IX
~ The Day After Night
“Avrei
dovuto immaginarlo.” Sentenziò Rose quella mattina quando, uscendo fuori dalla
Sala Comune, si ritrovò dinanzi suo cugino Albus che invocava pietà con gli
occhi più verdi che avesse mai incontrato in vita sua.
Nonostante
l’arrabbiatura le fosse passata già dalla sera prima, miracolosamente per
merito di suo fratello Hugo, era intenzionata a non fargliela passare tanto
liscia e tanto subito lo stesso. Che dietro ci fosse stata o meno una valida
spiegazione, non precludeva il fatto che comunque l’avevano raggirata e,
pertanto, Albus meritava la giusta dose di penitenza e lei era più che propensa
a dargliela. Per quanto riguardava quel tinto di un Malfoy, invece, la faccenda
diveniva molto più complessa e spinosa da gestire.
“E
cosa avresti fatto? Saresti rimasta in camera per il resto dell’anno?” Stava
nel frattempo dicendo Albus, un sopracciglio inarcato in segno di sfida.
Ecco,
non riusciva proprio a farne a meno: era in difetto e continuava a mostrarsi
sfrontato! Lo faceva impazzire quando si comportava a quel modo. Sì, ma di piacere, perché era semplicemente
adorabile quando si atteggiava a gran sbruffone solo per prendersi gioco dei
veri e numerosi gran pavoni.
“Sì,
era un’idea.” Concesse Rose con uno sguardo altezzoso, prima di superarlo
impettita come se non l’avesse visto neppure.
“Rosie,
eddai!” La pregò subito Al, seguendola, che non si
era minimamente accorto del sorrisino apparso sulle labbra della cugina.
I
ragazzi sapevano essere davvero molto ingenui alle volte, si ritrovò a
considerare mentre marciava verso la Sala Grande. Beh, almeno i maschi di casa
Weasley e Potter, perlomeno. Possibile che non avesse ancora capito che era
rientrato nelle sue grazie?!
“Non
vorrai lasciarmi giocare sapendo che tu sei arrabbiata con me!” Si lamentò il
moro, accennando alla partita che si sarebbe disputata quel dì tra Serpeverde e
Tassorosso.
Rose
fece una smorfia, mentre dentro se la rideva di gusto. Se quel tonto non aveva
ancora capito di essere stato perdonato, non era suo intento rivelarglielo. Non
subito comunque, prima doveva prendersi una piccola rivincita personale.
“Se
tu non avessi architettato alle mie spalle, adesso staresti con la coscienza
pulita, Albus Severus.”
“Oh
no.” Inorridì all’istante il ragazzo, bloccandosi a metà del corridoio con
espressione traumatizzata. “Ti prego tutto,
ma questo no. Rosie, davvero! Picchiami, cruciami,
schiantami...quello che vuoi! Ma il mio nome per intero mai!”
Rose
sghignazzò.
E
la Pluffa andava a...Grifondoro, che
rischiava di stendere duramente la dignità dei Serpeverde a quel punto.
“Rosie,
sul serio.” Albus la acciuffò per un polso, bloccandola, ad un tratto
tremendamente serio. “Non volevo offenderti e non era neanche per prenderti in
giro. Lo sai, non potrei mai fare una cosa del genere, specie alla mia cugina
preferita. Volevo solo...”
“Aiutare
un amico?” Concluse lei per lui.
“Già.”
Sembrava
sinceramente dispiaciuto per l’andamento della serata precedente e continuava a
fissarsi con insistenza le scarpe, atterrito. Rose sospirò. Sapeva che avrebbe
dovuto tenerlo sulle spine ancora per un po’, ma era il suo migliore amico
oltre che cugino e non ce la faceva a stare litigata con lui.
“Sei
una palla al piede, Al.” Lo ammonì e da quelle parole il ragazzo capì di essere
stato perdonato.
“Oh,
ma sentitela la secchiona!” Si aprì in un ampio sorriso.
“Bada
a come parli, Potter! Potrei sempre ripensarci.” Lo avvisò Rose, altezzosa.
“No,
no, piuttosto mi cucio la bocca!” E mimò il gesto di cucirsela per davvero,
facendola ridacchiare.
“Sei
fortunato.” Dichiarò ad un tratto, quando le risate furono abbastanza domate da
permetterle di parlare.
“Perché
sono bello e intelligente?”
Rose
alzò gli occhi al cielo. “No, stupido. Sei fortunato perché purtroppo ti voglio bene e non riesco a
stare litigata con te troppo a lungo, anche se dovrei.”
“Sì.”
Concordò Al a sua volta, dopo un’attenta analisi. “Mi sa che hai ragione.”
“Scemo!”
Lo spintonò appena la cugina, prima di riprendere la marcia verso la Sala
Grande.
Lui
sorrise, sollevato, e la raggiunse in poche falcate. Rose aveva reagito bene,
giusto? Perciò forse poteva anche...
“No,
non lo perdonerò.”
“Cosa?
Se non ho detto niente!” Albus era basito.
“Ma
so quello che stavi pensando e la risposta è che non lo perdonerò.” Ripeté
risoluta Rose, senza neppure fermarsi a guardarlo, decisa solo a raggiungere la
Sala Grande e porre inizio a quella nuova giornata.
“Ma...perché?
Insomma, hai perdonato me, e con
questo non voglio dire che hai sbagliato sia chiaro! Perché con lui dovrebbe
essere diverso?”
“Perché
non è mio cugino, innanzitutto.”
-E perché mi ha distrutto il cuore.-
Avrebbe voluto aggiungere, però finì per tenere il pensiero solo per sé.
Bruciava ancora sapere che molto probabilmente lui non era così innamorato di
lei come lei lo era di lui, soprattutto perché l’aveva portata a scoperchiare
tutti i suoi sentimenti prima di disilluderla. Si sentiva usata e tradita, ma
più di tutto si sentiva stupida e vuota.
Non avrebbe dovuto permettergli di entrarle tanto dentro, infilandosi nel suo
petto e nella sua testa per mettere su radici irremovibili, eppure sapeva anche
che non era già troppo tardi, che il danno era fatto e che doveva solo sperare
che un giorno le passasse, per quanto la vedesse dura e inverosimile al
momento.
“Dagli
almeno la possibilità di spiegarsi!” Stava nel frattempo dicendo Albus,
accalorato. “Te lo giuro Rose, se ha fatto quello che ha fatto è perché aveva
le sue buone ragioni.”
“E
non puoi dirmele tu?”
“No.
Dai... Fallo per me, Rosie. Lascialo solo spiegarsi e poi potrai decidere di
non vederlo mai più, se lo vorrai.”
Maledizione,
Albus sapeva essere terribilmente convincente quando voleva!
Sbuffò.
“E va bene. Se capiterà l’occasione,
lo lascerò parlare prima di affatturarlo, d’accordo?”
“Mi
sembra un valido compromesso.” Capitolò Albus, sorridendo stranamente
sibillino. “Perciò se ti dico che c’è un tipo biondo a pochi metri da noi con
il bisogno urgente di parlarti, tu...”
Rose
si fermò di scatto a quelle parole, alzò la testa e sgranò gli occhi. Davanti a
lei, poggiato con le spalle contro il muro a braccia conserte, se ne stava
Scorpius Hyperion Malfoy e la sua incredibile faccia tosta. Non poteva
crederci, c’era cascata di nuovo!
“Mi
hai incastrata!” Si lamentò, mandando
occhiate di fuoco all’indirizzo del cugino, il quale tuttavia non fece una
piaga.
“Me
l’hai promesso.” Si limitò piuttosto a ricordarle, mordace.
Non
aveva rischiato certo il linciaggio per vederli separati ancora più di prima!
Rose
grugnì, si morsicò un labbro e roteò gli occhi al cielo. “Giuro, sei una palla
al piede, Albus!” E così dicendo si avvicinò al biondo e, senza una parola, si
infilò nell’aula alla sua destra, segno che doveva raggiungerla lì nel più
breve tempo possibile se aveva qualcosa da dirle.
Sentì
la porta richiudersi con calma alle sue spalle e, voltandosi, avvampò seduta
stante di fronte all’espressione ostinatamente noncurante del Serpeverde.
“Allora?
Ti conviene spiegarti nel giro di pochi istanti se hai qualcosa da dirmi!” Lo
aggredì quasi, furente per quella sua finta indifferenza.
Ad
un tratto si sentiva tremendamente delusa. Ma d’altro canto, che si era
aspettata? Di vederlo soffrire come stava soffrendo lei? Era Scorpius Malfoy,
quello. Chissà perché ultimamente tendeva spesso a dimenticarlo...
“Sei
assurda Weasley. Riesci sempre a saltare alle conclusioni più sbagliate e non
sei neanche disposta ad ascoltare.” Sbuffò contrariato lui, la voce melliflua
di sempre e il tono di chi ti sta facendo un favore immane a parlarti.
Rose
assottigliò le palpebre, imbufalita. “Perciò adesso sarebbe colpa mia? Mi
sembra che io sia qui per ascoltarti adesso! Ma forse non hai nulla da dirmi, a
parte offendermi, perciò...”
Fece
per andarsene, salvo venire bloccata dalla presa del ragazzo attorno al suo
polso. Per un istinto involontario si voltò per riversargli addosso tutto il
proprio sdegno per quel gesto inappropriato, ma le parole le morirono in gola
nello scontrarsi con i suoi assurdi occhi grigi. Scorpius la fissava con una
tale profondità che Rose poteva quasi sentirlo dentro di sé e il cuore non poté
fare a meno di battere più forte per questo, nonostante lei gli ordinasse di
smetterla.
“Hai
frainteso ogni cosa.” Esordì all’improvviso lui, senza sciogliere la presa dal
suo polso, né quella sui suoi occhi.
Oh,
fantastico! Perché continuavano a ripeterglielo? Che c’era da fraintendere poi,
visto che era tutto così palese?!
“Perciò
cosa? Non hai chiesto aiuto ad Albus e a mio fratello per sbeffeggiarti di me?”
Lo guardò in cagnesco lei, per nulla propensa a perdonarlo.
Scorpius
sospirò, paziente, il che gli stava richiedendo un enorme sforzo tra l’altro.
“Non intendevo questo. È vero, ho chiesto aiuto ad Al e successivamente anche a
tuo fratello. Ma non per quello che pensi. Sapevo che non sarei mai riuscito a
convincerti da solo, per questo mi sono rivolto a loro.”
“A
convincermi di cosa? Che sei un bastardo approfittatore? Bene, adesso lo so,
grazie tante!” Sbottò irritata Rose, svincolando il suo polso dalla stretta in
malo modo e seriamente intenzionata ad andarsene a quel punto.
-Beh, che volevi? Una dichiarazione a
cielo aperto? Sei proprio una stupida!- Si disse tra sé e sé,
accorgendosi in un moto di stizza di avere gli occhi ricolmi di lacrime. Ci
mancava solo che scoppiasse a piangere davanti a lui e poi l’umiliazione era al
completo!
“Ma
perché devi essere sempre così impossibile!” Dal canto suo Scorpius adesso
sembrava davvero irritato. “Se mi facessi parlare...”
“Per
farti dire cosa? Merlino, hai organizzato tutto!
Ti sei preso gioco di me, mi hai mandato nella Foresta Proibita e-”
“Ti
sbagli, io non c’entro niente con questa storia.” La corresse stanco lui. “Non
ne sapevo niente dello scherzo di Bradley e gli altri. Perlomeno non che
l’avrebbero fatto davvero!”
“Perciò
questo ti rende meno colpevole di prima?” Lo scrutò scettica Rose.
“Lo
vedi? Devi sempre mettermi parole in bocca che non sono mie!” Si lagnò Scorpius
a quel punto, seriamente sfibrato da quella conversazione.
“D’accordo,
Malfoy, allora dimmi perché l’hai fatto, sentiamo! Sono proprio curiosa di
saperlo adesso.” S’impuntò a quel punto lei, incrociando le braccia sotto al
petto e alzando un sopracciglio con aria interrogativa.
Al
voleva che lo ascoltasse? Bene. Ma
gli conveniva sputare fuori il rospo subito, se voleva convincerla a rimanere
un secondo di più.
“Io...”
Scorpius sospirò pesantemente. “Ecco, io...” E di nuovo si ritrovò a bocca
asciutta, con le parole che non volevano proprio saperne di uscire e il fiato
corto per lo sforzo di combattere contro la sua stessa natura.
Rose
annuì. “Bene.” Biascicò solo, prima di girare i tacchi ed andarsene,
ringraziando il cielo che lui non l’avesse seguita visto come aveva iniziato a
piangere appena fuori dall’aula.
Ma
Rose era pur sempre Rose e un’invertibile testarda, perciò così come apparvero,
con la manica della maglia dai colori rosso e oro scacciò via quelle stille di
sale. Non avrebbe pianto per un ragazzo – si disse in un moto di stizza –
soprattutto se rispondeva al nome di Scorpius Malfoy. Perciò via le lacrime,
petto in fuori e-
“Rosie
carissima!” Suo cugino James quasi non la fece inciampare su se stessa per la
foga con cui la stritolò nel suo abbraccio. “Quale gioia rivederti, luce dei
miei occhi!”
“Sei
incorreggibile.” Sospirò di rimando lei, ritrovandosi però a sorridere
lievemente nonostante la disfatta saggiata. “Come va con la guancia?” Domandò
poi, ricordandosi dei tre ceffoni che il ragazzo aveva ricevuto la sera prima.
“Perfettamente!”
Gli occhi gli brillarono. “Sta a vedere.” Aggiunse quindi, sciogliendo la
stretta attorno alle sue spalle per raggiungere, appena poco più in là, le tre
ragazze protagoniste del simpatico siparietto recitato a suon di sberle.
Rose,
ferma sul posto, vide il cugino assumere un’espressione terribilmente
mortificata, prima di prodigarsi in un inchino rispettoso.
“Sono
enormemente dispiaciuto per quello che è successo, ragazze, ma lasciatemi dire
che avete equivocato le mie buone intenzioni.” Lo sentì dire, con due occhioni
da cane bastonato irresistibili.
“Vuoi
farci credere che non sei uscito con ognuna di noi tre contemporaneamente?” Domandò la Corvonero, brillante come al
solito, con le braccia conserte e un broncio invidiabile.
Le
altre due, al suo fianco, annuirono concordi alla sua obiezione ma James non
parve intimorito, né meno sicuro di prima.
“Certo
che no! Lo ammetto, è vero, sono uscito con tutte e tre voi
contemporaneamente.”
Rose
era senza parole. Ma che stava facendo? Voleva prenderle sul serio? Non gli
erano bastati gli schiaffi della sera precedente? Ne voleva degli altri?!
“Tuttavia
se l’ho fatto è perché, prima di prendermi un impegno sincero con una di voi,
volevo essere sicuro di essere abbastanza adeguato per trattarvi come
meritate.”
“E
quindi?”
Era
una sua impressione, o la Corvonero si era addolcita?
“E
quindi sono giunto alla conclusione di non poter scegliere tra voi tre.” James,
a quella confessione spudorata, si beccò tre paia di sguardi di fuoco che
ignorò bellamente. “Siete tutte troppo perfette
e io non me la sento proprio di fare preferenze.”
A
quel punto Rose era piuttosto certa che le tre si sarebbero prolungate in
un’altra cascata di schiaffi sul viso impertinente del cugino e, pertanto, la
mascella rischiò di staccarsi per toccare terra quando invece le scorse
scambiarsi occhiati partecipi prima di stringersi a James. Tutte e tre, due da un lato e la Serpeverde dall’altro. Tutte e tre
che lo fissavano con una dolcezza disarmante, in netto contrasto con gli
sguardi omicidi di poco prima, pendendo letteralmente dalle sue labbra.
“Scusaci
per averti schiaffeggiato.” Celiò la Tassorosso, rossa per la vergogna adesso.
“Non
fa niente, posso capirvi.” Le concesse di rimando James, quasi stesse facendo
uno sforzo eccessivo per perdonarle.
Rose
era semplicemente esterrefatta e la situazione non migliorò neppure quando il
cugino, approfittando di un momento di distrazione delle tre ragazze, si voltò
per rivolgerle un occhiolino significativo. Possibile che in quella scuola
fossero tutti matti? Per mille folletti della Cornovaglia, ma dov’era finita la
giustizia a questo mondo?!
Continuò
a chiederselo anche mentre faceva colazione, stretta tra il corpo flessuoso di
Lily e quello da modella di Dominique, evitando nel frattempo con ogni mezzo di
incrociare due pozze grigi che non avevano perso un solo istante senza
fissarla. E di certo tali pensieri non l’abbandonarono neppure quando, con le
cugini, si avviò verso il campo da Quidditch per veder disputare il match tra Serpeverde
e Tassorosso. Tanto più che James aveva avuto la balzana idea di sedersi a
qualche sediolino di distanza da loro, cosicché poteva benissimo sentire le
risatine stridule che le tre nuove conquiste facevano ad ogni sua battuta,
anche a quelle meno spiritose.
“Speriamo
che questo schifo di partita finisca presto.” Protestò Roxanne poco più in là,
particolarmente scocciata quella mattina, mentre Lysander, Cacciatore dei
Tassorosso e fratello gemello di Lorcan Scamander, faceva il suo trionfale
ingresso assieme al resto della sua squadra.
“Nervosetta?”
Alzò un sopracciglio Molly, incuriosita, ricevendo in risposta solo uno sbuffo
e nulla più. “A proposito, avete saputo? Pare che Marcus Smith avesse perso il
suo rospo...”
Rose
voleva morire. Poteva morire? Perché non c’era nessuno disposto ad ucciderla,
umpf?
“...ma
stamattina gliel’hanno ridato.”
“Chi?”
“Scorpius
Malfoy. Pare l’abbia trovato che vagava da solo fuori il cortile.”
Rose
a quel punto avrebbe voluto sotterrarsi (per Morgana, si era infilata nella
Foresta Proibita quando quello stupido rospo se ne stava tranquillo giù nel
cortile?!), o anche solo chiederle se ne fosse assolutamente certa, ma le
parole le morirono in gola assieme al fiato perché proprio in quel momento un
certo Serpeverde aveva deciso di farsi vedere per il campo, causando come al
solito un’ondata di fischi e cori di ammirazione da parte delle sue
numerosissime fan. Anche Albus, che lo tallonava, aveva la sua bella parte di
ammiratrici, comunque. Qualcuno invocò a gran voce il suo nome, facendo
ridacchiare i presenti e borbottare James.
“Che
sbruffoncello...!” Si lamentò, abbastanza credibile
se non fosse stato per il sorrisino inorgoglito apertosi sulle sue labbra.
Non
molto tempo dopo, la partita era nel pieno dello spettacolo, con i Tassorosso
incredibilmente più avanti dei Serpeverde a spadroneggiare. Anche da lì,
tuttavia, Rose poteva vedere che c’era qualcosa che non andava nella squadra
verde-argento. I ragazzi continuavano ad urlarsi l’un l’altro e Albus, che
stava facendo i salti mortali per allontanare i Bolidi dai suoi compagni, non
smetteva di prendersela con il suo migliore amico. A quel punto, per quanto si
fosse giurata di fingere che non esistesse, Rose si vide costretta a cercare il
ragazzo tra le fila di Serpeverde e il cuore per poco non le rimbalzò nel petto
quando si accorse che Scorpius Malfoy se ne stava tranquillamente seduto sulla
sua scopa a qualche metro di distanza da lei senza smettere di fissarla, del
tutto incurante del match in corso.
“Che
cavolo stai facendo?” Tuonò, avvicinandosi alla balaustra prima ancora di
rendersene conto.
Mille
domande le vorticavano la mente, eppure erano solo le più stupide a prevalere.
Da quanto era lì? Come aveva fatto a non vederlo prima?
“Ho
deciso una cosa.” La informò in risposta Scorpius, selvaggiamente calmo
nonostante i richiami sempre più indiavolati di Al alle sue spalle. “Non mi
muoverò da qui se prima non mi starai a sentire.”
Rose
era allibita. “Ti sei rincoglionito del tutto Malfoy? Se non te ne fossi
accorto c’è una partita dietro di te!”
Ma
lui per tutta risposta scrollò le spalle, con noncuranza, e assunse un cipiglio
come a dire sarà, ma non me ne frega
niente comunque. A quel punto c’era una sola cosa da pensare: era
impazzito. Senza contare che la maggior parte degli studenti li stavano
fissando incuriositi e almeno la metà, soprattutto i Serpeverde, la scrutavano
come se avessero voluto incenerirla seduta stante. Sicuramente dovevano aver
pensato che era tutta colpa sua se quello stupido aveva deciso di rimandare a
data da destinarsi la cattura del Boccino d’Oro. Oh, Morgana, l’avrebbero
trucidata...!
“Okay,
avanti, parla! Ti ascolto!” Capitolò infine, disperata, nell’estremo tentativo
di convincere quel capriccioso sedicenne a ritornare ai suoi doveri.
“Scorpius,
porta il tuo sedere qui all’istante se non vuoi morire giovane!” Stava nel
frattempo dicendo Albus poco lontano, sempre più imbufalito con lui, facendo
avvampare di vergogna la cugina piuttosto che il diretto interessato delle sue
scomuniche.
“Ho
convinto Al ad aiutarmi, ho corrotto tuo fratello e ho costretto Lorcan
Scamander a farmi fare la ronda con te.” Ammise inaspettatamente Scorpius,
quasi che non esistessero altri che loro due in quel momento. “Ma non si è mai
trattato di un gioco, Weasley. Neanche adesso.”
Il
cuore le batteva così forte da scoppiarle e le orecchie le fischiavano, eppure
sapeva che c’era ancora qualcosa che doveva sapere. “Se non è per questo,
allora perché...?”
“Non
l’hai ancora capito?” La canzonò alzando gli occhi al cielo lui. “Perché malauguratamente si dà il caso che io mi
sia innamorato di te, Rose Weasley. E giuro che non mi muoverò da qui fino a
quando non accetterai di uscire con me.”
Rose
era come paralizzata. Era abbastanza certa, dai sospiri emozionati uditi, che
mezza scuola aveva sentito la dichiarazione che Scorpius non si era premurato
di fare a bassa voce e non poté non sentirsi stranamente inorgoglita per
questo. Il ragazzo più bello che le dichiarava amore davanti a tutti...beh, chi
non lo sarebbe stato?
“Scorpius‼” L’urlo quasi isterico
di Albus, comunque, scansò via ogni traccia di romanticismo, riportandola
bruscamente alla realtà e alla partita che, poco più in là, vedeva i Serpeverde
sotto di svariati punti contro i Tassorosso.
“Scorpius,
la partita! Devi andare!” Strillò quasi, rendendosi conto di ciò che stava
succedendo e, soprattutto, delle invettive che parecchi le stavano rivolgendo
contro.
“Non
mi hai sentito? Non mi muovo fino a che non accetterai di uscire con me.”
Ripeté con una tranquillità disarmante Scorpius, mentre il Boccino si fermava
per qualche secondo sulla sua testa, così vicino che sarebbe bastato alzare la
mano per acciuffarlo.
Trattenne
il fiato e, per la prima volta in vita sua, si ritrovò a sperare che lo
prendesse. Chiaramente lui non riusciva a percepire il rischio enorme in cui
stava incorrendo continuando di quel passo. Certo che no, si ritrovò a
rispondersi appena poco dopo quando il Boccino si librò libero nell’aria,
saettando via dalla portata del ragazzo senza che questo avesse fatto nulla o
ne mostrasse l’intenzione per acciuffarlo.
Rose
stava iniziando ad andare in iperventilazione. Sentiva le incitazioni di Lily e
di Molly che le dicevano di darsi una mossa, i richiami dei Serpeverde che le
ordinavano di baciarlo prima che fosse troppo tardi e la pressione per la
partita che si stava disputando in campo. Era indecisa, insomma, le aveva
appena detto di essersi innamorato di lei! E lei? Che voleva lei?
“Per
Salazar, vuoi sbrigarti a dire di sì o dobbiamo morire di vecchiaia, Rosie?”
Come al solito fu Albus il più saggio della situazione e anche l’unico in grado
di scuoterla in un momento come quello.
Prima
ancora di rendersene conto, un sorriso le si era allargato sul viso e gli occhi
luccicavano tanto si sentiva felice, come se l’ondata di gioia avesse appena
deciso di investirla.
“Sì...”
“Come?”
“Sì.”
“Parla
più forte!” Le mimò il gesto di non sentire Scorpius, ma sotto sotto se la stava godendo un mondo a vederla più rossa di
un pomodoro maturo.
“Sì, ho detto di sì miseriaccia!” Fu
sufficiente perché subito il Serpeverde, non senza averle rivolto un sorriso
talmente raggiante da far innamorare più di qualche cuore, si girò verso il
campo e finalmente iniziò a giocare come si doveva.
In
piedi come un baccalà, intanto, Rose continuava a fissare il vuoto con l’aria
ebete, il viso in fiamme e il cuore a mille. Era successo davvero? Aveva
accettato di uscire con Scorpius e lui le aveva detto di essersi innamorato di
lei?!
“Che
palle, adesso mi toccherà uscire con quell’idiota di Lorcan!”
“Roxanne‼”
“Beh?”
“Accidenti
Rosie, ma non potevi aspettare che vincevano i Tassorosso prima di dirglielo?”
Fu invece la domanda di uno scocciato James e, riscuotendo, Rose si accorse che
rapido Scorpius aveva appena acciuffato il Boccino, aggiudicandosi così la
vittoria e facendo perdere i soldi di una qualche scommessa al cugino.
Ciò
nonostante, Rose sorrise. In fin dei conti, non aveva di che lamentarsi. Il
sole era alto, la notte era passata e stava insieme a Scorpius Malfoy...che
altro poteva volere di più?
The
End
“Sul serio Malfoy, c’era bisogno di
mettere in piedi tutta questa sceneggiata per chiedermi di uscire con te?
Faccio così paura?”
“Molto più di quanto immagini,
Weasley...”
Stupido.
{Il titolo del capitolo è
un adattamento di The Day
After Tomorrow, film del 2004 con Dennis Quaid}
A/N
Ed ecco finalmente
l’ultimo capitolo di questa mini-long. L’unico non ambientato nella fatidica
notte di Rose, doveva rappresentare una sorta di “risveglio” post-nottataccia e
ristabilire l’equilibrio delle cose...beh, più
o meno. Come avrete notato, questo capitolo ha segnato anche il ritorno di
James, con le sue idee strampalate, ovvio! XD Devo dire che scriverlo mi è
piaciuto tantissimo, specie la parte Scorpius/Rose della dichiarazione. ^-^
Bando alle ciance,
passiamo ai ringraziamenti più che dovuti.
·
ElseW: eh già, per me Hugo si
ostinerà all’infinito a voler eludere la parte di vita sentimentale della
sorella, come è giusto che sia d’altro canto. Ma non dimentichiamoci che è un
ragazzo, con una sorella, un padre quale Ron Weasley e un mentore quale
James...l’onore prima di tutto! XD
Grazie mille per i tuoi complimenti, ad ogni modo, sono contenta che il
capitolo scorso ti sia piaciuto e spero di cuore che ti piaccia altrettanto
anche questo! ^-^
·
katia37: oh dai, non deprimerti!
Ti ho già detto che ci sarà un capitolo bonus?! XP In ogni caso, mi fa piacere
sapere che la scena tra fratelli ti sia piaciuta e la parte
dell’abbraccio...non ho saputo resistere, dovevo
inserirla! Hai ragione, però, scriverlo non è stato molto facile, tanto più che
noi in famiglia siamo solo sorelle, perciò non ho l’esperienza personale di un
rapporto con un fratello. Ma adoro Hugo e non potevo non inserirlo, tanto più
che ce lo vedevo troppo combattuto tra l’ignorare la vita sentimentale della
sorella ed entrarci a forza per impedire che venisse ferita! ^.- Rose...beh,
lei è la solita impulsiva, sì. Ma si è fatta perdonare, no?
·
_EpicLoVe_: sono contenta che il “mio” Hugo ti piaccia. Io lo immagino come
una sorta di Malandrino, ma con la possessività di Ron ai suoi tempi con Ginny.
E poi Hugo è troppo adorabile, è il fratellino che vorrei avere, lo amo! *-*
Eh, Rose è una testona, sempre lì a saltare alle conclusioni sbagliate solo per
non affrontare la verità, come hai detto tu. Una che preferisce mandare a monte
tutto, piuttosto che accettare di avere una cotta ricambiata per il ragazzo che si è da sempre sforzata di odiare...
Ma a noi piace proprio per questo, giusto? ^.- Mi farebbe piacere sapere cosa
ne pensi anche di questo (ultimo) capitolo, se ti va!
·
musicmylife: raggiante che il dialogo
tra Rose e Hugo ti sia piaciuto! Ti dirò, all’inizio ero terrorizzata perché non
sapevo bene cosa scrivere, ma alla fine le parole sono venute fuori da sole,
forse perché ho bene impressi sia Rose che Hugo, o almeno per come li immagino
io. Comunque sì, questo è l’ultimo...eccetto per un capitolo bonus! ^-^ Spero
ti piaccia!
·
TittiGranger: mi sono accorta di
essere rimasta indietro con i capitoli della tua storia... Una settimana senza
internet si è fatta troppo sentire! Comunque
non preoccuparti, recupererò! ^.- Venendo al capitolo, sono contenta che lo
scorso ti sia piaciuto. Eh sì, i maschietti c’entrano molto più di quanto si
poteva intuire all’inizio! XD Perché, come dici tu: mai fidarsi degli uomini! Anche
se sono belli, biondi e sexy da paura! *-* Se vuoi saperne di più sul piano dei
ragazzi...capitolo bonus! XP
·
Sae: tex mia! *-* Sono troppo
contenta che ti piacciano Rose, Scorpius, Hugo e la storia! Troppo, troppo,
troppo contenta! Sei la mia best, lo sai, no? Beh, Rose è come me, in parte. Due
istintive e insicure croniche, ma ad avercelo uno come Scorpius tra le mani...!
Ah, per fortuna che ci sono loro, i
maschi di casa, i nostri diabolici James, Al, Hugo e combriccola a sistemare il
tutto! XD Ti lovvo anche io tex, tanto tanto! Spdl!
·
Aurora_Cullen: oddio, Hugo è un
ricattatore nato, sì! XD Della serie: cosa non si farebbe per una scopa ultimo
modello...! Ebbene sì, questo è l’ultimo capitolo, con tanto di dichiarazione
finale, come hai potuto ben vedere. Perché per i nostri Scorpius e Rose, niente
è mai facile! ^.- A tal proposito, sappi che attendo ancora il seguito della
tua storia. Dicevi di aver avuto dei problemi con la trama...beh, spero di
cuore che tu li risolva presto, perché non vedo l’ora di sapere cosa succederà
alla nostra amata New Generation e a Scorpius e a Rose in particolare,
ovviamente!
Come ho già detto più
volte, questo è davvero l’ultimo
capitolo della storia. Ma, perché c’è un ma, ho buttato giù un ulteriore
capitolo, che non è il seguito di questo, anzi piuttosto rappresenta l’inizio di tutto. Il famoso capitolo
bonus, per così dire! Vedrò di postarlo il prima possibile, tranquilli. Vi darò
una piccola anticipazione: Scorpius, Al e
la nascita dei giochi! XD
Alla prossima gente!
Baci.
memi