THEATRES OF HORRORS
Luce, luce da ogni parte.
Non bianca, scarlatta.
Un suono, un suono paralizzante.
Un pianoforte, ed un violino anche.
Un grido, un grido crudele.
Non d’uomo, non umano.
Un rintocco, rintocco d’orologio.
Ora dopo ora, giorno dopo giorno.
Veloce come un fulmine: carne pallida e scarna squarciata da denti affilati, un grido soffocato, il buio. Ed all’improvviso, le tenebre. La fine. Cala il sipario. Partono gli applausi. Fantastico spettacolo. Centinaia di vite ignare fanno ritorno a casa con il cuore leggero, come ogni giorno. Una, una sola, non sarà più la stessa.
E dall’alto, la luna, muta spettatrice, sorride, crudele.
Lo so, ne sono pienamente consapevole: non ha davvero il minimo senso. È ispirata ad una scena di "Intervista col vampiro”, nonchè a "Tenebra dentro”, canzone dei Theatres des Vampires. Semplicemente, sentivo il bisogno di scriverla (questi sono gli effetti che mi fa un 4 in latino...)
Già che ci sono ringrazio di cuore anna96 e RiflessoCondizionato, sono contenta che "No more Wonderlands” vi sia piaciuta!!
See you,
BloodyRose00