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Autore: purepura    17/11/2009    3 recensioni
“Ciao, Rogue” mi aveva accolto Tempesta, mentre Logan non accennava a voltarsi. “Entra pure. Logan mi stava dicendo che ha intenzione di andare via per un po’”[...]
“Di nuovo?” mi ritrovai a dire[...]

Non è una Logan/Marie. Non credo sia nata per questo, anche se non ci metterei la mano sul fuoco. Non mi ha ancora detto che cos'è... E' ambientata dopo la fine del terzo film - sui quali questa storia è interamente basata.
Spero di non essere andata troppo OOC. In tal caso, sarò pronta a mettere l'avvertimento, o direttamente a cancellarla....
Buona lettura!!!!
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marie D'Ancanto/Rogue
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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LE COSE CAMBIANO
CAPITOLO V

Non so quanto tempo sia passato, ma sono al quarto boccale di birra e Charlie si è addormentato: sdraiato su due sedie, la testa poggiata sul mio cappotto, ha la bocca aperta e il viso rilassato, pallido e angelico. Mi perdo minuti interi a guardarlo.

Io ho mal di testa, e deduco non sia per la mancanza di sonno. Forse l’alcol in circolo è leggermente sopra la norma.

“Ti conviene sganciare le chiavi della macchina”

La barista si avvicina, e allunga la mano.

“Come?” mormoro. “Non sono ubriaca”

“No, certo che no. Intanto dammi le chiavi”

“E io come torno a casa?”

“Non saprei. Non hai un cellulare?”

“No”

“Esci con un bambino e il brutto tempo senza cellulare?”

“Avevo fretta”

“Forse ti conviene avviarti a piedi, se abiti qui vicino: ha smesso di piovere. Oppure chiama un taxi”

Guardo fuori dalla finestra. È vero, non piove più.

“Hai ragione, mi conviene avviarmi a piedi. Manderò qualcuno per la macchina”

“D’accordo. Qual è il tuo nome? Non vorrei dare la macchina a uno qualsiasi che nota le chiavi”

“Mi chiamo Rogue”

“Va bene, Rogue… davvero ti chiami Rogue?”

“Davvero”

“E lui come si chiama?”

“Lui è Charlie”

“Un nome più normale”

“Sì” rido.

La barista lo fissa e sorride. Qualcuno la chiama da due tavoli più avanti e lei annuisce.

“Devo andare. Cosa fai? Chiami un taxi o cosa?”

Ci penso per un altro istante. Fuori fa davvero freddo. Qualcuno mi verrà a cercare, no? Potrei restare qui ancora per un po’, magari aspettando il coma etilico.

“Mi dai un’altra birra?”

“Forse è meglio un caffè”

Non è stata la ragazza a parlare. Anche lei si guarda intorno, e quando individua la fonte del rumore sorride.

“A quanto pare sono venuti a prenderti”

Logan entra nel mio campo visivo con una velocità tale da farmi sobbalzare; si siede di fronte a me. È pallido, ma probabilmente lo sono anch’io per via del freddo.

Mi sta fissando, ma poi distoglie lo sguardo per rivolgersi alla cameriera:

“Puoi portarle un caffè?”

“Certo. Tu?”

“Non prendo nulla, grazie”

Mentre la cameriera si allontana, Logan torna a studiarmi, e io distolgo lo sguardo.

“E’ stato facile trovarti”

“Non ho mai tentato di nascondermi”

Ghigna. “No?”

Faccio per alzarmi.

“Dove pensi di andare? Sei troppo sbronza per guidare. Siediti”

“NON SONO UBRIACA! Sembrate tutti sordi, uno dopo l’altro! E poi è solo colpa tua! La scuola non è un albergo, Logan!”

“Colpa mia?”

Sbuffo. Possibile che sia così difficile?

“Come sapevi dov’ero?”

“La macchina”

“La macchina” ripeto.

“Sì, la macchina. L’ho vista parcheggiata fuori dal bar”

Alzo le sopracciglia.

“Questo è il primo bar che si incontra usciti dalla scuola, Rogue. È esattamente sulla strada per la scuola di Charles. Sai quante volte sono venuto qui a prendere una birra?”

“E io sono mai venuta a romperti i coglioni?”

“Tu non stai cercando di rilassarti, ora. Non ti fa bene stare qui da sola”

“Non sono sola”

Logan lancia uno sguardo al bambino. Si sofferma su tutto il suo viso. Posso giurarlo: sta sorridendo.

“E’ bellissimo, Rogue”

“Lo so” sussurro, continuando a studiarlo.

Non so se sia vero o è la sbornia, ma ha uno sguardo delicato che non gli avevo mai visto. Però mi piace.

“Tempesta dice che può toccarti senza farsi male”

“Già, ma non sa perché”

Logan continua a fissare Charlie, ma il bambino non si muove. Con i suoi capelli castani e gli occhi blu, riesce sempre ad evitare ogni sorta di castigo. È un attore nato, ed è per questo che ieri sera non l’ho preso molto sul serio.

La cameriera si avvicina. Un istante di silenzio precede e segue l’arrivo del caffè.

“Non pensavo niente di quello che ho detto, Logan”

Una mezza bugia, ma devo liberarmi la coscienza: sta per scoppiare.

Non riesco a guardarlo in faccia. Sono stata una stronza e lo sono anche adesso.

“Comunque sono stato alla larga dalle battone. Costano, Rogue, ed ero in bolletta”

“Idiota”

Ghigna di nuovo.

“Andiamo? Te la senti di tornare? Ormai è quasi mezzogiorno e sinceramente Tempesta è sull’orlo di una crisi di nervi”

Annuisco.

“Pensavo che saresti stato arrabbiato con me per l’eternità”

“No. Però avresti potuto picchiare Mystica, mi avresti migliorato la giornata”

Rido.

“Sei appena tornato e io vado già in crisi. Siamo sicuri che la tua vicinanza non mi faccia male?”

“Mah, lo scopriremo solo vivendo. Nel frattempo ti suggerisco di andare a richiedere le chiavi della macchina. Torno qui a riprenderla dopo che vi ho riportato a scuola”

Mi alzo e mi dirigo al bancone. Mi appoggio al ripiano di legno scuro e mi volto. Logan sta finendo il caffè che ho lasciato lì. Non so cos’è, ma mi sento così al sicuro accanto a lui. Si volta e di nuovo osserva mio figlio. È davvero strano: loro due nel mio stesso campo visivo.

“Te ne vai?”

La ragazza mi ha vista avvicinarmi e mi ha raggiunta.

“Già. Quanto ti devo?”

“Otto dollari e cinquanta”

“Ecco, e tieni il resto. Hai cercato di evitare che mi schiantassi per la strada. Mi potresti ridare le chiavi però?”

“Mm?”

Aggrotta la fronte e stringe gli occhi.

“Non guiderò io, lo giuro. Il mio amico, dopo che ci avrà riportato a casa, tornerà qui a prenderla”

Accenno a Logan, e lei si volta.

“E allora tieni. Dovresti farlo venire più spesso qui, il tuo amico. È un toccasana per gli occhi”

“E’ davvero un amico!”

Allungo la mano per prendere le chiavi: le dita sono intorpidite e mi sento così spastica mentre tento di stringerle attorno al metallo ancora più gelido. È gelido tutto, qui.

Improvvisamente una strana energia si impossessa di me, un’euforia che non mi compete e una voglia di Hamburger che non ho mai avuto. La ragazza è molto pallida, e non mi ci vuole molto a rendermi conto che la mia mano è a contatto con la sua. L’allontano immediatamente. La ragazza cade a terra. Un altro urlo, e nel bar scoppia il putiferio.

"NO!"

La osservo con gli occhi sgranati: come ho potuto essere così stupida!

“L’ha uccisa!”

Non so chi ha urlato, ma non posso dargli torto. Dovrei rinchiudermi in casa e non uscire più.

“Un’ambulanza!”

Logan mi si avvicina. Si china sulla ragazza e le controlla il battito cardiaco.

“Andiamo” sussurra. “E’ solo svenuta, starà benissimo, ma dobbiamo andare, Rogue! Adesso!”

Non riesco a distogliere lo sguardo.

“Rogue! È stato un incidente, andiamo!”

Mi tira per un braccio, ed è così forte che mi trascina sino al tavolo senza difficoltà. Arrivata alla porta, il vento gelido mi risveglia.

“Dio mio, che cosa ho fatto!”

“E’ stato un incidente, dobbiamo andare!”

“Il mio bambino!”

“E’ qui, con noi. Entra, Rogue, ti prometto che sistemeremo tutto”

“L’ho uccisa!”

“Quella ragazza starà benissimo”

“Logan, io l’ho uccisa, ho rischiato di ammazzarla! Come puoi essere così dannatamente tranquillo?! Distruggo tutto ciò che tocco!”

“Smettila! Questo non aiuterà nessuno, smettila!”

Non riesco a respirare né riflettere.

“Logan…”

Il suo nome è una supplica, sussurrata a fior di labbra per tentare di fermare le lacrime. Ma scendono inesorabili lungo il mio volto, e bruciano e fanno male.

“Non potrò più mettere piede lì dentro. Mi ha confiscato le chiavi della macchina. Probabilmente mi sarei messa in viaggio se non fosse stato per lei… e ora io l’ho quasi uccisa”

“Tu non ne hai colpa, Rogue, mi hai capito?”

“Sono uscita senza guanti, ho deliberatamente messo a rischio la vita di tutte quelle persone!”

“Smettila, mi hai sentito? Basta! Smettila!”

“Ho iniziato la terapia” mormoro all’improvviso. Non lo sto ascoltando, ma parlo a vanvera, nel tentativo di non singhiozzare. “Sono stata in analisi da quando sei andato via. L’ho finita poco meno di un anno fa”

Mi guarda, e io guardo lui con gli occhi ancora appannati.

“Tempesta ha detto che eri andata in analisi dopo il ritorno dei poteri”

“Tempesta ha mentito”

“Già…”

“Sono solo un’assassina bugiarda, Logan. E lei è mia complice”


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Salve, come state? Sinceramente oggi non avevo voglia di aggiornare: sono stanca ed è stata una giornataccia.
Bobby_Drake: Ciao! Perchè dici che Bobby non ha fatto una gran bella figura? Non mi sembra di averlo reso così malvagio, anche se un po' mi sono divertita, lo ammetto. Rogue, però, lo ama. Non dimenticare che ci ha fatto un figlio assieme!
SoniaCristina1989: Ciao! Ben riletta! Sono contenta che tu sia curiosa. E' vero che è cucciolo Charlie, ma non chiedermi mai perché l'ho messo qui e da dove sia nata l'idea: non lo so.
Gothgirl: Primo: scrivo quello che mi pare. Secondo: è stata una delle prime cose che ho detto quella dei film e dei fumetti. Terzo: credi che non mi sarebbe piaciuto farmi una bella scorpacciata di fumetti e scrivere una fanfiction ancora meglio strutturata (non che questa sia un granché, però... Non sono superba) Non riesco a leggerli, sono scritti in minuscolo. Questo è un paese libero, no?
Che dire di questo capitolo? E' troppo previdente, vero? Lo sapevate già che Logan sarebbe venuto a prenderla, vero? Quanto all'incidente con la ragazza... bé aspettate a tirare un sospiro di sollievo. Non è finita qui.
Ora vi lascio, ho 21 pagine di Sociologia da fare e non posso proprio dir di no!
Asta la vista!

  
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