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Autore: Maggie_Lullaby    19/11/2009    11 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Et voilà,

eccomi qui con un altro capitolo!! Ragazze, il prossimo sarà l'ultimo mentre quello dopo l'epilogo!! Nooo, sono così affezionata a questa storia!! Va beh, vi dico solo che nella mia testolina il seguito sta prendendo ogni giorno di più (soprattutto durante le ore di greco... mmmh, chissà perchè xD) nuove vicende e personaggi! Ma mi fa tristezza pensare che entro settimana prossima questa storia sarà finita... :(

Ma senza deprimervi... pardòn, voi sarete solo felici che questa fic chiuda i battenti, è più giusto dire deprimermi passo ai ringraziamenti! Eheh, ve l'ho giurato che li avrei fatti e ora eccoli qua! Scusate se sono un po' brevi, ma domani altra verifica di greco! La mia prof è più sadica di me... O.o

Piccola comunicazione: consiglio a tutti di leggere Love on a Red Carpet, di lolly_pop, una fic davvero carina, che purtroppo sta finendo anche lei, ma so che all'autrice farebbe piacere ricevere qualche recensione in più!

Uh, ultima cosa davvero! Volevo dirvi grazie di cuore per essere rimaste con me fino alla fine, nell'ultimo capitolo ho ricevuto ben 13 recensioni!! E, scusate la mia negligenza, grazie grazie grazie per avermi fatto arrivare (e oramai superare) le 400 recensioni! Grazie!! Avrei dovuto dirvelo nello scorso capitolo, ma presa dalla fretta non l'ho fatto scusate!!

Okyoky, ora seriamente i ringraziamenti!!

Melmon: infarto?! No, tu non mi puoi avere un infarto!! Non puoi!! Oh, finalmente trovo una persona obbiettiva! Quando ho letto alle mie amiche che Maggie non avvertiva subito gli altri mi hanno dato della sadica! Spero ti piaccia questo capitolo! Un bacio!

annina94: ah, oggi giorno dispari e Nick tocca a me! Non ti preoccupare, te lo tratto bene *lo spupazza*. Wow, certo che noi fan dei JB siamo proprio sadiche con Nickolino nostro!! E scusa ancora se non mi sono accorta prima della mia fic! Perdonamiiiii!! Un bacio!
jonas_princess: oddio, hai avuto un trauma cranico?! Mi dispiace tanto (okay, forse non l'hai avuto, io lascio intendere un po' troppo quello che leggo/sento, ma sorvoliamo xD)!! Eh sì, tutto è bene ciò che finisce bene! Grazie per recensire ogni capitolo! Un bacione!
Niki_CuLLen_: davvero lo scorso capitolo è uno dei più belli della fic? Grazie, davvero, non ho parole!! Spero che ti piaccia pure questo!! *-* Un bacione!
DarkViolet92: ricorda, io sono sempre sadica, mhuahhahaha!! Sì, non ci sto con la testa (colpa della cioccolata calda che sono stata costretta a bere oggi a causa di una scommessa, non ti preoccupare xD). Grazie di tutto! Un bacione!

Mon Amour: amoreeeee, lo sai che mi mancano le nostre chiaccherate? Okay che mi sto pure deprimendo ascoltando The Gift of a Friend di Demi Lovato che ha un tono così triiiiste!! Va beh, tu sei guarita? Spero di sì!! Io brava?? Scherzi? Sei tu quella brava, capito? Ti voglio tanto tanto tanto […] tanto tanto bene! Un bacione <3

BENNYY: oddio, non era mia intenzione farti piangere, scusa! Eccomi qui con il terzultimo capitolo :( Mi mancherà tanto questa fic.. scusa, sto divagando! Un bacione!

MeneguzzinaJonassina: no, non mi morire! Io ti voglio beeene!! Sìsì, mancano pochissimi capitoli, questo è il terzultimo... :( Ti adoro! Grazie di tutto! Un bacione!
nes95: io, senza di te, sarei davvero davvero persa! Il titolo del seguito l'ho messo in fondo al capitolo... e sappi che sono arrabbiata con te perchè hai fatto finire male
Scommettiamo che mi ami? … No, scherzo! Un bacione, ti voglio bene!

Lilian Malfoy: Ma scherzi? Dai, non può essere vero! Io non posso essere bravissima a scrivere...!! Tu piuttosto, sei bravissima! Sul serio! Comunque sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!! Spero sia lo stesso anche per questo! Un bacione!

jeeeeee: amor, sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!! Spero ti piaccia anche questo!! Un bacione, tesoro!!

stellalilly: okay, e con questa siamo a due! Non allaghiamo il pianeta, ragazze! Okay, okay, scuuuusa, sono leggermente fuori di testa... Tu, ad ogni modo sei bravissima, e dato che tu hai fatto pubblicità a me io la faccio a te. Consiglio a tutte di leggere Ricominciare a Vivere, una fic davvero bella con protagonisti sempre i nostri amati Jonas!! Un bacio!
mione94: noooo, non mi morire!! Non prima di aver finito
This Infatuation, per lo meno!! Dai dai, scherzo!! Non ti preoccupare, niente più spaventi simili, per lo meno in questa fic, ma nel seguito... mhuahahhahaha!! Sì, sono sadica! Un bacione!

Capitolo 37. In Love


- Mamma, non ti devi preoccupare, sto bene – disse Nick con uno sbuffo, sdraiato sul letto della sua camera, mentre Denise gli girava intorno preoccupata.

La donna lo fulminò con un'occhiataccia.

- L'ultima volta che l'hai detto ti sei dovuto fare due settimane d'ospedale con un trauma cranico – ribatté. - Tu da quel letto non ti muovi finché non te lo dico io.

Il sedicenne alzò gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto.

- E se devo andare in bagno? - chiese, tentando di fare una battuta.

- Non ci vai – disse seria sua madre.

- Ma mamma... - protestò il cantante.

- Niente ma, signorino, finché non avrai il mio permesso scritto e controfirmato tu non ti muovi da quel letto, hai capito bene?

Nick annuì, rassegnato, passandosi una mano fra i riccioli scuri.

- E io cosa dovrei fare, fino a quel sospirato giorno? - chiese.

Come se li avesse chiamati Joe e Kevin fecero il loro ingresso nella stanza, allegri e sorridenti, tenendo in mano due sacchi della pattumiera in mano. Due ciascuno.

- Non ti preoccupare, Presidente, per questo esistiamo noi! - esclamò Joe, dandogli una pacca sulla spalla.

- Allora siamo messi male... - sussurrò il sedicenne.

Kevin appoggiò i propri sacchi sul letto del fratello e li aprì, dopodiché tirò fuori alcuni fogli di carta.

- Lettere delle fans! - esclamò, colpito. - Tutte per te, dalla prima all'ultima, ne sono arrivate a centinaia quando eri in ospedale, alcune le abbiamo letto... ragazze in preda a voglie suicide nel caso che tu non dovessi guarire, preghiere sperando che tu stia meglio, tanti auguri di pronta guarigione... Una cosa incredibile! Allora Joe ed io ci siamo detti che, data la loro eterna ed estrema ammirazione nei tuoi confronti, hanno il diritto di ricevere una tua risposta... e dato che sei bloccato a letto per almeno una settimana mi pare il momento perfetto per farlo, non trovi?

Nick si era ancora fermato alla parte “tutte per te dalla prima all'ultima”, e non si capacitava del fatto che tutte quelle lettere fossero solo per lui. Non era possibile.

- Tutte per me? - sillabò a bassa voce.

Joe ridacchiò.

- Mi sa che la botta in testa ti ha lasciato dei problemi permanenti – scherzò, ricevendo in cambio della madre uno scappellotto sulla testa e un'occhiataccia che avrebbe spaventato anche Attila, prima di uscire dalla stanza.

Il diciannovenne abbassò il capo, dispiaciuto.

Se dall'esterno si poteva pensare che fosse allegro oramai che il pericolo era passato, dentro stava ancora male, molto male. Da quando all'ospedale aveva visto Nick privo di sensi faceva gli incubi tutte le notti, rivivendo il momento in cui era caduto.

Scosse il capo, come per scacciare brutti pensieri.

Nick stava ancora fissando tutte le lettere, allibito.

- Ma... ma... mi verrà la sindrome del tunnel carpale a furia di rispondere a tutte queste lettere! - si lamentò. - Non che non lo farei, ma non posso passare una settimana a scrivere!

- Beh, ci sono sempre io a distrarti, se vuoi! - esclamò una voce femminile. Maggie. - Mi ha fatto entrare Paul...

Entrò nella camera svolazzando con un vestito celeste, i capelli raccolti in uno chinone tenuto con una matita. Teneva in mano un sacchetto di plastica. Ci infilò una mano dentro e ne estrasse un paio di CD.

- Tutto quello che ti serve per rifarti una cultura musicale! Ho portato di tutto! Mozart, Chopin, Bach, i Metallica, gli AC/DC, i White Snake, Michael Jackson, ma pure i Lost...

- I chi? - domandò Kevin, confuso.

- Un gruppo italiano, li ho scoperti da poco, sono fantastici! Comunque dicevo, i Queen, Police, Sting, U2...

Nick sorrise e le fece cenno di avvicinarsi a lui, per poi darle un tenero bacio sulla labbra.

- Lexi e Maryl? - domandò Joe, torturandosi le mani.

Maggie si voltò verso di lui, scoccandogli un'occhiataccia.

Erano passate due settimane dalla loro litigata, e da quel giorno non si erano quasi rivolte la parola, soprattutto perchè Maggie stava quasi sempre fuori casa, da Nick, e quando tornava a casa Lexi e Maryl andavano dai propri ragazzi o da quello della sorella, per fargli un saluto.

- Arriveranno fra un po', credo – disse secca. - Io ho preso l'autobus, non ho idea di quando siano partite.

Kevin e Joe annuirono, mentre Nick guardava dispiaciuto la sua ragazza, tenendogli una mano. Non gli piaceva che lei e le sue sorelle non si parlassero, soprattutto se la colpa, indirettamente, era sua.

- Tesoro, non hai intenzione di...

- Perdonarle? No – disse, seria. - Mi hanno nascosto il fatto che tu stessi male, Nicholas, non le posso perdonare così in fretta...

- Ma anche noi non ti abbiamo detto niente – notò Kevin.

Maggie sospirò.

- Voi avevate i vostri motivi, era vostro fratello a stare male, avevate tutte le ragioni per scordarvi di me, ma loro... sono loro sorella, dovevano dirmelo – disse in fretta, distogliendo lo sguardo dal maggiore dei Jonas Brothers e spostandolo sulla finestra aperta, che dava sul giardino. - Quando pensate riprenderà il tour?

I tre fratelli incrociarono gli occhi.

- Appena mamma si farà passare la fobia che io possa cadere svenuto non appena tocco terra – snocciolò Nick. - E' esagerata

Maggie gli diede un leggero scappellotto su una spalla.

- Ha ragione, non puoi immaginare la paura che ci hai fatto prendere – mormorò, sbiancando solo al ricordo di quella notte infernale.

Nick guardò la sua espressione.

- Sì, scusa...

Lei gli sorrise e gli diede un bacio su una guancia.

Il campanello al piano di sotto suonò e un paio di minuti dopo Lexi e Maryl apparvero sulla porta della stanza.

Lexi teneva i capelli stretti in una coda e, non appena vide il suo ragazzo, si lanciò fra le sue braccia, scambiandosi un bacio appassionato, mentre Maryl, dai capelli sciolti, si diresse verso il suo ragazzo, abbracciandolo e baciandolo dolcemente, con un paio di scarpe dai tacchi vertiginosi.

- Ciao, Nick! - lo salutò Lexi, una volta allontanatasi da Joe. - Come stai?

- Bene, bene – disse. - Tutto okay. Tu?

- Và – disse semplicemente la rossa, prima di incrociare gli occhi per un secondo con la gemella, seduta sul letto accanto al sedicenne.

- Sei confinato in questa stanza? - chiese Maryl, dopo averlo salutato, gioviale.

Nick fece una smorfia, prima di annuire.

- La mia, d'ora in avanti, sarà una vita da recluso – disse con finto tono melodrammatico.

- Oh, beh, Lexi ed io abbiamo pensato di portarti un po' di roba – disse la ventenne. - Una moltitudine di libri allucinante, ti consumerai gli occhi a furia di leggerli.

Nick sospirò, la sua settimana si prevedeva divisa esclusivamente fra lettura, scrittura e ascoltare musica. Bello.

- E che libri, sentiamo? - domandò.

- Romeo e Giulietta, Il mercante di Venezia, Madame Bovarie e tanti altri – elencò la rossa.

Nick sprofondò ancor più nel letto; evidentemente lo volevano morto.

- Da dove vuoi iniziare? - chiese Kevin, guardando il fratello minore.

Il sedicenne sospirò.

- Dalle lettere delle fans – disse, infilando una mano in uno dei sacchetti e tirandone fuori una manciata di pezzi di carta.


Senza averti qui

senza problemi, senza limiti

non è così bello

(Senza averti qui; Max Pezzali)


Lexi aprì il frigo e ne estrasse un paio di bottigliette d'acqua, mentre con una mano si toccava la fronte, con un gesto stanco.

Lei e Maggie avevano litigato decine e decine di volte nella loro vita, ma di litigi seri ne avevano fatti talmente pochi da poter essere contati sulla punta delle dita, ma quello superava di gran lunga quelli avvenuti in precedenza.

Ogni volta che litigavano era abitudine di Maryl prenderle e costringerle a parlare finché non avessero sistemato le loro divergenze; quella volta Maggie non si era nemmeno fatta sfiorare.

Erano da due settimane che a malapena si parlavano, giusto quel che bastava per tre persone che vivevano nella stessa casa.

Lexi sapeva di aver sbagliato, insieme a Maryl, dovevano avvertirla sul fatto che Nick stesse male, ma per quanto fosse incredibile se n'erano dimenticate.

- Oh, Alexandra – disse una voce femminile, alle spalle della rossa. Si voltò, era sua sorella, che la fissava con gli occhi ridotti a fessure.

- Maggie... - disse Lexi.

La mora scosse la testa e fece per uscire dalla cucina, ma fu bloccata dalla gemella, che la rincorse e le prese il braccio, fermandola.

- Dobbiamo parlare – disse la rossa.

- No! - ribatté l'altra. - Se non ti dispiace devo andare dal mio ragazzo, sai, quello che è svenuto durante un concerto e ha battuto la testa procurandosi un trauma cranico, oh, ma ricordiamoci che io non ne sapevo niente perchè le mie sorelle non hanno voluto salire una rampa di scale per dirmelo!

- Maggie ascoltami un attimo, porca miseria! - sbraitò Lexi. - Che cosa ti posso dire, eh? Ero spaventata pure io quella sera, Nick è pure mio amico, scusa se mi sono preoccupata per lui, vuol dire che non lo farò più d'ora in avanti.

Maggie la fulminò con un'occhiataccia.

- Il punto non è questo, tu ti potevi preoccupare quanto volevi per Nick, ma potevi mandarmi un messaggio, non ci voleva molto! Dovevi scrivermi solo “Nick sta male, vieni al secondo piano”, non mi sembra ci voglia il premio Nobel per farlo!

Lexi incrociò gli occhi con i suoi e non li abbassò.

- Ti ho detto già scusa! - ribatté. - Cosa devo fare d'altro?

La sua gemella non rispose.

- Eh? Cosa devo fare? - continuò la rossa. - Dimmelo, perchè ti giuro che altrimenti non so che altro poteri fare per farmi perdonare da te!

- Rifletti, Alexandra, tu mi perdoneresti così in fretta se al posto di Nick ci fosse stato Joe? - chiese con voce glaciale.

La rossa le lasciò il braccio, facendolo cadere a penzoloni lungo il fianco.

- Sarebbe stato diverso – mormorò.

- No, non lo sarebbe stato affatto – ringhiò la mora. - Tu pretendi di essere perdonata per avermi nascosto una delle cose più importanti della mia vita, ma allo stesso tempo sai che, se i posti sarebbero invertiti, non faresti lo stesso. Brava, davvero, complimenti.

Fece per andarsene dalla cucina e tornare al piano di sopra dagli altri, ma la voce di Lexi la fermò di nuovo.

- Quando Nick è stato male – spiegò, - sono stata io a chiamare l'ambulanza, gli altri si stavano occupando di lui, non riuscivo quasi a parlare alla signora al centralino... balbettavo, e tu sai che io non balbetto mai. Durante il tragitto fino all'ospedale ho pensato per tutto il tempo a te, ti dovevo chiamare per dirtelo, ma quando hanno messo Nick sulla barella sono crollata, Maggie, sono svenuta pure io, per un paio di minuti. Quando mi sono svegliata ho visto gli occhi di Joe che mi fissavano, non potrò mai scordare quegli occhi, erano pieni di paura e... ho dimenticato tutto, ho dimenticato di chiamarti, ho dimenticato che tu eri in ospedale, io... - fece un respiro profondo. - Scusa.

Maggie guardò la gemella.

Sentire Alexandra Campbell dire la parola scusa era una specie di miracolo, lo diceva poche volte, preferiva girarci intorno piuttosto che essere diretta.

La rossa fissò la gemella con un'occhiata speranzosa, sperando in un cenno che le dicesse che era stata perdonata.

La mora continuava a guardarla, senza parlare o muoversi.

- Non sapevo fossi stata male – gracchiò con voce strozzata.

- Abbiamo preferito non dirtelo, eri già abbastanza spaventata e poi è stata una cosa da niente in confronto...

Già, in confronto a Nick, pensò Maggie.

Passarono i minuti e nessuna delle due parlava; Paul, che era passato un attimo in cucina, vedendole era arretrato e aveva intimato agli altri di non andarci.

- E' meglio se andiamo di sopra, gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto – disse Maggie, avviandosi, mentre la gemella la guardava con un'espressione di pura tristezza dipinta sul volto.

La mora fece per superarla salendo le scale, ma con sorpresa di Lexi si voltò e la abbracciò forte, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.

- Mi sei mancata – mormorò la mora.

Lexi ricambiò la stretta con gioia.

- Anche tu sorellina, anche tu.


Io per lei ho due occhi da bambino

se sei tu il mio destino

allora portami via

(Io per lei; Pino Daniele)


- Uh, sentite questa qui! - esclamò Joe indicando la lettera che teneva in mano, poi si schiarì la gola. - Caro Nick, sono una delle tue più grandi fans, conosco tutte le canzoni dei JoBros a memoria e vi stimo tantissimo! Quando sono venuta a sapere che tu sei stato male ci sono rimasta così male, ma così male che insieme ad altre mie amiche nonché tue fans stiamo organizzando un suicidio di massa nel caso tu dovessi morire! Guarisci presto mi raccomando, bacioni enormissimi! Ti amo! XOXOXO Leslie - fece un fischio. - Cavoli, Nick a questa devi rispondere, per me non scherza...

Maryl sollevò un sopracciglio.

- Per me tutte queste fans sono decisamente esagerate! Andiamo! Suicidarsi solo perchè il proprio idolo è morto! Io non lo farei mai! - sbottò, indicando con un gesto della mano la catasta esorbitante di lettere a cui bisognava assolutamente rispondere.

- Tu non lo faresti per moi? - chiese Kevin, cingendole la vita.

- Chi ti dice che tu sia il mio idolo? - domandò.

- Perchè, non lo sono? - domandò il ventunenne, vagamente offeso.

- Ad essere sincera no! Lo è il mio caro, vecchio Freddy!

- Chi?! - chiese con odio il chitarrista.

- Mercury, tesoro, Freddy Mercury!

- Ma se è morto!

- Appunto, cucciolo, ora non ti devi preoccupare di un mio eventuale suicidio in merito, tanto lui è già andato all'altro mondo! - sorrise lei. - E comunque, certo che morirei se dovesse accadere qualcosa a te, sei o non sei l'amore della mia vita?

- Amore! - sorrise il maggiore.

- Tesoro! - cinguettò di rimando la bionda, per poi baciarlo con allegria.

Joe era indeciso se andare di corsa in bagno per vomitare o rimanere a gustarsi lo spettacolo, mentre Nick li fissava stranito, nemmeno lui con Maggie era così sdolcinato!

- Ma che schifo! - commentò Lexi, come al solito con molto poco tatto, entrando nella stanza accompagnata dalla gemella.

Maryl si staccò dal suo ragazzo.

- Tieni la bocca chiusa, Lexi, parli tu che non appena vedi il tuo ragazzo gli corri incontro e non riemergi più! - sbottò, facendo arrossire Joe, dietro di lei.

La bionda, però, vedendo le sue sorelle minori l'una accanto all'altra, sorridenti e a braccetto sorrise.

- Avete fatto pace! - esclamò con gioia.

Maggie annuì.

- Ho perdonato anche te, Maryl, non preoccuparti – disse.

- Ma io non ero preoccupata! - mentì la ventenne; in realtà nello stomaco sentì sparire un grosso peso e corse ad abbracciare le sorelle.

Quando si staccarono Joe andò incontro alla sua ragazza e la prese per un braccio, portandola fuori dalla stanza.

- Torniamo fra un po' – disse e si chiuse la porta alle spalle.

I presenti osservarono la porta per un'istante, poi Nick si rivolse alla sua ragazza.

- Che dici, aggiungo anche la foto autografata a questa qui? - domandò.

Maggie gli si avvicinò.

- Che cosa ha minacciato? - chiese.

- Mmmh, suicidio di massa – lesse Nick.

La ragazza sollevò un sopracciglio.

- Sì, direi di sì, e non una foto autografata, tante foto autografate.

- Decisamente – si intromise Kevin, annuendo.


Anche se non fossi un angelo

io non ti cambierei

perchè sei così bella...

(Che tesoro che sei; Antonello Venditti)


- Joseph Adam Jonas, sei pazzo?! - sibilò Lexi, mentre seguiva il suo ragazzo che la stava trascinando per tutta casa, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

- Voglio solo farti vedere una cosa, e poi necessito urgentemente di coccole – disse.

- Uno schiaffo conta come coccola? - asserì la rossa, ma Joe la azzittì con un breve bacio a stampo.

Stavano salendo fino alla mansarda, lungo una scala stretta.

- Joe! - ringhiò lei.

- E dai, fidati! Non dire niente e guarda soltanto.

- Cosa dovrei vedere? Le ragnatele? - sbuffò Lexi, ma dopo quella parole si zittì.

Il diciannovenne aprì la porta della mansarda rivelando una stanza tutto sommato piuttosto in ordine e si diresse subito con passo felpato verso l'unica finestra che c'era.

- Ma che...? - iniziò la rossa, ma Joe le chiese di fare silenzio con un cenno del capo.

Aprì la finestra tentando di non farla scricchiolare e, una volta riuscito nel suo intento, lasciò la mano della sua ragazza per mettere un piede sul davanzale e uscire.

- Joe! - esclamò Lexi, spaventata. - Che diavolo fai? Vuoi morire?

- No, sono troppo giovane! Avanti, è meraviglioso qui! - disse allegro.

- Joe... - si lamentò lei.

- Suvvia!

Alzando gli occhi al cielo la ragazza si avvicinò al davanzale, lo scavalcò e, cauta, mise un piede sul tetto obliquo.

- Di qui! - la chiamò Joe; era seduto sul tetto, in una parte dove il pavimento (o sarebbe più giusto dire soffitto) era orizzontale.

Cauta la sedicenne si avvicinò lui, con piccoli passi veloci, per poi lasciarsi cadere al suo fianco.

- Wow – sussurrò. Il sole stava calando e tingeva il cielo di colori come il rosa e il celeste, ma aveva acquisito delle sfumature anche del rosso e dell'arancione. Sotto tutto questo Toluka Lake, il luogo dove i Jonas Brothers vivevano.

- Ti piace? - chiese il diciannovenne, cingendole le spalle e permettendole di appoggiare la testa sulla sua spalla.

- Non dovrebbe? - chiese lei.

Lui non rispose, non ce nera motivo.

- E' bellissimo – mormorò la ragazza.

- Sono contento... vengo qui, quando devo pensare. Non lo conosce nessuno questo posto, solo te – mentre lo diceva aveva preso ad accarezzarle i capelli dolcemente.

Lei gli si strinse contro con dolcezza.

- Grazie, per aver condiviso con me questo luogo speciale.

- E' stato un piacere per me, amore, io con te ormai condivido tutto... - le disse Joe.

Lexi sorrise.

- A quanto pare il tramonto è il nostro momento – disse, - c'era il tramonto quando abbiamo festeggiato il nostro mesiversario, ora c'è il tramonto...

Il diciannovenne annuì.

- Vorrei che il tempo si fermasse – rivelò, - e che tutto si congelasse, a parte noi due, vorrei passare con te tutto il resto della mia vita...

Lexi si paralizzò fra le braccia del suo ragazzo. No, no non poteva essere, non poteva chiederglielo, non in quel momento.

- Joe – disse con voce strozzata.

- Sì, amore?

Lei rabbrividì.

- Sei sicuro di quello che stai dicendo?

- Ma certo! Tu sei l'amore della mia vita, è ovvio che io voglia passare con te il resto della mia vita!

- Ma... ma... non trovi sia un po' presto? Insomma, io ho solo sedici anni, tu solamente diciannove, mi pare un po' azzardato parlarne ora – disse Lexi, balbettando.

Joe la fissò, triste.

- Vuoi dirmi che non vuoi lo stesso anche tu? - chiese, nella sua voce si poteva udire una nota di panico.

- Un giorno, ma non oggi, e nemmeno domani e neanche fra una settimana! Joseph, stiamo insieme solo da due mesi! E' un po' presto per parlare di matrimonio! Io non potrei nemmeno sposarmi, sono minorenne, per cui...

- Lexi, cosa vai blaterando? - domandò lui allibito.

- Non... non mi stavi chiedendo di sposarti?

- No! Assolutamente no! Stavo solo dicendo che un giorno lo farò, perchè ti amo e so che non potrò mai amare così tanto qualcuno come amo te – sorrise lui.

- E questa tua dichiarazione... - iniziò la rossa.

- Sarà fatta dopo i tuoi diciotto anni, tranquilla – sorrise lui.

- Ah, allora va bene! - sorrise lei e si sciolse nuovamente fra le braccia. - E per inciso pensiamo la stessa cosa...

- Vuoi dire che io sia così assurdamente affascinante? - disse lui, sornione.

- Possibile che tu sappia rovinare così velocemente un'atmosfera romantica? - sbottò Lexi. - Dicevo che entrambi pensiamo che siamo perfetti l'uno per l'altra.

Joe la strinse più forte e le baciò la testa. Era vero. Assurdamente vero.


Continua...


AVVISO, PER FAVORE LEGGETE QUI!!

Pere evitare di rubare altro del vostro prezioso tempo

sarò breve. Grazie a Pia (come farei senza di lei?) mi sono ricordata

che vi devo avvertire sul titolo del seguito di questa fanfic.

Il titolo è: Under the Moonlight.

Grazie per il vostro continuo sostegno morale, ragazze!

Vi voglio bene!!

Un bacio <3

Maggie

  
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