro solito cammino tra i corridoi della scuola.
<< Ehi, capo! >> lo salutai con una pacca sulla spalla mentre Basilisco, la sua mascotte serpente corallo, sibilava un sibilo di saluto a Nosferatù << Com’è essere un Guardian Devils? >>
Una voce melodiosa dietro di noi interruppe la risposta di Sulfus.
<< Piacere, tu devi essere il nuovo arrivato! Io sono la Guardian Angels Raf >> mi voltai per vedere l’angelo biondo dal ciuffo rosso simile al mio stringere sorridente la mano a Caliel, il quale rispose con un sorriso cortese: << Giusto. Io sono Caliel,  l’Angel che ha preso il tuo posto >>.
Umpf… dovevo immaginarmelo che doveva esserci anche lei, d'altronde Andrea era anche il suo protetto da quando le gemelle si trovavano sotto il controllo di Dolce e Gas.
Mi sembrava strano vedere Sulfus e Raf insieme, due parti diverse di un tutt’uno che si completavano grazie all’amore. Quell’amore che all’inizio era stato pericoloso ma che alla fine ci aveva salvato dai piani malvagi di Reina e del suo servo Malachia.
<< Eppure Cabiria e perfino la Temptel ci hanno fatto l’abitudine >> disse Sulfus intuendo i pensieri che mi passavano per la testa.
 << Lo so, ma non mi piace vedere quell’espressione da rammollito sul viso di un Devil >> mi difesi indicando i suoi occhi gialli che osservavano Raf in modo dolce << La dolcezza non fa per i Devil >> aggiunsi punzecchiandolo.
<< Non è dolcezza, è amore >> specificò.
Quella parola detta da lui mi fece rabbrividire: << Spero non sia dappertutto quest’amore >>.
<< Ooh l’amore è come il profumo di zolfo a Zolfanello City, Kabalè >> ghignò Sulfus.
<< Aaah! >> mi tappai il naso con l’indice e il pollice << Sicuro? >> domandai poi con voce nasale.
<< Sì... e te ne accorgerai presto! >>.
Scoppiò a ridere tra il sibilo divertito di Basilisco. Le sue risate contagiarono anche Raf e la sua mascotte coccinella Cox, le quali, dopo essersi presentate a Caliel, si erano messe ad ascoltare la nostra conversazione.
Angel impicciona!

Già Caliel… mi guardai intorno e notai che non c’era più.
Chissà dov’era andato...

Raf e Sulfus continuarono a ridere irritandomi.
<< Io? Mai! >> affermai guardandoli indignata.

Bah… Quando la gente era innamorata diventava davvero strana e credeva di vedere l’amore anche dove non c’era.
<< Credo che sia meglio che vai, la Temptel ti starà aspettando per congratularsi per la tua vittoria >> disse poi Raf, gentile come sempre, anche se un po’ contraria del fatto che fossi riuscita a confondere Edoardo.
<< Oh Raf! >> la rimbeccò Sulfus << Un bravo Devil si fa sempre aspettare! >>.
<< Ah già… >> l’Angel scosse la testa arruffandosi i perfetti capelli biondi << Voi Devil siete proprio impossibili >> il suo tono contrariato questa volta era sminuito dallo sguardo dolce con cui guardava Sulfus.
<< Credo che a voi il profumo di zolfo vi abbia proprio confuso al cervello! >> esclamai accigliata.
Sulfus e Raf ridacchiarono ancora, poi si sorrisero e dopo avermi salutata seguirono il loro mortale Andrea. Rimasi a guardarli mentre si allontanavano, volando fianco a fianco con quelle ali così diverse…
Il loro amore mi aveva fatto venire il malumore, così decisi di fare un po’ di shopping prima di tornare in classe. Uscii dalla scuola e mi ritrasformai in una mortale.
Mi incamminai, strascicando i neri stivali alla moda, verso il vicino centro commerciale e durante il tragitto scoppiai un palloncino rosa a una piccola bambina che si mise a piangere.
Aaah già iniziavo a sentirmi meglio, forse anche perché nell’aria sembrava esserci l’odore di casa mia… il dolce profumo di zolfo.

  
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