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Autore: Miss Dangerous    09/11/2009    1 recensioni
Ero di nuovo in Spagna. Lì dove tutto era iniziato e lì dove tutto era finito. La mia cara Spagna.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio ringraziare di cuore tokietta94 e _tom. Davvero mille grazie. Spero che anche questo capitolo vi piaccia. A presto. Baci. Ero in camera da letto e sistemavo Alexander. Non riusciva a stare un minuto fermo, era troppo in ansia, come anch’io ma non lo facevo vedere. -Mamma che bello … adesso rivedremo Bill. Sono contento e tu mamma??tu??tu??..- -amore si sono contenta anch’io. – Ed era vero, ero molto contenta. Era da un po’ di tempo che non andavo ad una cena con un amico. Che poi non era mio amico. Bill era un conoscente. Gli amici erano quelli che ho abbandonato. Amici, meglio dire amica, la persona che più mi amava. Quanto mi mancava, però non potevo andare da lei, non dopo quello che le avevo detto. Ero stata cattiva. Mi odio ancora adesso per tutto quello che le ho fatto passare. Però mi manca, mi manca tanto anche lei. -amore adesso aspetta un attimo qui che la mamma si prepara ok?? - ok mammina. – Andai subito in bagno perché eravamo in un ritardo pazzesco. Non sono mai stata puntuale a dirla tutta. Questo è un vizio che non perderò mai. Sorrido pensando a quante volte si arrabbiava LUI prima di abbandonarmi. Cerco di scacciare quei pensieri. Oggi è una grande serata, devo cercare di divertirmi. Lo devo fare per Alexander. Lui vuole vedermi come prima ed io ci proverò. Dopo aver fatto una doccia presi un bellissimo e raffinato abito dal taglio di gran moda, ma ispirato alle linee di perfetta eleganza dell’antica Grecia, lo amavo quel vestito, anzi era uno dei pochi vestiti che avevo. Mi feci una coda alta e mi misi un po’ di lucidalabbra. Un paio di scarpe con il tacco nera con un fiocco blu sopra. Ed ero pronta. - Mamma sei bellissima come sempre. Sei perfletta. - Grazie amore. Adesso andiamo dai. Arrivati nella hall cercai di vedere Bill. Alexander quando lo vide si buttò di sopra. -ciao piccolo. Ciao Chanel. -ciao Bill. Grazie ancora di aver accettato. – dissi a Bill. - grazie a voi per avermi invitato. Aspettiamo che arrivino gli altri e poi andiamo. ok?? - ok. Alexander non torturarlo. – dissi ridendo. -ok mamma. - eccoli sono arrivati. Tom, Gustav, Georg lei è Chanel e questo bellissimo bambino è Alexander. -Piacere di conoscervi. – risposi . - il piacere è nostro . – rispose in coro. - piacere amici di Bill, . – disse Alexander con un sorriso stampato in faccia. - possiamo andare. Siamo pronti??- disse Saki, la guardia del corpo dei ragazzi. - si, siamo pronti.- Avevano scelto un bellissimo ristorante per mangiare. Ottimo. Magnifico. Elegantissimo. Ormai erano due ore che parlavo con i ragazzi. Quando vidi l’unica persona che non volevo vedere. Sbiancai subito. Bill e gli altri capirono subito che qualcosa non andava. - Amore metti le cuffie e ascolta la musica adesso faremo un gioco. – dissi ad Alexander. - Ok mamma- sorrise il bambino che non sapeva cosa sarebbe successo tra qualche istante. - Bill copri gli occhi al bambino ogni cosa che vedrai e che vedrete voi non fateci caso. Vi spiegherò. Adesso vado. Promettimi che starai attento al mio bambino Bill. - Lo prometto. Però dopo mi racconterai tutto. - Ok Andai fuori dalla sala ristorante. Entrai nel giardino. -ti aspettavo sai. Sapevo che saresti venuta. – mi disse l’uomo che tanto odiavo. - cosa ci fai qui?? Brutto verme. Non dovresti neanche parlarmi- gli sputai quelle parole con odio. -come non sei contenta di vedermi?? - neanche un po’. Ci hai abbandonati schifoso animale. - lo so e lo rifarei. Sono venuto per farti rimpiangere di essere nata. - LUI ti odierebbe. Anzi ti odia - non importa. Tu devi pagarmela per quello che hai fatto. - non mi toccherai. -scommettiamo??..- rispose strafottente - sai che ti farei del male. Faccio pugilato ricordatelo. – - lo so. Lo so. Adesso ci divertiamo un po’ che ne dici? - dico di no. Ho appena chiamato la polizia. Ti verranno a prendere così finirai a marcire. Vivrai lì. Quello è il tuo posto. - ehehe …. Non credo proprio. – così dicendo mi si avvicinò e mi tirò un pugno in pieno viso. Mi aveva rotto il labbro. - mi fai schifo. – e gli sputai in faccia, iniziando a prenderlo a pugni anch’io. Quegli anni di pugilato mi erano serviti. - adesso vai via e non farti più vedere.- continuai. Scappò via dicendomi che l’avrei pagata per tutto quello. Tornata in sala con il viso sanguinante. Tutti volevano fare delle domande ma prima che iniziassero dissi - Quando andremo in hotel vi racconterò tutto.
  
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