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Autore: Shizue Asahi    14/11/2009    2 recensioni
{5^ Classificata al Konoha's Yuri Festival indetto da rekichan e Kei_Saiyu}
Ogni anno, i ragazzi di Konoha, Suna e Oto sospendevano le ostilità tra villaggi per riunirsi in un’occasione davvero speciale.
La riunione, che si teneva annualmente sotto il palazzo dell’Hokage, prevedeva una sfida tra i concorrenti. Una battaglia che solo i veri uomini potevano vincere.
Richiedeva astuzia, concentrazione, prontezza di riflessi e capacità di osservazione. Tutte doti che un buon ninja deve possedere per essere considerato il migliore.
Il loro compito? Filmare le dolci kunoichi in momenti di pura privacy con la loro metà.
I creatori del video migliore avrebbero ricevuto l’ambito riconoscimento di registi ufficiali delle sedute, oltre ad un buono spesa da utilizzare in ogni negozio di Konoha.
Ad ogni partecipante, sarebbe stata inviata una lettera contenente il nome della ragazza da spiare e quello del partner di lavoro.
A tutti i partecipanti, buona fortuna.
{Sakux???}{Accenni SasuNaru}
Prima Yuri, abbiate pietà xD
Se commentate fate felice una povera mente bacata xD **
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yuri | Personaggi: Kankuro, Sakura Haruno, Shikamaru Nara, Sorpresa
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Shizue Asahi
Titolo: Hands off! She’s my gir
l!
Personaggi: Sakura Haruno, Kankuro, Shikamaru Nara, Sorpresa
Genere: Comico, Commedia
Rating: Arancione  
Avvertimenti: Yuri, Lemon, One-shot
Introduzione: Riusciranno Shikamaru e Kankuro a convivere e a girare un video decente? E Sakura, cosa farà quando li scoprirà? Perché sì, Sakura li scoprirà, noi donne alla fine scopriamo sempre tutto! xD
Note dell'Autore (facoltativo): ed ecco a voi la mia prima Yuri xD La mia prima, e con tutta probabilità ultima Yuri ^^’ Tutta la ff è incentrata sul genere comico poiché non mi sono ritenuta all’altezza di scrivere una vera e propria ff Yuri “seria”. Come avevo già preannunciato c’è un accenno SasuNaru (La Coppia non poteva mancare xD) Non rivelo subito con chi sta Sakura perché voglio far venire un infarto a Shikamaru e Kankuro xD Il titolo non ha niente a che fare con la ff xD Ma non sono riuscita a farmi venire niente di meglio -_____-’’’’ Mi scuso per aver leggermente ridicolizzato Kankuro, lo adoro, ma per motivi pratici l’ho fatto scontroso e fissato con le bambole… (Dov’è la differenza dall’originale?! NdTemari) La parte un po’ hot mi ha dato qualche piccolo problema xD Con la yaoi non mi è mai successo, solo che con la yuri non so come muovermi xD

 

Hands off! She's my girl!

 

Ogni anno, i ragazzi di Konoha, Suna e Oto sospendevano le ostilità tra villaggi per riunirsi in un’occasione davvero speciale.
La riunione, che si teneva annualmente sotto il palazzo dell’Hokage, prevedeva una sfida tra i concorrenti. Una battaglia che solo i veri uomini potevano vincere.
Richiedeva astuzia, concentrazione, prontezza di riflessi e capacità di osservazione. Tutte doti che un buon ninja deve possedere per essere considerato il migliore.
Il loro compito? Filmare le dolci kunoichi in momenti di pura privacy con la loro metà.
I creatori del video migliore avrebbero ricevuto l’ambito riconoscimento di registi ufficiali delle sedute, oltre ad un buono spesa da utilizzare in ogni negozio di Konoha.
Ad ogni partecipante, sarebbe stata inviata una lettera contenente il nome della ragazza da spiare e quello del partner di lavoro.
A tutti i partecipanti, buona fortuna.

 

Shikamaru bussò alla porta di Choji, tenendo in mano due buste.

Asuma gliele aveva consegnate quella mattina e aveva promesso all’amico che le avrebbero aperte insieme.

Anche solo per combattere il nervosismo che aveva spinto Choji a tentare un’indigestione per uscire dalla gara, ovvero quella che Shikamaru considerava solo l’ennesima, lunga e fastidiosa seccatura.

Per questo, una volta entrato in casa Akimichi, aprì immediatamente la propria lettera, mentre l’amico continuava a fissare il foglio di carta come fosse la vendetta in terra di tutta la carne ai ferri che aveva mangiato.

Sinceramente, sperava di capitare in squadra con un compagno semplice da gestire e spiare una ragazza tranquilla e pacata.

I suoi sogni furono smorzati rapidamente.

Quella sì che sarebbe stata una vera seccatura.

 

A Suna faceva caldo.

Troppo caldo.

Decisamente un caldo eccessivo.                                                                

Kankuro stava seriamente pensando di installare un sistema refrigerante dentro Karasu, quando ricevette la lettera.

Tentennò un po’ prima di aprirla, perdendosi in fantasie su quale bella fanciulla prosperosa gli sarebbe toccato riprendere in atteggiamenti intimi con – ovviamente – un'altra bella fanciulla prosperosa.

Alla fine, si decise a leggere.

E le sue aspettative sul seno restarono deluse.

Molto deluse.

 

Imprecando mentalmente Shikamaru se ne stava davanti alle porte di Konoha in attesa del suo partner  che, tanto per iniziare la loro collaborazione alla grande, era in ritardo. Il ragazzo dalla testa ad ananas sbadigliò assonnato: sua madre, la sua cara, dolce e “tanto” gentile mammina, quella mattina aveva giustamente preteso che si alzasse all’alba per non fare tardi e lui, da bravo figlio obbediente aveva abbandonato il suo comodo ed accogliente letto per dirigersi alla porta sud di Konoha, dove, teoricamente, avrebbe dovuto trovare Kankuro…

“Stupide donne!” pensò “Tutte seccature, sempre e comunque!”

Quando finalmente Kankuro arrivò il sole era già alto nel cielo e l’umore di Shikamaru non era per niente di buon auspicio. Non si sentiva così nervoso dall’ultima volta che Ino, chi sa come, lo aveva trascinato con lei a fare shopping! Il ragazzo rabbrividì ripensando a tutti i pacchi che gli era toccato portare.

Velocemente Kankuro salutò il ragazzo col codino, poi si portò una mano sulla fronte e, spostando il ridicolo copricapo, si asciugò il sudore che in tante piccole stille gli imperlava la fronte.

-Perché mi guardi così?!- chiese il ragazzo di Suna notando lo sguardo arcigno del compagno.

Shikamaru sbuffò e, ignorando la domanda, gli chiese – L’hai portata?-

L’altro sorrise esaltato, troppo esaltato pensò Shikamaru, e gliela mostrò.

-Stai scherzando vero?!-sbottò all’improvviso, in una sorprendente botta di vita.

Kankuro lo guardò sorpreso –Che cos’ha che non va?! È perfetta! Piccola e maneggevole, la bambolina non avrà via di scampo!- disse sicuro di se ghignando.

Una venetta cominciò a pulsare sulla tempia di Shikamaru, che dubbioso osservava la microscopica  telecamera che il marionettista teneva stretta in una mano e che gli sventolava fastidiosamente davanti al viso.

-Se lo dici tu- biascicò.

I due ninja cominciarono ad aggirarsi per le strade di Konoha alla ricerca della loro preda. Dopo un’ora buona la trovarono. Sakura stava uscendo dal chiosco del Ramen seguita dai tre suoi compagni di squadra: Sai, Naruto e Sasuke.

Shikamaru e Kankuro si appostarono ed attesero che si dividesse dagli amici, poi la seguirono. La ragazza girovagò, per un po’, senza meta per le strade affollate di Konoha e, più di una volta, si voltò. Si sentiva osservata e aveva la strana sensazione che qualcuno la stesse pedinando, ma ogni volta che, girandosi, non vedeva nessuno si dava mentalmente della stupida.

Ad un tratto la ragazza dai capelli rosa incontrò Hinata. La Hyuuga la salutò con un timido sorriso e poi si abbracciarono. Le due ragazze cominciarono a parlottare e, più di una volta, la corvina arrossì. Probabilmente, pensò Shikamaru, Sakura la stava punzecchiando su qualcosa di molto imbarazzante, o le stava raccontando delle sue “scandalose” avventure notturne.

Dopo un po’ la Hyuuga si congedò dicendo all’amica che doveva vedere una persona e, ci avrebbe giurato, a Shikamaru sembrò di vedere Kiba e Choji seguirla.

I due ragazzi passarono la giornata seguendo Sakura che, come se lo facesse apposta, andò a fare shopping, poi la manicure e alla fine se ne tornò a casa. Per rendere la giornata più piacevole Kankuro non fece altro che lamentarsi e grugnire, dando sui nervi a Shikamaru, il che era un evento assai raro poiché il ragazzo col codino era in squadra con uno degli individui femminili più fastidioso, appiccicoso e nevrotico di tutta Konoha: Ino Yamanaka.

Verso l’ora di cena i due decisero di terminare lì il pedinamento dell’Haruno per riprenderlo il mattino seguente e, cono grande, “enorme”, piacere di Shikamaru, Kankuro lo informò che avrebbe alloggiato a casa sua. Una volta a casa Nara, Yoshino accolse con gentilezza l’ospite, troppa gentilezza pensò Shikamaru guardando di sottecchio la madre che riempiva il piatto del ninja di Suna. Lei sapeva, sapeva che quello schizzato fissato con le bambole sarebbe rimasto a casa loro e non gli aveva detto niente.

Quella notte, contro ogni legge della fisica, Shikamaru Nara non dormì. “Gentile, troppo gentile” non faceva che ripetere mentalmente fissando accigliato e seccato l’intruso che russava beatamente nel suo comodo letto e che lo aveva costretto a dormire nel pulcioso sacco a pelo che sua madre aveva tirato fuori chi sa da quale buco di casa sua e che puzzava di muffa e polvere. Per completare il quadro le inquietanti marionette di Kankuro sembrava che lo fissassero e lo mettevano in agitazione: erano pur sempre armi con le quali il marionettista poteva attaccarlo e farlo secco in qualsiasi momento.

La mattina successiva Kankuro si alzò riposato e rilassato e si diresse pimpante in cucina, dove la signora Nara gli aveva preparato la colazione, mentre Shikamaru aveva due enormi borse nere sotto gli occhi che inquietarono non poco i genitori i quali, però, preferirono non dir niente, o meglio, Shukaku stava per parlare, ma dopo un’occhiataccia per niente rassicurante da parte della sua dolce metà tacque e abbassò la testa riprendendo a mangiare.

Dopo essersi rifocillati, Shikamaru e Kankuro uscirono da casa Nara e andarono a casa Haruno. Silenziosi si avvicinarono alla finestra della stanza di Sakura, ma era vuota, il letto era rifatto e della ragazza non c’era traccia neanche nelle altre stanze. Era uscita, dunque.

-Sei sicuro che abbia la ragazza?-chiesa Kankuro mentre si aggiravano per Konoha alla ricerca della kunoichi dai capelli color confetto.

-No.- biascicò Shikamaru soffocando uno sbadiglio –Quando Sasuke è tornato e le ha detto che stava con Naruto lei non ha rivolto loro la parola per un mese intero. E ultimamente passa molto tempo con Rock Lee.- concluse annoiato.

Kankuro sbiancò immaginandosi a filmare la ragazza dal piccolo seno in atteggiamenti poco casti con il ragazzo dalle enormi sopracciglia. Sconvolto non disse più una parola e Shikamaru sorrise: aveva raggiunto il suo obbiettivo. Stava diventando perfido come la sua compagna di squadra, pensò, passava decisamente troppo tempo con Ino.

Non trovandola a casa i due ninja cercarono Sakura al chiosco del ramen, al palazzo dell’Hokage e per i vari negozi di Konoha.

Scoraggiati si diressero verso i capi d’allenamento dove trovarono qualcosa di “interessante”. 

Seduti sotto le fronde di una grande quercia due ragazzi si godevano il lieve venticello che scuoteva le foglie dell’albero e contemporaneamente i loro capelli. Naruto se ne stava comodamente appoggiato sul petto di Sasuke. L’Uchiha lo teneva stretto a se e ogni tanto faceva congiungere le loro labbra. L’Uzumaki teneva gli occhi chiusi e si godeva le attenzioni dell’amante,  più uniche che rare. Sospirò quando le labbra sottili di Sasuke posarono sulle sue, perdendosi nel suo piccolo angolo di paradiso.

All’improvviso un rumore catturò l’attenzione dei due ragazzi. Veloce Sasuke scattò in piedi, facendo cadere col sedere per terra Naruto e attivò lo Sharingan. Il biondino si lasciò sfuggire un gemito infastidito e si massaggiò il fondoschiena.

-Sarà solo un animale Sasuke, è inutile che ti agiti!- disse Naruto –E potevi almeno spostarmi invece di farmi cadere a terra Teme!- terminò gonfiando le labbra e mettendo il broncio.

-Tsk! Dobe!- Sasuke disattivò lo Sharingan e si rimise seduto con la schiena poggiata sulla corteccia della quercia. Attirò nuovamente a se Naruto che, ancora imbronciato, tentò di opporre resistenza. Col suo solito sguardo freddo il moro lo strinse, impedendogli di muoversi e, con un ghigno poco rassicurante, comincio a far scorrere la zip della felpa arancione.

Bianco come un cencio Shikamaru diede una botta in testa al compagno che, molto saggiamente, aveva schiacciato un rametto che, spezzandosi, aveva rivelato la loro posizione. Menomale che Naruto era riuscito a convincere Sasuke che si trattava di un animale selvatico, altrimenti l’Uchiha li avrebbe fatti secchi.

Kankuro, massaggiandosi la testa, guardò male il ragazzo col codino, ma non fiatò. Se Sasuke li trovava la loro misera esistenza sarebbe stata stroncata all’istante.

I due sgusciarono via assicurandosi di non far rumore, lasciando i due piccioncini soli.

Veloci come schegge i due ninja si allontanarono dai campi di addestramento e si fermarono solo quando furono dall’altra parte del villaggio. Col fiato corto si piegarono in due e poggiarono le mani sulle ginocchia, inalando più aria possibile.

-Vuoi farci ammazzare?!- sbottò all’improvviso Shikamaru una volta che riuscì a regolare il respiro.

-Non è mica colpa mia se quel maledetto ramo si è andato a mettere sotto la mia mano moccioso!- gli rispose Kankuro presuntuoso.

Shikamaru fece roteare gli occhi sbuffando. Era esausto, la testa gli doleva ed era sicuro che, una volta finito il Konoha’s Yuri Festival, Sakura lo avrebbe ucciso…

Il ragazzo col codino non rispose al marionettista, non aveva né la forza né la voglia di mettersi a battibeccare con quell’idiota.

Si riposarono per dieci minuti buoni, poi ripresero a vagare senza meta per Konoha alla ricerca di Sakura, ma non riuscirono a trovarla. Quando il sole tramontò tornarono, scoraggiati, a casa.

 

Con le braccia poggiate alla ringhiera del balconcino della sua camera da letto Shikamaru si godeva l’aria fresca della notte. Non riusciva a dormire, se lo avesse raccontato a qualcuno non gli avrebbe creduto. Annoiato fece vagare lo sguardo su Konoha. Da casa sua si godeva un’ottima vista, poteva vedere tutto il villaggio, persino casa Haruno… Shikamaru strabuzzò gli occhi e corse a svegliare Kankuro.

Dopo aver protestato, grugnito e persino supplicato il marionettista si decise ad alzarsi e a seguire il compagno.

Veloci i due ninja saltarono da un tetto all’altro, per poi fermarsi davanti ad una casa dove, erano sicuri, aver visto entrare la kunoichi dai capelli rosa. Non sapeva perché, ma a Shikamaru l’abitazione sembrava fin troppo familiare. Non ci fece caso, infondo quasi tutte le case di Konoha si assomigliavano.

-L’abbiamo beccata!- esclamò euforico Kankuro con gli occhi fuori dalle orbite e un sorriso ebete sul viso.

-Ssssshhhh!!! Vuoi farci ammazzare?!- borbottò indispettito Shikamaru acquattato sul tetto dell’abitazione nella quale era entrata Sakura.

Il marionettista lo guardò male, gli prudevano le mani tanta era la voglia di prenderlo a pugni, ma si astenne, ci avrebbe pensato dopo aver ricevuto il suo meritato premio per il miglio video amatoriale e il buono –da usare in ogni negozio di Konoha- che avrebbe speso per comprare l’agognata Barbie che aveva visto esposta in un negozietto il giorno prima. Ma vi rendete conto?! Quella non era un Barbie come le altre! Aveva tanti piccoli accessori colorati (che sua sorella avrebbe fatto sparire, una volta arrivato a casa, dicendo che erano pericolosi perché lui se li infilava nel naso…) e due, ben due vestitini!!!

Shikamaru studiò per alcuni secondi i migliori schemi d’attacco. Con un cenno della testa fece segno al compagno di seguirlo e, lento e silenzioso, saltò sul balconcino della casa.

L’ampia porta finestra era socchiusa e i due ragazzi ne approfittarono per sbirciare all’interno della stanza.

Un brivido freddo percorse la schiena di Shikamaru, mentre Kankuro accendeva la piccola telecamera sghignazzando eccitato.

La camera era spaziosa e illuminata da una piccola lampada relegata in un angolo. Sull’ampio letto Sakura ridacchiava divertita mentre una cascata di capelli biondi le solleticava il viso.

La mascella di Shikamaru rischiò seriamente di slogarsi quando Ino Yamanaka, la sua compagna di team, la ragazza che per anni si era proclamata orgogliosamente la più grande fan di Sasuke Uchiha, posò le labbra carnose su quelle sottili di Sakura. Le mordicchiò e le leccò mentre la rosa si annodava i fili color del grano tra le dita affusolate. Lentamente la bionda scese sul collo mordicchiando la pelle candida della compagna e lasciandovi piccoli segni rossi. Stinse tra i denti il gancetto della zip della maglietta della rosa e, facendo attenzione a sfiorarle il ventre piatto con il mento, lo fece scorrere per poi sfilarle l’indumento che era diventato, ormai, di troppo. Ino sorrise mentre le guance di Sakura si tingevano di un tenue rossore e si lasciava scappare un sospiro. La bionda sorrise stringendo fra le mani i piccoli seni della rosa. coperti dalla stoffa leggera del reggiseno nero, facendola gemere. Intanto Sakura le stava togliendo la vestaglia di pizzo viola che le fasciava il corpo esile dal candore quasi innaturale, lasciandola in slip. Ino poggiò i suoi seni grandi e morbidi su quelli piccoli e tondi della amante. Le loro mani si intrecciarono. Le loro labbra si unirono nuovamente e, dopo una piccola pressione, Sakura dischiuse le sue permettendo alla lingua di Ino di insinuarsi nella sua cavità orale, di carezzarla e poi di iniziare a duellare con la lingua gemella con movimenti lenti che via via si facevano più veloci e frenetici. I loro corpi si strusciavano provocando loro brividi di piacere e gemiti.

Incantato dai movimenti delle due ragazze Kankuro non vide un vaso e, urtandolo, lo fece cadere. Il suddetto vaso si frantumò in tanti piccoli cocci producendo un forte rumore che ridestò le due amanti dal loro piccolo angolo di paradiso.

Shikamaru, ancora scioccato, riuscì a rielaborare le informazioni che erano giunte al suo enorme cervello e a salvare, per un soffio, la sua pelle e quella del marionettista, anche se avrebbe fatto volentieri a meno di Kankuro.

Veloci le due kunoichi si ricomposero e individuarono i due intrusi.

-SHIKAMARU!!!- gli occhi cerulei di Ino si iniettarono di sangue e Shikamaru sbiancò.

Prima che le sue ragazze riuscissero a raggiungere la porta finestra i due ninja se la diedero a gambe. Corsero senza sosta fino a quando non furono sicuri di averle seminate. Avevano le palpitazioni e il fiato corto, ma ciò non impedì a Shikamaru di progettare l’assassinio di Kankuro, perché era sicuro che lo avrebbe ucciso prima che il sole sorgesse!!

Quando i battiti del cuore decelerarono e tornarono normali Kankuro sfoderò un sorriso smagliante.

-Che diavolo sorridi a fare idiota! Stavamo per morire!!- sbottò Shikamaru passandosi una mano sulla faccia.

-Ce l’abbiamo! Ce l’abbiamo!! Vinceremo noi!- blaterò euforico mostrandogli la telecamera –Ehi! Perché non si vede niente?- chiese ad un tratto.

-Fa vedere- disse Shikamaru prendendogli dalle mani l’aggeggio  che era colpevole di avergli quasi fatto venire un infarto. Una venetta cominciò a pulsargli sulla tempia mentre gli occhi gli si riducevano a due fessure. Lasciò cadere la telecamera e si avventò sul compagno cominciando a strozzarlo.

-BRUTTO IDIOTA!!! IL TAPPO!!! NON HAI TOLTO IL TAPPO DALL’OBBIETTIVO!!!- sbraitò stringendo la presa sul collo del marionettista.

Kankuro stava lentamente assumendo un colorito bluastro quando un fruscio alle spalle di Shikamaru gli fece lasciare la presa sul suo collo.  

Svelto il ragazzo col codino si mise in posizione d’attacco, ma quando il suo sguardo incontrò due occhi color smeraldo sbiancò e si voltò nella direzione opposta a quella della kunoichi per tentare la fuga. Ma inciampò nel corpo privo di sensi di Kankuro e cadde rovinosamente a terra. Imprecò mentalmente contro il marionettista e si rialzò.

-Shikamaru.- la voce bassa e melodiosa di Ino gli arrivò alle orecchie come un sibilo minaccioso. Ormai era troppo tardi. Le due ragazze lo avevano accerchiato e dalle loro espressioni il ragazzo capì che non avevano per niente buone intenzioni.

Un grido agghiacciante squarciò il silenzio della notte. Shikamaru tentò di difendersi come potè e riuscì anche ad immobilizzare Ino, ma di fronte alla forza sovrumana di Sakura non potè niente, e perì sotto i suoi colpi…

   
 
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