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Autore: Diddlina_4ever    15/06/2005    5 recensioni
Matteo. Evie. Diventano compagni di scuola. Fanno amicizia, iniziano a conoscersi. Fino a quando lei si innamora di lui alla follia. Lo pensa ogni momento, lo desidera, fa di tutto ma.. Lui ha paura. La illude, la disillude, la fa contenta, la ferisce. Non si capisce cosa vuole. Ma si diverte effettivamente a illuderla o ha solo paura di affermare i suoi sentimenti davanti ai suoi amici? Una storia d'amore che forse non avrà un lieto fine come tutte le altre. Una storia verosimile. La mia seconda ff, non vi assicuro niente ma.. incoraggiatemi! - DOPO DUE ANNI PUBBLICATO L'ULTIMO CAPITOLO!!!!-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Sono certa che in questo capitolo stravolgerò completamente la storia, ma la mia mente regredita, ha partorito quest’idea assurda. Ho pensato che ogni 5 capitoli ci sarà un capitolo diciamo nel quale la storia si fermerà per un attimo e ci saranno sotto forma di song-fic le riflessioni di Evie, scritte però in prima persona .. So che ora vorrete uccidermi e vi verrebbe voglia di non leggere mai più la mia ff, ma vi prego abbiate pietà di leggere almeno questo capitolo! Leggete, ditemi che ne pensate e.. se proprio la mia idea fa schifo ditemelo e vedrò di cancellare il capitolo e ripostarne un altro.

 

Non voglio perderti

 

 

Capitolo 5

Song-fic 1

 


C'è un tempo per i baci sperati, desiderati
tra i banchi della prima B
occhiali grandi, sempre gli stessi, un po' troppo spessi
per piacere ad una così
nell'ora di lettere
guardandola riflettere
sulle domande tranello della prof
non cascarci, amore, no!

 

Già. Sono mesi che vago alla ricerca di quel mitico “tempo”. Mesi in cui ho sperato che anche per me sarebbe arrivato il momento dei baci sperati, desiderati tra i banchi della prima b.

Sembra fatta apposta per noi questa canzone, lo sai Matteo? In ogni canzone che ascolto trovo qualcosa che mi ricordi te.

Ma perché per me non arriva questo “tempo”? Quanto devo vagare ancora?

E poi i miei occhiali. Grandi, troppo, per piacere a uno come te. Li ho cambiati, sai? Per te, solo per te. Ma non sono i miei occhiali che non ti piacciono: sono io, solo io, che ho qualcosa che non va.

E quando nell’ora di italiano, quando in tutte le ore, ti guardo, concentrato, pronto a rispondere a qualche domande trabocchetto della prof, mi sento il cuore sobbalzare. E quando tu mi guardi con quell’aria da cane bastonato per dirmi “aiutami”, io bisbiglio qualche suggerimento. Già. Perché forse una delle poche caratteristiche che ho io è quella di essere intelligente, la classica “secchiona”. E un’altra mio pregio (sempre se si può chiamare così) è di essere buona. Troppo. Perché lo so che alcune persone come te si approfittano di questo. Lo vedo, sai? Vedo che mi sei amico in particolar modo quando hai bisogno per verifiche, interrogazioni. Io lo vedo, ma faccio finta di niente. Rimango solo con la speranza che tu mi voglia bene davvero, sempre e comunque.

Ma non sono capace a dirti di “no”. A dirti “per questa verifica fai da solo!”. No, perché ho paura di perderti. E io non voglio.

E d’altronde bisogna essere sempre pronti per un amico. Pronti a rischiare, ad aiutarlo. Ma tu cosa fai per me? Poco e niente. Ma sai che ti dico? Non mi importa. Perché tu non mi devi ripagare. Io sono felice già per il semplice fatto che tu esisti.

 

C'è un tempo per i primi sospiri tesi insicuri,
finchè l'imbarazzo va via,
col sincronismo dei movimenti, coi gesti lenti
conosciuti solo in teoria,
come nelle favole,
fin sopra alle nuvole,
convinti che quell'istante durerà
da lì all'eternità...

 

I nostri movimenti, vicini, a volte fin troppo. Quando a ed. tecnica, vengo vicino a te per aiutarti a fare il disegno, ti sento accanto a me.

Le nostre mani si sfiorano, i nostri sguardi si incrociano. Mi guardi, mi fai sentire per una volta importante, mi fai sentire “tre metri sopra il cielo”.

E quando le nostre mani si sfiorano, dolcemente, lentamente, quasi come per paura di farsi male, mi sento volare. Volo lontano, trasportata dal mio cuore, nel mondo dei sogni, nel mio mondo!

E spero che quell’istante non finisca mai. Che non debba risvegliarmi, che non debba guardare in faccia la realtà. Quando mi risveglio, mi rendo conto che io sono lì solo per farti il disegno e allora prendo la squadra, la matita e inizio a lavorare. Ma sento il tuo respiro, i tuoi occhi puntati su di me e solo questo mi fa felice.

 

Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com'è.

 

Per questo io continuo a sperare. Spero, spero, non smetterò mai di farlo. Perché tutto può cambiare, quando meno te lo aspetti qualcosa cambia, qualcosa ti stravolge la vita.

Proprio in quel momento, in cui non te lo saresti aspettato. Ma la vita è così. Stravolge, cambia, ci fa felici, ci ferisce. La vita è incoerente proprio come te Matteo. Mi ferisci, mi fai sognare, mi illudi, mi disilludi. Chi sei tu? Che cosa vuoi da me? Perché quando sei solo sei così.. così dolce, così gentile e quando sei con i tuoi amici cambi? Perché quando sei solo con me mi dici delle cose e quando sei con gli altri ne dici altre? Tu non sei cattivo, io lo so. Sono sicura che tu veramente sei quello che io ho conosciuto da solo, sei quella persona dolce, disponibile, comprensiva, sei quel Matteo. Ma alle volte mi fermo un attimo, rifletto e mi domando: “A che gioco stai giocando?”

Poi però rifletto su quello che mi è accaduto nel mio ultimo periodo. Penso a Betty, che era la mia unica migliore amica e che ora non è che una delle tante. Penso a Giulia, lei, quella che reputavo “una gallina”, quella che però adesso è il mio unico punto di riferimento.

Penso a Davide, gli volevo bene, adesso ci rivolgiamo a malapena la parola. E penso a te, Matteo. Non ti conoscevo neanche, per me eri un nulla, uno dei tanti, una di quelle persone che incrociano il mio cammino e che la maggior parte delle volte non lasciano neanche un segno. Ma mi sbagliavo perché tu hai lasciato un segno profondo, indelebile.

Allora è vero che tutto può cambiare.. E chissà che un giorno io e te potremo definirci “noi”.

 

……………… (ho tagliato un pezzo nd_diddly) ……..

C'è un tempo per qualcosa sul viso, come un sorriso
che non c'era ieri e oggi c'è
sembrava ormai lontano e distante, perso per sempre,
invece è ritornato con te,
con te che fai battere
il cuore che fai vivere
il tempo per tutto il tempo che verrà
nel tempo che verrà...

 

Quando ho lasciato Davide ho pensato che sarei stata single per sempre, che non avrei mai più dedicato tempo a voi maschi. Ma poi sei arrivato tu, hai illuminato la mia vita poco alla volta, sei riuscito a farti consegnare la chiave del mio cuore, sei entrato dentro la mia anima. E ora io cerco inutilmente quella chiave ma non c’è più. Perché tu l’hai buttata, tu te ne sei impossessato improvvisamente.

E mi hai donato per la prima volta la gioia di amare qualcuno. Qualcuno che come te mi fa battere il cuore, che dà un senso alle noiose giornate scolastiche, che per un complimento mi dona un sorriso e che per una critica mi butta giù.

 

Lo strano percorso
di ognuno di noi
che neanche un grande libro un grande film
potrebbero descrivere mai
per quanto è complicato
e imprevedibile
per quanto in un secondo tutto può cambiare
niente resta com'è

E allora io continuerò a sperare, mi attaccherò a ogni minima cosa quotidiana. Nasconderò in uno scrigno ogni tua parola, ogni tuo sorriso, ogni tuo gesto.

Continuerò a sperare, a lottare, la vincerò la lotta contro di te. Distruggerò il muro che hai messo tra noi. Sì, io vincerò, arriverò al tuo cuore Matteo. E allora ti donerò il mio amore, quello che ho di più grande in assoluto.

Ma tu devi aiutarmi; aiutami a superare la scalata verso il tuo cuore, dammi una mano, dammi un appiglio.

E ora, mentre le lacrime mi solcano il viso, penso a te. Lacrime amare, che mi dimostrano che senza di te non posso stare. Lacrime che continuano a sperare e che non smetteranno mai di farlo. Io arriverò a te, ma non posso prometterti di cambiare. Posso migliorare, cambiare alcuni miei comportamenti. Farò di tutto per te, ma non puoi chiedermi di cambiare completamente, non posso essere quello che non sono.

E sento questa canzone che mi tuona nella testa: “in un secondo tutto può cambiare, niente resta com è”. Allora cosa fare? Sai cosa faccio io? Io ci credo, ci credo che tutto cambia, tanto cosa perdo? Illusa, illusa come sempre.

Matteo, ora ne sono sicura, arriverò al tuo cuore!!

  
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