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Autore: Marauders    09/11/2009    4 recensioni
< Hermione arrossì all’istante. "Io e Ron? Parli di avere figli? Ehm…no…no, per ora è argomento tabù! Lui non si sente ancora pronto per diventare genitore! A quanto pare Simon, raccontandogli dei suoi figli nelle ore di lavoro, lo ha scoraggiato parecchio…Così è diventato super – precauzionale! Mai nei giorni sbagliati…sempre con qualche protezione…ha scoperto che la cioccolata mi fa partire la testa e me l’ha categoricamente vietata…” sospirò sconsolata.> Per la serie...le mitiche ultime parole famose...dedicata a tutti quelli che o hanno messo o intendono mettere su famiglia!! E cominciatevi a scaldare...Ron avrà bisogno di un eccellente supporto psicologico!!! Padfoot
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione corse raggiante a Grimmauld Place

 

 

Le mitiche ultime parole famose...dedicata a tutti quelli che o hanno messo o intendono mettere su famiglia!! ( tra cui io…!! ^////^ ) Buona lettura!!! Ci si vede alla fine della storia…! E qualcuno si prepari a tirare su il morale a Ron…non lasciate solo il povero Harry…!!!

 

 

Baby on board

 

 

Hermione corse raggiante a Grimmauld Place.

 

La lettera che aveva ricevuto la rendeva così felice che fece il più in fretta possibile per raggiungere dal San Mungo all’uscita del turno, casa Potter.

 

Non potendo smaterializzarsi entro le mura della casa, optò per un taglio per le vie babbane che conosceva così bene e per una fermata di metropolitana.

 

In meno di 20 minuti era arrivata.

 

Suonò un paio di volte impaziente al campanello e appena Harry le aprì gli gettò le braccia al collo.

 

“Hermione!” si stupì Harry.

 

La ragazza si asciugò una lacrimuccia e sorrise all’amico. “Santo cielo, Harry…sono così contenta!!

 

Harry fece un sorriso imbarazzato e arrossì. “Ti è arrivato il gufo, vero?”

 

Hermione annuì allargando il sorriso. “Ron era ancora sotto shock quando è uscito per andare all’Accademia…

 

“Oh…si…bhè…oggi mi sono preso un giorno di ferie per stare con Gin…” Harry si grattò la nuca.

 

“Mi pare ovvio!” sentenziò lei. “Ti giuro che mi fermo solo per poco! Giusto il tempo di congratularmi! Ron dice verremo a trovarvi stasera appena lui finisce il turno…ma non stavo più nella pelle! E oggi entro più tardi: ho già avvertito il San Mungo…” Sorrise ancora. Era davvero felice. “Come stai tu? Come ti senti?”

 

Harry si morse il labbro sorridendo. “Molto strano…ancora non sono entrato a pieno nell’ottica…”

 

“Hai tutto il tempo per farlo!” lo rassicurò Hermione “Sono nove mesi, d’altronde…”

 

“Hermione!”

 

Si voltarono entrambi quando sentirono la voce di Ginny provenire dalle scale.

 

La bruna spiccò una corsa e abbracciò forte anche la cognata. “Ginny…sono…accidenti! Non ho parole adatte per dirti quanto sono contenta!! Oh…ovviamente anche Ron…! Era così contento che, a quanto ha detto, ha pure lavato i piatti della colazione per me!”

 

“Wow! Che conquista!” Rise Ginny. “Andiamo di sopra…così chiacchieriamo un po’ come si deve!”

 

Harry annuì. “Io resto di sotto. Il lavoro mi segue fino a casa! Simon è passato mezz’ora fa portandomi qualche fascicolo dell’archivio da sfogliare…Sono nel mio studio! Per qualsiasi cosa…fatemi un fischio!” Il moretto diede un bacio in fronte alla moglie e guardò le due salire ridacchiando concitate, su verso le camere da letto.

 

Poi sospirò con un sorrisetto e si allontanò.

 

Hermione chiuse la porta della grande stanza di Harry e Ginny e insieme alla rossa si sedette sul matrimoniale.

 

“Allora. Dimmi tutto!” la brunetta sorrise.

 

Tutto cosa?” ridacchiò Ginny. “Oh, bhè…sono contentissima! Insomma…è la seconda parte del mio sogno da bambina che si avvera! La prima, cioè quella di sposarmi con Harry, si è già avverata…la seconda, di potere avere una famiglia con lui…bhè! La seconda si sta avverando!!

 

“Mamma mia…mi hai lasciato senza parole! Stamattina il gufo è arrivato a casa nostra che io ero sotto la doccia…ho trovato Ron imbambolato seduto al tavolo della colazione…Avessi visto la sua faccia! Mi sono preoccupata sul serio! Poi mi ha guardato con il mento penzoloni e mi ha detto:Harry diventa papà! Ha ingravidato mia sorella!’ Davvero…era sconvolto…Insomma…sei sempre la sua sorellina…ho cercato di farlo riprendere…gli ho detto che noi diventavamo lo zio Ron e la zia Hermione!’

 

Ginny scoppiò a ridere di gusto. “Ma voi siete già zio Ron e zia Hermione! C’è Andrè…c’è Christine…Matt e Ewan, i figli di Simon vi chiamano pure così…e anche i figli di Remus e Tonks!”

 

“Ma non è la stessa cosa…” sospirò. “Insomma…non è che non ami i miei nipoti e pseudo-nipoti…ma questo è il figlio della mia più cara amica e del mio più caro amico! Capisci? E la stessa cosa la pensa Ron! Per noi Harry è come un fratello…non che Ron non abbia fratelli…ma…Accidenti! Non so come dirtelo!”

 

“Credo di aver capito, invece…e non puoi immaginare quanto mi possa fare felice sentirtelo dire!”

 

Rimasero in silenzio per qualche istante.

 

“E tu e Ron?”

 

Hermione arrossì all’istante. “Io e Ron? Parli di avere figli? Ehm…no…no, per ora è argomento tabù! Lui non si sente ancora pronto per diventare genitore! A quanto pare Simon, raccontandogli dei suoi figli nelle ore di lavoro, lo ha scoraggiato parecchio…Così è diventato super – precauzionale! Mai nei giorni sbagliati…sempre con qualche protezione…ha scoperto che la cioccolata mi fa partire la testa e me l’ha categoricamente vietata…” sospirò sconsolata. “Però…io li desidero tanto dei bambini miei e di Ron…” Arrossì ancora. “Dei frugoletti rossi che zampettano per casa chiamandoci ‘ mamma e papà ’…vederli crescere a poco a poco…dargli tutte le pappine più buone…Vorrei questo! E mi piace! Sai…l’altro giorno ho sognato dei bimbi! Erano così carini…e poi Ron sarebbe un papà fantastico! Si…bhè…almeno credo! Però lui con i bambini ci dovrebbe saper fare! Con Matt è davvero bravo! Ne abbiamo parlato spesso! Oh, si! Eccome! Solo che poi lui archivia il discorso rapidamente e mi rassicura dicendomi: tutto a suo tempo ’ ! E non riesco nemmeno a lamentarmi con lui! Mi arrabbio quando fa scemenze davvero grosse! La pianta di Simon è ancora nella nostra veranda, per la cronaca…però quando lui si dilegua dal problema ‘bambini’ io non ho il coraggio di arrabbiarmi. Forse…forse proprio perché il mio desiderio di avere dei figli con lui è talmente forte, che se ci litigassi vedrei questo desiderio allontanarsi da me! Eppure mi dispiace…vorrei che Ron mi capisse…io ho provato a dirgli che con l’esperienza potrà migliorarsi! Ma niente. E’ terrorizzato solo all’idea! Figli degli altri…ok! Ma nostri…non ancora.”

 

Bussarono alla porta e entrò Harry. “Sto preparando un po’ di caffè! Ne vuoi Hermione?”

 

“Caffè? No…grazie…non ne prendo da un po’…”

 

“Ok.” Harry sorrise a Ginny che timidamente alzava il dito. “No! Tu non ne prendi! Il guaritore ieri ha messo il caffè tra le prime cose da evitare in gravidanza! Se vuoi ti porto un tè!”

 

Ginny sbuffò e annuì.

 

“Un tè anche per te, Hermione?”

 

“No, sul serio Harry…non mi và niente…”

 

“Va bene…” fece per andarsene.

 

“Però se ti trovassi in casa un po’ di cioccolata…” tentò Hermione mordendosi il labbro.

 

Harry guardò la moglie in cerca di aiuto.

 

“Nella credenza dove ci sono i biscotti, tesoro!” lo informò Ginny.

 

“Grazie!” sorrise il moretto e uscì dalla stanza.

 

“Hermione…” Ridacchiò Ginny prendendola un po’ in giro. “Tu hai le voglie!”

 

E malgrado quella di Ginny fosse solo una battutina per ridere sulla golosità di Hermione…aveva fatto centro!

 

 

***

 

Ron camminava lentamente avanti e indietro davanti la grande finestra del salone di casa sua.

 

Erano andati lui e Hermione, al San Mungo per avere la conferma proprio quel pomeriggio.

 

E avevano davvero dato la conferma.

 

Sarebbe diventato papà.

 

Fuori era quasi buio e una fitta pioggia di marzo scendeva lenta sui vetri.

 

Il suo compleanno.

 

Hermione era salita in camera con l’intenzione di riposarsi un po’; ma Ron, ormai la conosceva da così tanti anni da capire che quello era solo un modo per non vedere la sua faccia afflitta e preoccupata.

 

Sospirò.

 

Aveva una strana sensazione dentro…un certo nervosismo che non aveva mai provato!

 

Mai!

 

Non era come il nervosismo che aveva avuto quando aveva rincorso Hermione nella portineria di casa sua per poi scambiarsi il loro primo bacio.

 

Ne era il nervosismo della loro prima volta.

 

Nulla a che vedere nemmeno con il nervosismo del giorno delle nozze.

 

Quello era un nuovo nervosismo.

 

Il nervosismo di un ragazzo che ha appena scoperto di avere gli ultimi otto mesi prima di vedere la faccia del figlio.

 

Si passò una mano sul volto.

 

Il figlio di Harry e sua sorella, dunque, sarebbe stato solo un mese più grande del suo!

 

E se fosse stata femmina?

 

Oh…la femmina l’avrebbe gestita Hermione!

 

Lui non le aveva mai capite!

 

Con il maschio ci poteva anche tentare!

 

Bastava parlare di Quidditch…una partita a scacchi…e collezionare le figurine delle Cioccorane insieme!

 

Ma la femmina no!

 

La femmina gioca con le bambole…studia…e sogna il principe azzurro prima ancora di riuscire a pronunciare ‘principe azzurro’ correttamente!!

 

E lui questo non l’avrebbe retto proprio!

 

Ricordava bene, sua sorella, ancora piccina con la camminata a papera, che strillava: ‘Io mi sposelò con Hally Potte!’

 

Chi l’avrebbe detto che ci sarebbe riuscita davvero, quella piccoletta?!

 

Quindi…uno a zero a favore del maschio.

 

Anche se il maschio è più da tenere sottocontrollo…

 

Il maschio è più scapestrato…un giorno potrebbe pure presentarsi alla porta di casa e dire…papà: mi presti due mila galeoni? Ho messo incinta la mia ragazza e volevo portarla a vivere insieme a me in una casetta che ho visto qui vicino!

 

Santo cielo…già pensava a diventare nonno!

 

Questo era frutto dell’essere reduce dell’esperienza di Simon…

 

Sospirò ancora.

 

Se poi il maschio avrebbe portato il gene Weasley sarebbe stato davvero un bel problema reggerlo!

 

Nel caso in cui spuntasse un Fred o un George in miniatura…

 

O peggio…un Percy!

 

Un brivido di paura gli percorse la spina dorsale.

 

Però…se avesse preso il gene di Hermione…?

 

Se fosse risultato un ragazzino niente male, con la testa al posto giusto ma abbastanza maschio da parlare di Quidditch e giocare a scacchi?

 

Ecco!

 

Un sano equilibrio tra i geni Weasley e i geni Granger in un figlio necessariamente maschio!

 

Questo, forse l’avrebbe potuto reggere.

 

E comunque avrebbe avuto l’appoggio di tutti i parenti, no?

 

Per non parlare che qualora la nottata in bianco si facesse dura per entrambi, sia lui che Harry potevano chiedere asilo a qualcuno!

 

Messa in questa prospettiva, poteva anche riuscire a reggere il primo anno di vita del figlio maschio, esatta sintesi di lui e Hermione!

 

Sentì il forte bisogno di abbracciare Hermione.

 

Doveva abbracciarla!

 

Dirle che ci sarebbe sempre stato!

 

E che gli sarebbe piaciuto avere un bimbetto.

 

Hermione era distesa nel suo lato di letto e dava le spalle alla porta.

 

Ron si distese accanto a lei le cinse con un braccio la vita, dandole un bacio sulla guancia.

 

Aveva pianto.

 

E ancora un po’ piangeva.

 

Ron si sentì uno schifo nel vedere come stava la moglie per colpa sua.

 

“Hermione…” sussurrò dolcemente all’orecchio di lei “…puoi fargli i capelli rossi?”

 

Hermione si voltò a guardarlo stupita.

 

“Si…e bhè…se puoi farlo maschio.”

 

Lei scoppiò a ridere tra le lacrime e lo abbracciò. “Non posso prometterti niente…ma…incrociamo le dita!”

 

“Si, però…se viene femmina…la devi fare maschiaccio! Se no te la vedi tu con lei! E il maschio…o lo fai ribelle in puro stile Weasley…oppure gli metti tutto il tuo genio! Ma non lo voglio esageratamente secchione, chiaro?”

 

Sembrava che Ron stesse ordinando un panino in un fast food, più che stare a parlare di suo figlio.

 

“Ehi…” ridacchiò Hermione passandosi una mano sugli occhi e asciugandosi le ultime lacrime. “…così mi confondi le idee…che ne dici se lasciamo fare a lui…o lei…”

Ron sbuffò un po’. “Lo dicevo per semplificarmi un po’ il compito…”

 

Lei lo attirò a se e lo baciò dolcemente. “Vedrai che ti piacerà…e che sarai sicuramente all’altezza del tuo ruolo, papà!”

 

Anche lui sorrise e si lasciò andare ad un bacio travolgente.

 

***

 

Harry sbuffò nervosamente passandosi una mano tra i capelli.

 

Ginny proprio in quel momento rimetteva tra le coperte della carrozzina il piccoletto dai folti capelli neri e ribelli che rispondeva al nome di Robert James Potter.

 

Si guardò intorno.

 

Tutti i fratelli Weasley al completo erano lì.

 

Molly si era infilata il cappotto sulla camicia da notte a fiori e aveva raggiunto il San Mungo a tempo di record.

 

Ma quanto tempo ci metteva Hermione per tirare fuori il frugoletto?

 

Erano ore che aspettavano in quella gigantesca sala d’attesa…

 

Stava già albeggiando, mentre erano stati scaraventati giù dai loro letti che era quasi l’una.

 

Lanciò un’occhiata a Ron che era uscito dalla sala parto da almeno un’ora senza riuscire a proferire alcuna parola, in uno stato di comatoso shock permanente.

 

Se non avesse incontrato Seamus Finnigan di passaggio in ospedale che gli avesse detto che Hermione stava bene, avrebbe anche temuto il peggio per la sua migliore amica.

 

Robert si mosse un poco nella sua carrozzina calda e accogliente.

 

Harry sorrise inconsciamente, ma quando lo sguardo si posò di nuovo su Ron, si spense in un lampo e tornò il senso di angoscia che lo tartassava da un’ora.

 

Ormai tutti avevano rinunciato a chiedere a Ron notizie.

 

Lui stesso nemmeno ci aveva provato, visto che Ginny era stata la più veloce di tutti.

 

Si avvicinò all’amico tenendo le mani nelle tasca dei pantaloni.

 

“Ehi…scendo a prendere un caffè. Ti va?”

 

Ron non rispose ma si mise in piedi e seguì Harry alla caffetteria al piano di sotto.

 

“Grazie.” Disse il moretto pagando il barista dopo che questo gli ebbe portato le due tazze di caffè fumanti.

 

Harry versò lo zucchero e cominciò a mescolare, mentre Ron rimase fermo con le braccia poggiate sul bancone.

 

Poi vide scendergli delle lacrime.

 

“Ehi…Ron…tutto bene? Mi dici che cosa è successo?”

 

Ron tirò su col naso ma non provò nemmeno ad asciugare le lacrime.

 

“Sono tre. Tre gemelli, Harry…”

 

La mascella di Harry scese pericolosamente.

 

“Tre?!” ripeté incredulo.

 

“Tre.” Ron tirò ancora su e portò una mano davanti alla bocca. “Tre! Me lo dici come cazzo faccio? Ero terrorizzato al solo pensiero di averne uno…TRE!”

 

“Ron…te la caverai…con te c’è anche Hermione…Ci siamo noi…non farai tutto da solo…”

 

Un muto “tre” si mosse tra le labbra di Ron che fissava il suo caffè senza osare prenderlo.

 

“Ron.”  Ripetè ancora Harry.

 

“Tre gemelli, Harry. Io…io…non riesco a…mi viene da vomitare.” Disse all’improvviso diventando improvvisamente verde.

 

Harry si tirò su di scatto e spinse Ron verso il cestino dei rifiuti appena in tempo.

 

“Meglio?” gli chiese.

 

Ron annuì tremando un poco.

 

Accompagnò l’amico in bagno e aspettò che si sciacquasse la faccia.

 

Poi uscirono insieme, mentre Ron si asciugava ancora il viso con un tovagliolo di carta.

 

“Ora prendi quel caffè e rilassati.”

 

Tornarono a sedersi al bancone.

 

“Rob piange la notte.” Quella di Ron fu più un’affermazione che una domanda.

 

“Spesso, si.” Rispose sincero Harry.

 

Era inutile nascondergli certe cose.

 

“E se piangono in tre non è peggio?!

 

“Tua madre è stata da noi per quasi due settimane per dare una mano a Ginny, dopo che è nato Rob…sono sicura che già da stasera dorme da voi senza che voi glielo chiediate.”

 

“E fanno pupù.”

 

“Ovvio. Grave se non la facessero!”

 

“E vomitano”

 

Dagli un po’ di tempo e si sistemerà anche quello! Rob non ha mai rigurgitato…forse solo una volta…

 

“E con la fortuna che ho io…”

“Senti. La tua fortuna è arrivata proprio stasera. Tre figli. Sono la cosa più bella che vi poteva capitare Ron. E se vuoi aumentare ancora di più questa idilliaca visione…sono figli tuoi e di Hermione.

 

Ron rimase in silenzio per un sacco di tempo.

 

Quando il caffè fu ormai ghiacciato sembrò riprendere colorito e comparve un piccolo sorriso sulle labbra.

 

“Bruce è un nome che mi piace molto.”

 

Anche a Harry comparve un sorriso incoraggiante.

 

“E Marianne. A Hermione piaceva un sacco questo nome. E anche a me…”

 

“Una femmina…accidenti…” disse Harry cercando di tenere per se i commenti che non avrebbero certo aiutato…ma un bel “auguri a te, Ron” ci stava proprio…

 

“E poi…Harry non è un bel nome…insomma…senza offesa…però…avevo pensato…William Harry.”

 

“Vuoi dare il mio nome a uno dei tuoi figli?”

 

“Il minimo per il mio migliore amico. E poi sei già designato come suo padrino!”

 

“Non darmi tutte queste notizie in una volta…” rise Harry abbracciando fraternamente Ron.

 

Dalle scale comparve Ginny.

 

“Hermione è in camera.”

 

Il sorriso di Ron si allargò di almeno il doppio e volò su per le scale.

 

Ginny sospirò.

 

“Meno male che ci sei tu, con lui…”

 

“Non ho fatto niente.” Fece spallucce Harry mettendo una mano sulla spalla della moglie.

 

“Lo credi tu…”

 

***

 

Nonna Molly non concesse la precedenza a nessuno.

 

Perciò Harry e Ginny dovettero aspettare che Arthur e consorte uscissero dalla stanzetta piccolina che avevano riservato a Hermione.

 

Ginny teneva in braccio il suo piccoletto svegliato dal trambusto e dalla fame e che ora se ne stava sveglio e attento con i suoi occhi nocciola che scrutavano la stanzetta che a poco a poco si illuminava dei primi raggi del sole rossi come fuoco.

 

Hermione stava poggiata a una pila di cuscini ritti dietro la sua schiena e dal sorriso che aveva, non dava proprio l’aria di una appena uscita da un parto trigemino.

 

Ginny, diede Rob al marito e corse a darle un bacio commosso; Hermione la circondò con un abbraccio che la rossa ricambiò subito.

 

Ron sorrise orgoglioso e incitò Harry ad avvicinarsi ai suoi figli.

 

“Hermione ha approvato tutti e tre i nomi.” Esclamò felice. “Questa qui è Marianne. La piccolina.”

 

Harry guardò il piccolo fagottino dove stava nascosta Marianne.

 

Era proprio piccola, rispetto ai suoi fratelli.

 

“Stava un po’ strettina, lì dentro…ma crescerà presto.” Spiegò il neo papà.

 

“Questo è Bruce.” Hermione scostò di poco il lenzuolo e un ciuffo vispo rosso rosso comparve da sotto le coperte. “Ha appena mangiato. E’ stato il primo.” Disse felice coccolando il suo bambino.

 

Il modo in cui lo guardava e lo teneva era un’immagine splendida.

 

Ginny si chinò e diede un piccolo bacetto al bambino.

 

“Questo è Willy.”

 

Bastò uno sguardo per capire che tipo era Willy.

 

I suoi fratelli si muovevano un po’…si stiracchiavano…muovevano le manine…

 

Lui era profondamente addormentato.

 

Con i pugnetti stretti vicino alla bocca un po’ schiusa.

 

I capelli più castani che rossi erano lisci e ordinati sulla testolina.

 

“Harry è il padrino di Willy!” Comunicò Ron alla moglie che sorrise in segno di assenso.

 

“Grazie, Ron…davvero…”

 

“Bhè…io sono il padrino di Rob…potevo poi non scegliere te?!

Rob in braccio a Harry sbadigliò e chiuse lentamente gli occhi.

 

“Noi ora torniamo a casa.” Disse Harry guardando il suo piccolo. “E’ stata una lunga notte anche per noi.”

 

“Ci dimetteranno domani verso ora di pranzo. Ci vedremo presto.” Hermione carezzava il visetto di Bruce.

 

“Allora…auguri!” disse Ginny a un passo da un’esplosione di euforia.

 

“Già…auguri.” Le fece eco Harry.

 

“Grazie.” Risposero all’unisono i due coniugi Weasley.

 

Salutarono ancora una volta e uscirono dalla stanza per dare il cambio a una caterva di parenti e amici accorsi lì per conoscere i tre gemellini e congratularsi con i due giovani genitori.

 

Sistemato Rob nella sua culletta sul sedile posteriore della macchina, Harry prese posto alla guida e partì.

 

“Tre gemelli.” Sospirò Ginny reggendo la culletta del figlio seduta dietro. “Sarà dura.”

 

Harry non rispose ma mugugnò di assenso.

 

“Rob è uno e non è proprio facile facile…tre, poi…” continuò la moglie.

 

“Se la caveranno benissimo.” Rispose questa volta il moro.

 

“ Avranno bisogno di tanta grinta…”

 

“Ne hanno già ora…”

 

Ginny scrutò Harry guardandolo attraverso lo specchietto retrovisore.

 

“Non è che ne vuoi un altro?”

 

Harry sorrise e arrossì.

 

Ripensò alle notti insonni e agli strilli incomprensibili…

 

Si.”disse infine e Ginny sorrise compiaciuta. “Ma non solo uno.”

 

 

FINE

 

Salve!!!

 

No…non sono sparita una seconda volta…ho lasciato volutamente una settimana, approfittando di un periodo decisamente caotico con quattro esami all’università di cui uno proprio dopodomani, per darvi il tempo di aggiornarvi tutti con i missing moment e con le altre storie…ma anche se i commentini scarseggiano io ci provo ancora e continuo a postare…nella speranza che qualcuna (non dico tutte) delle 300 e più letture diventi un commentino piccino picciò…ma pazienza…

 

Spero che questo MM vi sia piaciuto…

 

Può essere considerata anche una ff indipendente…difatti l’avevo scritta diverse ere geologiche fa…ho solo aggiunto qualche piccola correzione per aggregarla al resto!!!

 

Ma passiamo a ringraziare!!!

 

Ringrazio innanzitutto Finleyna 4 Ever, che ha commentato lo scorso missing moment “Work Means”: sono strafelice che ti sia piaciuto!!!!

 

Ringrazio anche Hele: che sembra proprio si stia divertendo un mondo ad aggiornarsi con “Accademia”…grazie tesssora…mi riempi di gioia!!!

 

E ringrazio anche Murderangel al quale mi sento di dedicare questa storia, visto che è diventato da poco papà…spero che tu l’abbia presa meglio, di come l’ha presa Ron!!! Grazie infinite per

l’e-mail che mi hai mandato…non sono sparita…non preoccuparti!

 

Per qualsiasi domanda, richiesta, corrispondenza che volete avviare…la mia mail è a vostra disposizione! Basta cliccare su “CONTATTA” nel nostro account!!

 

E ringrazio tutti voi…che avete aperto forse per curiosità, forse in fremente attesa del nuovo missing moment o di una nuova nostra storia ( ecco…qui sto decisamente esagerando -_-’’’), e spero che mi vogliate scrivere due righe…giusto per sapere se vi è piaciuta…se la cosa non va…qualsiasi cosa!! I commenti aiutano a crescere…e a migliorarsi…buoni o cattivi, aiutano sempre…!

 

Grazie a tutti!!!

 

Un bacione…e la prossima settimana prometto di mettere il nuovo missing moment:

Three is a magic number”…

 

Come se la caveranno Ron ed Hermione nelle nuove vesti di genitori?!

 

Ricordo a tutti quelli che siano interessati a leggere l’imminente sequel (ormai ci siamo proprio…) che è importante che leggano tutti i missing moment che stiamo mettendo al fine di capire quello che avverrà dopo…

 

A presto!!!!

 

Padfoot

 

(Mmmm….inserisci una recensione…ma che carino questo link…!!! ^////^)

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