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Autore: cucciola 91    16/11/2009    3 recensioni
Un normale viaggio studio. Milena ha un amico che le vuole bene e la famiglia che la ospita la tratta come una nipote, ma una persona andrà a turbare tutto questo... "..QUEL VIAGGIO CHE AVREBBE CAMBIATO UN Pò DI COSE NELLA MIA VITA! "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap23 Entrai di corsa in macchina e baciai frettolosamente sulla guancia Matteo, che partì subito come un razzo.
" Scusa il ritardo " dissi timidamente e un poco affannata dai veloci movimenti degli ultimi quaranta minuti.
" Non ti preoccupare, ormai ci siamo tutti abituati al tuo ritardo " rise.
" Ehi è successo solo pochissime volte " mi stizzii scherzosamente e misi in scena un finto rimprovero.
" Ok ok Miss scontrosità "
" Eh no dai! anche tu ora! "
A quelle parole rise ancora di più " Tua sorella ancora ti odia? "
" Sta facendo lo sciopero della parola "
" Sei tremenda "
" Sono realista " mi affrettai a dire. Matteo scosse lentamente la testa " Una volta non era così...! "
Strinsi fortemente le labbra tra loro per cercare di non rispondere, il mio volto assunse uno sguardo severo. Avrei voluto parlare, discutere, se non litigare, ma ero stanca, come se tutte le mie energie si fossero arrese e stufate di combattere e di dimenarsi su un qualcosa ormai perduto, ormai morto.
Cercai di non pensarci e mi girai verso il finestrino per guardare le varie case e negozietti, che velocemente sfilavano sotto i miei occhi. Ed ecco il telefonino squillare.
" Ti reclamano " Matteo usò un tono scherzoso, molto probabilmente si rese conto del tasto che prima toccò.
" Ho sentito, ho sentito " farfugliai intenta a trovare il cellulare tra le migliaia di cianfrusaglie che c'erano in borsa. " Oh no! " dissi appena lessi il nome sul led. Matteo capì subito chi fosse dal mio tono esasperato e rise sotto i baffi.
" Ohi Marco dimmi " alzai gli occhi al cielo. Marco stava diventando troppo opprimente ultimamente, anche quando eravamo a scuola mi chiamava ogni cinque secondi, mi abbracciava, mi faceva piccoli scherzetti idioti, era diventato insopportabile, sia lui che i suoi amici con le loro continue battutine su di noi.
" Ok " dissi infine e riattaccai con grande felicità.
" Che ha detto? " chiese curioso il mio migliore amico.
" Niente! ci stanno aspettando davanti alla pista di pattinaggio " sbuffai e lui scoppiò a ridere.
" Ti corteggia alla grande "  disse continuando a ridere.
" Ho notato ma io non ci trovo niente da ridere anzi... è inutile che prendi in giro "
Lui mi guardò e scoppiò a ridere energicamente.
" Bà chi ti capisce è bravo " alzai la mano e gli diedi una piccola pacca sulla spalla " Basta "  dissi ridendo un pò anch'io. Mi girai meglio verso lui che ritornò serio e si focalizzò sul semaforo rosso, pronto a scattare al cambio di colore. Matteo in quei mesi era cambiato tantissimo caratterialmente e fisicamente: quella barbetta biondiccia scura gli stava bene e gli dava un certo fascino, sembrava più adulto; era diventato anche più muscoloso e poi il suo sguardo...
" Non fissarmi " mi disse ad un tratto usando un tono tra il dolce e l'amaro. Arrossii come una bambina, il mio cuore cominciò ad accelerare inspiegabilmente i battiti, mi girai di nuovo verso il finestrino, silenziosa, e cercai di tranquillizzare quel tumulto nel mio cuore.
Nessuno dei due parlò più, il mio stupido e involontario comportamento portò una particolare tensione. Infondo a me Matteo un tempo piaceva ed infondo era ora di ritornare a pensare anche alla persone reali e possibili.


Fremevo, la mia voglia era tale da farmi impazzire. Cercò di togliermi la maglietta, ma le afferrai le mani, rinchiudendole nelle mie. La sdraiai irrequieto sul letto, lei mi guardava con desiderio e passione. La mia eccitazione crebbe. Mi misi delicatamente sul suo corpo e mi tolsi la maglietta, lei mi fissò con più desidero. La baciai come un pazzo.
Basta! La volevo!
Le alzai la gonna e le tolsi ciò che mi ostacolava. La sentii gemere e la mia voglia, la mia eccitazione, la mia frenesia raggiunse il culmine. Doveva essere mia, era come impazzito, ma Nikki mi voleva perché mi amava, perché provava qualcosa di puro, di vero, di passionale per me persona e non per me personaggio. Sentii i suoi respiri diventare più affannosi ed anche le mie movenze accelerarono. Lei mi voleva, lei mi amava, lei mi desiderava.
Capii di aver raggiunto il piacere solo quando scomparve quella strana frenesia. Mi sentivo stordito, stanco e vuoto. Mi buttai sul suo corpo appoggiando il mio volto sulla sua spalla, percepii solo le sue mani intrecciarsi tra i miei capelli, nella mia testa solo un vuoto, un niente, nel mio corpo residui di una drenalina di un falso piacere provato, e poi il nulla.
" Milena "
Sussurrai improvvisamente un nome tanto odiato e tanto amato contemporaneamente e chiusi gli occhi.....pensando a lei.


" Mio Dio Milena...sei proprio brava a pattinare! " mi disse con enfasi Marco abbracciandomi mentre ero intenta a riconsegnare i pattini.
" Ehm grazie " dissi un pò imbarazzata e infastidita dall'abbraccio " comunque " aggiunsi " mi vedi brava perché tu sei imbranato! " cercai di ironizzare.
" No  no tu sei bravissima " il suo tono dolce mi indusse a guardarlo. I suoi occhi di un color nocciola intenso trafissero i miei, solo in quel momento mi accorsi della vicinanza tra i nostri volti.
" Non ti illudere! " disse secco Matteo. Noi ci voltammo ed io ne approfittai per distaccarmi. " Milena è come la panna " continuò aumentando il passo e sorpassandoci.
" Perché?.....si monta? " rispose Marco sfidandolo. Matteo scoppiò a ridere.
" No! .....dopo un pò si inacidisce "
A quelle parole sgranai gli occhi. " Parla per te " dissi mettendomi a braccia conserte.
" Questa era buona " dissero le mie amiche ridendo.
" Tranquilla è l'invidia " Marco mi abbracciò nuovamente ed io non seppi divincolarmi.
" Si e intanto te l'abbracci! " ed ecco una frecciatina di Matteo.
" Qualche problema? " disse il polipo che mi aveva incastrato con le sue braccia, con aria di sfida.
" Dai Matt, lasciali stare " una mia compagna di classe, Martina, si mise in mezzo e sottobraccio a Matteo. Alzai un sopracciglio per il gesto.
" Ok basta " dissi irritata " Io ho fame...andiamo a mangiare qualcosa? " proposi riacquistando un pò di dolcezza e sforzandomi di sorridere. Tutti acconsentirono. Arrivammo al bar e mi sedetti subito vicino a Matteo. " Certo che puoi risparmiartele certe cose " lo rimproverai a bassa voce mentre erano tutti intenti a sistemarsi. Vidi le sue sopracciglia alzarsi, dopo di che mi sorrise in modo beffardo.
" Faccia da schiaffi " finii così quella specie di conversazione.
" No dai andiamo a vederlo " disse Valentina tutta eccitata.
" Cosa? " chiesi inserendomi nel discorso. Ma non mi risposero i loro sguardi erano fissi sul televisore piatto che c'era al bar. Non riuscivo a capire che film fosse.
" Ma che... " provai a dire.
" E' un film bellissimo il protagonista è Ben Stiller ci dobbiamo andare assolutamente Mile " mi disse frettolosamente Lucia, pronunciai un non curante ' Ok '
" Ragazze voliamo ordinare? " Matteo richiamò l'attenzione di tutti.
" Sono d'accordo con Matteo " concordò Marco con tono freddo. Lo vidi girarsi verso me.
" Io devo andare un attimo in bagno "
" Anch'io " dissi prendendo la palla al balzo lanciata da Valentina, Marco mi sembrò rimanerci male. Ci alzammo e ci dirigemmo verso il bagno.
" Muovetevi così ordiniamo " ci ricordò Matteo. Sbuffai, alcune volte era proprio pesante!
Ovviamente il bagno era una scusa per divincolarmi dallo sguardo ossessivo di Marco, così passai il tempo a lavarmi le mani ed a parlare del più e del meno con Vale, che faceva le sue cose. Sta di fatto che uscimmo ridendo come pazze per un episodio che mi raccontarono una volta su di un ragazzo, un episodio stupido ma in quel momento divertente. Si dice che prima del pianto ci sia il riso, che il riso, portatore del bene, sia il preludio del male. Mai credetti a questa concezione e non avrei mai pensato che fosse in reltà così.... Mentre camminavo fra i tavoli ridendo, i miei occhi si posarono sul televisore. Era come se fossero stati comandati da qualcosa o da qualcuno. Mi bloccai di scatto. Lo vidi! lo vidi su quello schermo piatto: i suoi occhi, le sue labbra ...era lui. Arretrai di un passo.
La mia mente fu di nuovo succube di tutti ricordi che cercai di reprimere in quei mesi. Bastò un niente, una misera immagine su di uno schermo, per rompere un ferreo guscio. Una volta una scrittrice scrisse che gli amari ricordi ritornano sempre perchè non li si è chiariti, perchè si hanno rimpianti, altrimenti per quale motivo riafiorirebbero nella nostra mente, in veste di frustrazione? Se un ricordo risale nella nostra immagianaria superfice acquatica, portando con sè figure ed immagini, dovrebbe farci piacere, perchè si suppone che tutte le emozioni provate siano state vissute fino in fondo, senza rimpianti, e che siano state eliminate incomprensioni o  cose non dette...
Ecco quindi la mia frustrazione che costante mi assilla, che vive in contemporanea con lui. Se c'è lui, c'è anche lei. Se c'è lei è perchè c'è lui.
Ed ecco un'immagine della frustrazione: il pianto.
Cercai di bloccare le lacrime con il dito, cercai di fermarle, cercai di resistere. Ma la frustrazione era troppo immensa. Corsi via, uscendo dal bar e mi nascosi dietro un albero, al buio. Lo stesso buio che c'era in quella notte, in quella festa, ma questa volta non sarebbe venuto lui a salvarmi.


" Pensavo che non ti interessasse niente di me, che non fossi innamorata, che... "
Mi interruppe chiudendomi le labbra con un dito. " Ti amo " mi disse in un sussurro. A quelle parole i miei occhi risero sostituendosi alle labbra. Il suo dito premeva su di esse, e mi piaceva. La presi per la vita abbracciandola  e avvicinandola più al mio petto. Lei sorrise in modo provocatorio, felice per quel mio movimento.
" E tu? " mi chiese con la sua solita aria da bambina. Mi veniva voglia di stringerla forte, di fargli sentire il mio amore per lei in ogni singolo gesto. Amore? Si amore! Perché era inutile non dirlo, io l'amavo! non so neanche come feci in quei mesi a non vederla.
Quando provai insistentemente a chiamarla non capendo il perché non rispondesse più al telefono, stavo impazzendo. Temevo che le fosse accaduto qualcosa in aeroporto, in aereo o appena arrivata in Italia. Stetti giorni senza sentirla, la mia rabbia fu incontenibile, il mio cuore era a pezzi, possibile che non volesse più vedermi? E per quale motivo poi?
Dopo tre giorni lasciai la casa dei miei nonni e ritornai in America pronto a mandare anche un detective pur di vedere cosa le fosse successo. Arrivai e mi chiusi subito nella mia camera. Prima di rivedere tutti dovevo riprovare a chiamarla, avevo bisogno di sentirla. Composi il numero del suo cellulare, che ormai sapevo a memoria, pienamente consapevole che come sempre sarebbe stato spento. Ma quella volta squillò. Il mio cuore cominciò a battere, non solo per la gioia ma anche per la rabbia che avevo provato non sentendola, e per quel cellulare sempre morto; finalmente dopo cinque giorni l'avrei sentita. Ero pronto a dirgliene di santa ragione.
" Pronto "
Appena sentii la sua voce, la rabbia scomparì e la gioia ebbe il sopravvento. Ero felice, troppo felice e il mio cuore lo era con me.
" Amore " dissi entusiasta " mi hai fatto preoccupare, non sapevo dove cercarti, dove chiamarti, il tuo cellulare era sempre spento, potevi avvisarmi, farmi sapere qualcosa.. " pronunciai velocemente quelle frasi e sempre con dolcezza. Ero talmente contento che non mi accorsi però che qualcosa non andava.
" Robert "  sussurrò freddamente il mio nome.
" Milena "
La sentii inspirare profondamente come per darsi coraggio." Non cercarmi mai più! Non voglio avere niente a che fare con te, voglio avere una vita normale io. Lo so scusami! Ho sbagliato a pensare di poter stare con te quando in realtà ....ecco...non è che non provassi niente per te però....è stato in realtà un gioco. Scusa! Addio "
" Stai scherzando? "
Parlai nel momento in cui lei riattaccò. Provai a richiamarla ancora incredulo, ma il cellulare era di nuovo spento. Non capii più niente. Scaraventai il mio cellulare per terra, tutto ciò che provai in quel momento non lo provai in ventitré anni. Passarono mesi da quell' accaduto, poi per puro caso ci rincontrammo e...
" A cosa stai pensando? " la sua voce fece riemergere la mia attenzione da quei brutti ricordi. La guardai negli occhi, quegli occhi che mi mancarono così tanto.
Tolsi il suo dito dalla mia bocca dolcemente.
" Niente! che non posso stare senza di te, che sono come una statua. Una statua che ha la possibilità di diventare uomo solo se il suo cuore inizierà a battere, e il suo cuore inizierà battere solo se una ragazza di nome Milena Mari non se ne andrà mai più via "
Lei sorrise divertita da quella storiella e mi bacio sulle labbra. Un bacio rapido e ricco di emozioni. Poi si discostò e si diresse verso il pianoforte. Iniziò a suonare, consapevole che i miei occhi la stessero guardando. Una melodia dolce, delle volte veloce e delle volte lenta, una melodia che anche quando sembrava frustrata riusciva a mantenere una dolcezza unica. Mi avvicinai alla mia musicista, mi sedetti vicino a lei e le sue mani si fermarono.
" Uhm bella questa sinfonia " dissi con tono vago " il titolo? "
Lei mi guardò dritto negli occhi, inizialmente rise ma poi si fece seria.
" Impossible love "
" L' autore? " chiesi subito dopo aver sentito la parola love. Milena riaccennò un sorriso, questa volta era provocatorio. Una strana atmosfera si librò nell'aria.
" Uhm un certo Robert Thomas Pattinson "
Mi unii anch'io al suo sorrisetto e prendendola delicatamente per la nuca, la baciai. Quella strana atmosfera non era altro che la voglia che avevamo l'uno dell'altro e quella passione che traspariva dai nostri corpi. Continuai a baciarla, fino a che avvolgendola con le braccia non la trascinai sul tappeto che ricopriva il pavimento. Ridemmo tutti e due. Ci baciammo di nuovo. Con una mano le accarezzai la coscia, i nostri respiri diventavano più affamati di aria. Lì su quell'immenso tappeto rosso facemmo l'amore.





Sono quasi sicura che in questo momento siete immerse da 1000 domande!
In realtà non si capisce molto questo capitolo, ma non vi preoccupate diventerà più chiaro con il successivo :D
Allora....vi è piaciuto?
C'ho messo un pò tanto perché purtroppo la scuola mi occupa gran parte del tempo.
Comunque per qualsiasi dubbio, curiosità, critica e domanda chiedete e fate pure =)
Lazzari : Lory non riesco proprio ad immaginare la tua faccia in questo momento....ihihih spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^^ sono contentissima che ti sia appassionata così tanto alla storia. GRAZIE PER I TUOI COMMENTI!
Bambolotta: Ciaoooo! la stessa cosa di Lory non riesco ad immaginare la tua faccia in questo momento ihihih^^ le pene dell'inferno??? O.O .....nooooooo.... ma ti sembro il tipo??? XD Comunque grazie bambolotta!
Vichy90:  grazie per i complimenti :) è sempre bello avere una nuova fan! Allora...
sono passati tre mesi dall'ultima volta che si sono visti, quindi tre mesi dalla partenza di Milena; il motivo per cui Milena ha deciso di lasciare Robert è ancora ignoto!
Un bacione a tutte <3
Grazie...
la vostra cucciolotta^^





 

  
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