A Polpy
affinché l’estate possa sempre vivere in te...
Never-Ending Summer Vacation
Il dolce tran tran
della piccola vettura che si muoveva costante sui binari, le ruote pesanti che
scivolavano sul ferro caldo baciato dal sole, una distesa di girasoli in
lontananza, sancivano la fine di un’altra stagione. Il odore dei sedili in legno di quella carrozza, nella quale
spiccava forte l’aroma dei mandarini, era qualcosa che la giovane non avrebbe
mai dimenticato. Un bambino, suo compagno di viaggio, le porse uno di quei
frutti succosi che lei, sorridente, accettò. Si era ritrovata in un sogno, un
magnifico dipinto dai colori saturi e brillanti, dove il cielo era limpido e il
respiro del vento avrebbe sempre mantenuto lontane le nuvole. Più il treno
avanzava verso la città più la ragazza vedeva sbiadire i contorni di quella
poesia. Le sembrava una storia lontana, con dei protagonisti irreali e
inconsistenti, come quelli del libro che stringeva tra
le mani. La carta ruvida sotto i suoi polpastrelli era l’unica cosa tangibile
di quel racconto che si confondeva tra fantasia e realtà. I
fuochi d’artificio, la carezza delle onde sui piedi, le corse in riva al mare.
Attimi di vita vissuta o fragili illusioni. Si aggrappava disperatamente alla
concretezza di quei fogli, testimoni di una ragazza diversa che stava imparando
a condividere con il cuore le piccole cose della vita. In prima pagina erano
incise poche parole con una calligrafia sicura ad
elegante; la calligrafia di un uomo importante…
“Alla splendida Nabiki Tendo”.
Al solo pensiero, un brivido la scosse e perse la presa sul mandarino che
stringeva tra le dita, il quale rotolò lieve al suolo. Rossa in volto,
delicatamente, lo raccolse. Le mani le tremavano ancora. Dov’era
finita tutta la sua sicurezza e sfacciataggine? Una breve villeggiatura ha
davvero avuto il potere di cambiare la cinica ragazza? Assopita dal lungo
viaggio e dal sapore dolciastro così intenso di quella prelibatezza
si lasciò cullare dai ricordi. Ricordi che non le appartenevano, di una ragazza
che non conosceva, memorie di una giovane innamorata. Si riconosceva
molti vizi e difetti, ma scordare per lei era impossibile. Avrebbe rinnegato
sino alla morte qualunque coinvolgimento sentimentale da parte sua; nessuno
avrebbe mai dovuto sapere nulla. È bastato poco a far rindurire il cuore di
Nabiki. Si era lasciata andare a quello che era stato un amore impossibile e
ora doveva distruggere quell’incantesimo prima di compromettersi. Avrebbe
taciuto per sempre quelle carezze, quei baci, quelle risate; tutto ciò che
aveva ottenuto in un attimo, con un intenso incrocio di sguardi. Peccato che sta volta non era lei ad avere il coltello dalla parte del
manico. Il fato avverso le aveva troppo presto dichiarato proibite quelle cose
e lei, anzi loro, deboli ai piaceri della carne e affiatati, più di quanto avrebbero mai ammesso, si erano lasciati travolgere dalla
passione per quel legame illecito. Non avrebbe mai pianto per quella rottura,
perché non vi era mai stato un inizio, non vi era mai stato niente, assolutamente
nulla da raccontare, avrebbe stretto in tasca i suoi pugni e sarebbe andata
avanti come sempre, senza pentirsi di nulla e con la consapevolezza di aver
conosciuto l’amore. Una piaga le trafisse il cuore. Quel ragionamento faceva
male. Aveva spento il cervello troppo a lungo, aveva cominciato a vivere
guardandosi con altri occhi, i suoi occhi. Le sfuggì una risata argentina. Stava cambiando, stava
abbassando la maschera. Ma questo non era un
procedimento irreversibile; aveva bisogno di lui.
Si era disabituata al disordine di Nerima in quell’oasi di tranquillità lontana
dalla sua famiglia e ora riprendere i frenetici ritmi della sua vita, le
sembrava così monotono e scontato. Si sentiva parte dello sfondo. Dopo il primo
giorno di calorosa accoglienza nessuno più badava a lei che si era chiusa in un
forziere con il suo tesoro. Un tesoro prezioso più di
qualunque conto in banca, il suo segreto e infelice sogno d’amore. La
vita scorreva veloce in quel sobborgo di Tokyo e come sempre c’era un gran
movimento di vita a casa Tendo. Quella sera un giovane uomo bussò alla porta
del dojo con in mano un
grande girasole che disse solo:
“Ho rotto il fidanzamento. Nabiki,
sono qui per te!”
Forse il sogno di quella vacanza estiva sarebbe diventato qualcosa in più di un
meraviglioso ricordo...
Note dell’autrice: la storia che avete appena letto è
liberamente ispirata dall’omonima sigla Never-Ending Summer Vacation è eseguita delle DoCo, le
cinque doppiatrici dell’anime, come opening del terzo
film di Ranma ½ “Ranma
contro la leggendaria fenice”