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Autore: barbiemora______    09/11/2009    8 recensioni
"... e questa invece è una chat, è molto interessante, Ci sono quasi tutti i ragazzi di Forks e dintorni, Io ad esempio ho conosciuto Jasper grazie a questa..." Beh questa mi sarebbe interessata, magari conoscendo nuovi ragazzi mi sarei dimenticata Edward.. Ok, sono una Edward&Bella Per la vita quindi tranquilli. E' l'amore a vincere qualsiasi cosa.. Spero vi piacci fatemi sapere!
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un Computer per l’amore

Capitolo 17  Ti prego rendila felice

 

 

 

 

Scusate per il ritardo, è solo che ho deciso di cambiare un po’ questo capitolo, Cercando di mantenere però il succo del discorso..

Spero vi piaccia, succederanno parecchie cose.. una in particolare, molto importante.

 

 

Bella

“Ah.. ehm.. beh Bells te lo aveva scritto nella lettera che si sarebbe fatta sentire prima o poi..” Guardava ovunque tranne nei miei occhi

“Papà puoi smetterla adesso. Io so la verità..”. Mi fissò impaurito

“Qual.. Quale verità?”

“Senti papà sei una uomo eccezionale, e so che quello che hai fatto lo hai fatto solo ed esclusivamente per me.. ma io ho sempre saputo tutta la verità, Quella mattina ero sveglia,

quindi ora basta ora basta mentire, d’ora in poi solo verità.” Aveva gli occhi lucidi, e continuava a sbattere le palpebre per cercare di non far uscire le lacrime, ma se fosse stato un po’ meno orgoglioso, sarebbe scoppiato a piangere.

“Isabella, mi dispiace davvero tanto, io avrei dovuto dirtelo.. ma…” fissava il soffitto

“Papà..” nulla, si fissava i piedi “Papà guardami..” finalmente mi guardò, e non mi piacque per nulla quello che vedevo. Gli occhi gonfi, e una lacrima che gli rigava il volto, Edward mi diede un bacio sulla fronte e poi una pacca sulla spalla a Charlie

“Charlie, sei un uomo e un padre fantastico, ricordatelo” mio padre gli fece un mezzo sorriso e Edward uscì dalla stanza sorridendomi e tranquillizzandomi con lo sguardo

“Bells sei fortunata ad aver trovato un ragazzo come lui, forse riuscirà a renderti felice”

“Ma papà io sono felice. Sono sempre stata felice, certo ci sono dei momenti durante l’adolescenza, più difficili, ma tu in questo sicuramente non c’entri nulla, sei la cosa più

 bella che mi sia capitata, non potevo desiderare un padre migliore di te”

“Cosa ti ha detto tua madre?”

“Renèe.” Lo corressi io, “Niente, non ho voluto ascoltarla, non mi interessa proprio sentire quella voce stridula che si ritrova” gli strappai un sorrisino, sembrava più tranquillo di prima

“E tu come ti senti?.. voglio dire, dovrà essere stato un duro colpo per te, stai bene?”

“Sto come una che ha risentito la voce della madre dopo 12 anni di silenzio, sto come una che si è sentita abbandonata dalla persona che l’ha messa al mondo, ma papà non sono triste sono solo arrabbiata, arrabbiata con lei, e con me stessa, perché forse ho fatto qualcosa di sbagliato, che l’ha portata ad abbandonarci, ma sinceramente in questo momento non mi interessa, non voglio pensare al passato, adesso dopo tanto tempo sono di nuovo felice, ho tutto quello che chiunque possa desiderare, degli amici che mi vogliono bene, un ragazzo che mi ama immensamente e una famiglia” sorrise amaramente

“Quella non l’hai mai avuta purtroppo” disse abbassando il volto

“La mia famiglia sei tu Charlie swan, tu sei l’unica persona della mia famiglia, tu sei la mia famiglia papà senza te sarei persa, ma quando siamo insieme non mi interessano gli altri, e se vuoi che ti dica la verità, da una parte sono felice che Reneè ci abbia lasciati, altrimenti fra di noi magari non ci sarebbe questo rapporto. E poi come farei io senza vedere mio padre rincorrere il mio fidanzato per la stanza con un quaderno in mano?” ridemmo entrambi nel ricordare il fatto di poco prima,

“Papà, va bene se dopo vado da Edward?”

“Certo Bells, anzi meglio, volevo chiedertelo io, sai.. vado da Sue, e non volevo lasciarti da sola in casa, soprattutto dopo una batosta del genere… quindi certamente”

abbracciandomi uscì per andare al lavoro.

Rimasi in piedi nella mia stanza senza un pensiero ben preciso nella mia mente. Dopo non so quanto tempo mi ripresi

“Bene, forse è meglio uscire un po’ prima di andare da Edward.. l’aria fresca mi aiuterà, forse..”  mi bloccai di nuovo

“Oddio, sto parlando da sola.. si mi ci vuole un po’ d’aria” scesi velocemente le scale, inciampando ben due volte, presi la giacca ed uscii di casa

 

Non ce la feci più, cominciai a piangere ininterrottamente, vidi il mio pic-up davanti a me, erano mesi che non lo usavo, c’erano sempre o Edward o Alice ad accompagnarmi ovunque.

Non potevo guidare in quello stato, mi sedetti su un muretto, singhiozzando, appoggiai la testa alle ginocchia, e cominciai a sfogarmi.

Sentii delle goccioline bagnarmi il corpo..

“Perfetto, ci mancava solo la pioggia!” sbottai tra i singhiozzi, cosa voleva da me? Cosa voleva da me dopo 12 anni? Perché mi aveva chiamata? La testa cominciò a scoppiarmi, avevo mille domande senza alcuna risposta, alzai lo sguardo verso il cielo grigio, ricoperto da nuvoloni neri.

“Mi hai abbandonata, perché? Cos’avevo di sbagliato?”cominciai a farneticare, lei mi aveva abbandonata! Non potevo perdonarla! Non potevo!

Che razza di madre era stata? Avevo passato i 3 anni successivi alla separazione dei miei credendo di essere una persona inutile! Ero convinta che nessuno potesse volermi bene se la persona che mi aveva messa al mondo mi aveva abbandonata senza neanche salutarmi! Poi grazie all’amore di mio padre e dell’intera famiglia Cullen mi ero ripresa, ma lei, mia madre, quella donna.. aveva rovinato la mia infanzia..

Singhiozzai così tanto che mi mancò il respiro, dopo tanta fatica riuscii a inspirare ed espirare, facendo uscire un lungo sospiro dalla mia bocca.

“Ehi Bella va tutto bene?” Mi voltai sentendo quella voce

“Ehm… ciao.. si si va tutto bene, grazie per avermelo chiesto” feci per alzarmi ma mi bloccò

“Non mi sembra, anzi, a dire il vero mi sembri molto scossa, ti porto all’ospedale”

“No grazie Mike, non ce n’è bisogno, adesso vado da Edward, tanto dovrebbe esserci Carl..”

“Ancora con quella feccia stai?” mi interruppe lui

“Si Mike, sto ancora con quel ragazzo spettacolare, e adesso fammi passare” cercai di scostarmi ma mi spinse contro al muretto

“Tu non andrai da nessuna parte, prima passerai un bel pomeriggio con me, in camera mia.” Disse sghignazzando

“Mike non sei divertente, queste battute non mi piacciono” speravo stesse scherzando..

“E tu credi che io stia scherzando? No Isabella, sono molto serio.” Il suo sguardo era cattivo

“Michael, io sto con Edward, quindi spostati”

“Già, stai con quello, speravo di essermene liberato quando vi sono venuto addosso in auto, invece si è salvato, e quella che ha rischiato di morire sei stata tu, il mio piano non è finito come sarebbe dovuto finire, ma dato che non riesco a liberarmi di lui, allora passo direttamente al piano B, mi prendo quello che voglio da 5 anni, cioè te.” Mi sentii svenire, era stato lui, lui aveva provocato l’incidente, lui aveva cercato di uccidere Edward, chissà quante volte il mio ragazzo era stato in pericolo, chissà di cosa era capace questo ragazzo

“Sei.. Sei stato.. tu…” dissi senza voce

“Assolutamente si, quando ho saputo che tutti voi pensavate fosse stata Tanya Denali, e che tuo padre faceva ricerche su di lei, beh, mi sono sentito al sicuro” continuava a ridere sotto i baffi, era fiero di quello che aveva fatto, come era possibile!

“Ma tu mi hai pure chiesto scusa per quello che avevi fatto la mattina a scuola..” dissi sperando che capisse a cosa mi riferissi

“Certo, dovevo pur fare la parte del bravo ragazzo, chissà perché Edward non mi ha mai creduto, e Alice è venuta a dirmi che mi avrebbe tenuto sotto controllo, probabilmente avevano capito qualcosa, ma non volevano farti preoccupare, e poi l’indiziata principale era sempre Tanya, povera ragazza..” e scoppiò in una risata fragorosa, che mi fece rabbrividire.

Caddi a terra, e lui con forza mi sollevò mettendomi una mano davanti alla bocca per non farmi urlare, cominciò a baciarmi il collo. Cercai di divincolarmi, tirando pugni e calci, ma purtroppo lui era più forte di me.

 

 

Edward

Ero appena tornato a casa

Avevo raccontato a Esme quello che era successo sperando che mi aiutasse.

Non sapevo come comportarmi, Bella voleva il mio aiuto? Voleva rimanere da sola? Vole che le stessi vicina? Non ne avevo idea, forse doveva stare un po’ con Charlie, per pensare..

Esme mi aveva detto di starle vicino, e che se non mi avesse voluto sicuramente me ne sarei accorto, ma che non dovevo abbandonarla in un momento tanto importante, dovevo farle capire che io ci sarei stato fino alla fine, e che su di me avrebbe sempre potuto contare.

Ad Alice non dissi nulla, era giusto che gliene parlasse Bella.

Mi buttai sul letto, prendendo il cellulare per scrivere un messaggio alla mia ragazza, ma in quel momento mi chiamò Charlie

“Ehi Charlie, dimmi”

“Ciao Edward, scusa se ti disturbo, per voi non ci sono problemi se Isabella viene a dormire a casa vostra per un paio di giorni se non di più vero? Le ho appena detto che io starò da Sue, invece ho intenzione di parlare con sua madre, e ho bisogno di essere solo”

“No figurati Charlie, anzi, sarà magnifico.. ma adesso dove sei?”

“Sono in macchina, sto andando in centrale, voglio fare delle ricerche su Renèe, voglio sapere se è nei guai o cose del genere, mi sembra strano che si sia fatta risentire dopo tanto tempo, deve esserci sotto qualcosa”

“Ho capito.. va bene, non ci sono problemi, starà da noi..”

“Ah Edward..” aveva urlato, probabilmente credeva che stessi appendendo

“Dimmi”

“Bella starà in stanza con Alice, sono stato chiaro?” inghiottii la saliva, era il padre della mia ragazza, e il capo della polizia, quale delle due persone mi faceva più paura?

“Certo Capo, stia tranquillo..” ridemmo entrambi

“Grazie figliolo, ti volevo chiedere un ultimo favore,”

“si certo, dimmi”

“Puoi andare a prendere tu Bella a casa? Sai non voglio che guidi adesso, ha appena sentito la madre dopo 12 anni, probabilmente sarà scossa,” Aveva la voce triste, e mi fece tenerezza

“Assolutamente Charlie, adesso mi vesto ed esco, sperando che non sia già in macchina, tra 10 minuti sarò a casa vostra, ti chiamo quando siamo arrivati, a dopo” appesi, e mi infilai i vestiti che avevo tolto poco prima

“Ehi fratellino dove vai?” Alice entrò nella mia stanza e si sedette sul letto

“A prendere Bella, starà da noi un paio di giorni circa, e dormirà nella tua stanza” potevo benissimo non dire niente e tenerla con me, ma decisi di rispettare le volontà del capo della polizia, prima di ritrovarmi ‘dentro’.

“Siiiii che bello che bello!!! La mia sorellina dormirà con me per 5 giorni!!!” risi

“Per un paio di giorni Alice, solo un paio”

“E io ti dico che saranno 5, me lo sento!!”disse mettendo il broncio

“Va bene sorellina.. quando si tratta di queste cose hai sempre ragione tu.. Avrete tanto di cui parlare.. cerca di renderla felice”

“Edward cos’è successo?” chiese spaventata

“Te lo dirà lei, non voglio tradire la sua fiducia, credo che spetti a lei dirtelo

“Ti prego mi sto preoccupando.. dimmi almeno di cosa si tratta”

“Di sua madre, ora vado a prenderla.. ci vediamo dopo, ma non dirle nulla”Le diedi un bacio sulla guancia e uscii di corsa

 

Bella non era ancora arrivata a casa, Charlie mi aveva chiamato 10 minuti prima, quindi probabilmente Bella voleva aspettare prima di vedermi, ma non mi sentivo sicuro, avevo qualcosa dentro, uno strano presentimento.

La chiamai, ma il cellulare squillò senza che nessuno rispondesse.

Mi catapultai nella volvo e sgommai verso la casa della mia ragazza.

Tutti i semafori erano rossi, e io sentivo l’angoscia crescere, continuavo a chiamarla e lei continuava a non rispondermi.

Me ne fregai del codice stradale, al massimo mi sarei preso una multa, schiacciai il piede sull’acceleratore, arrivando nella via di Bella.

Frenai e rimasi immobile. Mike, Michael Newton che stava cercando di violentare la mia ragazza.

Le teneva una mano sulla bocca, per ammutolirla, mentre lei cercava di divincolarsi. Ero pietrificato, prima ancora di scendere presi il cellulare e composi il numero della polizia, fortunatamente rispose Charlie

“Ispettore Swan, chi parla?”

“Chalie corri a casa tua” non aspettai la risposta, buttai il cellulare sul sedile del passeggero e scesi dall’auto

la prima cosa che feci fu quella di allontanarlo da lei, buttandolo a terra.

Mi guardava, impaurita, mentre si rimetteva a posto la maglietta che quel viscido le aveva strappato, gli occhi gonfi, le labbra gonfie, i segni sul collo, la guardai rammaricato, mi sentivo in colpa, dovevo arrivare prima.

Mi girai verso il verme a terra, non mi sarei fermato, questa volta non mi sarei fermato, cominciai a prenderlo a calci, stomaco, schiena, testa, non guardavo nemmeno, sentivo le sue grida, che mi imploravano di smetterla, lo alzai usando il colletto della camicia, e lo spinsi contro la mia auto, cominciai a riempirlo di pugni, e non mi fermai fin quando Una mano mi allontanò.

“Edward vai da Bella” Charlie forse, Forse, aveva lo sguardo più incazzato del mio.

Feci segno di si con la testa e mi allontanai, mi accorsi, grazie al rumore che fece, che Charlie completò il lavoro sferrando un altro pugno nello stomaco del ragazzo, mi girai e vidi Mike a terra sputare sangue. Purtroppo era ancora vivo.

“Dì addio alla città, non la vedrai mai più, giuro su Dio che non ti farò mettere nemmeno l’unghia del piede fuori dalla cella, se ci arriverai vivo” fu l’unica cosa che sentii, prima di arrivare da Bella.

Si buttò fra le mie braccia, piangendo come una bimba, la abbracciai, accarezzandole i capelli, tremava, di freddo e di paura, mi tolsi la giacca e gliela misi sulle spalle, la presi in braccio e la portai in casa.

 

La sistemai sul divano, si addormentò dopo poco,

rimasi vicino a lei, mentre le canticchiavo una ninnananna, inventata da me in quel momento, all’orecchio

 

Quando Charlie tornò a casa si sedette vicino a me, mettendomi una mano sulla spalla

“Grazie Edward, se non fosse stato per te chissà..”

“Non lo dire, non voglio pensarlo” lo interruppi io

“Portala a casa tua Edward, falla visitare da Carlisle, e se puoi cerca di consolarla. Non credo che ci sia mai stata una giornata più brutta per lei..” sospirai

“Oggi è il nostro primo mese insieme, doveva essere una giornata perfetta.. invece..”

“Ehi, ehi, Non l’ho mai vista così felice. Oggi certo, è una giornata da dimenticare, ma vi rifarete con tutti i vostri prossimi mesiversari, stai tranquillo.” Sorrisi, lo speravo tanto

“Portala a casa Edward, ti prego rendila felice, fai quello che puoi, appena ti parlerà, chiamami, per favore”

lo rassicurai, e con Bella, ancora addormentata mi diressi verso casa

 

“Oh mio Dio Edward cosa le è successo!” mia madre era sempre la donna che si preoccupava per nulla, ma questa volta.. questa volta faceva bene

“Preparatele qualcosa di caldo, che la tranquillizzi, la porto nella mia stanza.” Dissi senza togliere lo sguardo dal viso di Bella, stava ancora dormendo, tra le mie braccia, piangeva, piangeva anche nel sonno

“Edward! Dimmi cosa è successo!” questa volta era Alice.. senza guardarla, salii le scale

“Michael Newton ha tentato di violentarla.”non aspettai la risposta, entrai nella mia camera chiedendo a chiave.

La sistemai sotto le coperte, prendendo una spugna bagnata, da metterle sulla fronte, poco dopo arrivò Esme con una camomilla, e del tè caldo, e accarezzandomi uscì.

Avevo già vissuto questa scena, dopo l’incidente, quell’incidente che ancora adesso non aveva un colpevole..

 

“Edward..” lentamente aprì gli occhi, e sospirai tranquillizzandomi, era passato un giorno, anzi, 25 ore.

“Bella, finalmente.. credevo che non ti saresti più svegliata” le baciai la fronte e lei mi accarezzò una guancia

“Cos’è successo?” chiese mettendosi a sedere

“Niente Bella, non pensiamoci adesso..”la rimisi sotto le coperte e richiuse gli occhi, le nostre mani erano intrecciate, ad un certo punto spalancò gli occhi.

“Edward, è stato Mike, Mike! E’ stato lui! Ha provocato lui l’incidente!”

mi irrigidii all’istante, come aveva potuto fare una cosa simile.

Questa volta mi sarei vendicato.

Voleva ucciderci? Bene, lo avrei ripagato con la stessa moneta.

 

 

 

 

 

Ok, sembrerà tutto strano, confuso, ma spero di aver reso bene l’idea.

In molti credevate che fosse stato James a provocare l’incidente, ma quel poveretto non c’entrava nulla! Era solo un povero Cristo che si era invaghito della nostra Isabella,

Invece erano poche quelle che avevano pensato a Mike, e se ci pensate, beh, Avevano litigato la mattina e si erano picchiati in mensa!

Sbalordite vero?? Eheh

Spero vi sia piaciuto, perché d’ora in poi i colpi di scena saranno sempre di più…

Ps: mercoledì parto per la scozia, e starò via una settimana, quindi non aggiornerò prima del.. non ne ho idea.. anche perché il prossimo capitolo mi richiederà molto tempo, poi il 18 sarò impegnata al cinema, ma cercherò di fare in fretta, ma non aspettatevi un capitolo prima di sabato 21.

Prometto che dopo il prossimo capitolo sarò più veloce, ho già un’idea precisaq sul come continuare la storia.

Non rispondo alle recensioni, mi dispiace, ma sono in ritardissimo, e se rispondessi probabilmente non riuscirei a postare il capitolo.

Lo farò più avanti.

 

Ma ringrazio tantissimo tutti quelli che commentano, che mi hanno aggiunto ai preferiti, ai seguiti e agli autori preferiti.

E per ultimi, ma non ultimi, un grazie immenso a tutti i lettori silenziosi.

 

Grazie per il sostegno, un bacio

 

Marti. 

 

 

 

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