19/11/2009
4 recensioni-12° brigata.-
-In the memories-
Un forte e frastornante rumore di metallo che cade al suolo rompe con allucinante violenza il silenzio della sala.
Silenzio che indispettito si premura di tornare quanto prima.
-Ma porc...!!!-
-Non imprecare sai che lo trovo fastidioso...-
A quelle parole fredde e misurate, opposte alle prime, irruente e rabbiose, viene in risposta un rumore di contenitori metallici che vengono accatastati e uno sbuffo.
-La fai facile tu stronzo!-
-Che modo poco garbato di rivolgersi ai propri superiori...-
A questo punto le vaschette impilate nuovamente ricadono a terra spinte da un poco gentile calcio.
Il rumore si espande e si ritrae poco dopo quasi a sostegno dello sguardo strano e svogliato del proprietario della voce ferma e controllata.
La proprietaria dell'urlo invece butta a terra l'ultima vaschetta gridando di rabbia e sbattendo i piedi violentemente per terra.
-Non sei mio superiore!!!! Io sono il tenente!!! TENENTE!!! E tu sei solo il terzo seggio!!! TERZO SEGGIO!! MALEDIZIONE !! Ti sono superiore di un grado maledetto tizio strano! Chiaro???-
L'uomo, senza modificare il suo sguardo privo di interesse e annoiato dalla sfuriata della ragazza, alza la mano sinistra fino a portarla vicino al volto e una volta posizionata rivolge il suo sguardo verso altro, come se stesse cercando di ricordare qualcosa, e intanto alza l'indice di quella stessa mano.
-Se proprio vogliamo essere precisi qui dentro, in questi laboratori, io sono l'assistente del taichou per cui qui dentro sono io il suo vice e di conseguenza sono un tuo superiore...-
La ragazza ascolta con espressione corrucciata il discorso dello strano uomo, e man mano che questo procede nell'esposizione della sua tesi l'espressione incazzata della biondina va peggiorando.
L'ira tipica di un animale arzillo e furioso la prende e la riempie mentre nell'animo dell'uomo la pacifica e noncurante quiete di un insetto che si dedica solo a ciò che reputa interessante continua a dilagare.
Per un attimo sembra di assistere ad uno scontro titanico di due forze completamente opposte, come se la furia di un vulcano sfidasse la placida quiete delle nuvole.
-Vai al diavolo!!! KISUKEEEEEEEEE!!!!!-
L'urlo rabbioso della ragazza accompagnato da un paio di rumorose pestate di piedi arriva inascoltato alle orecchie del contendente mentre il loro taichou ridestato dalla chiamata della sua giovane tenente esce dalla sua stanza trascinandosi un po' e stropicciandosi gli occhi.
Da quando Mayuri aveva messo piede lì dentro quella scena tra lui e Hiyori si ripeteva con una così puntuale e classica abitudinarietà che si poteva persino recitare a memoria le battute sempre identiche.
Anche se alla giovane ragazza non cadeva nulla il motivo che faceva scaturire la sua rabbia erano gli incessanti e opprimenti, oltre che continui, ordini del bizzarro uomo.
E avendo già di per sé poca pazienza Hiyori ci mette poco a perdere le staffe, finendo sempre per essere messa dalla parte del torto dagli abili ragionamenti del terzo seggio e concludendo quindi la discussione con l'intervento del loro taichou.
Nulla di nuovo persino oggi, quindi.
Urahara visibilmente ancora assonnato e recente reduce del sonnellino pomeridiano osserva la piccola Hiyori che coi nervi a fior di pelle indica Mayuri. A quel punto Kisuke fa scorrere lo sguardo su quest'ultimo il cui portamento è come sempre pacato e altamente disinteressato.
-Oh, che è successo?-
A quelle parole poco ci manca che Hiyori cacci un altro vigoroso urlo.
-Ma come cosa c'è? Questo maledetto vuole mettermi i piedi in testa!!! Dannazione caccialo fuori questo usurpatore di posizioni!! Mi fa andare in bestia!!!-
-A dire il vero ti stavo facendo notare che se ci tieni tanto alla gerarchia devi rispettarla sempre e comunque...-
Le parole, che mal celano il poco interesse e l'annoiamento di Kurotsuichi, fanno perdere le staffe nuovamente alla tenente mentre pacatamente il loro capitano cerca di farli riappacificare.
-Su, su ragazzi...cercate di andare d'accordo...-
Urahara gli si avvicina ma prima che possa mettere le mani sulle loro spalle una delle vaschette metalliche che Hiyori stava portando gli arriva con inaudita violenza sulla testa, calciata dalla giovane e furiosa tenente, stendendo e facendo miseramente cadere a terra il povero taichou.
Un senso di bruciore acuto gli formicola sulla fronte, svogliatamente l'uomo alza il braccio e porta la mano sul punto in cui sente male.
Appena toccato il punto dolente una fitta lo prende, quasi volesse trapassargli il cranio.
“Ouch...”
“Tutto bene Kisuke?”
La voce calda e leggermente divertita, che l'uomo conosce fin troppo bene, lo coglie di sorpresa.
Con cautela Urahara gira lo sguardo a cercare il punto in cui è l'amica, ma prima che riesca a trovarla lui è lei che si fa trovare, mettendogli una panno di acqua gelida sulla fronte.
“Ahiahiahiahi!”
La donna guarda di sbieco l'uomo mentre questo cerca di sistemarsi con più delicatezza il panno sul punto dolorante.
“Oh, andiamo Kisuke! Non sei mica un bambino!!”
L'uomo n tutta risposta si volta verso di lei e la osserva leggermente curioso, mentre lei chiude la finestra dietro cui si stende un cielo appena arrossato dal tramonto.
La cosa non sfugge a Yoruichi.
“Che c'è? Perché mi guardi così?”
L'uomo a quella domanda abbandona ogni segno di serietà e sorridendo sornione sventola il ventaglietto, che come sempre si porta appresso per l'occorrenza.
“Oh, nulla nulla! Volevo assicurarmi che il bolide di Ginta non avesse rotto il vetro!”
“No, tranquillo, l'unica cosa che ha preso in pieno è stata la tua testolina, fortunatamente molto resistente”
Nel pronunciare le ultime parole la donna piega le sue labbra in un sottile sorrisetto divertito, sorrisetto che Urahara finge di non vedere, tornando a guardare fuori dalla finestra, il cielo che lentamente imbrunisce.
“Che hai?”
Ancora una volta la voce della donna lo coglie all'improvviso, questa volta però si riprende subito dalla lieve sorpresa.
“Nulla, nulla...ho solo fatto uno strano sogno...”
“Che genere di sogno?”
Alla domanda dell'amica l'uomo chiude gli occhi sospirando e sorridendo in maniera appena accennata.
“Nulla di interessante...ho sognato una scimmia e un bruco...”
A sentire quella risposta Yoruichi lancia uno sguardo curioso e perplesso all'amico, chiedendosi se la palla da baseball lanciata da Ginta non lo avesse leggermente mandato in tilt.
Notando però presto lo sguardo tranquillo e lievemente velato dai ricordi dell'uomo la donna sospira con finta scocciatura e si siede vicino a lui, mettendosi anche lei a guardare fuori dalla finestra la sera che avanza, oltre quel vetro.
“Il tempo scorre inesorabilmente, per tutti”
Frase scritta in piccolo su un muro della stanza di alloggio del taichou, nella 12° brigata
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Eccomi qui ancora con un piccolo lavoro dedicato al passato, e in particolare alla 12° brigata!! L'idea di scrivere questo lavoro mi è venuto quasi per caso pensando a come doveva vivere Kisuke con Hyori e Mayuri sempre a discutere! ^^ L'idea invece di rendere il tutto un sogno di Urahara mi è venuta dopo e devo ammettere che ne sono soddisfatta! ^^ Spero vivamente vi sia piaciuto il riferimento fatto da Kisuke sui due definendoli un bruco(ovviamente Mayuri) e una scimmia(ovviamente Hiyori)!
Bene che altro dire? Spero vi sia piaciuta e spero di essere riuscita a rendere bene la situazione e i personaggi.
Kiss
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