Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: vaffanson    15/11/2009    0 recensioni
Quanto può essere lungo l'istante prima di morire? E' vero che puoi rivivere tutta la tua vita in quell'attimo? E cosa penserà l'altra persona che ti sta per uccidere? Mi chiamo Roger Andersen e sto per morire. Oltretutto nel giorno del mio compleanno.
Genere: Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi chiamo Roger Anderson e sto per morire, oltretutto nel giorno del mio compleanno, nel mese del mio compleanno e nell’anno del mio compleanno, ma non è trascorso un secolo.

 

Oggi è il giorno della mia nascita. Oggi è il giorno della mia morte.

Oggi è il Giorno.

 

La pallottola davanti a me sta per mettere la parola fine a questa farsa che qualcuno potrebbe chiamare vita.

 

Ho vissuto gli ultimi anni come un fuggitivo che scappava dalla vita.

Ma finalmente oggi potrò riposarmi.

Non dovrò più scappare da niente e da nessuno.

Oggi ho deciso di morire.

Ho scelto il giorno, il luogo e perfino chi mi avrebbe ucciso.

 

Non è stato facile pianificare la mia fine, ma nemmeno troppo difficile.

Dopo una vita passata nell’ombra e ai margini della legalità non è difficile trovare le persone giuste quando ti servono.

Per anni ho dovuto utilizzare documenti falsi, ho dovuto vivere senza lavorare e quindi ho dovuto utilizzare tutti i mezzi per poter avere una vita agiata.

Di solito andavo semplicemente ad una sala scommesse e piazzavo qualche giocata, ovviamente vincente e così avevo i soldi per la giornata.

Sempre e solo contanti. Niente carte di credito, niente di nemmeno lontanamente elettronico. Solo contanti e documenti.

 

Tutti i giorni negli ultimi trenta anni, o forse sarebbe meglio dire tutte le notti negli ultimi trenta anni allo spuntar dell’alba arrivava un nuovo giorno.

Ed ogni mattina invecchiavo di un giorno.

Ma per l’intero mondo nasceva l’alba del giorno prima.

Per me c’era solo un grande lampo, una immensa luce che scandiva il passaggio del giorno.

Rimanevo nel medesimo punto ma non nel medesimo tempo.

Ogni giorno all’alba andavo indietro di 48 ore.

Dopo aver vissuto un giorno qualunque non passavo al domani, ma passavo all’alba del giorno prima.

Non rivivevo lo stesso giorno in eterno, ma ogni giorno era diverso, come in una vita normale, solo che il giorno dopo non era il domani ma ieri.

Poi dall’alba tutto procedeva normalmente, tutto scorreva come sempre.

L’unica differenza è che io non sarei stato li il giorno successivo.

I giornali non riportavano le notizie del passato ma quelle del mio futuro. Ero in grado di sapere cosa sarebbe successo con certezza il mio giorno successivo.

Tutti quelli con cui interagivo in un determinato giorno non li avrei potuti incontrare il giorno successivo a meno che di non incontrarli nel loro passato, cioè prima del nostro incontro, almeno per loro.

Agli inizi non riuscivo a capire il paradosso, e proprio per evitare qualsiasi tipo di problemi ero obbligato a spostarmi spesso e cambiare aspetto.

Andando indietro nel tempo avrei potuto incontrare qualcuno che avevo visto il giorno successivo.

Ma questo significava che nel giorno appena passato, che per me era ieri, l’altra persona mi avrebbe incontrato il giorno dopo, per lui domani. Questo significava che avrei dovuto parlare con qualcuno di qualcosa che io non avevo ancora vissuto. Praticamente di qualcosa che avrei fatto nel mio futuro.

Era troppo assurdo e quindi non potevo rimanere nella mia città dove avrei incontrato parenti, amici e conoscenti, ma dovevo per forza andar via.

Certo è semplice parlarne adesso dopo parecchi lustri per comprendere l’assurdità. Ma all’inizio l’unica cosa che potevo fare era quella di bere e sbronzarmi per cercare di passare il tempo e non pensare quello che mi stava succedendo.

Non riuscivo a capire e forse nemmeno lo accettavo.

Da prima ho cercato le persone a me care. Poi ho provato a cambiare il mio passato e quello delle persone vicine.

Ma il passato non può essere modificato anche se per me era il futuro.

Nonostante abbia cercato, mi sono accorto presto che non potevo cambiare quello che era già successo.

Così dopo queste premesse oltre a bere per non essere in grado di vivere una vita così assurda l’unica cosa che rimaneva era quella di andare via. Andare lontano in posti sconosciuti dove non ero mai stato.

Così sono riuscito a vivere fino ad oggi.

Ma oggi che è il giorno del mio compleanno sono stanco.

Da domani non devo più esistere.

Non posso continuare una vita da gambero.

I miei genitori sono più giovani di me ed ho quasi l’età dei miei nonni.

Da domani io non ci sarò più.

Prima che qualcuno decidesse per me, ho preferito scegliere un giorno preciso e farla finita.

Oggi nascerà un bambino di nome Roger Andersen e tra poco un uomo che una volta aveva lo stesso nome morirà.

Qui è iniziato e qui finirà.

Non saprei come vivere ancora.

Sono troppo stanco e non posso tornare indietro sulla decisione presa.

Tra poco la pallottola mi perforerà il cranio e l’interruttore sarà spento.

Ho rivissuto la mia vita in un attimo.

La prima volta trenta anni addietro quando nella medesima situazione ho visto per un tempo infinito il proiettile sospeso a mezz’aria e tutto quello che avevo passato è trascorso davanti ai miei occhi.

Poi da quel momento è cominciata la mia seconda vita.

Oggi non succederà nessun miracolo e dopo aver vissuto nuovamente la mia seconda vita scoprirò finalmente cosa si nasconde dietro la morte.

 

Quanto durerà questo momento infinito?

 

E’ possibile che uno possa in un attimo solo rivivere la propria vita e allo stesso tempo essere in grado di viverne una seconda ancora più assurda?

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: vaffanson