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Autore: sydney bristow    09/11/2009    5 recensioni
(Titolo cambiato da "The coma girl and the fic-writer" a "Learn to be Lonely) Cosa sarebbe successo se Edward fosse tornato dall'Alaska un po' più tardi?Il furgoncino di Tyler avrebbe centrato Bella, o lei si sarebbe salvata comunque? Bella entrerà in uno stato particolare ed Edward proverà a starle comunque accanto. Ma quando la fragile umana si sveglierà? La vedremo, per evitare la noia della convalescenza, lettrice accanita di fanfiction. Il suo scrittore preferito? Un ragazzo misterioso con il nickname Anthony1918, che narra le storie di un vampiro un po' particolare. "Caro Anthony, la storia del tuo vampiro è impressionante!Ho letto i primi capitoli tutto ad un fiato!Ti prego, posta presto. By Austen's fan" "Ti ringrazio, Austen's fan...spero che tu ti rimetta presto.Il prossimo capitolo lo dedico a te, lo posterò domani sera."
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Comatose 1                                                          COMATOSE...






                                                                                                   ,,,



                                           ""Non riuscivo a liberarmi dal sospetto strisciante che il motivo dell'assenza di Edward Cullen fossi io.""
                                  Era impossibile, eppure non riuscivo a non temere che fosse proprio così.






BELLA'S POV:


Era più di una settimana che non vedevo Edward Cullen.
E questa era una cosa che mi agitava e, allo stesso tempo, mi rassicurava molto.
Avevo quasi imparato a memoria, se non tutti quanti i nomi, i volti di tutti i miei compagni di scuola.
Impossibile non ricordarsi almeno quelli che mi rompevano le scatole ogni due minuti, chiedendomi cose ad ogni ora.
Capivo perfettamente perchè i Cullen preferivano stare per conto loro.
C'era una di loro, la bionda regina dei ghiacci, che, ogni volta che la incontravo con lo sguardo, mi uccideva.
Ma che le avevo fatto?
-Mah...strani tutti quanti...sarà la mancanza di vitamina D...-
Mi diressi verso il mio poverissimo pick up, quel vecchissimo ammasso di latta arancione.
Toh...Charlie aveva messo le catene alle gomme nuove...
Che strano, mi sentivo quasi commossa: non ero molto abituata che qualcuno si prendesse silenziosamente cura di me.
Con Reneè, o ero io ,oppure Phil, ad occuparsi di certe cose.
Mi chinai a controllarle e fu in quel momento che sentii qualcosa, un rumore un po' strano.
Era un fischio molto acuto, come una frenata, sempre più vicina e inquietante.
Alzai gli occhi, sbigottita.
Vidi parecchie cose contemporaneamente, ma, non essendo un film, niente rallentatore.
Un furgoncino blu di Tyler che sbandava.
Ruotava, impazzita, a causa dell'asfalto ghiacciato e della totale mancanza di catene o gomme adatte.
Stava per schintarsi contro il retro del mio pick-up, pronto a prendermi in pieno.
Non ebbi nemmeno il tempo di chiudere gli occhi.





EDWARD'S POV:


...


Non stava andando per niente meglio. Erano passati sei giorni, da sei giorni mi nascondevo qui nella desolata Denali.
Persi persino la voglia di scrivere e di pubblicare le mie storie su quel sito di fanfiction, quando la vidi per la prima volta.
Storie...
Quelle di un vampiro, Anthony.
Ovviamente nessuno poteva sapere che non erano cose inventate.
Ma quell'Anthony...ero io...Le storie pubblicate narravano di cose veramente successe.
Era un modo come un altro di alleggerire un po' il peso delle mie azioni, andandolo a raccontare ad ignoti lettori.
Meno male che la sezione dei vampiri non era così tanto visitata, tutti spazientivano per altre cose.
Di questi tempi, quasi nessuno s'interessava di storie su noi succhiasangue.
Credevo che, scappando, mi sarei liberato di lei.
Ma non ero più vicino alla libertà di quanto non fossi la prima volta che avevo colto il suo dannato profumo.
-Uff...-
Poi, lo spezzarsi di un ramoscello, mi riportò al mondo.
Tanya mi aveva seguito.
Ancora.
Torni a casa, vero?
-Non l'ho ancora deciso, ma non posso trattenermi qui.Mi sento esageratamente di troppo...-
Mi osservò giocherellare con un cumuletto di neve.
Problemi con una donna?
-No.-
Sembra che qualcosa ti stia dando la caccia e non ne sarai fuori, almeno finchè non l'affronterai di petto...
Detto questo, sparì nella foresta.
Ah...prima di quell’ora di biologia a Forks,non avevo mai dubitato della mia risolutezza e del mio coraggio.
Ma chi diavolo era quella bambina, per farmi mettere in discussione?
Nessuno...
Sapevo che Alice mi avrebbe visto che tornavo a casa, che l’avrebbe detto agli altri.
Avevo deciso, tornai in casa e, senza pensarci, presi le chiavi della macchina e partii in fretta e furia.
Arrivai a casa e, invece di trovare una scontata accoglienza super-calorosa, mi trovai a fare i conti con un mortorio.
-Ciao.Sei tornato...-
Tutti cercavano di non pensare, o di cercare di nascondermi qualcosa.
Rosalie fu l'unica a risparmiarsi questa farsa, rivolgendomi uno sguardo estremamente triste e dispiaciuto.
Poi, notando che tutti stavano zitti, sbottò.
-E' inutile che glielo nascondiamo, prima o poi dovrà saperlo anche lui!-
Non fecero neanche in tempo ad aprire bocca, che subito visualizzai la cosa che volevano nascondermi.
Una ragazza.
Il furgoncino di Tyler.
Lei.
Si voltò per vedere la morte in faccia.
Un letto d'ospedale.
Una cartella clinica passata in vaglio da mio padre:

Nome: Isabella Marie Swan.
Stato:  comatoso.




 








  
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