LA RICERCA
<<
Allora? >> chiese Monti alla guida << mi vuoi dire cosa
succede? >>
<<
Carlo Simi! >> rispose Luca.
<<
Chi sarebbe? >> domandò Lorenzo continuando a non capire.
<<
Carlo Simi, il nostro uomo>> rispose il commissario tutto d'un
fiato. Lorenzo lo guardò interrogativo, non ci stava capendo niente.
<<
Luca ma sei sicuro di star bene, non sarebbe meglio che tu ti
riposassi un po'? >>
<<
Ho riletto le liste dei dipendenti, tra quelli licenziati nell'ultimo
anno c'è Carlo Simi..>>
<<
E? >> chiese Monti ancora più confuso.
<<
E ..Carlo Simi - Marco Lisi >> rispose il commissario
<<
Oh Marco Lisi – Carlo Simi... >> ripeté l'ispettore ancora
poco convinto. Ci pensò su un attimo ed ebbe come un'illuminazione
<< Ma certo Carlo Simi...>>
<<
Un anagramma! >> concluse Luca con sorriso trionfante stampato
in volto finalmente avevano in mano qualcosa di concreto.
In
meno di 20 minuti arrivarono al Decimo. Luca entrò per primo. Non si
avviò verso il suo ufficio, ma si diresse verso l'archivio. Lorenzo,
un po' perplesso, lo seguì a ruota.
Il
commissario accese la luce e si sedette alla scrivania una volta di
Parmesan, adesso di Ugo ed avviò il pc. Monti era rimasto sulla
porta ad osservarlo. << Cosa fai ? >> chiese incuriosito.
<<
Ricerco qualche informazione sul nostro uomo. Non posso sicuramente
telefonare adesso al responsabile della Eletronic. Partiamo da qui
qualcosa salterà fuori, anche una dannata multa per eccesso di
velocità >> rispose Luca
<<
Tu ? >> chiese di nuovo Monti.
<<
Perché ? Qualcosa in contrario ? >>
<<
No, no. Mi pare strano per un commissario e poi... ne sei capace ? >>
<<
Lorenzo prendi una sedia va...Ci sono praticamente cresciuto qua
dentro, se permetti...Non sai quante nottate passate davanti al
computer con Antonio.. >>
<<
Antonio ? >>
<<
Si un collega andato in pensione l'anno passato. Sono dietro a quella
scrivania anche grazie a lui. E' stato come un padre qua dentro. >>
<<
Capisco.. >>
Luca
aprì il programma della polizia di stato ed iniziò la ricerca.
Inserì la sua password di accesso e cercò tra i pregiudicati il
loro uomo. Il computer iniziò ad elaborare le informazioni. Sarebbe
stata una lunga e noiosa notte. Monti sospirò e si adagiò
comodamente sulla sedia.
Erano
quasi le 5 e 30. Lorenzo aveva assunto una posizione più comoda, i
piedi erano sulla scrivania, la giacca usata come coperta e da un
paio d'ore stava dormendo. Luca lo aveva invitato ad andare nel suo
ufficio a riposare almeno qualche ora sul divano, ma l'ispettore
aveva declinato l'offerta, non lo voleva mollare, magari se avesse
scoperto qualcosa avrebbe preso l'iniziativa senza avvertirlo.
Il
computer non aveva ancora dato alcuna informazione utile. Uomo, 45
anni, celibe, nato e residente a Roma, ma l'indirizzo era
inutilizzabile, Luca conosceva quella zona, era un palazzo abbattuto
poco più di sei mesi fa a causa dei danni strutturali rinvenuti.
Aveva
poi impostato la ricerca utilizzando altri parametri; infatti, aveva
cercato tra i pregiudicati, tra i testimoni dei processi, tra i
destinatari di atti notarili. Niente, era stato un buco nell'acqua.
Era rimasta una sola possibilità: controllare, nell'archivio della
stradale se aveva preso qualche multa. Luca impostò la ricerca, ma,
a causa della mole enorme di dati da analizzare, il pc era
lentissimo.
Erano
più o meno 5 ore che stava lavorando, e praticamente quasi 24 ore
che non chiudeva occhio. Il computer stava ancora rielaborando e gli
occhi si fecero più pesanti. Teneva la testa appoggiata sul gomito,
che piano piano scivolò sulla scrivania, fino a che il braccio non
toccò il tavolo e fece da cuscino alla testa. Avrebbe voluto
continuare a lavorare, ma era cosi stanco da non avere forza per
ribellarsi, si lasciò avvolgere dal sonno e dal silenzio che ancora
per poco avrebbe regnato nel distretto.
Fuori
era buio, il suo turno sarebbe cominciato tra un'ora ma era
già davanti al commissariato. Ugo non riusciva a dormire. Da quando
Adele se ne era ritornata in Argentina, andare a casa era una
sofferenza.
Aprì
il portone, era tutto così calmo. La guardiola era deserta. Salutò
il collega di turno nell'ufficio adiacente e si incamminò nel
corridoio che lo avrebbe portato al suo ufficio, i fascicoli gli
avrebbero fatto compagnia, sicuramente si sarebbe sentito meno solo
che a casa. Arrivato davanti alla propria porta si fermò di scatto,
era socchiusa ed una leggera luce illuminava la stanza. Rimase
indeciso sul da farsi, era sicuro di aver lasciato tutto in ordine la
sera prima, chi era entrato? Pensò anche alla possibilità di
chiamare Luca ma si fece coraggio e spinse leggermente la porta senza
fare rumore. Si affacciò e sorrise alla scena che si trovò davanti.
Lorenzo beatamente addormentato sulla sedia e Luca che aveva preso il
suo posto davanti al pc, ma anche lui addormentato sulla scrivania.
Senza far rumore si avvicinò osservando quello che stavano cercando.
Il pc stava lavorando. Decise di non disturbare ed uscì dalla
stanza.
Poco
dopo rientrò, in mano aveva due caffè fumanti e due cornetti alla
crema. Appoggiò il tutto sul tavolo. Lorenzo, sentito il buon odore
di caffè, aprì gli occhi.
<<
Oh Ugo, già qui? Sono già le sette ? >>
<<
Buongiorno a te Monti >> rispose sarcastico Ugo << Non ti
preoccupare, sono da poco passate le sei. Vi ho visto non proprio in
formissima e vi ho portato la colazione. Ma state lavorando da ieri
sera? >>
<<
Più o meno >> disse Lorenzo stiracchiandosi. Voltò lo sguardo
e si accorse di Luca addormentato.
<<
Che faccio lo sveglio ? >> chiese all'agente.
<<
Sta proprio dormendo eh..poveretto, non sta passando un bel
periodo...Bè direi di svegliarlo, magari andate a casa e fate una
bella doccia >>
Lorenzo
annuì, si alzò e si avvicinò al commissario, appoggiò una mano
sulla spalla e dopo averlo chiamato un paio di volte, aprì
faticosamente gli occhi.
<<
Ohi Ugo già qui? Buongiorno >>
<<
Buongiorno Luca, c'hai una faccia, non hai dormito niente, perchè
non te ne vai un po' a casa a riposare? >>
<<
No non fa niente >> rispose il ragazzo << il computer non
ha ancora dato esiti? >>
<<
No >> rispose Lorenzo << ma Ugo ci ha portato colazione
>> disse porgendogli la sua porzione.
<<
Grazie Ughè, non dovevi >> rispose.
Non
avevano praticamente dormito, ma un caffè ed un cornetto ancora
caldo fece recuperare loro un po' di energia. Luca stava dando
l'ultimo morso alla colazione quando il pc avvertì della fine della
ricerca. Si avvicinò velocemente al monitor.
<<
Ci siamo! >> disse trionfante a bocca piena.
<<
Carlo Simi ha preso una multa tre mesi fa vicino allo stadio...>>
disse Luca afferrando un biglietto ed una penna << Via Pomezia
15, la multa è stata inviara a questo indirizzo..Cazzo ci siamo!
Lorenzo, chiama tutti a rapporto, entriamo in azione >>
In
meno di un quarto d'ora tutta la sua squadra era arrivata al
distretto. Anche Castelli era stato avvisato. “Bella mise” aveva
commentato vedendo Luca in tuta e scarpette, sembrava un commissario
ancor più giovane. Non era andato a casa a cambiarsi, non c'era
tempo per i formalismi, era il momento giusto per entrare in azione.
Arrivarono
in silenzio sotto casa del sospettato. Niente sirene, Luca voleva
sfruttare l'effetto sorpresa. Era un condominio, il suo appartamento
era al secondo piano. Il commissario era il primo della fila, seguito
da Anna, Elena, Gabriele ed infine Lorenzo. Interno 4. Eccolo.
L'adrenalina scorreva nelle vene degli agenti, il volto concentrato.
Pronti per entrare in azione. Luca fece un cenno ad Elena di aprire
la porta, impiegò pochi secondi. Erano dentro. Pistola in pugno,
percorsero il corridoio. Entrarono in salotto. Libero. La cucina, il
bagno la camera ed infine lo studio. Pulito. Non c'era. Maledizione.
Luca
sospirò, ripose la pistola nella fondina, si appoggiò al muro e si
passò una mano tra i capelli. Un altro buco nell'acqua. L'adrenalina
prima dell'azione lascio spazio alla stanchezza della notte passata
davanti al pc, come se lo avesse travolto di nuovo. Anna le si
avvicinò: << Hei, perchè non vai un po' a casa ? Sei stato
fuori tutta la notte, hai bisogno di staccare un po'. >>
<<
No, dobbiamo repertare tutto ed analizzarlo >> rispose con
fermezza Luca.
<<
Ci pensiamo io e Gabriele >> disse Elena << Ci sono delle
cose interessanti, tu e Lorenzo andatevene un po' a casa, non siete
delle macchine, abbiamo bisogno della vostra lucidità, soprattutto
della tua Luca >>
Era
di nuovo alle strette dei suoi uomini, ed anche questa volta avevano
ragione. << Ok, andiamo Lorenzo. Mi raccomando voglio tutto al
distretto >>
<<
Aspetta io vengo con te >> disse Anna << Non ti ci lascio
da solo a casa >>
<<
No, Anna tu resti qui con gli altri >>
<<
Luca, lo sai la scorta...>> rispose la ragazza risentita
<<
Si va bè, ci vediamo tra un paio d'ore >> salutò Luca
visibilmente contrariato.
Continua..
Note:
Originariamente questo capitolo doveva essere più lungo, poi mi pareva troppo e quindi ho deciso di spezzarlo...Scusate l'ernorme attesa, purtroppo gli impegni universitari non mi permettono di avere molto tempo per scrivere. Ringrazio Alchimista per il suo immancabile commento e sostegno, spero che anche questo aggiornamento sia di tuo gradimento e aspetto con ansia il tuo nuovo capitolo. Un grazie a Schmetterling per il commento, sono contenta che ti piaccia la mia storia, spero che continuerai a seguirla. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite e le seguite!!! Ed infine un grazie a tutti i lettori silenziosi :)
A presto
un bacio
Tinta87