Salve a tutti! Sono
certa che in questo capitolo stravolgerò completamente la storia, ma la mia
mente regredita, ha partorito quest’idea assurda. Ho
pensato che ogni 5 capitoli ci sarà un capitolo
diciamo nel quale la storia si fermerà per un attimo e ci saranno sotto forma
di song-fic le riflessioni di Evie,
scritte però in prima persona .. So che ora vorrete uccidermi e vi verrebbe
voglia di non leggere mai più la mia ff, ma vi prego
abbiate pietà di leggere almeno questo capitolo! Leggete, ditemi che ne pensate
e.. se proprio la mia idea fa schifo ditemelo e vedrò di cancellare il capitolo
e ripostarne un altro.
Non voglio
perderti
Capitolo 5
Song-fic 1
C'è un tempo per i baci sperati, desiderati
tra i banchi della prima B
occhiali grandi, sempre gli stessi, un po' troppo spessi
per piacere ad una così
nell'ora di lettere
guardandola riflettere
sulle domande tranello della prof
non cascarci, amore, no!
Già.
Sono mesi che vago alla ricerca di quel mitico “tempo”. Mesi in cui ho sperato
che anche per me sarebbe arrivato il momento dei baci sperati, desiderati tra i
banchi della prima b.
Sembra fatta apposta per noi questa canzone, lo sai Matteo? In ogni
canzone che ascolto trovo qualcosa che mi ricordi te.
Ma perché per me non arriva questo “tempo”? Quanto devo vagare ancora?
E poi i miei occhiali. Grandi, troppo, per piacere a uno come te. Li ho cambiati, sai? Per te, solo per te. Ma non sono i miei occhiali che non ti piacciono: sono io,
solo io, che ho qualcosa che non va.
E
quando nell’ora di italiano, quando in tutte le ore,
ti guardo, concentrato, pronto a rispondere a qualche domande trabocchetto
della prof, mi sento il cuore sobbalzare. E quando tu
mi guardi con quell’aria da cane bastonato per dirmi
“aiutami”, io bisbiglio qualche suggerimento. Già. Perché forse una delle poche
caratteristiche che ho io è quella di essere
intelligente, la classica “secchiona”. E un’altra mio pregio
(sempre se si può chiamare così) è di essere buona. Troppo. Perché
lo so che alcune persone come te si approfittano di questo. Lo vedo, sai? Vedo che mi sei amico in particolar modo quando
hai bisogno per verifiche, interrogazioni. Io lo vedo, ma faccio finta di
niente. Rimango solo con la speranza che tu mi voglia bene davvero, sempre e comunque.
Ma non sono capace a dirti di “no”. A dirti “per questa
verifica fai da solo!”. No, perché ho paura di perderti.
E io non voglio.
E d’altronde bisogna essere sempre pronti per un amico.
Pronti a rischiare, ad aiutarlo. Ma tu cosa fai per
me? Poco e niente. Ma sai che ti dico? Non mi importa. Perché tu non mi devi ripagare.
Io sono felice già per il semplice fatto che tu esisti.
C'è un tempo per i
primi sospiri tesi insicuri,
finchè l'imbarazzo va via,
col sincronismo dei movimenti, coi gesti lenti
conosciuti solo in teoria,
come nelle favole,
fin sopra alle nuvole,
convinti che quell'istante durerà
da lì all'eternità...
I nostri movimenti, vicini, a volte fin troppo. Quando
a ed. tecnica, vengo vicino a te per aiutarti a fare il disegno, ti sento
accanto a me.
Le nostre mani si sfiorano, i nostri sguardi si incrociano.
Mi guardi, mi fai sentire per una volta importante, mi fai
sentire “tre metri sopra il cielo”.
E quando le nostre mani si
sfiorano, dolcemente, lentamente, quasi come per paura di farsi male, mi sento
volare. Volo lontano, trasportata dal mio cuore, nel mondo dei sogni, nel mio
mondo!
E spero che quell’istante
non finisca mai. Che non debba risvegliarmi, che non debba
guardare in faccia la realtà. Quando mi
risveglio, mi rendo conto che io sono lì solo per farti il disegno e allora
prendo la squadra, la matita e inizio a lavorare. Ma
sento il tuo respiro, i tuoi occhi puntati su di me e solo questo mi fa felice.
Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com'è.
Per
questo io continuo a sperare. Spero, spero, non smetterò mai di farlo. Perché tutto può cambiare, quando meno te lo aspetti
qualcosa cambia, qualcosa ti stravolge la vita.
Proprio in quel momento, in cui non te lo saresti aspettato. Ma
la vita è così. Stravolge, cambia, ci fa felici, ci ferisce.
La vita è incoerente proprio come te Matteo. Mi ferisci, mi fai sognare, mi illudi, mi disilludi. Chi sei tu? Che
cosa vuoi da me? Perché quando sei solo sei così..
così dolce, così gentile e quando sei con i tuoi amici cambi? Perché quando sei solo con me mi dici delle cose e quando
sei con gli altri ne dici altre? Tu non sei cattivo, io lo so.
Sono sicura che tu veramente sei quello che io ho conosciuto da
solo, sei quella persona dolce, disponibile, comprensiva, sei quel Matteo. Ma
alle volte mi fermo un attimo, rifletto e mi domando: “A che gioco stai
giocando?”
Poi
però rifletto su quello che mi è accaduto nel mio ultimo periodo. Penso a Betty, che era la mia unica migliore amica e che ora non è che una delle tante. Penso a Giulia, lei, quella che
reputavo “una gallina”, quella che però adesso è il mio unico punto di
riferimento.
Penso
a Davide, gli volevo bene, adesso ci rivolgiamo a malapena la parola. E penso a te, Matteo. Non ti conoscevo neanche, per me eri
un nulla, uno dei tanti, una di quelle persone che incrociano
il mio cammino e che la maggior parte delle volte non lasciano neanche un
segno. Ma mi sbagliavo perché tu hai lasciato un segno
profondo, indelebile.
Allora
è vero che tutto può cambiare.. E chissà che un giorno
io e te potremo definirci “noi”.
……………… (ho tagliato un
pezzo nd_diddly) ……..
C'è un tempo per
qualcosa sul viso, come un sorriso
che non c'era ieri e oggi c'è
sembrava ormai lontano e distante, perso per sempre,
invece è ritornato con te,
con te che fai battere
il cuore che fai vivere
il tempo per tutto il tempo che verrà
nel tempo che verrà...
Quando ho lasciato Davide ho pensato che sarei
stata single per sempre, che non avrei mai più dedicato tempo a voi maschi. Ma poi sei arrivato tu, hai illuminato la mia vita poco alla
volta, sei riuscito a farti consegnare la chiave del mio cuore, sei entrato dentro
la mia anima. E ora io cerco inutilmente quella chiave ma non c’è più. Perché tu l’hai buttata, tu te ne sei impossessato
improvvisamente.
E mi hai donato per la prima volta la gioia di amare
qualcuno. Qualcuno che come te mi fa battere il cuore, che dà un senso alle noiose giornate scolastiche, che per un
complimento mi dona un sorriso e che per una critica mi butta giù.
Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com'è
E allora
io continuerò a sperare, mi attaccherò a ogni minima
cosa quotidiana. Nasconderò in uno scrigno ogni tua parola, ogni tuo sorriso,
ogni tuo gesto.
Continuerò a sperare, a lottare, la vincerò la lotta contro di te. Distruggerò
il muro che hai messo tra noi. Sì, io vincerò, arriverò al tuo cuore Matteo. E allora ti donerò il mio amore, quello che ho di più grande
in assoluto.
Ma tu
devi aiutarmi; aiutami a superare la scalata verso il tuo cuore, dammi una
mano, dammi un appiglio.
E ora,
mentre le lacrime mi solcano il viso, penso a te. Lacrime
amare, che mi dimostrano che senza di te non posso stare. Lacrime che continuano a sperare e che non smetteranno mai di farlo.
Io arriverò a te, ma non posso prometterti di
cambiare. Posso migliorare, cambiare alcuni miei comportamenti. Farò di tutto
per te, ma non puoi chiedermi di cambiare completamente, non posso essere
quello che non sono.
E sento
questa canzone che mi tuona nella testa: “in un
secondo tutto può cambiare, niente resta com è”.
Allora cosa fare? Sai cosa faccio io? Io ci credo, ci credo che tutto cambia, tanto cosa perdo? Illusa, illusa come sempre.
Matteo,
ora ne sono sicura, arriverò al tuo cuore!!