Fandom: Harry Potter;

Paring: James/Severus;

Rating: Pg13;

Warning: AU, FlashFic, Fluff;

Summary: Questa ficcina è nata per rispondere all’Anti-Canon Meme pubblicato sul mio LJ, in cui queenseptienna mi ha sfidata a scrivere una storia sul suo OTP, collegata all’universo della sua bellissima fiction “Red Snow”.

Niente più di Severus e James in un giardino innevato.

 

Ringrazio, come sempre, la mia preziosissima beta Narcissa63.

 

 

Garden’s Snow

 

Soffici fiocchi di neve fluttuavano nell’aria, ricoprendo il giardino d’una casetta alla periferia di Godric’s Hollow. Severus stava lì, nel bel mezzo del vialetto, coperto da un mantello nero troppo sottile. In silenzio,  rivolgendo i palmi verso il cielo, lasciò che quelle lacrime di ghiaccio si posassero su di essi, sui suoi capelli, sul suo volto.

D’un tratto due braccia forti cinsero il suo torace magro, attirando il suo fisico snello contro un petto caldo. Quel calore così familiare che non aveva potuto assaporare per anni…troppi anni.

-Cosa fai?- sussurrò la voce roca di James al suo orecchio, facendolo rabbrividire in modo tutt’altro che spiacevole. Così bassa, così virile…non più quella di un ragazzino.

-Pensavo- rispose semplicemente.

-Pensavi?- ripeté il compagno.

-Sì, esattamente Potter. Mi rendo conto che probabilmente tu non abbia la più pallida idea di cosa significhi, ma le persone con un cervello si dedicano a questa attività piuttosto spesso- lo sbeffeggiò, accoccolandosi meglio nel suo abbraccio.

Il Grifondoro lo morse sul collo per punirlo: -Quante sciocchezze dici. Sono sempre stato tra i migliori studenti di Hogwarts- ribatté indispettito.

Il Serpeverde voltò leggermente il capo per poterlo guardare di traverso, inarcando un sopracciglio con fare scettico.

Jam gli accarezzò il viso: -Sei cambiato così tanto…- bisbigliò stringendo maggiormente a sé quel corpo che, nonostante fosse magro come allora, adesso era più maturo e muscoloso.

Piton sospirò: -Lo siamo entrambi…è passato molto tempo ed il mondo non è più quello di una volta. Siamo tutti cambiati- affermò con una lieve nota aspra, rigirandosi nel suo abbraccio per averlo di fronte a sé.

-Una cosa non è mutata affatto…-  replicò l’amante portandosi una delle sue mani al petto e posandola sopra il proprio cuore –Io, qui, sono sempre lo stesso. Mi dispiace di averti lasciato da solo così a lungo…Ti amo, Sev- sussurrò posando la fronte su quella del Pozionista.

Questi chiuse gli occhi, per non specchiarsi nel castano troppo intenso di quelle iridi: -Idem- riuscì a bisbigliare, prima che l’altro posasse le labbra sulle sue.

Attorno a loro, imperterrita, la neve continuò silenziosamente a cadere.

 

FINE.