Questa storia è per tutti quelli che credono nell' amore eterno, per tutti quelli che sanno che l' amore si vede con gli occhi del cuore e che si ama con l' anima...

Angelo mio

Era una bella mattinata di lunedì, e Gohan era a scuola davanti al suo armadietto. Aveva l' aria triste, confusa, distratta. E ciò non era per niente normale da parte di Gohan.

“Gohan... cos' hai oggi? Sei strano...”

Una ragazza dai capelli neri lunghi lasciati sciolti sulle spalle gli andò vicino, lei era la sua migliore amica e lui le diceva sempre tutto.

“Ciao Videl...non ho niente... davvero, non preoccuparti...”, le rispose lui cercando di essere il più convincente possibile.

“Non è vero, le bugie non le sai proprio dire. Su, raccontami cosa ti è successo...”, gli propose lei.

Gohan sorrise, ma nel suo sorriso abbozzato si vedeva chiaramente una grande tristezza. Era così da un mese, e proprio non riusciva a contenere la sua tristezza in quel momento.

Erano passati tre mesi dall' ultima battaglia, e quella battaglia aveva segnato Gohan. E non solo spiritualmente.

“Mi spiace Videl, non posso dirtelo... tanto presto lo scoprirai da sola...”, disse Gohan, poi andò verso l' aula dove si teneva la lezione sotto lo sguardo triste e confuso, quasi arrabbiato, di Videl.

Passarono altri due mesi, e una sera Gohan invitò Videl a casa.

Tutto era apparentemente normale, solo Goku era molto triste.

Lei e il suo migliore amico andarono su una collina a guardare le stelle... l' atmosfera era magica, le stelle brillavano di più, il panorama era stupendo...erano solo loro due, e nessun altro...

lui le rivelò il suo amore, la baciò. La baciò.

Poi, la mattina dopo. Era domenica.

Videl andò a casa di quello che ormai era il suo fidanzato, ma non lo trovò.

“Mi scusi Goku... dov' è Gohan?”, chiese a Goku, il primo che incontrò.

“Non lo sai? Gohan è... morto.”, disse con tristezza lui.

“C... cosa?!”, gridò lei.

“Si. Ma tornerà. Fra cinque anni. Non prima di questi anni.”

Videl corse via, piangendo arrivò a casa sua.

Si sedette vicino alla finestra, a piangere.

“Gohan... ti aspetterò, te lo prometto...”, promise al cielo.

“Come vorrei che tu fossi vicino a me ora...”, sussurrò Videl rivolta a quello che ormai era un angelo.

Il suo angelo.

Che era lì ad abbracciarla, ora come poi sempre.