Io Ci Sarò testo- Piero Pelù.
Ottimismo a colazione
è quello che ci vuole
dopo la notte che ho passato alla stazione
se vedo umani attorno all’osso
ad abbaiare ai cani
forse è il momento giusto
di saltare il fosso
non abbassare lo sguardo con nessuno
fuori dal brutto sogno con le mie idee
non c'è bisogno babe di fare male
voglio soltanto farmi rispettare
io ci sarò con tutto il mio entusiasmo
un’altra storia da vivere c’è ora
io ci sarò con tutto il mio entusiasmo
con tutta la rabbia che c'è in me in me..
c’è rabbia da dividere
io mi vesto da assassino
con il mio passato
ho esagerato ma è più forte di me per ora
lassù qualcuno mi ama
e sento che mi chiama
mi dice avanti non lasciarti andare mai
disegna l’onda con cui poi tu giocherai
non abbassare lo sguardo con nessuno
tu puoi chiamarlo orgoglio
è la mia idea
non c’è bisogno babe di dimostrare
ci basta solo farci rispettare
io ci sarò con tutto il mio entusiasmo
ci scambieremo lo sguardo e poi e poi
io lo farò con tutto il mio entusiasmo
un’altra storia da vivere c'è e c'è e c'è
io lo farò lo farò lo farò con tutto il mio entusiasmo
un’altra storia da vivere c’è
io ci sarò ci sarò ci sarò io ci sarò
con tutto il mio entusiasmo
ci scambieremo
lo sguardo e poi e poi e poi
5
IO CI SARO’
Erano
più di cinque notti consecutive che la figura di quella stramba terrestre,
popolava prepotentemente i suoi sogni, e quella neonata mattina, Vegeta aprendo
gli occhi non poté trattenere un sospiro irritato.
Non
bastava che dovesse sorbirsela da sveglio, no adesso anche mentre dormiva!
Con
un gesto di stizza scansò da sé le lenzuola, a piedi nudi entrò in bagno e si
gettò dell’acqua fredda sul viso, cercando di riscuotersi e allontanare le
immagini del suo ultimo sogno.
Tornando
in camera, si prese la briga d’infilarsi una canotta bianca, e scese le scale
con aria imbronciata e fiera; come sempre del resto.
Ma
quel mattino c’era una novità: entrando in cucina non trovò la signora Brief indaffarata a preparargli la colazione, c’era solo
sua figlia seduta al tavolo, che sorseggiava la sua tazza sfogliando svogliatamente un giornale.
<<
Dov’è l’altra donna? >> chiese burbero.
<<
Buongiorno anche a te >> lo salutò lei, voltandosi verso di lui.
<<
Allora? >> insistette il Sayan, a braccia
conserte. Quella giornata stava iniziando davvero nel verso sbagliato.
Bulma tornò a
guardare il giornale che aveva davanti, sbadigliò prima di rispondergli con
noncuranza:
<<
E’ uscita, non so dove sia andata >>
<<
Perfetto! >> imprecò Vegeta a labbra strette << Deduco, quindi, che
la colazione dovrai prepararmela tu >>
La
giovane riportò gli occhi verso di lui, lo guardò scettica:
<<
Ma tu le mani ce le hai, no?! >> disse con sarcasmo.
<<
Che razza di stupidaggini dici? Certo che le ho! >> rispose lui
enfatizzando la risposta, mostrandogliele.
<<
Bene, allora pensaci da solo >> sentenziò Bulma,
tornando alla sua tazza.
Vegeta
fece due passi e le fu vicino, sbatté una mano a palmo aperto sul tavolo:
<<
Voglio mangiare, adesso! >> ruggì severo.
Bulma sobbalzò per la
sorpresa, ma si riprese subito. Guardò accigliata la sua mano accanto al gomito
sbuffando:
<<
Quanto sei petulante! >>
Si
alzò, consentendo a Vegeta di occupare il suo posto, aprì il frigorifero dai
cui estrasse quattro uova, prese un piatto e le ruppe, le sbatté e poi fece
scivolare il fluido arancione in una padella.
Bastarono
due minuti, per servirgliele strapazzate, posò il piatto davanti il naso di
Vegeta:
<<
Eccoti servito >> disse acida.
<<
Spera che siano buone! >> l’ammonì lui impugnando una forchetta <<
Ma non credere che questo basti a saziarmi >>
La
ragazza imprecò qualcosa tra i denti, strinse i pugni e aprendo, nuovamente, il
frigorifero cercò qualcosa di veloce e semplice da preparare, mentre l’altro
cominciò a divorare le sue uova e a ingurgitare sorsate di spremuta d’arancia.
Nell’attesa
che la Gravity Room fosse
aggiustata, Vegeta si accontentò di demolire gli alberi del giardino durante i
suoi allenamenti. Aveva un solo obiettivo in testa: raggiungere lo stadio di super-sayan, se ce l’aveva fatta quello smidollato di Karoth poteva riuscirci anche lui, era o non era il
principe dei sayan?!
Ma
la figura di Bulma, che dava istruzioni agli operai
nella ricostruzione della Gravity Room,
lo distraeva, sembrava totalmente incapace di tenere lo sguardo lontano da lei.
Non
era vestita in modo vistoso, o così almeno gli sembrò, eppure quegli uomini non
mancarono di farle degli apprezzamenti, ai quali ringraziò sorridendo.
Non
capiva perché ne era tanto infastidito, cosa importava a lui di quello che
faceva quella terrestre, che non era neanche troppo brava in cucina.
Senza
riuscire a controllarsi diede un pugno violentissimo contro la corteccia di un
albero, che tremò prima di cadere pesantemente a terra. Immediatamente tutti si
girarono verso di lui, allibiti con la bocca spalancata per lo stupore: non
avevano mai visto nessuno tanto forte.
Bulma, al loro
contrario era tutt’altro che sorpresa:
<<
Ehi Vegeta, potresti modulare la tua forza?? >> gli urlò a gran voce.
Vegeta
scosse il capo facendo orecchie da mercante, e tanti altri sfortunati alberi
fecero la stessa triste fine. Oramai, la ragazza aveva perso le speranza di
vederlo comportarsi leggermente più civilmente. Poteva solo sperare che la Gravity Room fosse pronta il prima possibile, solo così il
suo giardino avrebbe riacquistato il suo aspetto originale.
Il
resto della giornata non incontrò Bulma, infatti la
vide uscire di casa a metà pomeriggio, e non poté fare a meno di chiedersi dove
fosse diretta, e con chi si sarebbe incontrata: si odiò per quel pensiero, mai
in vita sua si era preoccupato degli altri, non gli era mai importato…e
poi sentiva qualcosa dentro dargli fastidio. Era una sensazione nuova, a cui
faticava perfino attribuire un nome. Nel linguaggio comune, si sarebbe potuto
trattare di gelosia, ma lui era Vegeta e non lo avrebbe mai ammesso. Neanche
sotto tortura.
Si
scontrò con lei dopo cena, in mezzo al corridoio, si era appena concesso una
doccia dopo un lungo e faticoso allenamento, lei invece era appena rincasata,
appariva stanca.
Si
fermarono a pochi passi di distanza l’uno dall’altra, si scambiarono uno
sguardo, entrambi indagarono sul volto dell’altro, si specchiarono nei
rispettivi occhi.
“Dove
mai sarà stata tutto questo tempo?” si chiese lui.
“Parlami”
implorò lei.
Ma
nessuno dei due riuscì a dar vita a quei pensieri, che rimasero intrappolati
nella loro rispettiva tela: la timidezza quella di lei, l’orgoglio quella di
lui.
Vegeta
alzò gli occhi di scatto, qualcosa dentro lui gli fece male come quella sera
che la vide dormire:
“Non
abbassare lo sguardo con nessuno” lo rimbrottò il suo feroce orgoglio.
Bulma, abbassò gli
occhi, sentì le guance andare in fiamme.
Fu
Vegeta, a prendere l’iniziativa passandole accanto e superarla. Ma non poté
nascondere neanche a se stesso l’elettricità che si sprigionò nell’aria in quel
leggero, fugace contatto.
<<
Buonanotte >> sussurrò Bulma, quando se lo
trovò alle spalle.
<<
Tsk >> fu l’unica risposta che ottenne dal Sayan.
Infastidito,
tormentato, amareggiato continuava a rigirarsi nel letto. Sbuffava, imprecava
ma nulla riusciva a farlo piombare nel sonno che tanto agognava in quel
momento.
Aveva
dormito solo pochi minuti, e ciò che visse nel suo sub inconscio non gli
piacque: due labbra che si incontrano, si modellano tra loro, due lingue che si
cercano, due respiri che diventano irregolari e mozzati.
Quella
era pura passione, una forza prepotente e selvaggia tanto da catturare senza
via di scampo.
Sentiva
caldo in tutto il corpo, le sue mani e la sua fronte grondavano di sudore,
aveva voglia di una doccia fredda ma sapeva che il sollievo che ne avrebbe
tratto non sarebbe durato, non appena si fosse rimesso a letto il caldo avrebbe
ripreso il sopravvento.
Fu
così, che decise di abbandonare quella camera ardente in cui la sua stanza si
era trasformata, a torso nudo attraversò la casa avvolta nel silenzio e usci
fuori in giardino, la tenera erba gli solleticava i piedi.
Inspirò
l’aria fredda, che gli pizzicò le narici, e si sentì rinvigorito, chiuse gli
occhi assaporando quella deliziosa sensazione di benessere.
Quando
lì riaprì fu travolto dalla sorpresa: seduta sulla panchina nel gazebo, avvolta
in una vestaglia, Bulma ammirava il cielo stellato.
Rimase
a guardarla inebetito: i capelli erano leggermente in disordine, i muscoli del
volto erano rilassati, la sua pelle sembrava ancora più candida nella penombra
della notte.
La
giovane, si accorse poco dopo della presenza dell’uomo, volse il capo verso di
lui ed incontrò i suoi occhi.
Rimasero
fermi, immobili incapaci di poter dire qualsiasi cosa, in un silenzio che
parlava da sé. Però, i due avrebbero dato il giusto significato a quel
momento?Sarebbero riusciti ad affrontare la verità intrinseca in quella quiete?
Vegeta,
si rispose che no, non avrebbe potuto.
Fece
per andarsene, ma la voce di Bulma gli inchiodò i
piedi al suolo:
<<
Non andartene! >>
Risuonò
più come un ordine che una preghiera, o forse fu Vegeta ad interpretarlo in tal
modo. Ma, comunque, non riuscì ad andarsene, e quando se ne pentì era già
troppo tardi.
Bulma gli era di
fronte, con coraggio, si alzò sulla punta dei piedi e prendendogli il viso tra
le mani trovò le sue labbra.
E
la passione riprese vita, sopraffacendoli.
<<
Questo non cambia le cose >> l’avvertì severo.
La
giovane lo guardò incredula: mai, che lui mostrasse di avere un po’ di tatto.
Vegeta,
intuì di averla ferita, fece un mezzo sorriso:
<<
Non ho intenzione di farti male. Voglio solo farmi rispettare >>
E
senza aggiungere nient’altro rientrò in casa, senza essere cosciente lui stesso
che una nuova storia aveva bussato alla sua porta, e che lui l’avrebbe vissuta
con un entusiasmo che non sapeva di possedere.
Scusate
se ho tardato così tanto ad aggiornare, ma sono stata in balia degli esami
all’università e non ho avuto molto tempo!
Come
sempre, mi sembra doveroso ringraziare:
Luna_07:
Ecco svelato cosa è successo tra la nostra coppia preferita, spero abbia
saziato la tua fame di curiosità ^^.
Ka93:Visto,
in questo capitolo di Yamco neanche l’ombra, mi auguro
ti sia piaciuto!
Lilly81:
Mi fa davvero molto piacere che tu abbia apprezzato l’ultima parte del
precedente capitolo, onestamente mi è piaciuto molto scriverla!
Un
grazie anche a chi ha aggiunto la mia storia tra le seguite o le preferite, ed
anche ai lettori silenziosi.
Alla
prossima,
Maryana.