Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Lady_Firiel    08/11/2009    2 recensioni
È un po’ buffo vedere quei capelli castani ricadere morbidi sulle sue spalle, osservare le sue forme da ragazzina farsi sempre più delicate e simili alle tue quando avevi la sua età, tanto da pensare scioccamente, per pochi istanti, che il tempo sia tornato indietro a quei nostri giorni, e poi vederne gli occhi, verdi come la speranza. Verdi, come i miei.
« Papà… »
È un po’ buffo vedere una ragazzina tanto uguale a te, con gli occhi uguali ai miei, e sentirla chiamarmi “papà”…
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It’s a little bit funny…

It’s a little bit funny… 


“It’s a little bit funny this feeling inside…”
(Elton Jhon – Your song)

È un po’ buffo vedere quei capelli castani ricadere morbidi sulle sue spalle, osservare le sue forme da ragazzina farsi sempre più delicate e simili alle tue quando avevi la sua età, tanto da pensare scioccamente, per pochi istanti, che il tempo sia tornato indietro a quei nostri giorni, e poi vederne gli occhi, verdi come la speranza. Verdi, come i miei.
« Papà… »
È un po’ buffo vedere una ragazzina tanto uguale a te, con gli occhi uguali ai miei, e sentirla chiamarmi “papà”…
« Sì, Lili? »
È un po’ buffo rivolgersi a lei chiamandola come solo tu facevi sempre, con quel nome denso di affetto e dolcezza che solo una madre potrebbe ideare per la figlia.
« Ti manca mai la mamma? »
È un po’ buffo che mi ponga questa domanda a soli sedici anni, non credi?
« Ogni giorno, Lili… »
È un po’ buffo il fatto che non mi sia mai reso conto di quanto vitale la tua presenza fosse, al mio fianco, fino ad ora, che il tuo posto non è più quello.
« Anche a me… »
È un po’ buffo che i suoi occhi, vividi quali i miei, s’illuminino d’emozioni come solo i tuoi erano soliti fare, in quel tuo modo un po’ buffo di nascondere il dolore.
« Lo so, Lili… Lo so… »
È un po’ buffo che il conforto che ha sempre cercato dalla madre ora l’invochi da me. Perché è sempre stata così legata a te, da illudermi, talvolta, che non contassi nulla per lei.
« La mamma lo sa, secondo te? »
È un po’ buffo che si preoccupi di cosa pensi proprio ora che non ci sei più, che non puoi più far valere le tue idee urlando a pieni polmoni, con lei che si sforza di tenerti testa.
« Certo che lo sa, ricordi? Lei sa sempre tutto… » sorrido.
È un po’ buffo che sorrida a sua volta, annuendo convinta, ricordando le volte in cui aveva smosso mari e monti per screditare le tue teorie; che, puntualmente, si rivelavano corrette. Forse non lo sa, ma era questo a piacerle di te, il fatto che sapessi sempre tutto, ma fingessi d’ignorarlo all’occorrenza. Non è un po’ buffo?
« Sì… sempre tutto… »
È un po’ buffo che sussurri, quasi non volesse disturbare il mio flusso di pensieri, quando ogni sabato o domenica mattina irrompeva in camera come una furia, strepitando a gran voce perché chi destassimo. Ed è un po’ buffo, perché l’unico a dormire, in quei casi, ero sempre io.
Le carezzo i capelli, scompigliandoli appena; e mi lascia fare, col capo chino fisso sulla lapide nera.
Ed è un po’ buffo che ora mi permetta tutto questo affetto, quando solitamente, non appena la si sfiora borbotta a gran voce, infastidita. Nemmeno a te lo permetteva, ricordi?
« Lei è… era speciale, Lili. Tu sei sua figlia, lo sei anche tu… »
È un po’ buffo che le dica solo adesso quanto la ritenga speciale, quando dal primo istante in cui la vidi compresi che avrei dato persino la mia vita, per lei…
« Tu credi, papà? »
È un po’ buffo che dimostri incertezza, quando avrebbe rivoltato il mondo con le sue mani, pur di farlo andare come voleva lei. Esattamente come avresti fatto tu…
« Ma certo… »
È un po’ buffo che nella vita le emozioni cambino così repentine.
Perché fino a poco fa volevo morire e basta, per tornare da te. Ma ora, ora ho capito che Cecilia ha molto più bisogno della mia vita che non della mia dipartita. E poi, cosa non mi diresti per averla abbandonata per amor tuo?
« Papà… ? »
È un po’ buffo che il tempo cambi le cose senza che gli umani se ne accorgano. Perché la nostra bambina è diventata una donna prima che riuscissi a vederlo davvero. Ed il suo sorriso, bello come e più del tuo, mi riscalderà ancora a lungo. Perché, sai? Non voglio morire più…
« Sì? »
« … Andiamo a casa? »
È un po’ buffo tornare a casa e trovarla vuota, senza te che cucini, canticchi o fischietti con il tuo fare sempre allegro. Perché il vero fuoco di quella casa eri tu. Ma la nostra bambina, ormai donna, mi riempirà le giornate comunque.
« Sì… »
È un po’ buffo sapere che non ci sei più, eppure che al contempo sarai sempre con noi, per guidarci con i tuo spirito.
È un po’ buffo fissare la foto sorridente sulla tua lapide scura, che ti ritrae sorridendo, con Cecilia neonata imbraccio, il viso contratto nella smorfia più dolce che potessi fare.
È un po’ buffo ricordasi solo ora che per noi sei speciale. “Ti amo”, penso, e non c’è altro da dire, né da fare.
Sorrido, ora sereno, oltre ogni immaginazione, come se tu mi avessi sorriso di nuovo, o sentissi di nuovo i tuoi baci sulle mie guance.
Mi rallegra, il tuo sorriso, ora più di quando lo vedevo davvero.
E non posso non pensare che, in qualche modo, tutto questo sia un po’ buffo





Konnichiwa, gente!
Che mi dite di questa fic? Vi piace? Mi augro di sì... ^^
Il titolo è preso da una splendida canzone di Elton Jhon, vale a dire "Your song", che iniza per l'appunto con "It's a little bit funny" che significa proprio "E' un po' divertente", o "E' un po' buffo", da cui l'anafora attorno cui ruota la fic.
Neanche a dirlo, è un POV di Al, il mitito compagno di Fra (oramai sono la mia coppia "originale" fissa! ^^).
Si rivolge proprio a lei, raccontandole, in qualche modo, del suo rapporto con la figli Cecilia, mutato dopo la sua "scomparsa".
Ho cercato di evitare la parola "morte" riferita al personaggio di Fra, e forse vi state chiedendo perché... Semplice, gente, perché non dimenticate che si tratta di un POV di Al, che ne era innamorato, e che quindi preferisce illudersi che lei, o almeno il suo spirito, da qualche parte esista ancora. Nella sua ottica (e conseguentemente anche nella mia), "Morte" è un temine troppo definitivo. Capito?
Bene, non ho altro da aggiungere se non un  "Commentate, grazie!"
Kisu ^^

Lady_Firiel
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Lady_Firiel