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Autore: Tayr Seirei    18/11/2009    11 recensioni
Remake comico di Jumanji, con la regia di Tayr Soranance Eyes e un cast d'eccezione: i personaggi di Yugioh! Dovranno destreggiarsi tra mille peripezie: slime solitari deambulanti per il set, leoni e sedicenti tali, Anomale Ondate di Pulciosi Quadrupedi, giochi maledetti che si rifiutano di collaborare, kraken, il Pernicioso Marchingegno Composto da Una Serie di Sfortunati Ingranaggi e, soprattutto, un'Autrice fuori di testa. Riusciranno a vincere? O meglio, a sopravvivere?
{Fanfic dedicata a Nadeshiko!}
Aggiunto l'ultimo capitolo che, più che un capitolo, è una sorta di piccolo epilogo + un paio di missing moments. Tutte le spiegazioni nelle luuuunghe note d'autore. ^_^ Ricordo ai miei attuali lettori che ho scritto questa fanfic anni fa - tutti i capitoli tranne l'ultimo -, con ciò che ne consegue. Le note d'inizio e fine capitolo sono ancora quelle dell'epoca.
E nient'altro. Beh, tiriamo i dadi!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Mana, Mokuba Kaiba, Seto Kaiba, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutti quanti!
Bene, d'ora in poi mi darò da fare seriamente anche in questa sezione *__* Sono tornata con una fanfic comica, mia vera vocazione, che narra un po' come si sarebbero svolti i fatti se a giocare con Jumanji fossero stati non inconsapevoli bambini ma i nostri beneamati "eroi" di Yugioh.
Come ho già detto, dedico questa fic a Nadeshiko, che ha avuto l'onore (o meglio l'onere XD) di leggerla per prima, ed è stata davvero gentile e complimentosa... se non fosse stato per lei, probabilmente non l'avrei nemmeno pubblicata. (Quindi, nel caso siate presi da manie omicide e/o suicide in seguito alla lettura, la colpa è tutta sua!!!)(Ma bene, ora ci diamo pure allo "scaricamento del barile"... =_= Ndell'intera troupe di Yugioh indignata)(Tornate nella storia, voi! Scherzavo soltanto!)
Bene, con le premesse ho finito. Ora buona lettura!




PROLOGO

Brantford, 1872

"I due ragazzi si addentrarono nella foresta. La pioggia aveva reso il terreno un vero pantano, e la loro marcia era lenta e pesante, ma dovevano liberarsi di quel gioco. Due sopravvissuti, ecco cos'erano. Raggiunsero un punto idoneo e, dopo essersi scambiati uno sguardo d'intesa, scavarono una fossa e vi seppellirono quel maledetto gioco, Jumanji, da cui proveniva ancora un cupo e inquietante battito di tamburi."

1972

"Alan non avrebbe dovuto. Non si sarebbe dovuto fidare di un antico gioco trovato in mezzo a delle macerie... ma ormai aveva tirato i dadi, e non poteva far altro che sottostare, impotente, alla sua penitenza: "Nella giungla dovrai stare finché un 5 o un 8 non compare."







1997 (Game start! Nd Tayr)

Ma la partita doveva continuare.
Qui inizia veramente la storia. Racconta di come quattro intrepidi giocatori hanno sconfitto il gioco maledetto, e io, l’Autrice che tutto Sa, tutto Vede e tutto Sente, ve la narrerò. (Messa così, sembra quasi una cosa seria… O_o Nd Tayr)(Sì, solo quasi, però! Nd Tutti)
Incominciò… anzi, ricominciò tutto un freddo giorno d’ottobre. I primi due giocatori non avevano avuto molto fortuna: Alan era stato intrappolato nel gioco, Sara invece se l’era squagliata, ma aveva ottenuto l’abbonamento perenne alle visite dallo psicanalista.
Erano passati venticinque anni ormai, e nella grande, vecchia villa dei Parrish non abitava più nessuno, a parte qualche sinistro pipistrello monocolo.
Proprio lì si trasferì la famiglia Shephard, o meglio ciò che ne restava, ovvero i bambini e una vetusta zia a cui mancava qualche venerdì.
I bambini furono i primi a entrare. Il primogenito era un bel moro dagli occhi di ghiaccio, giovane genio dell’informatica, ma con una lieve fissazione ossessivo-compulsiva per i draghi, specialmente albini. Si guardò intorno, disgustato.
- Questo posto dovrebbe essere demolito, altro che ristrutturazione - disse Seto spazientito, cominciando a frugare nelle sue tasche, sotto il giaccone.
- Fratellone, cosa fai? - Mokuba, il più piccino, ricordava tanto un cucciolo di tartaruga marina, con gli occhietti dolci e l’aria affamata di coccole. Gli mancava solo il carapace.
Il moro rispose indirettamente, distratto. - Ero sicuro di aver messo qui l’esplosivo al plastico, diamine! Ora non ci si può più fidare nemmeno della propria giacca! (Non c’è più religione, eh... Nd Tutti)
- Setoooooooo! - La grande (Oh, che modestia! Nd Jono)(Non è mai stato il mio forte! Nd Tayr) Autrice gli si para davanti, sguainando la sua fida stilografica, con la quale può fare il bello e il cattivo tempo. Detta anche “Sacra Penna”, più preziosa del Santo Graal e più irreperibile di un pezzo di liquirizia caduto su un pavimento nero, è un antico cimelio di Atlantide. (E noi ci crediamo, vero? Nd Tutti) (Guardate che DICO SUL SERIO! Nd Tayr)(Sì, infatti è vero! Dannata Autrice, quella penna è MIA! Sono DODICIMILA ANNI CHE LA CERCO!!! Nd Dartz)(12.500, per la precisione... Nd Tayr serafica)(... Nd Dartz)
- Quale arma terrorizzante...
- Be’, direi di sì! Sai, Seto, NON TUTTO E’ SCRITTO! E con questa penna, ho il potere di riscrivere la tua storia e cambiarne il finale... senza contare che all’evenienza posso sempre ficcartela in un occhio!
- Non mi fai paura, autrice deviata! Vieni avanti, ti sto aspettando! - controbatté il ragazzo molto audacemente, glielo concedo.
- Ehm, fratellone... - Il piccino picciò lo tirò per la manica, ma Seto, “per una volta” (Ah ah ah! Ci mettiamo due virgolette. Nd Tayr) lo ignorò.
- Sto aspettando!
L’Autrice si erse in tutta la sua altezza e, senza neanche procurarsi carta e penna, tracciò alcune parole in aria. Nello stesso istante, una gabbia nera piovve dal cielo. Seto, dimostrando d’aver riflessi eccezionali, si buttò di lato trascinando con sè il fratellino. Così la gabbia finì addosso alla cara zietta dei ragazzi che era appena giunta, ovvero Pegasus J. Crawford... peccato, però, che fosse chiusa! (Avete presente quando un personaggio finisce intrappolato all’improvviso per colpa di una gabbia senza fondo, che gli finisce addosso? Ebbene, io ho pensato di fare una cosa pratica e chiuderla, così si spiaccicano direttamente. E fu così che del caro Peggy rimase una zuppetta color lapide ^.^ Nd Tayr)
- Oh miei dei... - bofonchia Seto guardando allibito ciò che restava di Pegasus.
- Oh miei dei lo dico io! E mo’ dove lo trovo uno sfigato che lo sostituisca?! - sbraita l’Autrice, correndo a prendere il copione. (Ma allora sei proprio rimbambita! Non ti ricordi manco la tua storia senza il copione?! Nd Tutti)(Può darsi di no... ^//^’’ Nd Tayr)
- Povero zietto. - Mokuba, che tasta lo slime cautamente, con un bastoncino.
Seto, più pragmatico, che di certo non considerava l’evento una tragedia, ma, anzi, un fortunato rovescio della sorte (Perché avere come zio Pegasus potrebbe avere un certo non so che di traumatizzante ^_^ Nd Tayr) dopo essersi armato di aspirapolvere, comincia a fare pulizie, fischiettando la canzoncina dell’Amuchina, mentre Tayr invia un SMS ad un ansioso, aspirante attore.
- Comunque, moro, questo chiarisce chi comanda, e non voglio più sentir storie! Dobbiamo muoverci, Yami aspetta solo voi!
Mokuba spalancò gli occhietti. - Non l’avrai davvero spedito a Jumanji!
Tayr fece spallucce. - Giusto da mezz’oretta, per amor di realismo. Quindi ora muovetevi, altrimenti vi mando a fargli compagnia!
Improvvisamente e misteriosamente più solerti, i due si affrettarono a riprendere le loro posizioni.
- E la zia?
- Eccomi!!!
Una donna, fasciata in un elegante completo ricoperto di lucenti borchiette tonde color lapide, ma con in testa un ridicolo turbante, fece il suo ingresso. Una donna, seee...
- SHADI?!
- Noooo! Ca*****a, ci mancava solo lo spiritello!
- E’ un problema serio, mica quisquilie su cui scherzare! - protestò lei... lui... insomma, quello! - Non potete nemmeno capire quanto sia penoso scivolare dentro il water quando meno te l’aspetti! Soprattutto se poi arriva il tuo gatto Rampsinito e tira l’acqua... (Ma che nome è Rampsinito? O_O Nd Jono)(Una storpiatura di Ramsete, credo... O.o Nd Tayr)(Ah, sì, uno dei tre moschettieri ^__^ Nd Jono)(“Stramazzamento generale. Qualcuno, più ardito, fa hara-kiri”. Nd Tutti)
L’Autrice, che teneva un lanciafiamme affettuosamente tra le braccia, si schiarì la gola.
- D’accordo, d’accordo! Dicevo, piccoli, è ora di andare a scuola, non avete sentito l’autobus?
(Per risparmiare tempo, apporterò qualche taglietto sostanziale alla trama originale. Nd Tayr)(Pigra! Nd Tutti)(Tornate in deliquio, è meglio! Nd Tayr imperturbabile)
Ma, più che il rumore dell’autobus, in quel momento entrambi sentirono un cupo battito di tamburi tribali. Proveniva dal piano superiore, eppure tutto ciò che videro sul soffitto era un pipistrello indaffaratissimo a preparare una ragnatela. (No, aspettate, da quand’è che i pipistrelli fanno le ragnatele? o_o Nd Tayr)(Ah, se non lo sai tu... -_- Nd Seto)
Entrambi alzarono la testa, e il tartarughino si attaccò al braccio del fratello.
- Cosa c’è ora? - chiese la zia perplessa.
- Niente, niente... - fece Seto evasivo, ma Mokuba non voleva saperne di staccarsi da lui.
- Se preferite stare con la zietta potete dirlo - propose loro ammiccando.
I pargoli rabbrividirono. - Oh no, no, no! Figuriamoci!
E così, contribuendo chi con un calcio, chi con una secchiata d’acido muriatico, riuscirono a farla uscire. (Cielo, ma è possibile che tutti quelli che hanno tenuto in mano anche solo per dieci secondi un oggetto millenario siano più fuori di un balcone? O_O Nd Tayr)
Una volta soli, corsero all’ultimo piano, in soffitta. Seguendo il rullio dei tamburi, sempre più forte, tanto che sembrava quasi scuoterli fino alle ossa, scavarono tra i vecchi oggetti finché non si ritrovarono tra le mani una vecchia scatola di legno, con su scritto Jumanji.
- Jumanji... - sussurrò Seto soffiando via la polvere. (Autrice, potevi almeno spolverare. Nd Seto) (Ma certo! E dopo magari ti porto anche una bella tazza di tè. E' una soffitta abbandonata da venticinque anni, perdiana! E' normale che ci siano polvere, ragni, pipistrelli, annessi e connessi! Nd Tayr)(See! E ora mi verrai a dire che anche quella strana bestiola tentacolata che sta sotto il tuo letto è un normalissimo animaletto domestico! Nd Seto polemico)(Non intrometterti! Ci dev'essere un invasione di kraken in questo periodo! U.U Nd Tayr che affronta la suddetta bestiola con la scopa)
I tamburi non si udivano più.
- Io ho paura - gemette Mokuba quando vide che il fratello piazzava il gioco sotto la finestrella rotonda della soffitta, l’unica fonte di luce.
- Oh, andiamo, Mokuba, la cosa peggiore che ne può uscire è Yami - replicò Seto roteando gli occhi. (Ehi! è_é Nd Tayr)(Ps: Se Yami non ha partecipato almeno alle note per tutto il capitolo, è solo perché ora si trova a Jumanji, ma dopo si darà da fare anche lui, abbiate fede!)
- Dunque... “Jumanji: un gioco che sa trasportar chi questo mondo vuol lasciar”. - lesse Seto sulla prima colonna, dove si trovavano le pedine. Passò poi a quella del regolamento. - “Avventurosi attenzione: non cominciate se non intendete finire. Ogni sconvolgente conseguenza del gioco scomparirà solo quando un giocatore, raggiunto Jumanji, gridato forte il nome avrà”. (Mai pensato di mettere un avviso del genere anche prima delle tue fic? Nd Seto sarcastico)(Ah ah, che spiritoso. Nd Tayr)
- Strano, ci sono già due pedine sul tabellone e non si staccano...
- Io prendo la pedina a forma di tartaruga - disse Mokuba afferrandola e mettendola vicino alle altre.
- Io allora prendo la scimmia... cominciamo bene -_- Allora via, tira i dadi! - esclamò Seto cacciando i cubetti scheggiati in mano al fratellino. Mokuba però tentennava. - Non mi sembra una buona idea, sai, fratellone...
- Muovetevi, che ho sonno! - La grande Autrice offre un ultimo, divino intervento. Quando i due si accorsero che un’altra gabbia, ben chiusa, pendeva sopra le loro teste, si diedero una mossa.
Mokuba tirò i dadi. Uscì un otto.
“Nella giungla dovrai stare finché un cinque o un otto non compare”.

Da qualche parte, a Jumanji, nel cuore della giungla nera, Alan (o per meglio dire Yami) alzò i suoi occhi viola ametista (La cosa più incantevole di questo universo e anche di tutti gli altri ^.^ Nd Tayr) verso il cielo, prima che una forte corrente lo risucchiasse verso l’uscita. Era libero.

Fine prologo



Se qualcuno commentasse e mi dicesse che gli è piaciuta, mi farebbe tanto felice ^___^ (
Utilizziamo di più il congiuntivo, resuscitiamolo! Messaggio dell'Associazione per la Salvaguardia del Congiuntivo nei Tempi Passati, Presenti e Anche Futuri XD).
A parte l'epica lotta per la sopravvivenza di questo tempo, spero davvero di avervi fatto almeno sorridere... E' sempre una grande soddisfazione ^^
E naturalmente, vorrei i vostri commenti! Sono indispensabili per migliorare e di solito molto costruttivi, anche se si tratta di critiche. Per favore ç.ç
Adesso vado. Il secondo capitolo non dovrebbe tardare, al massimo sarà per la prossima settimana. (Ipoteticamente...^^')
Grazie per aver letto sin qui ^^
E grazie a chiunque recensisca, legga, metta tra i preferiti o segua attentamente...^_^

Bye!

  
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