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Autore: ka_chan87    13/11/2009    0 recensioni
Salve a tutti. Questa sarà una piccola e modesta raccolta di alcuni racconti Noir (sul genere dei racconti brevi di Roald Dahl), in tutto quattro, scritti ormai un anno fa e che mi sono decisa solo ora a pubblicare.
In ogni racconto c'è un riferimento a una canzone sempre diversa, la quale si intreccia con il contenuto dell'episodio.
Spero siano di vostro gradimento, buona lettura!
Tratto dal quarto racconto: "[...] Un'innocente creaturina di appena qualche mese. Le guance di solito di quel rosso così vivido ha già l'impressione che stiano impallidendo, sotto i suoi occhi dall'espressione indefinibile."
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Pernottamento al Memory Motel”

 

E' una soleggiata e calda giornata sulla lunga statale Texana. Robert canticchia felice nella sua vecchiotta utilitaria, la radio gracchiante da sottofondo, e il paesaggio brullo e secco al di fuori del finestrino abbassato è sempre lo stesso da quella che sembra una vita. Ma a Robert non importa. Sapere che in sua compagnia ci sono loro, le sue due dolci fanciulle, lo ripaga di quel monotono viaggio. Un sonoro sbadiglio gli fa voltare la testa e sorridere verso la bella donna che ha la fortuna di avere al suo fianco – in tutti i sensi: Caroline.

“Una giornata magnifica, vero cara?” le domanda con un sorrisone Rob, come lo chiama lei.

“Incantevole, caro” contraccambia la splendida Caroline, abbagliandolo col suo sorriso, splendente più del sole. Ah, com'è stato fortunato ad averla incontrata!

“E tu, piccola mia, cosa dici là dietro?” domanda poi Rob guardando nello specchietto retrovisore la ragazzina seduta scomposta sul sedile posteriore. Lei, la piccola, è Lucy, l'altro suo tesoro.

“Niente di che. Tutto regolare, direi” ribatte la ragazzina, senza troppo entusiasmo. Rob non pare farci caso. Ah, come sono fortunato!, pensa di nuovo.

“Ottimo, ottimo. Sapete, credo che questo viaggio farà bene a tutti noi, ne son sicuro!” esclama felice. Sul volto di Caroline passa un sorriso, Lucy inarca un sopracciglio. Seppur con espressioni diverse, entrambe pare che stiano pensando la stessa cosa: 'Oh, non abbiamo dubbi'.

Il sole prosegue con il suo movimento giornaliero e l'utilitaria non è ancora prossima alla meta quando ormai è il tramonto.

Caro... tra non molto sarà buio. Questa sera che ne dici di evitare la nottata in macchina? Io e Lucy siamo distrutte e anche tu hai bisogno di riposare come si deve” suggerisce la dolce Caroline, sfiorando, delicata, l'avambraccio dell'uomo.

“Mh, in effetti una doccia e un bel letto ci vorrebbero proprio. Purtroppo non conosco bene questa zona e non ci spererei troppo di imbatterci in un motel... se magari avessimo fatto la strada che avevo detto io...”

“Ti ho detto che questa è una scorciatoia, fidati! E per il motel non preoccuparti, Zio Frank mi ha detto una volta che non troppo lontano da qui ce n'è uno... eccolo, infatti!” esclama felice Caroline, indicando una struttura resa visibile solo dall'insegna al neon “Memory Motel” non del tutto funzionante.

“E bravo Zio Frank! Comunque, chissà perché l'anno chiamato così, come la canzone...” comincia Rob

“... dei Rolling Stones? - conclude per lui la signora al suo fianco – Perché pare che una volta, durante una tournee, il gruppo avesse pernottato qui e che questo sia il luogo in cui hanno creato appunto la canzone... Anche se ho i miei dubbi” conclude Caroline, ridacchiando.

“Bè, è comunque una bella storia” commenta Rob mentre ferma la macchina nei pressi dell'ingresso. Smontano in un baleno, stiracchiandosi le membra intorpidite dalle lunghe ore di viaggio. Rob prende dal baule i loro bagagli e si dirigono tutti e tre verso l'ingresso.

Un campanellino risuona quando aprono la porta, dando loro il benvenuto. Si dirigono verso la reception piuttosto spoglia, Caroline e Lucy si guardando intorno tra l'incuriosito e scettico, in attesa, Rob, come al solito, ha stampato in viso il suo sorriso che alle volte gli dà un'aria da ingenuo.

“C'è nessuno?” domanda a voce alta, dopo qualche minuto. Ma nessuno si presenta ad accoglierli.

“Strano” borbotta ma per nulla turbato. Anzi, apre il registro posto sul bancone dando un'occhiata alle firme. Dall'anno prima le visite non sono state un granché, nota, e peraltro solo di uomini.

“Allora?” chiede Lucy, un po' spazientita.

“Non si vede nessuno in giro, forse i proprietari sono andati a fare un po' di provviste. Direi comunque di sistemarci, quando arriveranno si accorgeranno di noi. Avete preferenze sul numero della camera?” scherza, il motel è completamente vuoto.

Prendendo una chiave a caso, si dirigono verso la stanza in cui avrebbero pernottato. Rob apre la porta, accende le luci e mentre Caroline e Lucy fanno a loro volta ingresso nel piccolo monolocale, lui appoggia le valigie in un angolo.

“Allora, mie splendide fanciulle... cosa vogliamo fare?” domanda con un ampio sorriso, guardandole come fossero due statue d'oro.

“Io un'idea ce l'avrei...” dice Caroline guardandolo maliziosa e lui sorride a sua volta, compiaciuto.

“Non vogliamo perdere tempo, eh?” dice soddisfatto ed emozionato mentre la donna lo spinge verso il letto matrimoniale, seguiti da Lucy sempre col suo sguardo un po' inespressivo.

“Anche tu, piccola mia?” domanda Rob mentre Caroline lo immobilizza sul materasso. Nonostante l'assenza di risposta dell'altra, il sorriso dell'uomo si amplifica.

“Ora sta zittino, caro... Adesso ci pensano le tue Caroline e Lucy a te...” gli sussurra la donna sopra di lui, prendendo in mano un cuscino e cominciando ad avvicinarglielo al volto. Lui ridacchia spaesato, non capendo le intenzioni di Caroline.

'Chissà queste prostitute Texane che trucchetti interessanti conoscono... Ah, come sono fortunato!', pensa Rob e mentre la pressione del cuscino sul suo volto si fa sempre più forte, il suo sorriso resta, seppur, per la prima volta nella vita, abbia una nota di tensione.

Nel frattempo, le casse a circuito del motel fanno riecheggiare nella stanza le dolci note di Memory Motel dei Rolling Stones:

' ... We spent a lonely night at the Memory Motel
It's on the ocean, I guess you know it well
It took a starry night
to steal my breath away ...'



  
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