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Autore: Eowyn 1    17/11/2009    1 recensioni
Ho preso la chitarra, del pane e un po' di vino. Ho messo tutto in spalla e sono partito per il mondo.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! Eccomi tornata (poveri voi!) con un raccontino breve, breve (sarà per questo che sono riuscita a finirlo?!), che parla di un viaggiatore che ha attraversato il mondo.

È la prima storia originale che riesco a concludere e, non so perché, ma sento come se mancasse qualcosa, o comunque non mi convince del tutto. Spero che mi lascerete un commento, anche corto, corto, per dirmi cosa ne pensate! A presto!

 

 

 

 

 

Il Viaggiatore

 

Ho preso la chitarra, del pane e un po' di vino. Ho messo tutto in spalla e sono partito per il mondo.

 

Ho attraversato paesi, città, regioni, stati e continenti. Ho camminato, son caduto, ma mi sono sempre rialzato. Con qualche cicatrice in più, come monito per il futuro.

Ho navigato per fiumi, laghi, mari e oceani. Ho sentito la lieve brezza mattutina portarmi profumi sconosciuti, e il vento di tempesta sollevarmi e schiaffeggiarmi.

Ho incontrato tanta gente: famosa e non, sincera e bugiarda, buona e cattiva.

Ho visto albe e tramonti, temporali e arcobaleni, deserti e oasi, monti, colli e pianure.

 

Ora son tornato: scarpe rotte e senza pane, il vino è finito da tempo.

 

Ora son tornato, viaggiatore senza un soldo. Mi rimane la chitarra, e una ricchezza che nessuno potrà ereditare: il ricordo di quei giorni, quelle strade e quei cieli. Le città e le persone, così diverse ma in fondo uguali: nel modo di amare, e purtroppo di odiare, ma per fortuna, anche nel modo di sperare e desiderare.

Il ricordo di quei boschi, dei mari, dei deserti. Posti così differenti eppure tutti necessari.

 

Ora son tornato, viaggiatore senza fiato. Mi rimane la chitarra per esprimere i pensieri. Un accordo e ancora sento il frinire delle cicale, il vento, i canti della gente.

 

Ora son tornato, viaggiatore ormai stanco. Ho preso carta e penna e mi son messo a scrivere: di come tutte queste cose così differenti siano estremamente necessarie perché il mondo vada avanti.

Di come ho ritrovato la mia gente e i suoi sentimenti, in gente molto lontana e apparentemente diversa da noi.

Di come il sole mi ha scaldato e la pioggia rinfrescato.

Di come ho scoperto la bellezza del mondo, nella più alta e maestosa montagna e nel più piccolo e semplice fiore di campo.

 

   
 
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