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Autore: BeautifulMessInside    10/11/2009    3 recensioni
"Eden Spencer rapinava banche. E non solo. O almeno è quello che faceva prima di essere presa. Oggi collabora con l'FBI. Ma c'è stato un tempo in cui Eden era solo una ragazzina di buona famiglia, figlia di una ricca imprenditrice dell'Upper West Side di Manhattan... Poi un giorno si era innamorata. Della persona sbagliata. Che era anche la persona giusta." Per tutti gli altri Eden è morta quel giorno. Oggi, quasi cinque anni dopo, è costretta a tornare allo scoperto per aiutare l'FBI ad arrestare quelli che una volta erano i suoi amici. Tra verità, bugie e segreti nascosti... In un continuo conflitto tra amore ed odio... Al confine tra la redenzione e la dannazione... Eden scoprirà che non è così semplice spezzare un patto stretto col proprio diavolo personale. - trama, wallpaper e spiegazioni nel capitolo -
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo13

CAPITOLO 13




A CHE GIOCO GIOCHIAMO OGGI?



Dair aprì un bottone della camicia.


Non sopportava l'umidità di New York.


Preferiva di gran lunga l'inverno glaciale di Chicago.


E quel telefono continuava a non squillare.


Non poteva credere di aver davvero minacciato Eden. Non intendeva farlo.


Ma qualcosa l'aveva spinto ad agire in quel modo.


Cominciava a non sopportare l'idea che lei fosse con quelle persone.


Più tempo passava con loro e più correva il rischio di perderla.


Forse lei e Davis avevano già chiarito.


Forse Eden aveva capito di amarlo ancora.


Forse stavano facendo l'amore. Proprio in quel momento.


Con un gesto di stizza fece volare a mezz'aria tutti i suoi fogli.


Carta. Carta. Non vedeva altro che carta.


Non era questo il lavoro che aveva sognato.


Stavolta McPhee ebbe l'accortezza di bussare.


Ma non aspettò di sentire “avanti” per entrare.


Notizie?”


Dair ammucchiò alla bene e meglio le sue cose


No.”


McPhee annuì.


Si grattò un sopracciglio


Sei sempre convinto che sia meglio non intervenire?”


Dair ci pensò su.


Quell'aria densa non lo faceva respirare.


Solo un paio di giorni.”


Sentenziò.


McPhee protrasse le labbra.


Stava caricando la sua ennesima risposta al vetriolo.


Il telefono gli impedì di parlare.


Lo tirò fuori dalla tasca e buttò un'occhiata allo schermo


Scusa. A questa devo rispondere.”


Sorrise appena uscendo dalla porta dell'ufficio.


Se la chiuse alle spalle e controllò che non ci fossero altre persone in giro.


McPhee.”


Rispose.


Una sorta di delusione gli si dipinse in viso


In realtà speravo di parlare col comandante in persona...”


Si ritirò in un angolo


...Bene. Puoi comunque dirgli che ho dato il via al piano B...”


...


...Lo so che avrei dovuto aspettare l'autorizzazione ufficiale, ma sono convinto che non ci sia altro tempo da perdere...”


Guardò verso l'ufficio di Dair come per controllare che la porta fosse ancora chiusa.


...E' come vi ho detto. Credo che il tenente Dair non sia più in grado di gestire l'operazione. E' troppo coinvolto personalmente nella faccenda...”


McPhee ascoltò con attenzione la persona all'altro capo del telefono.


Allargò lentamente un sorriso.


Dì pure al comandante che quando deciderà di passare ai provvedimenti, sarò onorato di prendere il posto del tenente a capo di questa operazione...E poi chi lo sa...”


Si passò la lingua sulle labbra.


Non si sentiva troppo in colpa.


La prospettiva di rubare il posto di Dair lo eccitava più di quanto avrebbe fatto una qualsiasi bionda in latex.


Aspetto notizie dal dipartimento.”


Chiuse il cellulare e lo ripose in tasca.


Sbuffò appena tornando verso l'ufficio di Dair.



-------------



Tyler continuava a curiosare tra i pochi volumi di Eden.


Fingeva di dare poca importanza alle sue parole.


Stava sulle spine se mai qualcuno fosse piombato nella stanza.


E parlava a voce bassa.


Quindi è questo il tuo piano?”


Eden stava sdraiata sul letto a pancia in giù.


Si reggeva il viso tra le mani.


Anche lei come se stesse conversando di un argomento qualsiasi.


Non si era nemmeno vestita.


Nascondeva ancora la sottoveste sotto una vestaglia color champagne.


C'è un motivo se quell'avvocato è sempre qui. Sono convinta che ci sia qualcosa di utile tra tutti quei documenti.”


Tyler iniziò a sfogliare uno dei libri.


Walt Whitman. Il poeta preferito da Eden.


Allora non ti resta che andare a cercare.”


Rispose.


Eden si tirò su. Incrociò le gambe.


Non posso certo entrare nello studio come se niente fosse. Senza contare che i documenti sono tutti sotto chiave.”


Tyler fece spallucce


E tu entraci di nascosto.”


Eden sollevò un sopracciglio.


Ma mi stai ascoltando almeno?”


Lui chiuse immediatamente il volumetto.


Sì. Certo.”


Eden cercò di scrutare nei suoi occhi.


Era di nuovo presente.


Ho bisogno del tuo aiuto.”


Tyler annuì.


Sono qui per questo no?”


Eden si mosse di nuovo sul letto.


Non era in grado di stare ferma.


Dobbiamo entrare in quello studio di notte...”


Tyler la interruppe subito


Dobbiamo?”


Lei sfoderò gli occhi da cucciolo


Sai che non sono brava con le serrature. Ma tu sì.”


Tyler roteò gli occhi


Vuoi che sia io a fare il lavoro sporco?”


Eden si alzò e lo raggiunse


No. Lo faremo insieme.”


Insieme?”


Esatto. Entreremo insieme in quello studio. Tu ti occuperai di aprire i cassetti ed io sarò il palo. Mi accerterò che nessuno si accorga di noi. Soprattutto Davis.”


Lui aggrottò le sopracciglia


E come?”


Lei sorrise appena


Lascia fare a me.”


Lui non insistette.


Ripose “Foglie d'erba” tra gli altri libri.


Quando?”


Eden tornò seria.


Stanotte.”


Stanotte?!”


Lei annuì nervosamente


Non ho più tempo. Mi dispiace.”


Lui sembrò irrigidirsi.


Non riusciva più a fingere che fosse una conversazione senza importanza.


Eden gli poggiò una mano sul braccio.


Te la senti?”


Lui annuì guardando il nulla dietro Eden come se fosse trasparente.


Allora trovati in cucina stanotte alle 3.”


Stavolta fu lui a muoversi


Sei sicura?”


Eden sospirò.


Non lo era. Nemmeno un po'.


Ma poteva fingere. Doveva fingere.


Sì.”


Bene.”


Concluse Tyler.


Riportò l'attenzione altrove.


Eden si voltò di nuovo verso il letto.


Si bloccò davanti alla sua immagine riflessa nello specchio.


Sistemò la vestaglia.


Ravvivò i capelli.


Forse farei meglio a vestirmi.”


Sbuffò infine.


Come vuoi.”


Rispose distrattamente Tyler.


Lei girò la testa per guardarlo.


Dovresti uscire.”


Lui sollevò le sopracciglia.


Annaspò. Sembrava in difficoltà.


Eden lasciò cadere la testa da una parte.


Non dirmi che stai ancora evitando Payne!”


Lui tentò di dire di no, ma non ci riuscì.


Non biasimarmi ok? Anche tu stai evitando Davis mi sembra.”


Eden rimase in silenzio.


Colpita e affondata.


Negli ultimi due giorni aveva accuratamente evitato di uscire dalla sua stanza negli “orari di punta”.


Non voleva correre il rischio di trovarsi di nuovo sola con Davis.


Il suo corpo non era più un alleato affidabile.


La mia situazione è ben diversa.”


Bofonchiò infine.


Io non credo.”


Ah no?”


No. Siamo tutti e due sulla stessa barca...”


Si portò le mani ai fianchi


...Tutti e due sul punto di incastrare qualcuno che amiamo.”


Eden non trattenne una smorfia di stupore e disappunto


Cosa?! Io non amo Davis! Nemmeno un po'!”


Tyler la guardò agitarsi più del dovuto.


La guardò come se gli facesse tenerezza.


E allo stesso tempo serio con la sua sentenza


E' inutile negare. Tu sarai sempre innamorata di quel bastardo. Come io lo sarò sempre di Payne.”

Eden spalancò le labbra arricciando il naso


Parla per te!”


Andiamo, non saresti così in paranoia se non fosse vero! Noi saremmo già tutti in galera e tu ti staresti godendo una virgin colada sulle spiagge di Mumbai!”


Non è affatto vero!”


Ribatté Eden battendo i piedi come una bimba arrabbiata.


Lui incrociò le braccia sul petto.


Sei una smidollata.”


Lei sgranò gli occhi


E tu sei un vigliacco.”


Ribatté.


Smidollata.”


Insistette lui.


Codardo.”


Tyler inspirò.


E tirò fuori il colpo segreto.


Venduta.”


Eden spalancò anche la bocca.


Stupido gioco degli insulti.


Sei ufficialmente invitato ad uscire dalla mia stanza.”


Concluse.


Lui allargò le braccia


Bene! Non ho nessun problema ad uscire da qui...”


Si avvicinò alla porta.


...Ma scommetto il mio regno che tu non ne hai il coraggio!”


Gli occhi di Eden divennero due fessure.


Da quando aveva rivelato il suo segreto a Tyler sembrava che il mondo girasse in maniera diversa.


Poteva fermarsi a respirare di tanto in tanto.


E poteva anche concedersi un gioco infantile con il suo migliore amico.


Almeno finché il sole non avesse finito di tramontare.


Sistemò la vestaglia stringendo il nodo.


Di nuovo cercò di dare un senso ai suoi capelli.


Vuoi che ti dimostri che ti sbagli?”


Lui alzò un sopracciglio mentre Eden correva ad afferrare il suo cellulare.


Agitò sotto il suo naso in biglietto di visita dell'avvocato di Davis che era riuscita a sottrarre di nascosto.


Compose di fretta il numero.


L'impulsività si era impadronita di lei.


Amare Davis?!


Lei odiava Davis.


Avvocato Carter?”


Eden sorrise attraverso il telefono.


...Salve. Sono Eden Spencer, ma forse lei mi conosce meglio come Signora Miller...”


Il suo sorriso di spense


Sì. Quella che era morta...”


Tyler non trattenne un sorriso.


...Senta, avrei bisogno anch'io di uno dei suoi servizi...”


Annuì come se lui potesse vederla


...Vorrei che preparasse tutti i documenti necessari al mio divorzio da Davis. Il più presto possibile.”


Tyler tornò serio. Si scambiarono uno sguardo denso mentre l'avvocato parlava da sé.


Certo. La prego di mandarmeli qui il prima possibile... E, per favore, conto sulla sua discrezione.”


Eden salutò con un tono fin troppo cortese.


Spinse il bottone rosso e buttò il cellulare sul letto.


Contento?”


Chiese.


Tyler scosse appena la testa


Dovresti esserlo tu. Non io.”


Eden avrebbe dovuto ridere. Sorridere almeno. Dimostrare la sua gioia.


Le uscì una specie di ghigno.


Sperò che potesse ingannare Tyler.


Vado a fumare una sigaretta.”


Si strinse nella vestaglia ed uscì finalmente dalla stanza.



-------------



Ho controllato tutti i database. Nessun arresto negli ultimi mesi. Tyler è pulito.”


Davis si limitò ad annuire.


Per lui non aveva davvero molta importanza.


André si morse un labbro.


Smetterai davvero?”


Davis sembrò esasperato dalla domanda.


Buttò un altro cubetto di ghiaccio nel martini.


Non voglio parlarne.”


André serrò la mascella.


A volte non sopportava nemmeno lui quell'atteggiamento criptico.


Credo che dovresti dircelo invece.”


Vi ho già detto che potete fare come volete.”


Davis mandò giù il suo aperitivo.


André sospirò


Incroyable.”


Davis non lo guardò nemmeno.


Sembrò gettarsi a capofitto nell'oscurità della sua mente


Sono stanco.”


Disse. Appena udibile.


André abbassò gli occhi. Le conversazioni intime non erano il suo forte.


Quando la porta si aprì entrambi girarono immediatamente lo sguardo.


Eden si sentì trafitta.


Si paralizzò sulla soglia.


Scusatemi.”


Riuscì a dire, incapace di avanzare o di uscire.


André scosse la testa.


Non importa. Me ne stavo andando.”


Poggiò il bicchiere e si mosse verso l'uscita.


Eden lo intercettò


No! Non preoccuparti... Me ne vado io.”


Non osava alzare lo sguardo.


Sentiva addosso quello di Davis.


André inspirò per poter rispondere, ma non ne ebbe il tempo.


Eden scomparì così come era venuta.


Ok.”


Rispose a sé stesso tornando a guardare il suo amico.


Era ancora immobile mentre il ghiaccio si scioglieva lentamente nel suo bicchiere.


André sollevò un sopracciglio


E' per lei vero?”


Davis ingoiò il martini annacquato senza rispondere.


Rovinerai tutto per lei?”


Insistette.


Davis si riempì i polmoni.


Decise di uscire da quella stanza.


Ho già rovinato tutto.”


Concluse.



-------------



Flunitrazepam.


Il sonnifero più potente in commercio.


Questa la sua arma. Questo il suo piano.


Fissando la bustina tra le sue dita mentre il buio avvolgeva New York, Eden ascoltava il suo cuore battere forte.


Avrebbe messo Davis Ko per un bel po'.


Si sarebbe assicurata di non vederlo comparire nel suo studio nel pieno della notte.


In quanto agli altri, nessuno sembrava avere il permesso di entrarci.


E con la dovuta fortuna, sarebbero stati abbastanza silenziosi da non svegliare nessuno.


Finalmente il momento che attendeva da mesi.


La svolta.


La possibilità di tornare da sua figlia.


Questo l'unico pensiero in grado di muoverla.


Uscì dalla sua stanza in punta di piedi.


Le luci dello studio accese. La porta chiusa.


La voce squillante di Payne dal salotto.


Torneo casalingo di Guitar Hero.


Avrebbe volentieri partecipato se non fosse stata “impegnata”.


Scivolò fino alla stanza di Davis.


Entrò chiudendosi la porta alle spalle.


Si concesse di guardare i suoi vestiti sparsi per la stanza.


Il letto disfatto.


Le stampe pop-art appese alle pareti.


Finalmente individuò la sua riserva personale di scotch.


Si concedeva sempre un ultimo sorso prima di dormire.


E quella sera, di certo, gli avrebbe conciliato il sonno.


Si avvicinò piano.


Sollevò il tappo con la dovuta cautela e si preparò a svuotare il piccolo involucro di plastica.


La polvere bianca scese così lieve da disciogliersi all'istante.


Eden esitò un istante di troppo.


Sentì la maniglia muoversi e ritrasse di corsa le braccia.


Davis sembrò genuinamente sorpreso.


Credevo non bevessi.”


Commentò vedendola accanto alla bottiglia.


Eden infilò la bustina nella tasca con un movimento impercettibile.


Meditavo di cominciare.”


Bofonchiò allontanandosi.


Lui la seguì con gli occhi


Potrei sapere che stai facendo in camera mia?”


Lei sollevò le spalle come se fosse la risposta più ovvia


Ti stavo cercando.”


Lui aguzzò lo sguardo


Mi hai trovato.”


Ribatté.


Lei sospirò.


Le serviva un'idea. Immediata.


Voglio sapere che sta succedendo.”


Sputò fuori.


Decisamente troppo generico, ma pur sempre un inizio.


Credo di averlo già sentito altre dieci volte oggi.”


Gli angoli della sua bocca si sollevarono appena.


Significa che non lo dirai neanche a me?”


Cosa vuoi sapere?”


Eden corrugò la fronte


E' come dice André? Smetterai dopo quest'ultimo colpo?”


Lui sembrò divertito dalla sua domanda.


Dovrebbe farti piacere.”


Allora è vero.”


Eden sentì un colpo allo stomaco.


Non ho detto questo.”


Rimase impalata aspettando una spiegazione.


Dì qualcosa allora.”


Lui fissò la sua bottiglia di scotch.


Bevi. Bevi. Bevi.


Riportò gli occhi su di lei


Hai già sentito. Non importa cosa farò io. Sarete tutti liberi di fare quello che volete.”


Eden rimase in silenzio cercando di controllare il ritmo delle sue sinapsi.


Lui sollevò un sopracciglio


Non sei contenta? E' quello che volevi...”


Eden abbassò istintivamente il viso.


Lo sentì muoversi verso di lei


...Stare lontano da me.”


Lei infilò le unghie nella sua stessa pelle.


Era in trappola nella tana del diavolo.


Senza alcuna risposta arguta pronta all'uso.


Davis era in piedi davanti a lei. Riusciva a sentire il calore che emanava.


Dimmi che mi odi.”


La stupì lui.


Lei rialzò il viso


Cosa?”


L'hai già detto una volta. Dillo di nuovo. Adesso.”


Eden corrugò la fronte.


Avrebbe dovuto sputarglielo in faccia. Senza la minima esitazione.


Ma davanti a quegli occhi non ci riuscì.


Era uno sguardo così intenso che avrebbe potuto passarle attraverso.


Come se riuscisse a leggerle dentro.


Dritto tra i suoi organi in subbuglio.


E tu smetti di guardarmi in quel modo.”


Ribatté.


Lui chiuse lentamente le palpebre e le riaprì.


Quale modo?”


Sussurrò.


Lei deglutì. Reggere quello sguardo era diventato difficile.


Come se volessi passarmi attraverso...”


Indietreggiò di un passo


...Come se volessi uccidere anche me.”


Lui distolse finalmente gli occhi.


Non che il pensiero non l'avesse mai sfiorato.


Era una buona alternativa alla follia.


Si leccò le labbra.


Non è questo che vorrei farti.”


Sussurrò ancora con un'ombra di sadismo nella voce.


Ed eccolo di nuovo.


Quel piacere doloroso crearsi in fondo al suo ventre.


Per poi scivolare giù.


Insieme a tutto il suo sangue.


Eden contrasse i muscoli.


No.”


Le uscì della labbra senza alcun senso.


Lui la guardò di nuovo.


Dillo allora.”


Diglielo Eden. Digli che lo odi.


Le sue dita sciolsero il nodo della sua vestaglia con estrema facilità.


Si infilarono sotto il tessuto.


Accarezzarono la seta della sua lingerie.


Lei chiuse gli occhi.


Digli che lo detesti. Che ti ha rovinato la vita.


Sentì la sua mano tra i capelli.


Sentì il suo viso sfiorarla.


Il suo respiro sul collo.


Il suo sussurro nell'orecchio.


Dimmelo.”


Le sue dita scesero più giù.


Si insinuarono sotto la seta.


Toccarono finalmente la sua pelle.


Risalendo lente.


Eden chiuse di nuovo gli occhi.


Diglielo adesso. Digli che grazie a te finirà in galera per tutta la vita.


Socchiuse le labbra, ma ne venne fuori solo un sospiro.


Il modo in cui la toccava.


C'era qualcosa in quel tocco che annullava tutto il resto.


Lo sentì giocare con l'elastico della sua biancheria.


Trattenne l'istinto di lasciargli libero accesso.


Sollevò finalmente le mani.


Sfiorò delicatamente il suo petto.


Dillo.”


Bisbigliò Davis un'ultima volta mentre le sue labbra le sfioravano il collo.


Le dita di Eden raggiunsero il suo viso.


Lo sfiorarono appena.


Lo costrinsero a guardarla negli occhi.


Io...”


Iniziò cercando ossigeno nei suoi polmoni.


Lui fermò i suoi movimenti.


Io...”


Null'altro uscì dalla sua bocca.


Niente di più.


E fu come arrendersi.


E dare il via all'esecuzione.


La bocca di Davis si schiantò sulla sua.


E stavolta nessuno sarebbe entrato da quella porta.


La vestaglia finì a terra.


Insieme alla sua camicia.


Nella frazione di un secondo era già tra le sue lenzuola.


Col suo peso addosso.


Senza alcuna possibilità di fuggire.


Senza alcuna voglia di farlo.


Lo baciò. Di nuovo e ancora.


Lasciò che le sue mani raggiungessero ogni punto del suo corpo.


Gli graffiò piano la pelle mentre tratteneva un gemito.


Inarcò la schiena aspettando di sentirlo finalmente dentro di lei.


Chiuse gli occhi mentre la prendeva.


Finalmente...


Trattenne il respiro.


Mentre lui si muoveva, lei godeva i frutti della sua debolezza.


Non era riuscita a dire l'unica cosa che lui voleva sentire.


L'unica che l'avrebbe salvata.


Eden sentì ogni singolo muscolo del suo corpo contrarsi.


Lui aveva il pieno controllo.


Lei non poteva resistere.


Ma fortunatamente non sarebbe durato per sempre.


Sentì Davis sospirare nell'incavo del suo collo.


Lo strinse a sé mentre i suoi movimenti rallentavano.


Era finita.


...Finalmente.


Lui scivolò piano al suo fianco.


Lei si sollevò quasi immediatamente cercando di rimettere a posto l'unico indumento che ancora indossava.


Non sapeva cosa dire.


Ammesso che ci fosse qualcosa da dire.


Lo guardò di sfuggita.


Lui fissava il vuoto con le braccia incrociate sotto la testa.


Eden aveva un piano da compiere.


Quella debolezza non cambiava certo le cose.


Devo andare adesso.”


Disse seduta sul letto con la schiena rivolta a Davis.


Non riusciva a far altro che fissare i suoi stessi piedi.


Per qualche assurda ragione si aspettava che lui dicesse qualcosa.


Si voltò a guardarlo un'ultima volta.


Non pretendo di vederti restare.”


Disse infine.


Eden scrutò il suo volto.


Non era soddisfatto. Né vincente.


Era... Lei non aveva tempo per pensarci adesso.


Annuì alzandosi in piedi.


Raccolse la vestaglia da terra e la strinse a sé senza indossarla.


Fissò ancora una volta quel maledetto di scotch.


Buonanotte.”


Disse.


Se prima era sicura che ne avrebbe bevuto un sorso, adesso era certa che avrebbe scolato tutta la bottiglia.



------------



Quando Tyler si ritrovò in cucina l'unica, luce della casa proveniva dalla vita fuori di lì.


La grande mela non dorme mai.


Si sfregò le mani pensando di nuovo a cosa stava facendo.


Voleva bene ad Eden, credeva alla sua storia.


Ma lei non era l'unica persona coinvolta.


Sobbalzò sentendo un'altra presenza accanto a lui.


Ehy.”


Sussurrò Eden. Erano le 3 e 15.


Ci aveva messo un po' per tornare alla realtà.


Un po' per decidere di farsi una doccia.


E ancora un po' per decidersi ad entrare in quella cucina.


Ehy.”


Sei pronto?”


Lui annuì sentendo sotto la mano il piccolo kit dello scassinatore che teneva in tasca.


Che mi dici di Davis?”


Se non fossero stati al buio Tyler avrebbe di certo notato la sua espressione.


Ci ho pensato io...”


Rispose il più atona possibile


...Non verrà di sicuro.”


Tyler preferì non indagare oltre.


Facciamo in fretta.”


Concluse muovendovi verso lo studio.


La porta era chiusa.


Riuscì ad aprirla senza troppa difficoltà.


Quando furono finalmente dentro Eden si concesse di accendere la lampada da tavolo.


Cercò di aprire tutti i cassetti.


Il primo si aprì.


Ma dentro non c'era altro che inutile corrispondenza.


Il secondo era chiuso.


Guardò Tyler.


Lui si avvicinò senza bisogno di ulteriori ordini.


Si inginocchiò infilando un primo ferretto nella serratura.


Eden intanto guardò tra i fogli sparsi in giro.


Tra gli altri un atto di proprietà di una casa a Parigi.


Che volesse tornare in Francia?


Un rumore sordo di una frazione di secondo la costrinse a voltarsi.


Chiamami Houdini!”


Sorrise Tyler facendo scivolare il cassetto.


Eden lo raggiunse.


Iniziarono a frugare tra tutti quei documenti.


Ma niente sembrava davvero essere importante.


Tyler trovò infine una busta gialla.


Ne tirò fuori un fascicolo.


Forse ci siamo...”


Iniziò stringendo gli occhi per mettere meglio a fuoco nella semioscurità.


Eden sospirò.


Se fosse stato davvero qualcosa di utile avrebbe messo fine alle sue peripezie.


Prima di doverne affrontare le conseguenze.


Tyler aggrottò le sopracciglia


E' una convocazione per la lettura di un testamento...”


Guardò l'altro foglio


...E questo è un certificato di morte.”


Eden scosse la testa.


Si inginocchiò accanto a lui


Stai dicendo che ha in programma di fingere la sua morte?!”


Lui fece cenno di no


Non è suo...”


Si fermò un secondo


...Anthony Van Der Wiel.”


Eden prese il foglio dalle sue mani.


Lo guardò con i suoi occhi.


Il signor Van der Wiel era suo nonno.


Guardò anche l'altro documento


Sono convocati per la lettura ufficiale del testamento dopodomani.”


Qualcosa si accese nella sua testa.


Guardò Tyler


Non c'è nessun colpo in programma.”


Rimise in ordine i fogli e li poggiò sulla scrivania tirandosi su.


Lui continuava a seguire i suoi movimenti


Non sono tornati per rubare qualcosa...”


Eden rispose al suo sguardo


...Sono qui per l'eredità di famiglia.”


Ecco svelato il mistero.


Soldi. Come sempre soldi.


E stavolta tanti soldi.


Eden fissò confusa il vuoto mentre Tyler rimetteva a posto.


Davis e Blake odiavano così tanto i loro nonni materni.


E ancor di più i loro soldi.


Avevano preferito rubare piuttosto.


Possibile che adesso volessero amministrare l'intero patrimonio dei Van der Wiel?



.........



A/N Eccomi qua! Allora..In realtà questo capitolo è un po' la continuazione naturale di quello precedente, ma finendo di scrivere è venuto fuori qualcosa in più.


Come avrete capito McPhee sta cercando di fregare Dair, per questo ha ricattato Tyler o lo ha spedito dagli altri.. Diciamo che ha il suo piano personale per risolvere le cose.. Quale? Lo scoprirete!


Quanto ad Eden anche lei ha finalmente scoperto il piano di Davis, o almeno crede! Pensavate che fosse tornato per chissà cosa? Bé, in realtà è tutto molto più soft, ma di certo non semplice come sembra! Aspettate e vedrete ;)


Forse non vi avrà fatto piacere, ma ho permesso ad Eden e Davis di “combinare”!! C'era decisamente abbastanza tensione sessuale tra di loro ed ho pensato che fosse ora di metterla in pratica.. Forse la cosa vi sarà sembrata un po' troppo sbrigativa sul finale, ma non è ancora tempo di indagare il piano dei sentimenti.. Come avrete capito sono tutti e due abbastanza confusi e sull'orlo dell'esaurimento! ;)


So che in questo capitolo ho fatto parecchi riferimenti all'amore (specialmente al loro) ma non date per scontato cosa sta per succedere! In realtà è dal prossimo capitolo che si incasineranno davvero le cose e soprattutto vedremo riapparire il caro Dair! Speriamo di riuscire a scrivere come penso...


Spero che il capitolo vi sia piaciuto, che non vi deluderò in futuro e che continuiate a leggere!


PS. Avendo tra le mie passioni anche il vidding sto preparando un trailer video per la mia storia. Che ne dite??


Un ringraziamento a hana_chan che ha aggiunto la mia storia alle seguite ^_^



PerCINZIA818: Ciao!!Ovviamente grazie! Come avevi ben supposto Tyler ha finito per aiutare Eden, almeno in questa fase... Anche se non è molto convinto di aiutarla fino alla fine! E spero di aver risolto anche il tuo dubbio su Dair e McPhee.. Ovviamente è solo quest'ultimo lo str...o ;) Dal prossimo capitolo inizierò a svelare le reali intenzioni di tutti, anche perché non vorrei continuare a scrivere all'infinito ^_^ Però il bello deve ancora venire, almeno spero! A presto!!


PerMEREDITH91: Che recensione!! Grazie mille, non eri obbligata.. Io sono contenta anche con un semplice “bel capitolo” ^_^ Sono d'accordo con te su Blake, non la sopporto nemmeno io!;) Ma ti assicuro che sarà più utile di quello che sembra... E posso dirti che ben presto verrà finalmente fuori anche Sophia! Ma non ho ancora ben deciso sulle doti paterne di Davis.. Comunque dai prossimi capitoli si sveleranno un po' tutti i misteri quindi ce ne sarà per tutti i personaggi! Compreso Dair, che finora mi è rimasto un po' in secondo piano... Speriamo di riuscire a concludere questa storia al meglio!

Ho letto il nuovo capitolo della tua storia, ma non ho ancora recensito.. Vado un po' a rilento sti giorni, ma provvederò al più presto! Grazie ancora e a presto!!











































































  
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