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Autore: fri rapace    09/11/2009    7 recensioni
Remus, deciso a non compromettere con la sua presenza il futuro del figlio, decide di non tornare da Tonks. Neanche lo scontro con Harry a Grimmauld Place riesce a fargli cambiare idea. Il figlio di un lupo mannaro è destinato a una vita di emarginazione, una condanna che lui non intende infliggere a un bimbo la cui unica colpa è di ritrovarsi con un padre sbagliato, un padre che non ha potuto scegliersi.
Cosa sarebbe successo se Remus avesse deciso di abbandonare Tonks definitivamente? O, per lo meno, se questa fosse stata la sua intenzione… messa in pratica caparbiamente fino a che Teddy, una mattina, poco prima di compiere cinque anni, scopre che basta indirizzare una pergamena al suo papà e affidarla a un gufo, anche se il bimbo non sa dove vive il suo papà, il gufo lo troverà, e allora, forse…
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un orsetto per Teddy-cap 8 Remus e Tonks si Materializzarono direttamente nella stanza di Teddy, le bacchette alzate, pronti a difendere quanto avevano di più caro al mondo.
Ma non c’era nulla di strano. O meglio, nulla di più strano del solito.
“Teddy!” urlò Tonks, roteando la bacchetta davanti a lui. “Papà ti ha appena sgridato, e visto che non è servito a nulla, ora passiamo al livello successivo. Giù i pantaloni, subito, voglio vedere immediatamente le tue belle chiappette al vento!”
Il bambino, con il viso che era una replica perfetta di quello di Victorie e due brutte ali squamose che gli spuntavano dalle spalle, sgranò gli occhi, difendendo le sue parti basse appiccicandosi al bordo del letto.
“Ok, ti avverto, o te li tiri giù da solo o lo farò io, e se scegli la seconda opzione, entrambe le tue chiappe diventeranno fosforescenti, non solo una come avevo preventivato! Togliti subito la faccia di Vic e rimettiti la tua!”
Qualcuno le toccò una spalla.
“Che c’è?!” lo aggredì, furiosa.
“Dora …”
Remus stava indicando l’angolo opposto della stanza.
“Ciao, mamma…” disse Teddy, disegnando cerchi approssimativi con la punta del piede sulla moquette.
Nel frattempo Fleur era apparsa dietro di loro, sembrava impietrita.
“Cosa è suscesso?” chiese, cercando di mantenere il suo solito atteggiamento altezzoso, ma senza riuscirci pienamente.
“Scusami!” miagolò Teddy, aprendo le braccia. “Ho detto a Vic che il mio papà è un milione di volte meglio del suo e lei si è arrabbiata di brutto, e è diventata tutta strana!”
Tonks non riusciva a capire. “Ma… ma… anche Vic è una Metamorfomagus? Quindi non è per via dei vestiti troppo grandi se continuava a inciampare?” alzò gli occhi verso il soffitto, prendendosi un secondo per riflettere. “Aspetta… ma prima non era impedita come me!”
Remus sorrise, avvicinandosi alla bimba. “Credo che ti sbagli, Dora. Tu sei in parte Veela, giusto, Fleur?” le chiese, e Tonks vide che si stava sforzando di mostrarsi il più educato e riguardoso possibile, malgrado fosse ancora scosso da quello che era appena avvenuto nella camera da letto, tutto il suo turbamento ridotto a una lieve accelerazione del respiro.
Quella scrollò elegantemente le spalle. “È così. L’hai capito por via del mio fascino irrosistibile?” gli occhi della donna saettarono nuovamente verso la sua bimba, che scampato il pericolo sculacciate, si stava attorcigliando tranquilla una ciocca di capelli attorno alle dita, come se non avesse una sola preoccupazione al mondo.
Tonks aveva già preso la rincorsa con la mano, nel caso la risposta di Remus non le fosse piaciuta, uno schiaffo non glielo avrebbe levato nessuno. Non avrebbe tollerato un elogio alla bellezza di Fleur da parte dell’uomo che amava e che apparteneva solo a lei.
“No, io non sono umano, il tuo… ehm… fascino, non ha alcun potere su di me,” indicò la mano della moglie, ancora levata minacciosamente per aria. “Capito, Dora? Nessun potere”, la rassicurò. “Ci sei solo tu, qui…” aggiunse in un sussurro, poggiandosi una mano sul petto con un sorriso dolcissimo, che la commosse tanto da dover tirare su ripetutamente con il naso.
“Bravo, amore. Risposta esatta”, esclamò con voce tremolante.
“Grazie. Ma vedo l’effetto che hai sugli altri uomini, Fleur. E le Veela assumono le sembianze di uccelli un po’ particolari, quando si infuriano”, Remus tacque, attendendo paziente una conferma da parte sua.
“Scià… a me e alla mia sorellina non è mai suscesso, però. Era mia nonna, a essere una Veela, immascino che i poteri possano saltar qualche generasion.”
Fleur appariva stranamente a disagio, Tonks non l’aveva mai vista così. “Rémus, io ti capisco,” disse, tormentandosi le mani. “Tu capirai me. Anche io sciono scappata…”
Malgrado avesse accusato il colpo, Remus le rispose senza esitazione. “A Bill non importerà, e non mi sembra che la tua bimba soffra per la situazione.”
Teddy stava cercando di imitare l’aspetto di Victorie, ma doveva aver sbagliato qualcosa, dato che al posto di un paio di ali gli erano spuntate piume ovunque.
“Ce le ho pure nelle mutande!” strillò, sbirciandosi nei pantaloni e facendo ridere a crepapelle l’amica, che riacquistò all’istante il suo aspetto consueto.
“No, non scembra, ma Bill… io non li ho mai detto che nostra filia avrebbe potuto essere strana. In verità, neanche lo immascinavo… L’ho antiscipato, l’ho lasciato prima che lui lasciasse noi. Li avevo promesso che sarei stata abbostanza bella per entrambi, anche Vic lo doveva essere,” allargò le spalle, sfidandoli. “E lo è!” disse con orgoglio, appena velato da un rancore diretto non verso se stessa, o la figlia, ma nei confronti di tutti quelli che avrebbero potuto avere obiezioni alle sue parole.
Remus la guardò stranito. “E pensi davvero che Bill ti avrebbe fatto una colpa l’avergli regalato una splendida bambina?”
Tonks spalancò la bocca, incredula, prima di guardarlo in maniera eloquente.
“Da che pulpito, eh…” mormorò lui.
“Proprio…”
“Ok, sto zitto.” Si fissò ostinatamente i piedi, infilandosi impacciato le mani nella tasche dei pantaloni, l’aria colpevole.
Tonks gli passò un braccio attorno alla vita, desiderando di dargli un bacio, ma sapeva che lui non avrebbe gradito, in quel momento, così si limitò a stringerlo.
“In realtà anche Teddy ha ereditato qualcosa di strano da Remus. Ma io lo coccolo lo stesso, vedi?” si sporse verso Fleur, sussurrandogli: “Più di così non posso allargarmi, se no sbrocca!”
“Guarda che ti sento…” protestò debolmente Remus. “Ma cosa ha Teddy… cosa…” Tonks si affrettò a finire il discorso, lo sentiva già irrigidirsi per porre un freno alla sua crescente irrequietezza.
“Ti sei mai chiesto perché Teddy, anche se è un Metamorfomagus come me, non è particolarmente impedito?”
“Oh. Credevo che l’essere un po’… goffa… dipendesse da…”
“Da cosa?”
Remus si strinse nelle spalle. “Non so, sei tu e basta.”
“Anche tu sei tu e basta, Remus. Non perché sei un mannaro o altro.”
“Sì”, disse lui, abbassando la testa. “Come preferisci.”
Tonks sospirò. “Io sono io, certo. In questo caso, però... Beh, ti ricordi quando mi hai fatto soffrire le pene dell’inferno, facendomi anche perdere tutti i miei poteri?”
“Oh. Scusami, Dora”, si affrettò a dirle, conscio delle proprie responsabilità e profondamente dispiaciuto.
“Sì, sì, va bene, non te lo sto mica rinfacciando. E non ti ripetere, ti ho già perdonato secoli fa. Comunque, stavo da cani, testone di un lupo, avevo perso i miei poteri e… non ero più impedita! Chiedi a Harry, sono saltata giù dal treno per Hogwarts in marcia, senza alcun problema!”
Remus sembrò parecchio interessato. “Sul serio?”
“Proprio così! E Teddy ha i miei poteri, ma dentro è per metà lupo mannaro.”
“Wow!” gioì il bimbo, correndo tutto impiumato verso lo specchio della sua camera, spalancando la bocca e guardandosi in gola.
“Non è goffo, perché l’agilità da lupo mannaro compensa…” iniziò Remus.
“… compensa quello che ha ereditato da me. Ma io non sono scappata perché Teddy è un po’ strano a causa mia, come avete fatto voi due impiastri!”
“Ok, te lo conscedo... sei un vero spasso, Tonks”, disse Fleur, scuotendo con grazia la splendida chioma. “E ora, scusatemi. Ma l’amore mio ci aspetta, noi e delle spiogazioni...”
Non li ringraziò a voce, fu sufficiente il suo sguardo.



Rod si accomodò in casa Lupin con un’aria stranamente intimidita, seguito a ruota dalla sua famiglia, finalmente al completo. Anche con indosso i loro vestiti migliori e tutti tirati a lucido, i membri della famiglia Wagga mantenevano un che di selvaggio, e non solo nello sguardo, come Remus.
“Ciao, Roland,” disse apertamente Tonks. “Scusami per averti sbattuto in gabbia e tutto il resto…”
Si chiese se il pallore del ragazzo fosse dovuto di più alla luna piena appena passata, o ai lunghi giorni trascorsi in carcere. Probabilmente entrambe le cose. Ma era un giovanotto forte e con un certo carisma, durante l’interrogatorio aveva dato loro parecchio filo da torcere.
Roland fece un sorrisetto furbo, sbirciando oltre la sua spalla. “Tutto il resto che non dirò mai davanti al tuo uomo”, ridacchiò furtivo.
Rod gli strattonò prontamente un orecchio. “Razza di maleducato! Ti sembra il tono adatto per rivolgersi a una signora?”
Tonks sapeva perfettamente a cosa alludeva Roland, ma non ribatté, accorgendosi della presenza di Remus alle sue spalle.
“Tutto il resto cosa?” chiese lui curioso.
“Oh, niente di che…” cercò di sorvolare Tonks, cedendo subito dopo. “Ok! Il piccoletto era un osso duro, e ho cercato di farlo parlare usando il mio fascino, vuoi forse farmene una colpa?”
Remus la guardò storta. “Ehm… no. Ma credo sia saggio per la mia salute non conoscere i tuoi metodi di interrogatorio.”
“È così”, annuì lei, con approvazione.
Remus era arrivato furtivo (almeno, ai suoi occhi) con Teddy in braccio, prendendola alla sprovvista. Il bambino era tutto preso dallo spazzolare i capelli del padre con un pettine umido.
“Oh! Avevi proprio bisogno di un figlio, Remus. Giova molto alla tua immagine, era ora che iniziassi a pettinarti i capelli!” osservò Rod, sfregandosi il mento.
“Anche tu ti sei pettinato, vedo. Come è potuto succedere, Mara?”
La donna scrollò le spalle. “Non ne ho idea, stasera gli è preso questo schizzo, e l’ho fermato appena in tempo, prima che si radesse! Non avrei mai potuto sopportare di vederlo con la faccia nuda come il sederino di R.J.”
Sorrise, lisciando i capelli del suo figlio più piccolo.
“Papà ha la faccia come il mio sedere?” chiese quello, candidamente.
Rod alzò gli occhi al cielo. “No, grazie all’intervento di mamma, no.”
“E tutti noi la ringraziamo per questo!” aggiunse Remus, schivando quasi soprappensiero un pugno dell’amico.
Tonks aveva osservato lo scambio di battute con crescente gioia, Remus aveva trovato dei nuovi amici, che dovevano aver giocato un ruolo fondamentale nel suo accettarsi come lupo mannaro.
E lei li amava già alla follia, Mara sarebbe potuta diventare una grande amica, lo sapeva. Erano rustiche alla stessa maniera.
I segni dell’ultima luna piena, visibili sui volti di tutti, non ne scalfivano minimamente la loro forza d’animo. Per quel mese il Ministero aveva distribuito puntualmente la Pozione Antilupo, solo Remus aveva fatto da cavia bevendo quella preparata da lei, ed era andato tutto liscio, era stata all’altezza del suo compito.
Secondo Remus, quella era stata la convalescenza da plenilunio più stupenda che avesse mai trascorso, con Teddy a fargli da scaldino quando aveva i brividi per la febbre. Tonks aveva pensato bene di gettarglielo nel letto, il bimbo aveva avuto una doppia utilità: scaldare il papà, e tenerlo buono stordendolo con le sue chiacchiere infinite da seienne. Così Remus stava al caldo e, nell’impossibilità di pensare, anche tranquillo. Sapeva che più era preoccupato e più i suoi sintomi peggioravano, e la tecnica da lei escogitata aveva funzionato egregiamente, due giorni dopo il plenilunio era già in piedi.
E Teddy era stato ben felice di fare da medicina al padre, avere un adulto che lo stava ad ascoltare non-stop per tutto il giorno era stato un sogno. E non un adulto qualsiasi, ma quel papà che aveva aspettato tanto a lungo.
Tonks si allungò una ciocca di capelli biondi quel tanto che bastava da potersela portare davanti al naso. “Mara, che dici? Non trovi il colore dei miei capelli terribilmente noioso?”
La donna inclinò la testa su una spalla. “Parecchio. Quante opzioni di colore hai?”
“Tutte quelle che vuoi! Che mi consigli?”
“Uhm…” Mara rifletté un istante, avvicinandosi nel frattempo a Remus con un sorrisetto complice e ammiccando in maniera esplicita. “Nella foto a cui dormivi sempre abbracciato, Dora aveva i capelli rosa.”
Remus si grattò la nuca, imbarazzato. “E tu come sai che dormivo abbracciato alla sua foto?”
“Remus, le nostre case sono appiccicate, se volevi mantenere il segreto, avresti dovuto evitare di metterti a dormire un po’ ovunque… e magari appendere delle tende alle finestre…”
“Oh.”
“Comunque, Dora, a me piacevi molto, con i capelli rosa. E a Remus… uuuhh! Lui ci stravedeva!”
“Sì”, mormorò lui, ringraziando con un cenno del capo l’amica, e si vedeva lontano un miglio che bruciava dal desiderio di riavere l’ispida capigliatura fucsia di sua moglie, da accarezzare dolcemente dopo aver fatto l’amore.
Tonks strizzò gli occhi provocando gli strilli estasiati di Teddy: “Oh! Che bellissima che sei, così! Io allora posso uscirci con i capelli azzurri?”
“Ma certo. Cosa c’è di meglio di un lupetto tutto colorato?”
Il bambino salterellò entusiasta, rivolgendosi al padre. “Remus, Remus! Mettiti anche tu con i capelli blu, come me! Dài! I lupi colorati sono meglio!”
Remus sembrò valutare seriamente la sua proposta. “No, credo di no. Io non ho i vostri poteri, Teddy”, disse, senza riuscire a nascondere un certo sollievo.
Rod intervenne prontamente. “Ma ci sono sempre le tinte Babbane! E poi tra poco sarà Halloween… secondo me la troviamo, una tinta blu!”
“Uhm?”
“Eddai! Guarda che faccino ha il tuo bimbo! Non lo vuoi far contento?”
“Non credo che…”
“Oh…” mormorò Teddy deluso, con gli occhi decisamente più grossi del solito, e non era solo un’impressione… il piccolo sapeva usare a dovere i suoi poteri per ottenere quello che voleva.
Remus naturalmente abboccò subito. “Ok, Rod… cerchiamo la tinta blu…” scandì lentamente, come ipnotizzato.
Tonks fissò critica il marito. “Che idea grandiosa, ma… Teddy! Togliti subito dalla faccia quegli occhi giganti da cucciolo! Papà non è così brocco da cascarci, tanto”, mentì contro ogni evidenza, dato che Remus ci era cascato eccome, tanto che si era già infilato il mantello, bacchetta alla mano, pronto a girare per Londra ad appellare dai negozi quello che gli serviva.
“Torniamo subito!” trillò allegramente Rod.
Mara e Tonks si scambiarono un’occhiata d’intesa. “Ok...”
Ma l’auto del Ministero parcheggiò proprio in quel momento davanti all’abitazione, mettendo fine ai loro piani.
Salirono a bordo, e appena accomodati Rod tirò fuori dal mantello una copia della Gazzetta del Profeta, la dispiegò per mostrare a tutti la foto in prima pagina, e si schiarì la voce. “E ora, amici miei, per consolarvi del nostro progetto di improvvisarci parrucchieri scemato miseramente, vi leggerò qualche pezzo di questa porcher… ehm… grande opera letteraria.”
Dalla foto, la famiglia Malfoy al completo sorrideva con atteggiamento nobile, appena scalfito da un’ombra di umiltà del tutto posticcia. Le mani di Lucius erano posate amorevolmente sulle spalle del loro sfavillante figliolo.
Tonks sorrise tra sé e sé.
“La nobiltà di questa famiglia è palpabile, viva più che mai negli occhi dell’ultimo erede: Draco. Una storia drammatica alle spalle, ostaggi per mesi dei Mangiamorte, marchiati a forza e solo dopo essere stati piegati con ripetute torture, servi di Voi Sapete Chi per avere salva la vita, ma sempre senza perdere la dignità. Ora denunciano l’ingiusto trattamento subito dal governo, loro, vittime, sottoposti a sanzioni e derubati in parte dei loro averi, la loro innocenza dichiarata dallo stesso Harry Potter, eroe che li aveva difesi a spada tratta da tutte le infondate accuse che persone abbiette e gelose, avevano riversato sulla loro famiglia.”
“Oh, sono commossa!” finse di piangere Tonks.
“Sì, beh, io sto per vomitare, invece, quindi arriviamo al punto,” decise Rod. “Draco, un giovane uomo fiero e dal gran cuore, afferma che prova solo pena nei confronti di quella povera malata di mente della cugina, Ninfadora Lupin, legata sentimentalmente a un lupo mannaro, da cui ha avuto persino un figlio. I Malfoy, naturalmente, non hanno alcunché da spartire con tanta sozzura, ma il loro animo è generoso e su spinta del giovane figlio, hanno deciso di devolvere alla sfortunata nipote un lascito in denaro, per poterle permettere di curarsi adeguatamente.”
Tonks e Remus si guardarono con le sopracciglia alzate, prima di scoppiare a ridere.
“Vogliono comprarsi il nostro silenzio con il denaro, o interpretare la solita parte dei ricconi finti caritatevoli?" si chiese Tonks. "Ah! Ma se sono così tonni da darci quei soldi, saprò usarli al meglio!” e aveva già in mente un’idea molto, molto utile. E spassosa.


Scesero lentamente dall’auto, posteggiata davanti alla redazione della “Gazzetta del Profeta”, la loro allegria come spazzata d’un colpo dall’aria gelata che turbinava nella strada deserta. Remus prese subito la mano di Tonks, mentre con l’altro braccio sollevava da terra Teddy, stringendoselo protettivo contro il petto.
“Eccoci Rem… se umiliazione pubblica deve essere, beh… noi ci siamo abituati, no?” disse stoicamente Rod, mentre abbracciava con lo sguardo la sua famiglia, stretta attorno a lui.
“Noi sì,” disse Remus calmo. “Ma se si permettono di fare del male ai ragazzi... o alle nostre signore…”
Rod gli posò una mano sulla spalla. “Sì. E io sarò al tuo fianco, lo sai , vero?”
Remus annuì, determinato.
Entrarono nel salone delle conferenze stampa, contro le pareti erano appoggiate lunghe tavolate riccamente imbandite, mentre appena sotto il soffitto fluttuavano candele rosse e lucide come smalto per le unghie.
Roland e R.J. sgranarono gli occhi, mentre Mara mormorava al marito: “Non ho mai visto tanta roba da mangiare tutta assieme!”
La sala era molto affollata, e nessuno annunciò il loro arrivo, ma in molti si voltarono verso di loro, riconoscendo subito Remus e, soprattutto, Teddy, che sfoggiava una chioma del suo azzurro preferito.
“Che ci fanno, quelli, qui?”
“Non è igienico!”
“Sono degli straccioni, hanno un bel coraggio a mostrare il loro brutto muso in pubblico!”
Tonks capì di averne già abbastanza di quelle cattiverie gratuite, pronunciate in modo da essere chiaramente sentite da loro. Si rivolse all’anziana donna dall’aspetto aristocratico che aveva pronunciato l’ultima frase, puntandole l’indice contro e stando bene attenta a urlare abbastanza forte da essere sentita dal più nutrito numero di persone possibile.
“Che ti credi? Nessuno di noi avrebbe avuto lo stomaco di mischiarci a delle vecchie ciabatte razziste come voi, siamo stati obbligati a venire qui!” Era furiosa, con quella gentaglia e con Kingsley, che aveva imposto loro di recarsi in quel maledetto posto, con minacce decisamente esplicite. Non lo riconosceva più, non riusciva a credere che stava agendo a quel modo per far loro un torto, al solo scopo di vendicarsi per il litigio avuto con Remus.
Le luci si spensero all’improvviso, solo il palco in fondo alla stanza rimase illuminato.
Dopo essere stato annunciato, il Ministro della Magia si presentò davanti a loro.
Smorzatosi il lungo applauso con cui venne accolto, Kingsley si puntò la bacchetta alla gola, mormorando “Sonorus!” e prese la parola. “Bene, signori e signore, siamo qui per festeggiare l’anniversario della fondazione della gloriosa “Gazzetta del Profeta” e per rendere omaggio a una delle sue croniste più graffianti, che ci alletta con i suoi interessantissimi articoli da anni, e anni, e anni…”
Tonks fu sicura, malgrado la distanza, che stesse ridendo sotto i baffi.
La mano di Rita Skeeter baluginò all’interno della pozza di luce dove si trovava l’uomo, lo prese per un braccio e lo tirò un po’ indietro. “Basta anni!” soffiò a denti stretti, la voce amplificata abilmente da Kingsley, che con un movimento rapidissimo della bacchetta aveva scagliato un “Sonorus” anche su di lei. “Non sono una vecchia!”
“Ah, sì, certo… ehm, la signora Rita Skeeter!” Fece una pausa, per permettere al pubblico di applaudire. “Stasera, presenteremo le foto delle cronache più interessanti degli ultimi vent’anni e, in anteprima, alcune non ancora divulgate.”
Una serie di stampe a grandezza naturale calarono volando ai lati del palco.
La folla si fece subito attenta, morbosa nel suo desiderio di nuovi scandali.
Tonks sentì Remus agghiacciare, mentre un unico brivido lo scuoteva. Lo osservò in viso, l’espressione impassibile non riusciva del tutto a nascondere il suo tormento, causato dal sentirsi uno spettatore del tutto impotente, mentre la sua famiglia veniva messa alla berlina.
“È tutta colpa mia... tutto questo sta succedendo a causa mia...” disse parlando tra i denti e evitando, con una cocciutaggine carica di rancore, di guardare le foto.
“Naturalmente tutti siamo in grado di distinguere un mannaro da un umano…” stava proseguendo il Ministro, mentre i segni di assenso nella sala si sprecavano. Tonks lo sentiva parlare, ma la sua attenzione era tutta rivolta a Remus, gli accarezzava piano la schiena, mentre lui, mancandogli la sua mano da stringere, le cingeva la vita, tenendo nel pugno un lembo del suo vestito.
“… quelle abbiette creature sono tanto diverse da noi da renderle distinguibili a occhio nudo a miglia di distanza.”
L’approvazione della folla crebbe, mentre le loro famiglie si schiacciavano in fondo alla sala, creando un muro di difesa a quelle parole che, dette da Kingsley, stavano ferendo profondamente Remus.
“Non… ancora…” mormorò, rivolto a Rod, che stringeva spasmodicamente nella mano la bacchetta, l’ira che lampeggiava nei suoi occhi da lupo.
Anche Tonks si armò, non intendeva certo restarsene lì a guardare mentre umiliavano la sua famiglia e i suoi amici.
Kingsley indicò una delle foto e finalmente lei si decise a guardarle. Un bambino con vestiti troppo grandi giocava a capo chino nella sabbia, c’erano anche altri piccoli con lui, di cui però si scorgevano solo le manine.
“Non è necessario osservare il loro modo sciatto di vestirsi, ma è la prima cosa che balza agli occhi, un modo di sottolineare la loro natura.”
“Ma… cosa…” mormorò Tonks. “Quella…!” La bacchetta quasi le sfuggì di mano per la sorpresa.
“E questo è sicuramente un piccolo mannaro, che la nostra sfavillante giornalista, Rita Skeeter, è riuscita a fotografare in un parco pubblico Babbano. Il frutto dell’amore tra un'umana e un licantropo: Teddy Lupin!”, disse a voce molto più bassa, come se stesse confidando loro un terrificante segreto.
“È scandaloso!” urlò una voce stridula.
“I Malfoy non meritano di dover sopportare quest’onta!”
Ma i maghi e le streghe più vicini a loro si erano voltati a guardare Teddy, confrontando il viso del bambino con quello immortalato nella foto.
“Remie, amore, guarda la foto!” lo incoraggiò Tonks. “E mettete via la bacchetta, tutti e due. Non sarà necessario Schiantare nessuno.”
“No”, risposero i due uomini all’unisono, lo sguardo inferocito.
“Essù!”
“No!” ringhiò Remus.
“La pagheranno!”, gli fece eco l’amico.
“Proprio così,” ripeté Kingsley. “Figlio dell’amore tra un’umana e un licantropo. Un licantropo che ha insegnato a Hogwarts per un anno intero, senza che nessuno smascherasse la sua vera natura. Uno dei migliori insegnati mai avuti, secondo gli alunni che hanno avuto l’onore di frequentare la sua classe.”
“Cosa?!” sbottò Rod, incredulo tanto quanto il pubblico in sala.
“Che ha combattuto al mio fianco, membro anch’esso di quell’Ordine della Fenice che ha lottato con coraggio per difendere il Mondo Magico. Che ama un’umana, da cui ha avuto un bellissimo bambino che, devo ammetterlo, non è affatto quello ritratto nella foto.”
Teddy allungò il collo, sbracciandosi nella direzione di Kingsley, e eludendo i tentativi del padre di farlo stare fermo e zitto. “Certo che no!” strillò, offesissimo e rosso come un pomodoro. “Quella non sono mica io! È una femmina! Una femmina!”
Remus alzò lentamente la testa, abbandonandosi a un lungo sospiro, mentre finalmente si decideva a osservare la foto. Il suo sguardo si fece assente e per un attimo Tonks temette che sarebbe svenuto per il sollievo.
“Giusto, bimbo! E non solo il sesso è sbagliato, ma la piccoletta non è neppure un lupo mannaro, come non lo sei tu…”
“Cosa?!” strillò la Skeeter, fuori di sé. “Lei lo sapeva! Lo sapeva e non mi ha detto nulla! Mi ha imbrogliata! Non erano questi, i patti!”
“Sì, sì, certo…” la liquidò svelto Kingsley. “E ora, Remus, Tonks, amici miei, unitevi a me. Anche voi, signori Wagga.”
“Quello è un grande”, asserì Rod, ancora sconvolto, ma non tanto quanto Remus, che ora tremava letteralmente per il brusco calo di tensione. Tanto che se ne accorse persino Teddy, che gli posò una mano sulla guancia, chiedendogli se avesse ancora la febbre.
“Un po’ sì, piccolo”, gli rispose con un pallido sorriso, appoggiando la fronte contro quella del figlio e accarezzandogli con amore infinito la testolina celeste.
Salirono sul palco, capelli rosa, azzurri, umani e mannari.
Kingsley passò un braccio attorno alle spalle di Remus, e sollevò il piccolo R.J. da terra, che si aggrappò subito al suo collo con un sorriso smagliante. Evidentemente adorava l'essere al centro dell'attenzione.
Tonks ringraziò Kingsley con una pacca sulla gamba. “Ora sei in un mare di guai! Sei ufficialmente un filo-mannaro." Ammiccò, senza riuscire a restare seria.
“Oh, credo che potrò sopportarlo…” rispose lui, indicandogli la tasca della veste, e ignorando del tutto la folla in subbuglio, tanto quanto la luce dei flash delle macchine fotografiche che li investì. “Ti spiace?”
Tonks ne estrasse il suo amato orecchino d’oro. “Da solo non riesco a infilarmelo, e stasera voglio essere al meglio!”







Ed eccomi arrivata all’ultimo capitolo…  ma non abbandonatemi, manca ancora l’epilogo, perché tra Remus e Teddy c’è ancora una questione da sistemare ;-)

Riguardo questo capitolo, spero di non aver mandato Fleur troppo OOC…  la questione delle Veela a cui spuntano ali squamose e teste d’uccello quando si infuriano è trattata nel quarto libro. Riguardo invece Tonks… in effetti ho sempre pensato che la sua imbranataggine fosse strettamente legata ai suoi poteri, ed è vero che nel sesto libro, quando non riesce più a utilizzarli, salta giù dal treno con Harry, mentre questi è già in movimento, Harry barcolla, ma lei nulla. Il che non fa che confermare la mia teoria. D’altronde, cambiare aspetto fisico in continuazione non aiuta certo l’equilibrio ^^
Sperando di avervi soddisfatto e che il giochetto che ho fatto con Kingsley vi abbia sorpreso almeno un pochino, passo ai ringraziamenti, per chi così gentilmente continua a seguirmi e lasciarmi bellissime recensioni:


Nestoria:
Remus è capitolato, sì ^^
Ora sai cosa è successo a Teddy, più che altro, cosa è successo a Victorie ;-) Ti aspettavi altro, e spero non ti abbia delusa ;-)

DiraReal:
Grazie! Sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto, ci  speravo, che fosse commovente ^^
E non sai quanto mi fa felice sapere trovi Dora fantastica, è una dei miei personaggi preferiti, a prescindere dalla sua storia con Remus.
Il finale… beh, ormai manca solo l’epilogo… ma non ti dico altro ^^

Arylupin:
Grazie, davvero, ci speravo che lo scorso capitolo fosse almeno un po’ emozionante ^^
Sì, Remus ha avuto anche il battesimo della prima sgridata, ci voleva.
A Teddy non è accaduto nulla, tra l’altro Victorie ha rischiato di essere sculacciata al posto suo ^^
Per il CALDO, bisognerà chiedere a Moony3, potrei fare un banner, quando ho un po’ di tempo…

Moony3
Ciao ^^ visto che c’è tanta gente che vorrebbe iscriversi al tuo CALDO, che ne pensi se ci faccio un bannerino? Quando ho un po’ di tempo…  poi tu puoi decidere a chi darlo e se va bene. Se ti va, naturalmente… o magari preferisci farlo tu. Fammi sapere ;-)
Tornando alla recensione, intanto, grazie per i complimenti, Piton tra i cuscini fucsia in effetti è stata un po’ una cattiveria, ma mi sembrava divertente ^^
Eh, ho già fatto preparare la Pozione Antilupo a Tonks nell’altra mia long (anche se non l’avevo scritto chiaramente… ma avendo ucciso Piton a 15 anni…  argh! Sono davvero cattiva, con lui… ) e sì, sono d’accordo pienamente. Insomma, Tonks è un Auror, aveva un Eccellente in Pozioni con un prof. come Piton, e odio quando viene descritta come una povera scema…  in alcune ff non sa neppure Smaterializzarsi, pur essendo un Auror...
Ihihi… Ehm, sì, ho dato a Tonks delle uscite un po’ manesche, ma Remus sa incassare bene, eh ;-)
Non so, io ho sempre pensato che Remus sia stato influenzato dal comportamento di suo padre, cosa del tutto normale e comprensibile, d’altronde.
Il Canon di Teddy è proprio piccino, ma è divertente giocare su cosa può aver ereditato dai genitori, e su comportamenti che invece sono solo suoi, nel mio caso anche piuttosto facile, dato che è un bimbo di solo sei anni ^^

Alchimista:
Grazie mille per i complimenti ^^ Ammetto che scrivere di Remus e Tonks mi viene facile, e ne approfitto un po’… Remus sarà sempre così, insomma, “tormentato”, perché le persone non possono cambiare il proprio carattere, ma Dora è una buona medicina, per lui ^^
Quello che è successo a Teddy e Victorie immagino sarà un po’ inaspettato, spero non ti deluda troppo.

Nin:
Ammetto che anche io ho riso, immaginandomi Piton tra i cuscini fucsia ihihi… e il libro con le foto di Hagrid definito “Book delle lupe mannare” è davvero divertente ^^ non ci avevo pensato a chiamarlo così.
Ora manca solo l’epilogo, sperando che la mia ff ti piaccia fino alla fine.

Half Blood:
Sono felice che la parte iniziale con la famiglia Lupin e Piton ti abbia fatto ridere ^^
Uh, io non odio affatto il personaggio di Fleur, in questo capitolo si capisce (spero) che le sue domande a Tonks erano pertinenti.  Uhm, Teddy non chiama mamma e papà per qualcosa di bello, ma neanche di così grave, anzi ^^
Non penso che Remus fosse geloso del rapporto tra James e Sirius, ho idea che fosse felicissimo già solo per il fatto di avere degli amici, ma avere un “migliore amico” fa piacere a tutti ^^

Evelyn_cla:
Sono contenta che la parte con Piton ti abbia fatto ridere, si presta molto per dei siparietti comici in effetti, e mi mancava un po’ come personaggio.
Sì, finalmente Remus si è deciso a chiedere aiuto ^^
Ed ecco cosa ha spaventato Teddy, spero di non deluderti ^^

Ringrazio tutti, chi mi segue, i tanti Preferiti/Seguite… e la mia Beta ^^

Ciao
Fri

   
 
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